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sabato 16 novembre 2019

Il simbolo della Rivoluzione Francese per l'inaugurazione dell'Istituto Teologico Marchigiano "verso una piena riconciliazione"


L'"occhio nel triangolo" e  le evidenti allegorie massoniche non hanno dissuaso l'Istituto Teologico Marchigiano ad adottare uno dei 
"simboli" più famosi ed eloquenti della Rivoluzione Francese: il famoso manifesto ( v.sotto part.) che ha enfatizzato iconograficamente la  DICHIARAZIONE DEI DIRITTI DELL’UOMO E DEL CITTADINO DEL 26 AGOSTO 1789 (Déclaration des Droits de l'Homme et du Citoyen) onde invitare chierici e fedeli all'Inaugurazione il nuovo anno accademico 2019/2020 . 
Fortemente significativa anche la tematica scelta:"Chiesa e diritti umani il lungo itinerario verso una piena riconciliazione"!
Cosa pensare? Dopo le consuete esaltazioni del pensiero protestante ( "per essere promosso ho dovuto fingere di essere filo-luterano altrimenti avrei ripetuto gli esami all'infinito" ha detto un ex alunno); dopo lo scardinamento delle pietre miliari della morale cattolica, a quattro mani con le stabili collaboratrici protestanti,  è l'ora dell'esaltazione dei princìpi illuministi del più sanguinario movimento rivoluzionario anticattolico: "la persecuzione religiosa subita dai francesi cattolici durante questo periodo non ha equivalenti nella storia se non le grandi persecuzioni del XX secolo. Di tutte la Rivoluzione francese è stata il modello. La persecuzione religiosa non fu solo persecuzione contro i religiosi, ma una rivolta contro il cristianesimo, con il preciso intento di decristianizzare la nazione. La maggioranza dei preti è stata assassinata od espulsa, tutte le chiese sono state chiuse per un anno e mezzo ed il loro patrimonio requisito ed incamerato, 250 mila vandeani sono stati massacrati perché volevano andare alla Messa e restare fedeli a Roma" ((Pierre Chaunu, in Stefano M. Paci QUI )


Con la proclamazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino, la Rivoluzione francese abolì i diritti di Dio esiliando e massacrando sacerdoti, religiosi e religiose. (Ernesto Nys, Massoneria e società moderna, Bastogi ed. 1988)
Lo storico gesuita, Agostino Baruel, descrisse la mattanza dei Consacrati dopo la Dichiarazione dei Diritti dell'uomo: «Centotrentotto tra Vescovi e Arcivescovi e sessantaquattromila tra Curati e Vicari, condannati ad abbandonare le loro sedi e le loro Parrocchie, (...) tutti gli ecclesiastici, tutti i religiosi dell’uno e dell’altro sesso, privati del patrimonio della Chiesa e cacciati dai loro asili; i templi del Signore tramutati in vaste prigioni (...); trecento dei suoi preti massacrati in un sol giorno e in una sola città; tutti gli altri Pastori, fedeli al loro Dio, sacrificati o cacciati dalla loro Patria! (...); tale lo spettacolo che la Rivoluzione Francese ha presentato al mondo» ( Storia del Clero in tempo della rivoluzione francese, Tipografia Poliglotta, 1888, Vol I, p. 25). 
Decapitato e messo al bando il culto cattolico, la Rivoluzione lo sostituì con  il culto della Natura! 
Così descrisse questo evento lo storico francese Enrico Delassus: «In fatto di religione, (la Rivoluzione) organizzò il culto della Natura che in breve tempo portò alla degenerazione della gioventù e della morale cattolica.  Il culto della Natura, il paganesimo ecologista, col suo odio contro Dio e contro l’uomo, lancia i suoi ripetuti assalti per far crollare, dall’interno, la nostra civiltà cristiana!   (...). 
Una nuova religione fu istituita, avente i suoi dogmi, i suoi preti, la sua domenica, i suoi santi. Dio fu sostituito dall’Essere supremo e dalla Dea Ragione; il culto cattolico dal culto della Natura. (...)» 
La «Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del Cittadino» costituisce parte delle dottrine illuministe e rivoluzionarie, le quali «sono in opposizione con ogni religione positiva», e «negano la legittimità di ogni sacerdozio e di ogni gerarchia». (Cfr. La Quercia)
"Verso un piena riconciliazione"! Complimenti dunque al Rettore e ai Docenti dell'Istituto Teologico Marchigiano che non sono più consapevoli di nulla: "non si parla più di Dio e pronunciare il nome di Gesù può irritare..."! (Cfr. don Nicola Bux)!
Tenetevi pure  gli applausi del mondo! 
Tenetevi  pure i sorridenti compiacimenti degli eredi della rivoluzione francese e i loro abbracci fraterni! 
Tenetevi pure le ricchezze  e la spartizione dei posti di lavoro sempre e solo assegnati ai vosti fedeli pupilli:  noi preferiamo rimenere nella sana  povertà quotidiana! 
Derisi, irrisi dall'alto in basso dai potenti teologi formatisi nel citato Istituto Teologico possiamo però vantare  di avere la piena libertà di tenere la corona del Santo Rosario in mano, come i nostri padri, e ripetere fieramente con il Cardinale Robert Sarah "Ogni cristiano è spiritualmente un Vandeano!"


