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martedì 31 marzo 2020

La Messa Tridentina non è vera perché è bella, ma è bella perché è vera


Una bella riflessione de Il Cammino dei  Tre Sentieri.
Luigi

31 GENNAIO 2020

Quando si parla della Messa Tradizionale (il Rito Romano Antico) si fa spesso riferimento alla sua intrinseca bellezza, al fatto cioè che da un punto di vista estetico è più curata, più solenne, più confacente alla dimensione del Mistero.
Tutto questo è vero. Non lo si può negare. Tant’è che anche coloro che ne hanno un giudizio negativo ne riconoscono questo aspetto; anzi utilizzano questo aspetto per dire che tutto sommato coloro che sono legati al Rito Antico lo farebbero solo per questo o -tutt’al più- prevalentemente per questo.

Dobbiamo riconoscere che tra coloro che seguono il Rito Antico non è scarsa la schiera di chi è mosso prevalentemente da questo approccio. E pertanto non ci stanchiamo, né ci stancheremo di dire, che coloro che fanno questo tipo di scelta non solo sminuiscono in sé la scelta stessa, ma non fanno nemmeno un buon sevizio alla causa.

E’ bene pertanto capire che il Rito Tradizionale della Messa non è vero perché è bello, ma è bello perché è vero.

Vediamo di capire perché.

La bellezza autentica si radica nel Vero e non può prescindere da esso. Né può essere il contrario, e cioè che il Vero scaturisca dal Bello. Questa regola di buona filosofia estetica a maggior ragione vale per la Messa, essendo essa il centro e la ragione del Mistero cristiano.

La bellezza della Messa Tradizionale è che essa è tutta incentrata sul mistero della ri-attualizzazione del Sacrificio del Calvario. E’ proprio questa centralità che produce una serie di effetti che rendono protagonista in essa la categoria della bellezza.

Gli effetti sono tre: la solennità, l’austerità e la dimensione contemplativa.

La solennità

Solenne etimologicamente viene dal latino “sollemnem“, ovvero “sollus” (intero, solido) più “annus” (ciò che attiene all’annualità, che si ripete ogni anno).

E’ solenne, dunque, ciò che s’impone sempre, che maestosamente si ri-attualizza. E’ solenne ciò che di bello si attende che arrivi.

Nella Messa Tradizionale tutto è indirizzato al suo momento più solenne (appunto), la Consacrazione. Il silenzio che precede, caratterizza e immediatamente segue questo momento ne costituisce la più chiara sottolineatura.

L’austerità

Il secondo effetto è l’austerità che attiene all’inflessibilità. E’ austero ciò che è inflessibile.

Il tema della Messa non cambia, è sempre quello: la ri-attualizzazione del Calvario. Ebbene, la Messa Tridentina ancor più sottolinea l’intangibilità e l’immodificabilità del Rito. Non c’è posto per la creatività e l’arbitrio umani. Il Rito è dato all’uomo, non fatto dall’uomo.

La partecipazione contemplativa

Nella Messa Tradizionale più che la partecipazione verbale si chiede la partecipazione contemplativa: stupirsi più che parlare. Da qui la sua “vocazione estetica”.

Il famoso detto “vado ad assistere alla Messa“, che tanto è stato attaccato come segno di mancanza di partecipazione, è tutt’altro che inappropriato. Certo, se si va ad assistere e basta… non basta; ma la Messa è un “fatto” e dinanzi al “fatto” viene coinvolto il cuore, la mente, ma anche lo sguardo.

L’Immacolata (modello per eccellenza per ogni fedele presente alla Messa) ai piedi della Croce soffriva e offriva. Ma, per successione logica, prima di soffrire e offrire, contemplava; e il suo sguardo riempiva di dolore il suo Cuore Immacolato. E proprio da quello sguardo iniziava a realizzarsi l’affidamento dell’umanità che suo Figlio le aveva conferito.

Lo sguardo dunque è centrale nella Messa Tradizionale.
E’ centrale perché essa è perfettamente rispondente alla vera Teologia.
E, proprio perché ne è centrale lo sguardo, essa è bella!

