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martedì 15 ottobre 2019

San John Henry Newman, tradizionalista cattolico: il nuovo libro di Peter Kwasniewsk


«Il punto veramente scottante» che rende la canonizzazione di Newman un fatto da meditare per tutti noi cattolici (e non cattolici) immersi nella modernità. ( Cfr. I Tempi "Il «punto scottante» della coscienza di san Newman spiegato da Ratzinger, QUI ) 
Quando Newman venne creato Cardinale da Papa Leone XIII, che in tal modo gli riconobbe "genio e dottrina", scelse come motto "cor ad cor loquitur", perché egli non pretese mai di fare qualcosa di grande che fosse ammirato dagli altri, ma di comunicare con la semplicità e la cordialità dell'amico quanto era richiesto dal principio: "prima di tutto la santità"!
AC 

San Giovanni Enrico Newman, tradizionalista  
di Peter Kwasniewsk 

E' altamente ironico, per non dire altro, che il cardinale Newman viene spesso salutato come "il teologo del Concilio Vaticano II" o il grande sostenitore delle riforme "di tendenza" all'interno della Chiesa contemporanea, quando - almeno su questioni riguardanti la teologia
fondamentale, la morale cristiana e la santa liturgia - nel corso della sua professione religiosa ha invece litigato in modo intenso e coerente contro razionalismo materialista,il sentimentalismo, il liberalismo e tutti i virus che potevano attecchire la fede. 
Nel settore liturgico,in particolare, era fermamente contrario alle modifiche rituali e alle modernizzazioni progettate per "andare incontro alle persone che si trovano in diverse parti "  per  un " adattamento del Messale Romano alla mentalità contemporanea "(espressione che  Paolo VI  volle inserire nella sua Costituzione apostolica del 3 aprile 1969 che promulgava il Novus Ordo Missae).

Newman non era solo anti-liberale (idea che affermò espressamente di se stesso); non era solo un conservatore del tipo Burkean ( da Edmund Burke, detto il Cicerone britannico, è stato un politico, filosofo e scrittore britannico di origine irlandese N.d.R.) avendo ripugnanza nei confronti gli schemi rivoluzionari. 
Era quello che ora verrebbe appellato "tradizionalista" nelle questioni dogmatiche e liturgiche: avrebbe agitato l'intero progetto conciliare, e certamente per quello che concerne la riforma liturgica attuata poi nel suo nome, come fuorviata e destinata a fallire. 
Quali sono i punti in comune tra la semplice religione di questo giorno e la religione di sant'Atanasio o di san Crisostomo? In che modo i due sono d'accordo, tranne che il nome del cristianesimo è dato a entrambi? ”(Sermoni parrocchiali , sermone 25, Festa in esilio). 

Nel suo saggio sullo Sviluppo della dottrina cristiana Newman sosteneva che i Padri della Chiesa, se fossero tornati nell' Inghilterra ai suoi giorni, avrebbero disertato i grandi templi statali per cercare una piccola cappella cattolica con quella Liturgia in cui sarebbero stati in grado di riconoscere lo spirito e la realtà della propria fede: 
"Se sant'Ambrogio e sant'Atanasio tornassero all'improvviso in vita non vi ha dubbio quale confessione riconoscerebbero come la loro. Tutti sicuramente concorderanno sul fatto che questi Padri si troveranno più a loro agio con uomini come San Bernardo o Sant'Ignazio di Loyola, o con il povero sacerdote solitario nel proprio alloggio, o con le virtuose sorelle della misericordia, o il semplice popolo senza istruzione - inginocchiato - davanti all'altare piuttosto che con i ministri o con i membri di qualsiasi altro credo. 
Mi ricordo bene come, entrato finalmente nella comunione cattolica, baciavo i volumi di sant'Atanasio e di san Basilio con delizia, con la percezione che in essi ritrovavo molto di più di quello che avevo perduto, e come dicevo a queste pagine inanimate, quasi parlando direttamente ai gloriosi santi che le hanno lasciate in eredità alla Chiesa: "Ora, senza possibilità alcuna di errore, voi siete miei, e io sono vostro". 
E non possiamo aggiungere che erano quegli stessi santi, che una volta soggiornarono, uno in esilio, uno in un'ambasciata, a Treves, per venire ancora più a nord e viaggiare fino a raggiungere un'altra bella città e, seduti tra boschi, tra i prati verdi, e i calmi ruscelli, quei santi fratelli si allontanavano dai molti corridoi alti e solenni dei chiostri di quei posti chiedendo l'indicazione della strada per poi arrivare in un vicolo popoloso o in un sobborgo abbandonato per trovare qualche piccola cappella dove si celebrava la Messa?

C'è ancora qualche dubbio che Newman, come se fosse giunto  improvvisamente in vita fra i noi,  avrebbe chiesto, ovviamente con consumata e dignitosa gentilezza, le opportune indicazioni per conoscere la strada onde raggiungere  qualche piccola cappella dove si diceva Messa come la lui la conosceva e la celebrava  trovandosi perfettamente  a suo agio come se fosse stato in casa sua?

