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venerdì 10 gennaio 2020

Incompetenza del Vescovo di Pinerolo: non è vero che omettere il Credo non è un illecito.


Il Vescovo di Pinerole è 'ignorante'. Nel senso ignora le leggi liturgiche. O finge di ignorarle.

Da La nuova Bussola Quotidiana del 09.1.2020 apprendiamo la conferma che Mons. Olivero Vescovo di Pinerolo (sì, quello che invece della mitria usa la bandana, qui e qui) ha omesso di recitare il Credo durante la solennità dell'Epifania 2020, come ammesso da lui stesso amesso. 


Imbarazzante la motivazione:


«Dato che ci sono anche non credenti ognuno lo dice in silenzio. Chi crede può dirlo e chi non crede o ha altre fedi, dirà in silenzio le ragioni del suo credo».


Ancor più imbarazzante il tentativo di "giustificazione" da parte della Curia: 

«Per interiorizzarlo meglio»


E ancor peggiori le parole dal vescovo (dette al giornalista de La Nuova Bussola Q, che ha osato dire che omettere il Credo (e farlo recitare in silenzio) non è un illecito.


«questo - a mio avviso - non costituisce nessuna violazione di niente». 

Sbagliato: il can. 68 dell'Ordinamento Generale del Messale Romano (quello di Paolo VI, eh) prescrive l'obbligo della recita (quindi a voce alta) della "professione di fede" le domeniche e le solennità (e l'Epifania è una solennità).
68. Il simbolo deve essere cantato o recitato dal sacerdote insieme con il popolo nelle domeniche e nelle solennità; si può dire anche in particolari celebrazioni più solenni.

Inoltre il Vescovo ignora lo scopo della professione di fede. Essa è didattica per il fedele e

non può essere individuale. Così stabilisce sempre l'ignorato Ordinamento Generale del Messale Romano al can. 67. 

67. Il simbolo, o professione di fede, ha come fine che tutto il popolo riunito risponda alla parola di Dio, proclamata nella lettura della sacra Scrittura e spiegata nell’omelia; e perché, recitando la regola della fede, con una formula approvata per l’uso liturgico, torni a meditare e professi i grandi misteri della fede, prima della loro celebrazione nell’Eucaristia.

Pensiamo che il Vescovo sia più sgamato di quello che vuol fare credere, perchè dopo avere arditamente affermato che omettere il Credo non è un illecito, ha subito precisato: 

«Rispetto il Messale 56 domeniche all’anno e rispetto la liturgia sempre, ma in occasione di questa Messa c’erano in chiesa altre confessioni e ho pensato che i cattolici potessero dire in silenzio il Credo e chi invece, come i Valdesi e gli Ortodossi, potessero proclamare qualcosa in cui credere. Il tutto in silenzio, ma ribadisco la mia assoluta fedeltà al Messale».

Come dire: "non faccio mai abusi, per una volta che la faccio... "

La decisione del Vescovo Olivero (scelto da papa Francesco) è molto grave e ce lo spiega, con una bellissima (anche se amara) riflessione, La Nuova Bussola:

Anzitutto, con il suo gesto Olivero fa rinunciare i fedeli alla propria identità, per un malinteso e quindi erroneo spirito di ecumenismo. E lo fa nel momento di massima identità ecclesiale e cristiana: la Messa.
In secondo luogo, soggettivizza la fede che diventa così né più né meno che un fatto personale e privato, da non proclamare in pubblico e quindi, in sostanza, un qualcosa di cui vergognarsi o da tenere nascosto.
In terzo luogo, rinunciare a proclamare il Credo è proprio il contrario di quello che si dovrebbe fare per annunciare Cristo ai non cristiani o ai non cattolici.
Il punto non è rispettare la liturgia 56 domeniche all’anno tranne il giorno dell’Epifania, come maldestramente cerca di dire, con un certo narcisismo il vescovo “in carriera”, ma semmai è rispettarla sempre perché la liturgia Cattolica non è disponibile alle circostanze del momento, alle mode, alla politica e ai sentimenti. E nemmeno ai presenti. 
Infine, il Vescovo ha perso il senso della differenza tra la Santa Messa ed ogni altra umana manifestazione pubblica. Si tratta di una posizione preoccupante per la salus animarum dei fedeli i quali hanno diritto che il loro vescovo dia loro dottrina sana e certa. Fedeli che, in questi casi, rimangono sempre come “pietrificati” dagli show e dagli abusi di preti e vescovi e coltivano enorme tristezza. Di fronte a questi veri e propri attentati all’unità della fede, giova sempre ricordare che ogni fedele, ha il diritto di reagire a queste inaccettabili provocazioni e anche il dovere di alzarsi e gridare al proprio pastore: «Questo non le è consentito». [si veda post di MiL, sull'eroica predica del 2018 e quella recente del 31.12.2019 del sacerdote don Salvo Priola n.d.r.]
Risultano in questo senso quanto mai illuminanti le parole pronunciate da don Salvo Priola, proprio nel commentare un episodio simile: «Dovete avere il coraggio, quando sentite un prete dire cose contrarie alla fede cattolica, di alzarvi e dire anche durante la Messa: “Questo non le è consentito”. E' tempo di alzarsi in piedi, quanto sentite cose contrarie al nostro Credo, anche se le dice un vescovo. Alzatevi, e dite: “Eccellenza non le è consentito”. Perché c'è un Vangelo, perché c'è un Catechismo e non si può mettere sotto piedi. Siamo tutti sotto il Vangelo, dal Papa a scendere non è consentito a nessuno alterare la fede che abbiamo ricevuto in dono. A nessuno». E nemmeno - aggiungiamo - silenziarla.

