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martedì 28 aprile 2020

Pro e contro le messe in TV: continua il dibattito

Continua il dibattito sulle S. Messe in streaming.
Vedere anche QUI.
Luigi

Settimo Cielo, 22-4-20
Il grido d’allarme levato da papa Francesco contro il pericolo che le messe “virtuali”, teletrasmesse in questo tempo di pandemia, si sostituiscano a quelle reali, e aprano la strada a una Chiesa “gnostica” non più fatta di popolo e di sacramenti, vero corpo di Cristo, ha animato ancor di più una discussione già in corso:


Ne è prova la lettera riprodotta qui di seguito, proveniente dal Regno Unito.

I cinque casi che l’autore della lettera esamina, in realtà – diversamente da ciò che egli scrive –, confermano non l’equivalenza ma il primato assoluto che la partecipazione viva e reale alla messa, anche nei contesti più difficili, ha rispetto a ogni altra sua visibilità mediata.

E anche le considerazioni di David Critchley sulla “opportunità missionaria” che le messe in
streaming potrebbero offrire hanno senso proprio in quanto finalizzate alla celebrazione reale dell’eucaristia.

Inavvertitamente, forse, hanno attestato l’insostituibilità dell’eucaristia viva e reale come “culmen et fons” della vita della Chiesa anche coloro che si sono battuti, nell’ultimo sinodo, per l’ordinazione di uomini sposati, per assicurare tramite loro la celebrazione della messa nelle zone più sperdute dell’Amazzonia. Nessuno di quei padri sinodali è mai saltato su a dire di far arrivare la messa per via telematica in quei luoghi remoti.

Il motivo era che a loro importava più d'ogni altra cosa l’ordinazione di uomini sposati, non tanto in Amazzonia ma ovunque.

Ma la Provvidenza si avvale spesso di vie storte per tirare dritto.

*

Caro dottor Magister,

Grazie per il post ”Il papa contro le messe in TV”: riflessivo e provocatorio come sempre, questa volta con il contributo del Santo Padre.

Ho il timore che stiamo trascurando l’opportunità missionaria che ci offrono le messe online. Negli anni scorsi penso che alcune chiese abbiano trasmesso delle messe in streaming semplicemente perché la tecnologia era disponibile e “Perché no? Proviamo! Forse quelli costretti a letto lo apprezzeranno”. Ma non c'era alcuna riflessione più profonda sulla questione. Ora siamo incoraggiati a pensare la cosa più in profondità.

Prima di tutto penso che le messe trasmesse in streaming non rappresentino un grande passo indietro rispetto alla tradizione. Si considerino questi casi:

1. Un sacerdote ottiene il permesso celebrare la messa in una prigione per criminali violenti. Il direttore della prigione gli dice che i prigionieri sono così violenti e imprevedibili che non possono essere radunati in una cappella. La messa si terrà allora nel cortile della prigione e i prigionieri vedranno attraverso le finestre delle loro celle.

2. Un re o un grande dignitario assiste alla messa in tempi anteriori al 1790. Si siede in un banco riservato, schermato dal resto della chiesa e osserva la messa attraverso la grata.

3. Un ricoverato nello storico Hôtel Dieu di Beaune, in Borgogna [vedi foto], assiste alla messa, qualche secolo fa. L'altare è in fondo alla camerata e gli infermi, la maggior parte, lo vedono dai loro letti o cubicoli.

Non penso che qualcuna di queste tre situazioni sia significativamente diversa dall’assistere a una messa teletrasmessa.

Ma ecco un caso più difficile.

4. Un fedele cattolico che quando è a casa va a messa tutti i giorni è in viaggio all'estero. La domenica ha la possibilità di scegliere se assistere alla messa trasmessa online dalla chiesa del suo paese, oppure individuare una chiesa nei dintorni, trovare la strada per arrivarci e lì ascoltare una messa in una lingua diversa dalla sua, o magari scoprire di aver ricevuto dall’hotel l’orario della messa sbagliato. Per me non è così ovvio che debba optare per una chiesa del luogo.

Oppure quest’altro.

5. Una chiesa cattolica di una zona rurale offre una messa la domenica e una sola messa nel resto della settimana. Non ci sono altre chiese cattoliche nelle vicinanze. Negli altri giorni della settimana, quindi, un cattolico della zona ha in pratica una scelta tra assistere a una messa quotidiana online o nessuna messa, dato che non può spendere tutto il suo tempo a viaggiare. Dovremmo dire: nessuna messa?