AC

Fonte della notizia e del manifesto: Istituto Teologico Marchigiano QUI



8 commenti:

  1. "Chiesa e diritti umani": ringraziamo il concilio vaticano II e tutti, tutti, i papi post-conciliari a partire da Roncalli.

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  2. Tanto peggio, tanto meglio.

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  3. Un altro esempio di collusione traditrice della Chiesa bergogliana con i nemici persecutori dei seguaci di Cristo che abbandona i fedeli all'aggressione massonico-marksista che bisogna essere in totale mala fede per non riconoscere, come balza agli occhi, poiché non passa giorno che si verifichino degli assalti persecutori contro la dottrina e morale cattolica trasferitasi oggi all'interno del tessuto ecclesiale con Bergoglio in testa.

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  4. Prima Abu Dahbi, poi Pachamama, Ieri gli Anglicani dai Gesuiti a Roma in Sant'Ignazio, oggi il manifesto della Rivoluzione francese: ormai sono completamente impazziti e... anche un bel po' ridicoli.
    TEOFILATTO

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  5. Nella trasmissione "A sua immagine" di sabato 16 novembre vine intervistato il padre Jaques Morad fuggito dall'Isis. Viene mandato uno spezzone in cui il (cattolico?) padre Paolo Dall'Oglio, ancora disperso, dice che il futuro è "multietnico e multireligioso". Poi entra la sorella di Dall'Oglio che afferma con enfasi: "la Chiesa si deve convertire". Ai lettori la conclusione.

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  6. Oggi Lamendola ci offre una analisi approfondita e veramente “cattolica” di Gaudium et Spes, riguardo a cui così si espresse J. Ratzinger: «Se è desiderabile offrire una diagnosi del testo (Gaudium et Spes), possiamo dire che (insieme con i testi sulla libertà religiosa e le religioni del mondo) è una revisione del Sillabo di Pio IX, una sorta di contro sillabo».
    http://www.accademianuovaitalia.it/index.php/cultura-e-filosofia/teologia-per-un-nuovo-umanesimo/8071-eresia-e-apostasia
    Alcuni brevissimi stralci:
    “Eresia e apostasia? Sono già nella "Gaudium et spes"! Un esempio di mistificazione da manuale: si cita la prima metà del discorso di Gesù Cristo e si tace la seconda: un vero"Vademecum" di come la pastorale, abilmente manipolata finisce per diventare essa stessa uno strumento per piegare la vera dottrina! … Le radici remote dell’eresia e dell’apostasia affondano molto indietro nel tempo, e si riallacciano ad antichissime eresie, che si credevano debellate ed estirpate ormai da secoli, ma le radici più prossime non hanno che mezzo secolo di vita e sono perfettamente visibili, alla luce del sole, nell’opera nefasta del tanto, troppo celebrato Concilio Vaticano II. In particolare, le possiamo riconoscere in quello che è forse il più significativo e il più funesto dei documenti conciliari: la Gaudium et spes (Gioia e speranza)!
    L'errore di partenza della Gaudium et spes risiede nel fatto di rivolgersi non solo ai cristiani, ma a tutti gli uomini, unificando, per così dire, la prospettiva dei cattolici e quella dei non cattolici, il tutto sulla base di una “dignità della persona umana” che non è di matrice evangelica, come si vuol far credere, bensì massonica! Come si vede, le eresie e l’apostasia del signor Bergoglio sono già presenti, in nuce, nella Gaudium et spes: da un lato, la chiesa vuol farsi riconoscere dal mondo non tanto per l’annuncio del Vangelo, bensì come agenzia sociale; dall’altro, essa vuol promuovere il progresso umano facendo appello anche alle espressioni non cristiane (e anticristiane) dell’evoluzione storica!”
    Gaudium et spes: un puzzo di massoneria, che avrebbe dovuto svegliare anche i dormienti? La conclusione è sconcertante: quale salvezza sarà mai, se viene dalla collaborazione fra chiesa e mondo? Non certo quella dell’anima: perché dal mondo non viene la vita, bensì la morte!






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  7. Negli anni della Rivoluzione Francese, il berretto frigio (che nell'immagine è in cima ad una lancia) veniva indossato dai galeotti di Marsiglia che vennero liberati nel 1792. Per questo, dunque, oltre al già consolidato significato di libertà, il berretto frigio divenne anche simbolo di Rivoluzione. È in questo senso che a partire da quegli anni questo tipo di copricapo appare sempre sul capo di Marianne, la raffigurazione allegorica della Repubblica Francese, come si può vedere anche nel celebre quadro di Eugène Delacroix, "La libertà che guida il popolo" (1830), oggi conservato al Museo del Louvre. Capito? Se siamo giunti all'attuale miserevole situazione è perché nella Chiesa Cattolica è stata perpetrata una vera e proprio rivoluzione figlia di quella -terroristica - francese ed iniziata con il galeotto concilio vaticano secondo.



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  8. Ormai è finito tutto, la “sètta” ha vinto su tutto il fronte

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La Redazione