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giovedì 28 marzo 2024

Giovedì Santo - Officium Tenebrarum - video del "Miserere mei, Deus" di Allegri, "rubato" da Mozart.

Si tratta del famoso "Miserere mei, Deus," la cui trascrizione in copia venne vietata da Papa Urbano VIII ma che Mozart fanciullo, dopo averlo ascoltato nel 1770, lo seppe trascrivere "a orecchio". 
Si tratta di un'opera di Gregorio Allegri, a nove voci per due cori, (uno di cinque voci e uno di quattro), da eseguirsi a cappella, ed è generalmente riconosciuto come uno dei migliori esempi di polifonia rinascimentale, composto probabilmente nel 1630 (il suo spartito originale, vergato dalla mano del compositore, non è mai stato trovato) durante il pontificato di Urbano VIII.
Esso si eseguiva a luci spente nella Cappella Sistina durante il mattutino come parte dell'ufficio delle Tenebre della Settimana Santa.
Il brano era considerato così sacro che il papa, per preservarne l'unicità, proibì che fosse trascritto e proibì che le eventuali copie uscissero dalla Cappella Sistina, tanto che l'esecuzione altrove era punita con la scomunica. Il divieto di copiarlo venne rispettato severamente per oltre un secolo: fu il giovane Mozart che, dopo averlo ascoltato una volta soltanto eseguito durante la Settimana Santa nella Cappella Sistina nel 1770, seppe trascriverlo.

QUI una bella spiegazione sulle Tenebrae (che si cantano la sera dal del Giovedì Santo al Sabato Santo), con riferimento all'uso di Versailles (foto in alto e testo da Conservatorio.it)




QUI un po' di notizie sullo spartito del "Miserere mei, Deus" (lo "spartito proibito") che è nel video.

TESTO:


coro:
«Miserere mei, Deus: secundum magnam misericordiam tuam.

solista 
Et secundum multitudinem miserationum tuarum, * dele iniquitatem meam.

coro
Amplius lava me ab iniquitate mea: et a peccato meo munda me.

solista:
Quoniam iniquitatem meam ego cognosco: * et peccatum meum contra me est semper.

coro: 
Tibi soli peccavi, et malum coram te feci: ut iustificeris in sermonibus tuis, et vincas cum iudicaris.

[non nel video: 
Ecce enim in iniquitatibus conceptus sum: et in peccatis concepit me mater mea.
Ecce enim veritatem dilexisti: incerta et occulta sapientiae tuae manifestasti mihi.
Asperges me, hyssopo, et mundabor: lavabis me, et super nivem dealbabor.
Auditui meo dabis gaudium et laetitiam: et exsultabunt ossa humiliata.
Averte faciem tuam a peccatis meis: et omnes iniquitates meas dele.
Cor mundum crea in me, Deus: et spiritum rectum innova in visceribus meis.
Ne proiicias me a facie tua: et spiritum sanctum tuum ne auferas a me.
Redde mihi laetitiam salutaris tui: et spiritu principali confirma me.
Docebo iniquos vias tuas: et impii ad te convertentur.
Libera me de sanguinibus, Deus, Deus salutis meae: et exsultabit lingua mea iustitiam tuam.
Domine, labia mea aperies: et os meum annuntiabit laudem tuam.
Quoniam si voluisses sacrificium, dedissem utique: holocaustis non delectaberis.]

solista:
Sacrificium Deo spiritus contribulatus: cor contritum, et humiliatum, Deus, non despicies.

coro:
Benigne fac, Domine, in bona voluntate tua Sion: ut aedificentur muri Ierusalem.
Tunc acceptabis sacrificium iustitiae, oblationes, et holocausta: tunc imponent super altare tuum vitulos.»


Qui l'audio del testo completo. 

Roberto

4 commenti:

  1. Il fatto della trascrizione a memoria da parte di Mozart fa impressione di primo acchito, ma si ridimensiona di parecchio se si considera com'è fatto il "Miserere" di Allegri. Si tratta di due brevi distinti moduli salmodici polifonici intercalati da un versetto in canto piano. Poiché il salmo "Miserere" consta di 20 versi, la tripletta costituita dai due moduli salmodici polifonici più il versetto intercalare in canto piano viene ripetuta 7 volte. Quindi di fatto Mozart ascoltò per sette volte due moduli musicali della durata di circa 30 secondi ciascuno. Un orecchio allenato e una mente che ben conosce l'armonia ne individua abbastanza facilmente la struttura.

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  2. L'ufficio delle tenebre mi fa paura, alcuni riti della Chiesa sono davvero macabri.

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    1. Non immagini quanto ha vissuto Cristo le tenebre devastanti del peccato di tutta l'umanità! Cristo sudò sangue in quella tenebra per salvarci. Dio non ci ha amato per scherzo. L'Ufficio delle Tenebre è solo un pallido riflesso della sofferenza e l'angoscia di Cristo. È in queste preghiere che si capisce che la nostra Fede non è fatta di zucchero e cuoricini.

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  3. Per meglio comprendere le tenebre si legga quanto ha scritto la Serva di Dio suor Maria Cecilia Baij

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