E non abbiamo ancora iniziato a pensare al ruolo delle messe online nell'evangelizzazione. Non dobbiamo forse incoraggiare coloro che pensano di diventare cattolici ad assistere regolarmente a una messa online? Non ci sono forse persone che mai sarebbero state viste entrare in una chiesa cattolica ma che potrebbero sentirsi stimolate nel guardare una messa online? Ci sono persone che potrebbero vedere una messa online e poi dire: “Mio Dio, non avrei mai pensato che la messa potesse essere così. In un luogo così devo proprio andarci”. Che dire delle persone che vivono in società in cui è punita la conversione al cristianesimo: le messe online non potrebbero avere un ruolo nella loro vita? Che dire delle persone che amano ascoltare concerti sacri, ma non vanno a messa? Non potrebbero finire con l’assistere a una messa online per il piacere della musica?

Insomma, chiunque e ovunque ha oggi l’accesso a una vita liturgica precedentemente disponibile solo a dei cattolici che vivevano in comunità religiose o molto vicine a una chiesa grande e ben gestita.

Sicuramente, abbiamo molto su cui pensare.

Con i miei saluti più cordiali,

David Critchley
Winslow, Buckinghamshire, Regno Unito

9 commenti:

  1. "Questa non è Chiesa" e intanto oggi dice che dobbiamo seguire e obedire al governo!
    MIL cosa vi è successo????????????

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  2. Perfettamente in accordo con quanto su detto! Il problema sorge per la Messa Novus Ordo, che senza il popolo non è tale. E'ovvio che quando si ritornerà alle Chiese aperte, si debba andare in Chiesa per seguire la Messa, ma per validi impedimenti resta quanto mai utile e proficua la trasmissione streaming.

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    1. Esattissimamente: "Il problema sorge per la Messa Novus Ordo". E già che ci siamo completiamo il deprimente quadretto: il problema sorge anche per lo spirito del vaticano II che in 60 anni ha ridotto la Chiesa ad un deserto ... "dialogante". Se no ci fosse da piangere ci sarebbe da scompisciarsi. Comunque, mi sembra sia stato Padre Pio a dire: "meglio le chiese vuote che piene di diavoli".


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  3. E pensare che liturgia deriva dal greco "leitourgia" che significa proprio prestazione pubblica ("leitourgia" da "laos", popolo, ed "ergon", opera). E io non conosco bene il greco, ma queste cose dovrebbero essere risapute da chi si professa cristiano...

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  4. Bergoglio dice tutto e il contrario di tutto. Fase uno: bravi i preti che celebrano in streaming, così riescono ad essere vicini alle persone; fase due: la Messa virtuale a lungo andare non va bene; fase tre: siamo prudenti e obbediamo al governo (smentendo così di fatto la CEI che aveva appena protestato per il divieto di celebrare pubblicamente). È proprio vero che una delle tre cose che neanche Dio conosce è proprio sapere a cosa pensa un gesuita!

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    1. Bergoglio ha voluto aiutare il governo Conte (che sta facendo ridere il mondo intero). Vedremo una eventuale "fase quattro"...

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  5. Commento al precedente articolo: " - infine, recentemente si sono spinti a cambiare anche le parole della preghiera insegnata dalla Madonna ai pastorelli di Fatima, da includere alla fine di ogni decina del Santo Rosario; al posto di “preservaci dal fuoco dell’Inferno” hanno messo “preservaci dall’esilio eterno”, poiché, evidentemente, all’Inferno non ci credono più, così come non credono a un Dio che premia e castiga. Quest’ultima falsificazione è avvenuta ad opera di quel vescovo che si dilettava a girare in bicicletta dinanzi all’altare, coi sacri paramenti, lo stesso prelato che ha scomunicato don Minutella, accusato di non essere “una cum” con Papa Francesco, monsignor Corrado Lorefice, vescovo di Palermo" http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV3516_Catholicus_Salviamo_fanciulli.html

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  6. Nell'omelia di oggi a Santa Marta ha detto che ci vuole "prudenza e pacatezza" e "rispettare i decreti sulla pandemia..", stranamente dopo che l'hanno minacciato sull'IMU alla Chiesa è tornato indietro sui suoi passi pronandosi allo Stato Ateo...sequestoèunPapa....

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  7. La messa virtuale non va più bene, caro Felice del 28.4 delle ore 14,10, è perché vuole l'esclusiva esposizione mediatica tutte le mattine onde continuare a dire omelie a suo modo.

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La Redazione