14 commenti:

  1. La faccia tosta di certi traditori - "vescovo" e "curia" - è davvero indigesta. A me dei "non credenti" non frega un piffero: che ci stanno a fare in chiesa se non credono? Basta con queste cretinerie! Come quegli altri traditori che non fanno il Presepe per "non urtare la sensibilità dei bambini islamici". Veramente di questa cretineria se ne hanno le tasche piene!!!!!!!!

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  2. Purtroppo ci stanno mettendo all angolo,il papà stesso dovrebbe prendere posizione richiamare questi cardinali vescovi e sacerdoti ma come dice il proverbio....il pesce puzza dalla testa....non ci resta che pregare e fare la Volontà di Dio.

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  3. «Dato che ci sono anche non credenti ognuno lo dice in silenzio. Chi crede può dirlo e chi non crede o ha altre fedi, dirà in silenzio le ragioni del suo credo». In altre parole c'è di mezzo il massonico "Dio ignoto" buono per tutti (e per nessuno). Evidentemente Olivero dalle Bandane è un massone o quanto meno un simpatizzante massone.

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  4. «Per interiorizzarlo meglio»: un'idiozia iperbolica. "Interiorizzare": in bocca ai modernisti traditori questa parola equivale ad "anarchia". Ognuno si foggia il "suo dio" a propria immagine e somiglianza. Un dio che non gli rompa troppo le scatole ed anzi che non gliele rompa proprio. Che buffoni ci tocca sopportare!

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  5. Essendo sposato con uns moglie di fede luterana, talvolta mi tocca frequentare funzioni di tale fede. Quando si recita il credo in un tempio luterano, io recito sempre di credere nella chiesa cattolica.

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  6. Incompetenza? E' difficile crederlo visto che si tratta di una professione di fede, proclamata dai grandi Concili ecumenici dei primi secoli per combattere le eresie cristologiche, da tutti i cristiani ( e non) ben comprensibile. Si tratta pittosto di un nemico di Cristo da sempre, travestiro, al quale la senilità ha allentato il controllo psichico che permette l'adeguamento sfacciato alle eresie palesi che spara giornalmente bergoglio. Prendersela con il Credo significa negare una fede assimilandolo a un qualsiasi altro credo che è possibile recitare, in modo blasfemo, davanti al Dio dei cristiani in un luogo a Lui consacrato.

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  7. «questo - a mio avviso - non costituisce nessuna violazione di niente».

    Appunto ..., " a suo avviso "!

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    1. Rifiutare il Credo non viola nulla ? Equivale a dire che non esistono le Verità rivelate e professate per fede, cioé a confessare di non essere cristiano ma del tutto gnostico alla bergoglio. Viva la sincerità !

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  8. Su internet c'è una foto del signor vescovo in ginocchio sul presbiterio,in pantaloni e golfino,con i fedeli tutti in fila per…. benedirlo.Non costituirà nessuna violazione di niente(cit)ma fa riflettere.In altri tempi sarebbe stato possibile fare queste cose? E per quanto tempo ancora ognuno potrà fare e disfare senza rendere conto a nessuno?E facendo e disfacendo questo genere di cose quanto potrà ancora durare la Chiesa Cattolica?

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  9. La gravità sta nel suo sincretismo, non tanto nel non averlo recitato. Ma se il suo collega romano si astiene dalle benedizioni per non urtare i presenti che volete pretendere? Ma cosa altro dovremo sentire e vedere? Che Dio ci conservi la fede. Nemmeno nei tempi più bui e depravati il papato ha minato il depositum fidei come ora.

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    1. Concordo. Il sincretismo che ne deriva è ancora più grave.

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  10. Ognuno si fa la chiesa per conto suo .

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  11. Quando si afferma che "non esiste un Dio cattolico" significa dire che, " Se c'è questi Dio" come si chiedeva l'Innominato, questo Dio deve essere uguale per tutti ( il grande architetto massonico !) che approva qualsiasi interpretazione relativistica dei suoi Comandamenti. Visto che la Chiesa millenaria viene accusata di aver tenuto nascoste le Scritture e i mitrati attuali le conoscono bene, hanno mai letto: " Non avrai altro Dio fuori che me" o" Chi non è come è contro di me". Ma che arroganza questo Padre Eterno e il suo Figlio prediletto !

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  12. Questo vescovo fa il paio con il pretaccio omonimo di Torino (forse sono pure parenti) che la notte di Natale non ha fatto recitare il Credo perché, ha detto lui, non ci crede e non lo capisce...Sacerdoti senza fede, solo indegni opportunisti: adesso con l'inquilino di S.ta Marta, ci vanno a nozze!!

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La Redazione