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lunedì 23 marzo 2020

Il cero pasquale va benedetto SEMPRE anche in tempo di coronavirus!

Un Liturgista ci ha fatto cortesemente notare che, molto probabilmente a causa della tempestività di emanare il DECRETO urgentissimo - da noi riportato per primi-  «Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti Prot N 153/20 In tempo di Covid-19 ...considerando il caso di impedimento a celebrare la liturgia comunitariamente in chiesa come da indicazione dei Vescovi... » ( leggere QUI )  c'è un  errore che, secondo noi, andrebbe corretto.   


Ci riferiamo alla forma semplificata della Veglia Pasquale ed in maniera particolare alla preparazione/benedizione del cero.
Il testo della Congregazione per il Culto Divino dice: «Per “l’inizio della veglia o lucernario" si omette l'accensione del fuoco, si accende il cero e, omessa la processione, si esegue l’annuncio pasquale ( Exsultet)» 
Andrebbero dunque omesse del tutto l'accensione e la benedizione del fuoco nuovo pasquale (anche se pur da solo il Sacerdote sarebbe stato in grado di accendere e benedire due o tre carboncini messi dentro il turibolo...) per poi passare alla proclamazione  dell'Exultet dopo avere ovviamente acceso il cero pasquale. 
Tutto qui? Il cero non viene benedetto?
Il Missale Romanum (nella forma ordinaria) indica


PREPARAZIONE DEL CERO PASQUALE  

Il sacerdote incide una croce sul cero pasquale per configurarlo a Gesù Cristo; poi incide l'alfa e l'omega, prima e ultima lettera dell'alfabeto greco, per indicare che Cristo è il principio e la fine di tutte le cose; infine incide le cifre dell'anno per significare che Gesù - Signore del tempo e della storia - vive oggi per noi. 
Nel compiere tali riti il sacerdote dice: Il Cristo ieri e oggi: Principio e Fine, Alfa e Omega. A lui appartengono il tempo e i secoli. A lui la gloria e il potere per tutti i secoli in eterno. Amen. Per mezzo delle sue sante piaghe gloriose, ci protegga e ci custodisca il Cristo Signore. Amen.
Accendendo il cero pasquale il Sacerdote dice: La luce del Cristo che risorge glorioso disperda le tenebre del cuore e dello spirito. ( anche questa formula viene OMESSA nell'Anno del Signore 2020 Prot N 153/20 In tempo di Codivid-19 - Decreto CDD cit -)

Il Liturgista  ha sottolineato: "nel «Ritus maxime antiquus» da tempo immemorabile il Preconio Pasquale includeva la solenne benedizione del cero. Già con la riforma della Settimana Santa degli anni cinquanta l'Exultet diventa soltanto un panegirico di lode sul cero, ormai acceso e benedetto fuori dalla chiesa. A tal proposito andrebbe ricordato che il rito di benedizione del cero consiste essenzialmente nel tracciato della croce e delle cifre dell'anno, seguite dall'infissione dei grani di incenso e dall'accensione. 
Il messale nuovo ( di Paolo VI 1969 N.d.R.) non dice espressamente ciò che costituisca la benedizione del cero (anzi i gesti in parola si possono addirittura omettere, accensione a parte, ovviamente) né il Messale tradizionale parla palesemente di benedizione, se non del fuoco. 
Lo dice, invece, il messale del 1962 che, riportando la Settimana Santa già riformata da Pio XII definisce chiaramente come benedizione del cero i riti sopra citati, da compiersi però non più durante il canto del preconio, ma fuori dalla Chiesa, tant'è che, così facendo, il testo del preconio in questo rito già riformato, diviene incongruente, come abbiamo prima scritto, in alcune sue parti, con l'azione ormai già compiuta da tempo. 
Ciò a riprova del fatto che, pur in mancanza di una didascalia esplicita, i riti in questione sono stati considerati sin dall'antichità come la benedizione del cero"  



"E'  stata omessa la benedizione del fuoco nuovo e  del cero, che ha un profondo valore anche esorcistico nell'attuale temperie sia civile sia ecclesiastica, perché indica Cristo che spazza via le tenebre che avvolgono il mondo." (cfr.un Lettore)


Ringraziamo il Liturgista che tanto gentilmente ci ha invitato queste preziose osservazioni che, in qualche maniera, inoltreremo amichevolmente agli Officiali della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti.
AC 


AGGIORNAMENTO 
 
Il nuovo Decreto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti del 25.03.2020   [B0181] 
 
leggere QUI


4 commenti:

  1. L'incisione nel cero pasquale dell'Alfa e dell'Omega esisteva prima dei cambiamenti di Pio XII ? Me lo sono chiesto tante volte.

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  2. Certo che esisteva, ma si compiva dal diacono durante l'exultet, chiamato appunto beneditio cerei.

    Potrebbe anzi, vista l'abolizione della benedizione del fuoco nuovo e della processione, cosa assai curiosa in quanto non vedo la difficoltà di incendiare tre batuffoli di ovatta e due legnetti come faceva il mio antico parroco, non fissato col fuoco scout modello pira colossale, il modo di benedire il cero durante l'exultet, fermandosi quando si devono compiere le cerimonie di benedizione.

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    1. Ha perfettamente ragione Nepomucenus: non sono necessarie le pire modello scout per il sacro fuoco pasquale!!!

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  3. "in misura della reale possibilità stabilita da chi di dovere" chi sarebbe il "chi di dovere"? il vescovo? il prefetto? il comandante della stazione dei carabineri? tutti e tre insieme?

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