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martedì 8 ottobre 2019

Medioevo immaginario. Papi, Antipapi e... profeti di sventura.


Dagli amici di Campari e de Maistre.
Luigi

Giorgio Enrico Cavallo, 26-9-19

«Voi avete rubato i miei sogni e la mia infanzia, con le vostre parole vuote. La gente soffre. La gente muore. Interi ecosistemi stanno collassando. Siamo all’inizio di una estinzione di massa, e tutto ciò di cui potete discutere sono i soldi, e le favole di una eterna crescita economica. Come vi azzardate!».
La cosa straordinaria di questo Medioevo di ritorno nel quale viviamo, è che è più “medievale” dello stesso Medioevo. Tra invasioni, impressionante regressione culturale ed economica, eresie, papi ed antipapi, una cosa ci mancava: il catastrofismo in stile “mille e non più mille”. Con la differenze che, quest’ultimo, è esistito soltanto nella fantasia malata degli storici ottocenteschi, mentre oggi il mondo intero pare pendere dalle labbra di una ragazzina che farnetica di estinzioni di massa e ecosistemi che collassano a causa dell’uomo. Una ragazzina che i potenti del mondo hanno invitato all’Onu apparentemente per sentirsi fare la paternale.

E allora via: azzeriamo le emissioni di CO2, non facciamo più figli (ma, ehi, poi importiamo risorse dall’altra parte del mondo perché a noi servono nei campi di pomodori…), rottamiamo il Pandino perché Greta lo vuole (ma le navi cargo che inquinano come migliaia di Pandini continueranno a inquinare i mari), non mangiamo più carne ma, perché no, cavallette e lombrichi. E vi diranno che sono pure buoni. Cornuti e mazziati. Ma cornuti e mazziati con la benedizione della svedesina con le treccine che farnetica della fine del mondo come il monaco Zenone dell’Armata Brancaleone.

La cosa tragica è che, se applicassimo alla lettera i deliri della Greta, nel Medioevo ci finiremmo davvero. Senza internet, senza televisione, industrie, comodità e cibo confezionato. Se dessimo retta al fanatismo ambientalista della Greta applaudita all’Onu, non dovremmo più usare aerei e automobili. Se davvero i governi mettessero in pratica i deliri della Greta che “sciopera” il venerdì, dovremmo rinunciare al nucleare, al petrolio, al carbone. A tutto. Il che va anche bene, per carità, se ci fosse una alternativa. Ma una valida alternativa sembra di capire che non ci sia ancora.

La cosa terribile di tutto ciò non è che il mondo intero abbia perso la tramontana e applauda una ragazzina senza domandarsi chi l’ha voluta lì e chi abbia interessi che lei dica le cose che dice; la cosa terribile è che, se le parole di Greta si tramutassero in realtà, dovremmo aspettarci un Medioevo senza Medioevo. Un Medioevo senza i cavalieri e le dame, senza i trovatori e senza i castelli; un Medioevo senza la bellezza delle cattedrali gotiche, senza la soavità dei canti liturgici; un Medioevo senza re e imperatore, perfino senza papa; un Medioevo senza cristianesimo, sostituito – a quanto pare – da un ambientalismo totalitario che si profila come il peggiore dei paganesimi.

4 commenti:

  1. I luoghi comuni dei nuovi bambocci sono stati sGretolati dagli studiosi.

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  2. "Un Medioevo senza re e imperatore, perfino senza papa": è questo "senza papa" che non torna. Il papa c'è eccome, almeno stando a quanto ne dice il card. Sarah nell'intervista al Corriere della sera del 7 ottobre. Leggiamo e ... mettiamoci l'anima in pace. Dice in fatti il cardinale: «La verità è che tanti scrivono non per testimoniare la verità, ma per opporre le persone le une contro le altre, per danneggiare i rapporti umani. A costoro non importa la verità. La verità è che coloro che mi oppongono al Santo Padre non possono presentare una sola mia parola, una sola mia frase o una sola mia attitudine a sostegno delle loro affermazioni assurde, direi diaboliche. Il Diavolo divide, oppone la gente, l’una contro le altre. La verità è che la Chiesa è rappresentata sulla terra dal Vicario di Cristo, cioè il Papa. E chi è contro il Papa è ipso facto fuori dalla Chiesa». E ancora: «La domanda è: quello che lei e io abbiamo ricevuto dai nostri padri è ancora valido per i nostri figli? E se sì, come fare perché essi se ne riapproprino nella loro esperienza? È la verità di queste evidenze che siamo chiamati a riscoprire, sia con le impareggiabili analisi di pensiero di Benedetto sia con la grande e solare operosità di Francesco. Nella ovvia differenza delle sensibilità, c’è una grande sintonia e una grande continuità tra loro, come tutti hanno potuto vedere in questi anni. Bisogna sempre interpretare le parole di Papa Francesco con l’ermeneutica della continuità. Così come vi era tra Giovanni Paolo II e Paolo VI». Chiaro no?

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  3. Non sono un esperto, data la mia età, gia' il cominciare a sentire bisogna "investire" per il cambiamento climatico mi sa di enorme esborso di denaro a favore di "aziende ed investitori" nel settore.

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  4. È uno dei "successi" più sconcertanti della macchina mediatica. Fra cento anni il caso sarà studiato per capire come un'intera società possa perdersi nella nebbia. Una società orgogliosa di non credere più in Dio che finisce per credere a tutto, ad esempio finisce per credere a una ragazzina che in mondovisione annuncia in lacrime l'estinzione di massa (e quel che resta della Chiesa Cattolica solidarizza pure...).

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La Redazione