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lunedì 11 novembre 2019

San Giovanni in Laterano, festa della Dedicazione 2019: l’iniziativa “tradizionalissima” del Card.Vicario di istituire il coro romano “inter-seminario”.

La festa della Dedicazione della “Sacrosancta Lateranensis ecclesia omnium urbis et orbis ecclesiarum mater et caput" è ricordata liturgicamente in tutto il mondo il 9 novembre. 
Per la celebrazione papale nella Cattedrale di Roma  della festa della Dedicazione dell'Arcibasilica Lateranense il Cardinale Vicario di Roma  ha disposto che il canto liturgico  fosse stato eseguito dal coro dei seminaristi romani diretto,
e supponiamo anche istruito, dal M° Nicolai Bogatsky allievo dell’Illustre Maestro Mons. Valentino Miserachs Grau e , così ci hanno detto a Roma, nelle “grazie” del "perfetto decisionista" l'Em.mo Cardinale Angelo De Donatis. 
La bella e lodevole iniziativa tradizionalissima dei seminaristi che cantano in coro alla messa ben s’ inquadra nelle naturali “competenze” educative dei “vocati”: occuparsi delle cose di Dio educando se stessi e i fratelli attraverso la bellezza che la Santa Liturgia promana poiché, è la stessa storia della Chiesa che ce lo insegna, tante anime sacerdotali hanno raggiunto la santità attraverso il naturale percorso tracciato dalla bellezza che costituisce il supporto verticalizzante della Liturgia. 
Sincere lodi dunque al Cardinale Vicario che ha promosso , finalmente, la rinascita di un coro formato dai seminaristi romani accompagnati dal solo Organo tubolare ma, come vediamo nel filmato, purtroppo SENZA abito corale: la bellissima iniziativa è posta all’inizio di un cammino e, come tale, necessiterà, come ogni cosa, di essere perfezionata.
Comunque sia la celebrazione del 9 novembre scorso è stata l' inizio di un contesto che sta intorno al progetto diocesano di avvalersi di un coro “inter-Seminario” tutto romano. 
Alcune nostre critiche  liturgiche e musicali,  che  ci auguriamo  siano accettate nella loro giusta consonanza di costruttività senza alcun spirito polemico, sono indirizzate all’équipe liturgica della Basilica Lateranense e anche, ce ne dispiace, al Maestro Bogatsky che ha diretto, e forse anche istruito, il coro dei seminaristi :
- per la scelta di  alcune composizioni, che qualcuno a ragione ha definito “funebri” (inascoltabile il “Gloria” con le strofe in falsobordone intercalate da un inutile e brutto ritornello che liturgicamente non ha ragione di esistere: la Messa gli Angeli in Canto Gregoriano sarebbe stata più opportuna anche per "educare" i giovani presenti al"cantus Ecclesiae"; 
- per la mancanza totale d’ impostazione vocale necessaria all’intonazione dei cantori, vabbè il coro è solo all'inizio prima o poi le voci saranno educate ne siamo convinti; 
- per l’esecuzione enfaticamente ed impropriamente troppo "lirica" del cantore del Salmo responsoriale; 
- per l'eccessiva timidezza dell'organista che non è riuscito a creare il clima di gioiosa esultanza che la festa e la presenza del Papa avrebbero dovuto imprimere nel cuore dei fedeli presenti: “il sacro spazio basilicale è stato invaso da profonda tristezza che si poteva toccare con mano”  ha commentato uno dei concelebranti. 
Tristezza aggravata, aggiungiamo noi, anche dalla rimozione dei candelieri e della croce, dall’altare, come invece suggeriscono le norme del Messale Romano:  insomma la prima chiesa cattedrale del mondo non onora le norme liturgiche in vigore che la saggezza di Benedetto XVI aveva recuperato a lode di Dio e per l'edificazione dei fratelli! 
A chi giova la sciatteria nella Liturgia? Non certamente al popolo santo di Dio!
I cerimonieri non hanno neppure saputo suggerire all’Augusto Pontefice di usare nella festa della Dedicazione della sua Cattedrale il Canone Romano ( Preghiera Eucaristica I ) nel cui « «Communicantes et memoriam venerantes... In comunione con tutta la Chiesa, ricordiamo e veneriamo...» anzitutto la Santissima Vergine, Madre di Gesù Cristo, nostro Dio e Signore; poi san Giuseppe, seguito dai nomi dei dodici apostoli, tra i quali si include san Paolo, e di dodici martiri dei primi quattro secoli dell’era cristiana. ...siamo in comunione... anche con i nostri fratelli glorificati in Cielo ...» (Cfr. Prof.don Juan José Silvestre QUI) La gloriosa schiera dei primi Papi e Martiri Romani!
L' “ascolto del grido”, il tema che è stato inserito nel cammino pastorale romano  che dovrebbe durare fino al Giubileo del 2025, ed il perfezionamento spirituale dei Consacrati e dei seminaristi, in cui è parte didatticamente integrante  anche la formazione di un Coro inter-seminariale, ci spingano ad elevare la nostra umile preghiera per la comunità cristiana di Roma perchè con l'intercessione dei Santi Apostoli Pietro e Paolo i fedeli possano fuggire gli "squilibri" mondani che affliggono attualmente la Santa Chiesa e trovare rifugio della salutare tradizione  spirituale dei padri.
AC 