12 commenti:

  1. Sono convinto che la Messa Tridentina è solenne, austera, partecipata attraverso il silenzio e la partecipazione del cuore e della mente. Ma facciamo attenzione a non contrapporre le due forme della lex orandi, perché si core il rischio di creare spaccature nella lex credendi.

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    1. la Lex Credendi è già stata abbondantemente compromessa dal novus orror ehm ordo Missae.....

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    2. Eppure sembra che ci sia ancora qualcuno che crede in una "pace liturgica", chiudendo gli occhi sul marasma e lo squallore che hanno prodotto il vaticano II e la "messa" montiniana. Incredibile ma vero!

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  2. Quando ero bambino la trovavo barbosa, perché non la capivo. Poi il curato che veniva a scuola per l'ora di religione ce la spiegò punto per punto e cominciai a cambiare un po' idea. Con la nuova messa pensavo che le cose sarebbero diventate più divertenti e invece, a parte la durata, la noia non cambiò. Solo la fede e la vera scoperta di Dio rende una liturgia preziosa e vivificante. Purché la liturgia e il sacramento che si impartisce siano "veri".

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    1. Beh, se la messa ti annoia e cerchi il divertimento sarà bene che tu faccia una riflessione più generale...

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  3. Non siamo noi a creare spaccature. È chi ha "inventato" a tavolino la Messa nuova a creare una spaccatura con due millenni di storia e con la Chiesa apostolica! Le due Messe sono diverse e le due fedi sono di conseguenza diverse. Credo che ormai sia sotto gli occhi di tutti!

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    1. E quindi cosa dovremmo fare? Continuare a blaterare come vecchie bacucche e creare ulteriore divisione?
      Oppure ADOPERARCI con sacerdoti e fedeli e LAVORARE con il Vicario di Cristo per andare tutti nella stessa direzione, che è quella indicataci dalla Parola di Gesù?
      SVEGLIA CICCI, QUA SI STA MORENDO DI CORONA VIRUS E POCO IMPORTA SE SI CELEBRA CON O SENZA PIZZI E MERLETTI! SE NON CI GUADAGNIAMO IL PARADISO METTENDO IN ATTO QUELLO CHE DICE IL SIGNORE NEL SANTO VANGELO CE NE ANDIAMO TUTTI DANNATAMENTE ALL'INFERNO! E' questo che vogliamo? SVEGLIA!

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    2. Concordo con Felice. Trovo curioso che qualcuno, oltretutto arrivato dopo in una certa comunità, crei qualcosa di nuovo, cercando di modificare l'immodificabile, e poi accusi di "scissionismo" o di "frazionismo" chi ha sempre mantenuto ferme le cose, conservandole, in ossequio a ciò che è sempre stato insegnato. E questo vale per tutti gli ambiti, va al di là dello stesso ambito cattolico, è una questione di pura logica.

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    3. L'anonimo delle 11:24 ha sbroccato. I seguaci di Papa Perdoglio sono nervosetti, sentono la fine vicina.

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    4. "Blaterare come vecchie bacucche e creare ulteriore divisione", beh, caro 11:24, lei la mette un po' troppo facile.
      "LAVORARE con il Vicario di Cristo per andare tutti nella stessa direzione, che è quella indicataci dalla Parola di Gesù". Anche qui non è che sia scontata quella che lei chiama "la stessa direzione". E' possibile che tutte, ma proprio tutte le rilevazioni in merito all'operare ed al parlare dell'attuale Vicari di Cristo sua soltanto un "blaterare di vecchie bacucche"?

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    5. Caro 11,24, guardi che l'attuale "Vicario di Cristo, come lo chiama lei, pensa che "Vicario di Cristo" sia solo un titolo storico. Forse è lei che deve svegliarsi. https://www.marcotosatti.com/2020/04/02/annuario-vicario-di-cristo-e-solo-un-titolo-storico/

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  4. "Due forme dello STESSO rito", lo dice il motu proprio e i Cardinali che osannate....come mai questi articoli????

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La Redazione