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Pubblichiamo due importanti elenchi. QUI  un elenco coi vescovi contrari, quelli favorevoli e quelli con riserve. QUI  un elenco su  WIKIPED...

sabato 15 febbraio 2020

Nigeria. L’omelia del vescovo di Sokoto ai funerali del giovane seminarista di 18 anni rapito e ucciso dai terroristi islamici

Mentre il  Presidente della CEI Cardinale Bassetti si preoccupa per l'instabilità del governo ( di sinistra) italiano noi continuiamo invece a piangere, a pregare ed a preoccuparci   per il sempre più difficile futuro delle comunità cattoliche in Nigeria durissimamente perseguitate dai gruppi di terroristi appartenenti alla c uh osiddetta "religione di pace
Le parole del Vescovo di Sokoto monsignor Matthew Hassan Kukah pronunciate durante i funerali del suo seminarista diociottenne rapito e ucciso dai terroristi islamici dovrebbero essere lette e rilette soprattutto  in Vaticano: "Dobbiamo negare il fatto che i rapitori separano i musulmani dagli infedeli o costringono i cristiani a convertirsi o morire?" 

Maria Regina Martyrum ora pro nobis.
AC

«Come si può negare che Boko Haram perseguita i cristiani?» 


«Nessuno avrebbe potuto immaginare che dopo aver conquistato la presidenza, il generale Buhari avrebbe portato il nepotismo e la clanicità nell’esercito e nelle agenzie di sicurezza; che il suo governo sarebbe stato contrassegnato da politiche suprematiste e di divisione, che avrebbero portato il nostro Paese sull’orlo del baratro. Questo presidente ha mostrato il massimo grado di insensibilità nella gestione della ricca diversità del nostro Paese», ha affermato Sua Ecc. Mons. Matthew Hassan Kukah, Vescovo di Sokoto, nell’omelia dei funerali di Michael Nnadi, il più giovane (18 anni) dei quattro seminaristi rapiti dal seminario maggiore del Buon Pastore di Kakau, nello Stato di Kaduna, nel nord-ovest della Nigeria, da uomini armati nella notte dell’8 gennaio. 
Il corpo del seminarista era stato trovato il 1° febbraio insieme a quello di un’altra persona che era stata sequestrata dai banditi. 
Mons. Kukah ricorda che il presidente Muhammadu Buhari è stato eletto nel 2015 sulla base della promessa di ristabilire la sicurezza nel Paese ma che questo non è avvenuto, anzi, persino i cittadini del nord della Nigeria, da dove Buhari proviene, contestano la sua politica. 
«Nonostante gestisca il governo più nepotista e narcisistico della storia, il nord ha ancora i peggiori indici di povertà, insicurezza, indigenza e miseria», ha denunciato il vescovo. 
«Sua Eminenza, il Sultano di Sokoto e l’Emiro di Kano sono oggi i due più potenti leader tradizionali e morali nell’Islam. Nessuno di loro è soddisfatto e lo hanno detto forte e chiaro. I leader tradizionali del nord, che nel 2015 credevano che il generale Buhari fosse venuto per riscattare il settentrionale, ora si sono rivoltati contro il Presidente», ha sottolineato mons. Kukah. 
Il vescovo ha inoltre denunciato la persecuzione dei cristiani in Nigeria, da parte di gruppi armati, in primis Boko Haram. 
«Dobbiamo credere che semplicemente perché Boko Haram uccide anche i musulmani, non indossino abiti religiosi? Dobbiamo negare il fatto che i rapitori separano i musulmani dagli infedeli o costringono i cristiani a convertirsi o morire?». 
Nel frattempo, a poche ore dalla visita del presidente Buhari a Maiduguri, capitale dello Stato di Borno, Boko Haram ha attaccato il sobborgo di Jiddari Polo nei pressi della città. Buhari, che è stato contestato dai residenti, si era recato nella capitale dello Stato di Borno per presentare le sue condoglianze per le vittime dell’assalto di domenica 9 febbraio contro degli automobilisti fermi per il coprifuoco lungo una strada che conduce a Maiduguri nei pressi del villaggio di Auno. 
Una trentina di persone hanno perso la vita, la maggior parte bruciate nei loro veicoli dati alle fiamme dai jihadisti.

Fonte: Tempi QUI Tratto dall'Agenzia Fides QUI

Foto:  QUI 

Due recenti articoli di MiL sui nostri fratelli nigeriani perseguitati dai guerriglieri islamici QUI e QUI 

2 commenti:

  1. Il coraggioso grido di dolore di quel vescovo nigeriano che vede la propria comunità perseguitata fino al martirio è un atto di accusa contro l'indifferenza di tanta gerarchia cattolica in collusione con i feroci nemici di Cristo che stanno eliminando le abbandonate comunità cattoliche in molte parti del mondo.

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La Redazione