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lunedì 4 novembre 2019

Sinodo sull'Amazzonia: interventi e considerazioni sul simposio della sciagura

Per una volta chiediamo un po' di tempo ai nostri lettori per una lettura approfondita su un argomento esiziale per le sorti della Chiesa stessa: abbiamo raccolto alcuni dei documenti\interventi principali a valle della conclusione di questo evento disastroso che è stato il Sinodo sull'Amazzonia (fatto a Roma per una popolazione indigena di meno 2,5 milioni, meno della città di Milano).
Vi chiediamo di usare bene un po' del  vostro tempo e leggere tutti - o parte di essi - i documenti nei vari link più sotto: capirete la posta in gioco e le dimensioni - oso dire - quasi apocalittiche delle prospettive in essere.
Preghiamo per la S. Chiesa di Dio che Gesù intervenga e smetta di dormire sulla barca nel mare in tempesta (S. Marco, capitolo 4: 37 Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. 38 Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli
dissero: «Maestro, non t'importa che siamo perduti?». 39 Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. 40 Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?».
Crediamo in Gesù e nella sua potenza e abbiamo fiducia in Lui. 
Pregando e lottando. BCM.
  1. QUI il testo originale in spagnolo del Documento Finale e QUI una sua traduzione - non ufficiale - in inglese e QUI un riassunto in italiano di Vatican.news.
  2. QUI le votazioni punto per punto.
  3. QUI Rosso Porpora su una prima analisi dei punti del Documento Finale.
  4. QUI Magister su "Dalle parole ai fatti. I sei punti su cui l’esortazione post-sinodale è già scritta"
  5. QUI Magister su "Le conclusioni del sinodo dell’Amazzonia? Erano nella mente dal papa già cinque anni fa".
  6. QUI Magister su "Credere di guadagnare cos'ě l'Amazzonia per perdere il resto del mondo. Il sinodo visto da Mindanao".
  7. QUI Magister sui preti sposati.
  8. QUI don Alfredo Morselli  su "Le avanguardie moderniste al sinodo per l’Amazzonia".
  9. QUI un'intervista al vescovo olandese Robert Mutsaerts sul polically correct nel Sinodo.
  10. QUI una testimonianza di Libertà e Persona sui riti diabolici della Pachamama in Bolivia.
  11. QUI un post di Campari e de Maistre su un magistrale discorso di Giovanni Paolo II: "Giovanni Paolo II agli indigeni: 'Vi portiamo il Battesimo'". Quanta differenza rispetto alle eresie che abbiamo sentito nelle scorse settimane al Sinodo.
  12. QUI un articolo de L'Occidentale - di Eugenio Capozzi - su "Se il Sinodo amazzonico rivela una Chiesa sempre più relativista e priva di identità".
  13. Sulla vicenda della famigerata Pachamama (QUI il video di rivendicazione della "gettata in Tevere"), Tosatti QUI e QUI,  Magister QUI, Maurizio Blondet QUI Mueller sulla Bussola QUI e la foto in fondo al post. Leggiamo inoltre una menzognera risposta del card. Hummes (Relatore Generale del Sinodo e spin doctor di Papa Francesco) QUI - smentita da tutti i filmati e le fotografie -  sull'argomento: "«Quelle statue sono statue di artigianato, io non l’avevo mai vista una in Brasile o in una Chiesa ma credo che siano state realizzate per questo Sinodo per raffigurare la Madre Terra. Quanto ai Giardini Vaticani non c’è stata nessuna adorazione verso delle statue: gli indigeni erano lì per piantare un albero insieme al Papa e queste popolazioni hanno una serie di rituali per accompagnare gesti del genere. La statua era lì ma non c’entrava nulla con quei riti… Tutto quello che si è detto e si è fatto, come rubare le sculture e gettarle nel fiume, sono solo attacchi. In fondo eravamo tutti consapevoli che non ci fosse nessuna idolatria, ma è stato detto lo stesso perché si voleva attaccare pur sapendo di insultare e mentire»". Spero che non si vergogni troppo a dire certe bugie. Chissà perchè da sempre, inter alia Wikipedia, la definisce QUI "divinità incaica" e non "prodotto dell'artigianato". 
  14. Una curiosità: i progressisti ci hanno detto, dalle riforme dei '70, che gli ordini minori erano inutili, che chiunque poteva leggere in chiesa etc. Ora  invece scopriamo dal Sinodo che questi Ordini Minori vogliono essere dati alle donne (n. 102 del Documento Finale: "Pedimos revisar el Motu Propio de San Pablo VI, Ministeria quedam, para que también mujeres adecuadamente formadas y preparadas puedan recibir los ministerios del Lectorado y el Acolitado, entre otros a ser desarrollados". Qualcuno ci spieghi come mai quello che NON era più indispensabile dopo la riforma del NOM, diventa improvvisamente importante per darlo alle donne. O forse è un modo gesuitico di far passare la clericalizzazione del sesso femminile? E poi passare al diaconato e oltre. 
  15. Sul cd. diaconato femminile vorremmo chiedere a Sua Eminenza il Cardinale Ladaria, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede,  cosa sono servite le parole di pochi mesi fa (inter alia QUIdel S. Padre, in cui dava le conclusioni della Commissione presieduta  dalla CDF e in cui definiva l'impossibilità del diaconato femminile se ora, lo stesso Papa, dice il contrario, riaprendo i lavori della Commissione e volendo inserire nuovi membri nella stessa: «Riprendo l’appello di convocare questa Commissione e aprirla con nuovi membri per continuare a studiare e capire come è stato nella chiesa il Diaconato permanente» (QUI). Sbagliamo o è l'ennesimo esautoramento  della CDF (e del buon senso...)? Il card. Ladaria  - che sappiamo essere persona perbene, colta e pia - non pensa di intervenire? Le nostre fonti ci dicono che nei mesi scorsi lo stesso cardinale dava per "finita" la questione, anche dopo un'udienza con il Papa.
  16. Sul celibato ecclesiastico, ricordiamo apparentemente solo per 2,5 milioni di indigeni, il Documento recita “di stabilire criteri e disposizioni da parte dell'autorità competente, per ordinare sacerdoti uomini idonei e riconosciuti della comunità, che abbiano un diaconato permanente fecondo e ricevano una formazione adeguata per il presbiterato, potendo avere una famiglia legittimamente costituita e stabile, per sostenere la vita della comunità cristiana attraverso la predicazione della Parola e la celebrazione dei sacramenti nelle zone più remote della regione amazzonicaMA   si precisa che “a questo proposito, alcuni si sono espressi a favore di un approccio universale all'argomento”. Il Diavolo è nei dettagli.
  17. Per capire - infine - il clima di sciatteria e di non consapevolezza di essere a Roma, sede del Principe degli Apostoli, due episodi piccoli ma significativi. 
  • Il primo, i vescovi in maglietta, tuta e scarpe da ginnastica in  basilica di S. Pietro  che abbiamo postato su Mil ieri QUI .
  • Il secondo, ben stigmatizzato da Mil QUI, sulla permissione del "liberi tutti" nel vestiario durante i lavori sinodali (annuncio dato dal card. Baldisseri alla presenza del Papa) e la "ola" di giubilo ed entusiasmo che ne è seguita da parte degli stessi Padri. Già al penultimo Sinodo il card. Montenegro disse al sottoscritto (MiL QUI): "E' finito il Sinodo e finalmente potrò togliermi questa vestaglia [la veste cardinalizia filettata] di dosso"; tutto questo con tono schifato. Per ricordare a tutti come questi prelati tengono alla talare con il colore del sangue che hanno giurato di versare per la Chiesa...
Di seguito una bella riflessione di Giovanni Formicola ed  alcuni articoli di Sinod Watch.
Luigi
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Per rispondere a qualche anima bella che s'è rivelata per l'illegalità del gesto con il quale è stata liberata una chiesa dalla presenza di statuine pagane, e le statuine pagane restituite al loro ambiente naturale (rectius, naturalistico).