Newman era, a mio avviso, un tradizionalista cattolico "avant la lettre". 
Lo si può constatare in così tanti scritti di ogni periodo della sua vita, e di ogni genere, che basta poco più che aprire pagine a caso per poter avviare una raffinata collezione personale di gemme raffinate di immutabile, quindi antimodernista, saggezza.
... 

E'  inveterato vizio dei progressisti post-conciliari fabbricare continuamente delle frottole menzoniere tanto più che nei giorni presenti essi sono ancor più baldanzosi perchè   si sentono padroni  di tutte le posizioni importanti ecclesiali dal basso fino alla cima ( il diavolo è sontuoso con se stesso), Newman è stato selettivamente citato e travisato come un amico della loro causa, il che alla sua morte ha portato un'alone di sospetto anche nelle menti dei cattolici più conservatori o tradizionali che non conoscono bene il suo lavoro. 
È stato anche accusato di essere lui stesso un modernista, anche se in realtà uno lo si trovato espressamente a confutare i modernisti, in molti casi molto prima che le loro idee diventassero di moda e ampiamente diffuse.

Inoltre, è degno di nota che Newman è sempre stato l'autore preferito degli scrittori tradizionalisti. Michael Davies ha curato un volume dei suoi sermoni intitolato Newman Against the Liberals; l'editore e conservatore americano di Arlington House, Neil McCaffrey, fondatore della rivista The Latin Mass, cita spesso Newman; e due del nostro più apprezzato clero cattolico che erano ex anglicani, p. John Hunwicke e p. Richard Cipolla si sono immersi nel pensiero e nelle parole del grande cardinale. 

Newman ha svolto un ruolo cruciale nella mia "conversione" intellettuale e spirituale al cattolicesimo tradizionale. 
... 

Nell'esplorazione delle tradizioni della Chiesa, Newman è stato a lungo per me un compagno di viaggio. 
Questo autunno, con tutto il brusio della canonizzazione, ho deciso di fare uno studio dei suoi scritti sull'adorazione, la riverenza e il rituale. 
Ciò che ho scoperto mi ha stupito di nuovo con la sua ricchezza, varietà ed eloquenza. 

Oltre ad alcuni passaggi già noti ai tradizionalisti 
-  ad esempio dove dice che la Chiesa non abolisce mai i suoi riti liturgici tradizionali, ma li porta sempre avanti (dillo ai membri del Consilium!) 
- Newman ha una pagina dopo l'altra sulla la bellezza e la solennità della Santa Messa, l'importanza delle sue qualità estetiche e linguistiche, la fecondità spirituale dell'obiettivo predeterminato cerimoniale, l'ampio spazio che esiste all'interno di forme stabilite per le differenze nell'impegno devozionale individuale e temi simili, tutti attuali nel movimento tradizionalista.

Ho quindi deciso di creare e pubblicare una raccolta di tutti i migliori testi di questo tipo che ho potuto trovare e il libro è ora disponibile (anche in Italia, v.sotto N.d.R.)


DESCRIZIONE DEL LIBRO:  

La vita e il pensiero di John Henry Newman sono stati permeati dalle cerimonie e dai santi testi di liturgie cristiane, che ha celebrato per oltre sei decenni, iniziando come diacono anglicano nel 1824 ed infine come Cardinale della Santa Chiesa Romana. 
Non sorprende che le allusioni al culto liturgico siano onnipresenti nei suoi scritti. 
Le "ordinanze" della Chiesa, la sua ricca panoplia di riti tramandata nei secoli, sono, per Newman, porte o finestre sulla società celeste per la quale siamo stati creati e per i quali Dio ci chiama durante la nostra vita. 
Come dice Newman in diversi luoghi, ci viene dato il nostro tempo sulla terra per iniziare a vivere, attraverso la preghiera personale e il culto corporativo, la vita dei beati in cielo. Questo nuovo libro raccoglie oltre settanta testi da un gran numero e una vasta gamma di scritti di Newman in tutti i periodi della sua carriera, inclusi quarantaquattro dei suoi sermoni incomparabilmente grandi. 
Che Newman meriti la sua reputazione di uno dei migliori scrittori e teologi inglesi di tutti i tempi è ampiamente dimostrato in queste riflessioni animate e sottili sul dovere di riverenza, i benefici del rituale e il privilegio dell'adorazione divina. 

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Possa San  John Henry Newman, che ci ha dato un meraviglioso esempio di ricerca della luce della verità ovunque essa porti e che ha perseverato nella preghiera ecclesiale con Maria Madre di Dio e gli Apostoli, intercedere per noi sulla terra, mentre ci sforziamo di amare quello stessa verità e per ripristinare lo splendore perduto della nostra divina adorazione.

  
Fonte: New Liturgical Movement QUI

Immagine 1 da Catholic New Agency QUI la canonizzzazione di Newman il 23 ottobre 2019