Pagine

domenica 11 agosto 2019

Orrori liturgici (e di cattivo gusto) del Vescovo di Pinerolo

Le foto sopra e sotto sono prese dal sito della rivista della Diocesi di Pinerolo (QUI) e dal giornale locale (QUI) per la celebrazione liturgica il 14 luglio scorso al Prà, in Alta Val Pellice, per partecipare alla S.  Messa celebrata da Sua Eccellenza monsignor Derio Olivero (QUI).

Il sacerdote celebrante è il vescovo.

La bandana non pensiamo sia prevista dalle norme liturgiche;
possiamo sperare che ci siano motivi fisici, ma il fazzoletto rosso a disegni colorati, forse sarebbe meglio che fosse stato sostituito da uno zucchetto e dalla mitria (riparano lo stesso...). Infine, visto il cielo nuvoloso, non ci pare che il sole picchiasse.

La casula è un - brutto - scarabocchio bambinesco e i paramenti (bianchi e verdi...) dei celebranti sono veramente non adatti ad una celebrazione del Signore.
L'altare poi è indegno da vedere.
Infine la distribuzione del Corpo di Nostro Signore Gesù Cristo con bandana forse ce la poteva evitare.
Siamo disponibili a verificare elementi giustificatori che forse non sappiamo, ma - anche se ci possono accusare di essere tradizionalisti o "pelagiani pii" - abbiamo il diritto di essere scandalizzati?
Luigi


*
Addenda del 12 agosto. Altra foto di Sua Eccellenza celebrante, sempre con bandana e un commento sulle regole NOM su FB (QUI)
🔴 UN PROMEMORIA UTILE A TUTTI

🔥Come si celebra la Santa Messa 
in modo appropriato al di fuori della prassi ordinaria🔥

Il codice di diritto canonico al canone 932 § 1 e 2 ci offre le indicazioni essenziali:

«§1. La celebrazione eucaristica venga compiuta nel luogo sacro, a meno che in un caso particolare la necessità non richieda altro; nel qual caso la celebrazione deve essere compiuta in un luogo decoroso.
§2. Il sacrificio eucaristico si deve compiere sopra un altare dedicato o benedetto; fuori del luogo sacro può essere usato un tavolo adatto, purché sempre ricoperto di una tovaglia e del corporale».

Il testo è molto chiaro in sé: ordinariamente si celebra nel luogo deputato senza possibilità di deroghe, questo per poter vivere in modo migliore la celebrazione dell’Eucaristia. 
⭐ Solo  in un caso particolare, per necessità, è possibile derogare dalla prassi ordinaria. E innanzi tutto il luogo scelto deve essere decoroso non per un dato estetico ma per permettere un’attenta e attiva partecipazione al Mistero celebrato. 

Questo fa escludere immediatamente la spiaggia, luogo che sicuramente sta agli antipodi rispetto a quanto domanda la partecipazione all’Eucaristia.

Il secondo paragrafo diviene ancora più specifico e potrebbe essere oggetto di un attento studio che comporta anche la comprensione stessa del mistero eucaristico.

Da oltre un millennio la Chiesa celebra su un altare il sacrificio eucaristico e l’altare deve avere certi precisi requisiti (consacrato o benedetto), fuori dalla chiesa è possibile usare un tavolo, realtà che ha tanta importanza ha negli scritti paolini. 
Ora questo tavolo deve essere prima di tutto adatto, aggettivo che lascia un po’ perplessi perché non si comprende bene cosa intenda a questo proposito il legislatore, salvo restando che non sia traballante e sufficientemente grande da poter sostenere sia il libro della celebrazione sia la patena col calice.  

In margine aggiungiamo che anche per la celebrazione fuori dell’edificio chiesa i vasi sacri, come pure i paramenti, devono conservare il loro ordinario decoro.
Il tavolo deve essere ricoperto con una tovaglia, di cui non si specifica il colore, certo qualcosa di decoroso adatto per la liturgia, e inoltre non deve mai mancare il corporale su cui poggiare i vasi sacri.

🔴 Aggiungiamo che per una sana pastorale, anche estiva, la celebrazione deve essere decorosa e sobria secondo quanto stabiliscono le poco lette norme generali del Messale Romano.

🔴 Al testo del codice di diritto canonico fa eco l’istruzione Redemptionis sacramentum al n. 108: «La celebrazione eucaristica venga compiuta nel luogo sacro, a meno che in un caso particolare la necessità non richieda altro; nel qual caso, la celebrazione deve essere compiuta in un luogo decoroso.  Su tale necessità sarà, di norma, il Vescovo diocesano a valutare secondo il caso per la propria diocesi».
La prima parte è l’esplicita citazione del codice di diritto canonico, la seconda affermazione chiama in causa il Vescovo, unico deputato a determinare la reale necessità e a scegliere il luogo conveniente perché si possa celebrare la liturgia domenicale.

Queste disposizioni sono chiaramente motivate nei Principi e norme del Messale Romano già ai nn. 17 e 18: «È perciò di somma importanza che la celebrazione della Messa, o Cena del Signore, sia ordinata in modo tale che i sacri ministri e i fedeli... traggano abbondanza di quei frutti, per il conseguimento dei quali Cristo Signore ha istituito il sacrificio eucaristico del suo Corpo e del suo Sangue... Si potrà ottenere davvero questo risultato, se, tenuto conto della natura e delle altre caratteristiche di ogni assemblea liturgica, tutta la celebrazione verrà ordinata in modo tale da portare i fedeli a una partecipazione consapevole, attiva e piena, esteriore e interiore, ardente di fede, speranza e carità...»