Tratto da Sulpicio Severo, Vita Sancti Martini [di Tours], XIV, cit. in Richard Fletcher (1944-2005), La conversione dell'Europa. Dal paganesimo al cristianesimo. 371-1386, trad. it. Tea, Milano 2003, p. 62.

"In un villaggio di nome Levroux avendo voluto [Martino] ugualmente abbattere un tempio che una falsa superstizione aveva colmato di ricchezze, la folla dei pagani gli oppose resistenza [...]. E così si ritirò nelle immediate vicinanze; là per tre giorni, vestito del cilicio e coperto di cenere, in continui digiuni e orazioni, pregava il Signore, affinché la virtù divina distruggesse quel tempio, poiché la mano dell'uomo non aveva potuto abbatterlo. Allora si presentarono all'improvviso due angeli armati di lancia e di scudo a guisa di milizia celeste, dicendosi inviati dal Signore per fugare quella rustica moltitudine e portare aiuto a Martino, affinché nessuno, mentre il tempio veniva demolito, opponesse resistenza: ritornasse dunque e devotamente compisse l'opera intrapresa. Così riandato al villaggio [...] demoliva fin dalle fondamenta il tempio profano [e] ridusse in polvere tutte le are e le STATUE".

Naturalmente, attesta lo stesso agiografo, quasi tutti i pagani si convertirono al Dio di Martino.
Che dite, fu legale l'operazione?
Giovanni Formicola
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Testo integrale delle proposizioni relative all’ordinazione di uomini sposati, diaconato femminile e rito amazzonico, i loro numeri di voto, oltre ad alcune brevi osservazioni.

Padre Martín Lasarte Topolanski, missionario uruguaiano invitato da papa Francesco al Sinodo, elenca nove cose che gli sono dispiaciute.