Foto: due Sacerdoti concelebranti ripresi dall'emittente televisiva vaticana durante il canto del Gloria. La loro espressione dice tutto: uno volge gli occhi verso l'artistico soffitto ligneo della Basilica mentre altro sembrerebbe che non riesce a nascondere una smorfia di disapprovazione.

Il Video della celebrazione papale 



7 commenti:

  1. Ormai, in una Messa solenne si assiste quasi sempre, ad un accompagnamento musicale lontano dal principio che esige che il canto deve proclamare il testo sacro e non andare per conto proprio imitando misere musiche profane, brutte e vuote. Si aggiunga la scadente o nulla preparazione musicale dei sacerdoti per l'abolizione dell'insegnamento della musica liturgica nei Seminari e del canto polifonico e gregoriano, voluta dai sovversivi riformatori. L'arcibasilica lateranense ha avuto quali maestri, per ricordarne solo alcuni, nomi come Palestrina, Orlando di Lasso e, nel secolo scorso, Casimiri. Anche il M° card. Bartolucci vi è stato vice direttore negli anni giovanili; di quest'ultimo, l'attuale facente di direttore della Cappella Sistina, ha riportato in Basilica molte musiche, eliminate del tutto dai suoi sprovveduti successori.

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    1. L'iniziativa timida, timida di istituire un coro di seminaristi con accompagnamento del solo organo è un'iniziativa buona per educare liturgicamente e musicalmente i nuovi vocati. Speriamo bene...

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    2. La denominazione "facente di direttore" mi pare un po' dispettosa riguardo il M° Direttore "ad interim" della Cappella Musicale Pontificia, D. Marcos Pavan, a cui bisogna essere grato, tra tante altre cose, per aver ripristinato le composizioni del M° Bartolucci dopo 9 anni di ostracismo.

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    3. La denominazione "facente di direttore" mi pare un po' dispettosa nei confronti del M° Pavan, direttore "ad interim" ma a tutti gli effetti della Cappella Musicale Pontificia a cui bisogna essere grato non solo per aver ripristinato le musiche del M° Bartolucci dopo 9 anni di ostracismo, ma anche per tantissime altre cose...

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  2. in compenso l'ambone è decisamente migliorato

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  3. Sarà possibile almeno ascoltare il "ripieno" festoso dell'organo oppure è diventato tabù anch'esso? Che musica noiosa e scialba...

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La Redazione