Nello stesso documento, al n. 297, si torna a parlare della mensa per la celebrazione secondo il sopracitato canone del diritto.

L’estate non fa sconti nella celebrazione, in qualunque luogo venga celebrata, e di questo sono o dovrebbero essere garanti i Vescovi delle Chiese locali.


In foto: il Vescovo di Pinerolo.

17 commenti:

  1. Noto tra gli orribili pastrani che non possono chiamarsi paramenti, che l'anello episcopale resta l'insegna che comunque connota il prelato sotto il ridicolo abbigliamento e ricorda a chiunque abbia visto il Marchese del Grillo infognato in una bettola della Suburra(unico posto dove non disdice la bandana) che comunque "io so' io e voi nun siete un...". Nepomucenus

    RispondiElimina
  2. Sono senza parole. Mi chiedo quando questo disastro terminerà

    RispondiElimina
  3. Foto talmente drammatica che fa passare la voglia di prendere in giro.Ma non c'era nessuno che potesse consigliarlo?

    RispondiElimina
  4. Occorrerebbe chiede spiegazioni al Vescovo del suo abbigliamento. Dalla sua risposta si potrebbe capire il perché di tanta sciatteria.

    RispondiElimina
  5. Si tratta, come si vede dalle foto, di due celebrazioni differenti nel luogo e nel giorno ma accomunate dallo stesso cattivo gusto liturgico.

    RispondiElimina
  6. Questo qui non è quello che non dice il Credo perché non ci crede??

    RispondiElimina
    Risposte
    1. No, ma deve essere un parente...Uno più disgustoso dell'altro!

      Elimina
  7. Ringraziamo Bergoglio il Distruttore.

    RispondiElimina
  8. Ormai ai Sacerdoti sono subentrati i pagliacci. E Bergoglio ride... ride... ride...

    RispondiElimina
  9. Abbigliamento da mago-indovino con banchetto per le carte sulla piazzetta del paese. Eravamo abituati a vedere giovinastri (e) vestiti con talari, pianete, stole e camici nelle sfilate di Carnevale, regalati a stracciaroli da preti entusiasti della riforma liturgica. Ora il Carnevale profanatore è entrato nelle chiese. Signor Bergoglio, signori della Congregazione dei vescovi, signori nunzi sono questi i criteri con i quali scegliete coloro che dovrebbero confermare nella fede il popolo fedele ? A quanto pare si perché squallidi esempi similari sono all'ordine del giorno.

    RispondiElimina
  10. Ma due parole sui contenuti delle sue celebrazioni? Sarà tutto sbagliato? Poi è giusto fermare il giudizio solo su fattori estetici?

    RispondiElimina
  11. Ma due parole sui contenuti delle sue celebrazioni? Sarà tutto sbagliato? Poi è giusto fermare il giudizio solo su fattori estetici?

    RispondiElimina
  12. Questo signore è semplicemente un carrierista della neo chiesa di stampo bergogliano; sgradevole alla vista (e all'ascolto)!

    RispondiElimina
  13. Sinceramente non trovo scandalizzante la casula di Mons. Derio Oliviero, quanto più mi scandalizzo per questo blog, creatore di divisionismo all'interno della chiesa, e privo di ogni fondamento morale. Da Cristiano mi ritengo in DOVERE di ricordare a voi, cari affezionati a questo blog e alla messa tridentina, che state mettendo in dubbio l'azione dello Spirito Santo. Sapreste fare di meglio? Oppure sapreste solo ritornare a celebrare in latino, di spalle, facendo finta che il Popolo di Dio non esiste?
    Ricordate bene che ciò attorno a quale verte ogni celebrarazione, non è come il celebrare sia vestito, ma è diffondere, con la Parola e con l'Eucaristia Gesù!
    Trovo inutile fare come gli scribi e i farisei, tutti belli preziosi all'esterno ma quando si tratta di sostanza, quando si tratta di evangelizzare siete vuoti come sepolcri. Ricordate il centro è Gesù (che ci tengo a ricordare che non ha scritto il Codice di Diritto Canonico, e con questo non lo sto mettendo in dubbio), non un abito. Degli abiti, la gente non se ne fa niente, la gente ha bisogno di Gesù, voi così facendo lo state solo nascondendo, riflettete un po' sul senso di tutto ciò che fate per tornare alla tradizione di 500 anni fa..e anche se ci riuscirete preparatevi a vedere le vostre chiese come i deserti: vuote. La gente non vuole preti che stiano sull'altare come santi, ma vuole pastori che stiano in mezzo a loro, popolo e gregge di Dio!

    RispondiElimina
  14. Chi scrive male su questo "signore" è evidente che non lo ha mai sentito, altrimenti non farebbe simili commenti. Prima di parlare a vanvera, ascoltelo e magari a occhi chiusi. Guardate nei vostri cuori, non fuori dai vostri occhi vuoti.
    Sonia

    RispondiElimina