Nel documento finale colpisce il silenzio sulla missione della Chiesa: la salvezza delle anime. Si parla di dialogo, ma non di vita eterna. Riguardo a diaconesse e preti sposati i registi del Sinodo hanno usato cautela, perché l’obiettivo immediato era, secondo l’espressione cara a papa Francesco, “avviare processi”.

Mons. Athanasius Schneider pubblica una lettera aperta in cui condanna fermamente gli atti idolatrici consumati durante il Sinodo per l’Amazzonia, invocando "preghiere di intercessione e riparazione per l’eterna salvezza dell’anima di Papa Francesco, il Vicario di Cristo sulla terra e la salvezza di quei sacerdoti e fedeli cattolici che hanno commesso simili atti di culto, che sono proibiti dalla Divina Rivelazione”.

Una ponderosa analisi, fatta dal prof. Pasqualucci, ci fornisce molti materiali per l'ineludibile discussione sul Sinodo dell'Amazzonia appena terminato, molti risvolti del quale, comprese le sacrileghe e blasfeme celebrazioni nei giardini Vaticani, nella Basilica di San Pietro e in Santa Maria In Traspontina, ci hanno lasciati sgomenti.

Intervistato da La Verità, Vittorio Messori fotografa la situazione odierna della Chiesa e rappresenta una preoccupazione che è evidentemente ben viva e presente nell’autore: e cioè l’impressione che il Pontefice regnante non difenda più il Depositum Fidei.

Nel dibattito rovente sulle statuette idolatriche utilizzate durante il Sinodo in alcune cerimonie, interviene anche mons. Marian Eleganti, vescovo ausiliare di Coira, che dice di non capire “come la venerazione pubblicamente esibita della Pachamama al Sinodo dell’Amazzonia possa non venire intesa come idolatria".

Quanto è grave l’attuale situazione della Chiesa? Se lo è chiesto Martin Hähnel dell’Università Cattolica di Eichstätt-Ingolstadt. E ha individuato cinque punti.

Un aspetto presente durante tutto il dibattito che ha preceduto e accompagnato il Sinodo Panamazzonico è stata la rinascita della Teologia della liberazione di carattere marxista ed eversiva. Lo “Spirito” sembra star soffiando fortissimo sugli ambienti legati ad essa, che un po’ ovunque esultano per la conclusione di un Sinodo che essi ritengono aver consacrato definitivamente le loro idee.


Il Documento Finale del Sinodo Panamazzonico sostiene di parlare a nome dei popoli di quella regione, ma non è così. Quello che traspare non è la voce del popolo amazzonico, ma una visione ideologica e politica svincolata dalla realtà.


Uno dei proiettili della vera e propria bomba a grappolo che è stato il recente Sinodo, ha portato, nel Documento Finale, una carica esplosiva maggiore di quella dei suoi documenti preparatori: l’ambita rivoluzione ecclesiologica, corrispondente ai sogni dorati di Leonardo Boff ed espressi nel suo libro “Ecclesiogenesi: le comunità di base reinventano la Chiesa”.


L’annuncio da parte di papa Francesco su un prossimo sinodo dedicato alla sinodalità non può non preoccupare. Malgrado i proclami questi ultimi sinodi sono stati un pessimo esempio di sinodalità, ma soprattutto non ci può essere sinodalità senza fedeltà alla tradizione e senza il consapevole inserimento in quanto la Chiesa ha sempre insegnato.


Il Sinodo Panamazzonico fa parte di un processo che va considerato nella gradualità delle sue tappe e nel suo contesto, anche mediatico, per comprenderne l’obiettivo ultimo: la ridefinizione dei sacramenti e del sacerdozio gerarchico; la possibilità di ordinare uomini sposati al sacerdozio e donne al diaconato; ma soprattutto la promozione di una nuova cosmologia eco-indigenista e di culti idolatrici all’interno della Chiesa cattolica.

Dopo l’apostasia l’idolatria – padre Sefarino M. Lanzetta

Come può accadere che senza troppi rimorsi, anzi con baldanzosa esultanza, l’idolatria penetri nel tempio di Dio? Le premesse erano state già poste dall’Instrumentum laboris.


Su Internet è facile imbattersi in preghiere alla Madre Terra, compresa una che scimmiotta e offende il Padre Nostro, attribuita all’argentina Sandra Ramón, che si definisce «sacerdotessa di Avalon». Luogo che, secondo la leggenda, corrisponderebbe alla città inglese di Glastonbury, culla del cristianesimo britannico e trasformatasi nei secoli in centro di propagazione di studi di genere, magia e culti pagani, incluso quello alla Pachamama.


A Verona il parroco fa recitare una preghiera rituale alla Pachamama e i fedeli insorgono. Ma tutto parte da lontano: già in aprile l’organismo missionario della Cei invitava a pregare la Pachamama in preparazione al Sinodo. In un opuscolo in cui non compare nemmeno la parola Gesù, ma rivolto a parrocchie e fedeli, fa capolino la preghiera andina alla Madre terra. Siamo allo sdoganamento conclamato del paganesimo con l’imprimatur dei vescovi italiani.


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