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giovedì 26 marzo 2020

Coronavirus Toscana: Vescovi, "misericordie" e fedeli insieme a fianco dei contagiati

Tutti uniti nel supremo vincolo della carità cristiana com' è sempre avvenuto in due mila anni di storia della chiesa  a fianco dei bisognosi, dei sofferenti e dei malati  .
Le "misericordie" le benemerite confraternite diffuse soprattutto in Toscana si distinguono nella carità:"tutto il vostro servizio prende senso e forma da questa parola ‘misericordia’, parola latina il cui significato etimologico è “miseris-cor-dare” = “dare il cuore ai miseri”, quelli che hanno bisogno, quelli che soffrono.” (il Papa, 14 giugno 2014 QUI  )
Ieri come oggi. 
Oggi come domani. 
Questa E' la Chiesa Cattolica! 
AC  








Coronavirus. 
I 18 vescovi toscani comprano dotazioni sanitarie con un mese di stipendio 

di Riccardo Bigi 

25 mila euro raccolti grazie all'autotassazione, raddoppiati con soldi della Conferenza episcopale toscana: così due ambulanze delle Misericordie verranno attrezzate per le emergenze 

Ventilatori polmonari, pompe a infusione e defibrillatore: un’attrezzatura simile a quella dei letti di terapia intensiva presenti negli ospedali, che consentirà a due ambulanze della Federazione regionale delle Misericordie toscane di trasportare nella massima sicurezza i malati di coronavirus. 
E’ il dono che i vescovi della Toscana hanno deciso di fare come gesto di partecipazione e di solidarietà per l’emergenza sanitaria che sta colpendo l’Italia. 
Ogni vescovo contribuirà al finanziamento di questo progetto devolvendo un mese del proprio stipendio: una cifra tra i 1300 e i 1400 euro a testa, che moltiplicata per 18 raggiunge una cifra intorno ai 25 mila euro. 
A questi ne saranno aggiunti altrettanti come Conferenza Episcopale Toscana, per un totale di circa 50 mila euro necessari, appunto, per attrezzare due ambulanze. 
La scelta di devolvere questa cifra alla federazione regionale delle Misericordie, hanno spiegato i vescovi annunciando la decisione, è stata fatta nell’ottica di «sostenere il servizio che le Misericordie svolgono a favore di tutti i cittadini nell’ambito del sistema sanitario regionale». 
In Toscana infatti gran parte del servizio di trasporto sanitario di emergenza viene effettuato dalla Regione in convenzione con Misericordie e altre associazioni non profit di pubblica assistenza: come è nella loro secolare tradizione quindi le Misericordie si trovano a occuparsi del soccorso ai malati, attraverso la collaborazione di volontari e personale professionale. 
Significativo il fatto che, in questi giorni di emergenza, dalla Toscana siano anche partite sei ambulanze, con relativo equipaggio, per andare in aiuto delle Misericordie della Lombardia, spesso in difficoltà nel rispondere e tutte le richieste di intervento. 
Il fondo per l’acquisto delle dotazioni mediche indispensabili ora è un piccolo gesto che i vescovi toscani hanno voluto compiere come contributo personale che si aggiunge alle tante iniziative di solidarietà già avviate nelle singole diocesi, nelle parrocchie e nelle associazioni cattoliche, e alle attività delle Caritas diocesane che – insieme alla Caritas Italiana sostenuta dalla Cei con i fondi 8xmille - già stanno facendo tanto in questo periodo per aiutare le persone più bisognose. 

Fonte: Avvenire QUI

Immagine: (attr.) Sebastiano Conca: San Camillo de Lellis soccorre gli ammalati di tifo petecchiale
Sebastiano Conca e suoi allievi hanno prodotto più opere per i Camilliani della Chiesa Santa Maria Maddalena in Roma. "San Camillo fra gli appestati / Dipinto ad olio su tela. / Su di uno sfondo di ruderi romani, che sembra vogliono raffigurare il Colosseo, si svolgono varie scene pietose fra gli appestati. S. Camillo è inginocchiato presso un malato posto in primo piano. L'infermo è sorretto da un altro padre Camilliano ed è confortato da S. Camillo stesso che gli porge una vivanda presa da un piatto che gli viene porto da un giovane valletto. Qua e la per la scena vari episodi con i padri camilliani che confortano in vario modo gli appestati. In alto fra una gloria di nubi angeletti o cherubini. / Dimensioni: 235 x 175 // Dalla stanza antistante la «Infermeria dove morì il Santo», è stato trasferito nell'ampia sala del "Museo". Di proprietà della Casa Generalizia Camilliana viene definita l'Opera di "Pregevole pittura settecentesca che si può probabilmente attribuire alla scuola di Sebastiano Conca. Del Conca vi è il senso della composizione, quello della tonalità, e le dimensioni quasi terzine delle figure. E' da rammentare che il Conca e i suoi scolari eseguirono varie opere per le Chiese di Roma." QUI