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lunedì 22 luglio 2019

Latino: ritornare allo studio dei classici?


Persino il filosofo comunista Antonio Gramsci l'aveva capito.
Non l'hanno capito molti sacerdoti cattolici e coloro che gestiscono il programma  studi di quasi tutti i seminari e che hanno praticamente esiliato il latino.
Luigi

Portale Bambini, giugno 2019
A fronte di un progressivo impoverimento della lingua italiana e del suo studio (a cui sicuramente contribuisce la quantità abominevole di tempo che trascorriamo sui social) c’è chi propone di ripristinare lo studio del latino alle medie.
Il latino, come una sorta di “precursore”, potrebbe rinforzare le basi grammaticali e sintattiche che sono alla base del nostro linguaggio, così come lo studio della cultura classica potrebbe rinforzare la nostra capacità di pensare e argomentare. Non è facile esprimersi in merito a una questione come la reintroduzione del latino a scuola: cosa buona, cosa vecchia o semplicemente “cosa”?

Riflettendo, però, abbiamo recuperato uno stralcio di Antonio Gramsci, che merita di essere letto: “Il latino non si studia per imparare il latino, si studia per abituare i ragazzi a studiare, ad analizzare un corpo storico che si può trattare come un cadavere ma che continuamente si ricompone in vita. Naturalmente io non credo che il latino e il greco abbiano delle qualità taumaturgiche intrinseche: dico che in un dato ambiente, in una data cultura, con una data tradizione, lo studio così graduato dava quei determinati effetti. Si può sostituire il latino e il greco e li si sostituirà utilmente, ma occorrerà sapere disporre didatticamente la nuova materia o la nuova serie di materie, in modo da ottenere risultati equivalenti di educazione generale dell’uomo, partendo dal ragazzetto fino all’età della scelta professionale”.
(FONTE: Antonio Gramsci, Quaderni dal carcere, Einaudi, 1975)

Lo studio del latino, tradizionalmente, avveniva contestualmente allo studio del corpus culturale classico: dai grandi autori alla filosofia. È proprio questo approccio olistico ad aver reso il greco e il latino le materie di elezione dell’elite intellettuale. Ed è proprio questo approccio olistico che dovremmo seguire nella scelta di ripristinare il latino alla scuola media o di orientarci verso un altro modello culturale. Non è importante quale sia il modello, ma dobbiamo assicurargli la solidità che gli studi classici si sono costruiti nell’arco di due millenni.

4 commenti:

  1. Sbagliatissimo il pensiero di Gramsci: "il latino non si studia per imparare il latino, si studia per abituare i ragazzi a studiare". Sarebbe come dire che il pianoforte non si studia per eseguire la letteratura pianistica ma per non farsi venire l'artrite alle mani. Ma per favore! Certo, come a un pianista è assai difficile che venga l'artrite alle mani, così chi ha studiato bene il latino avrà una mente abituata allo studio e sarà capace di adoperare correttamente altre lingue e di organizzare efficacemente il pensiero, ma si tratta di portati, di guadagni ulteriori, di effetti collaterali positivi. Non confondiamo il fine con i mezzi. Il latino si studia proprio per imparare il latino e per poter così leggere ciò che in latino è stato scritto nei secoli, che rappresenta il nostro passato e la nostra identità. Se dessimo retta a Gramsci potremmo studiare il latino rimanendo sempre sulle frasette del Tantucci, senza mai aprire un passo esteso di Cicerone, Agostino, Tommaso, Erasmo e avremmo lo stesso risultato. E' ovvio che non è così (Gramsci ovviamente doveva fermarsi a questo punto, perché il 99% di ciò che è stato scritto in latino fa a pugni con il marxismo, ma questo è un altro discorso)

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  2. Circa una ventina d'anni fa, un senatore o deputato ha parlato nella camera in Latino, proprio per incoraggiare il continuato uso della lingua ovunque.

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  3. Purtroppo nella maggioranza degli ambienti cattolici il livello culturale è sotto zero ed anzi vi è disprezzo per la cultura: basti considerare il livello della musica sacra o lo stile di certi paramenti (con tutto il rispetto per le cose sacre).

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  4. Mario Capanna nel 1979 tenne un discorso in Latino al parlamento europeo, forse ti riferisci a lui.

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La Redazione