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Pubblichiamo due importanti elenchi. QUI  un elenco coi vescovi contrari, quelli favorevoli e quelli con riserve. QUI  un elenco su  WIKIPED...

mercoledì 29 maggio 2019

Il Card. Müller severo ma giusto sul Papa: "singolare: dialoga con i laicisti ma non con Salvini. La Chiesa si occupa troppo poco di fede".

Parole dure e severe ma giuste quelle che l'ex Prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede ha detto in un'intervista rilasciata a Massimo Franco e pubblicata sul Corriere della sera ieri 28 Maggio 2019 (pag. 12). 
Il Cardinale dice, con molto coraggio ma altrettanto autorevolezza e cognizione di causa, quello che noi pensiamo per semplice sentimento "popolare".
Il testo è ripreso (in parte) dal sito di Libero a cui aggiungiamo altri estratti dell'intervista non riportati dal giornale.
Il peso delle parole del Card. Müller non sta tanto nel dire che bisogna dialogare con Salvini, ma che è bizzarro (e incomprensibile) che la Chiesa si occupi troppo di politica e troppo poco di fede e che il Papa dialoghi con chi è anticristiano (Cina, Venezuela, Emirati Arabi, Sudan) e "scomunichi" un politico italiano che si rifà alle radici cristiane dell'Europa ne invochi i Santi Patroni  e auspichi una politica immigratoria razionale. Cose che un tempo diceva, senza stupore né scandalo, Giovanni Paolo II, canonizzato proprio da questo papa. 




I sottolineati sono nostri.
Roberto


La Chiesa sbaglia, con Salvini bisogna dialogare
di Libero. 


[Il Card. Müller] Premette che non andrà mai contro Papa Francesco ma non gli risparmia critiche pesantissime: 
"Dire, come hanno fatto il direttore di Civiltà cattolica, padre Antonio Spadaro, e il presidente della Cei, Gualtiero Bassetti, che Matteo Salvini non è cristiano perché è contro l'immigrazione, è stato un errore. In questa fase la Chiesa fa troppa politica e si occupa troppo poco di fede". 
Il cardinale tedesco Gerhard Müller, capofila dei conservatori in Vaticano, in una intervista a Il Corriere della Sera, si scaglia contro quello che lui stesso chiama "il cerchio magico" di Bergoglio.
Secondo Müller 
nessuno deve "immischiarsi nella politica, quando ci sono un Parlamento e un
governo legittimati democraticamente, come in Italia. Meglio parlare con Salvini, discutere, o correggerlo quando è necessario". 
E poi, continua, 
"ci sono Paesi che vogliono scristianizzare l'Italia e l'Europa, mentre Salvini si è rifatto ai patroni dell'Unione Europea, alle sue radici cristiane. Preferisco chi parla di tradizione cristiana a quanti la rimuovono. È assurdo che collaboratori del Papa come Spadaro si ergano a giudici politici. Chi lo autorizza?".
Di più [Su Spadaro]
"[Si pone come portavoce del Santo Padre, quindi...] Ma teologicamente è una bestialità dire che una persona non è cristiana, se è stata battezzata e cresimata. È un giudizio politico". 
E sull'immigrazione:
 "è un tema politico con motivazioni etiche profonde. Si può dire che un politico lo affronta da buon cattolico o da cattolico meno buono. Possiamo ammonire ma non ostracizzare". 
Insiste, in antitesi con il Papa: 
"Non si può dire che chi non condivide l'accoglienza degli immigrati non è cristiano. Chiaramente dobbiamo accogliere gli immigrati, ma non identificarci con una sola politica. La gente non capisce, è disorientata. Quando Salvini critica il Papa nel comizio a piazza Duomo, a Milano, e c'è l'applauso, dove siamo finiti?". 
Conclude Müller: 
"E' singolare che il Papa riceva le persone più laiciste, e non Salvini. Dialoga col regime del Venezuela, o con la Cina che mette milioni di cristiani nei campi di rieducazione, distrugge le chiese, perseguita i cristiani. Ma qui in Italia non siamo in Cina. Devi parlare con tutti in uno spirito di fratellanza". [che brutta parola, n.d.r.]

NOSTRE AGGIUNTE: 
 "La Chiesa deve conciliare non dividere. Mentre oggi, chiunque la critichi, viene bollato come nemico del Papa. E i laici che dicono cose diverse sono definiti non cristiani. Il Concilio Vaticano II parla di neutralità della Chiesa Cattolica rispetto alla politica e parla di autonomia della politica"                 [Sul punto non siamo d'accordo sulla neutralità della Chiesa, in nome della regalità sociale di Cristo! cfr. San Pio X e, ancor più, Pio XI; n.d.r.]. 
"Difendo la fede (dei cattolici). non si può negare la fede religiosa a chi milita in un partito e non in un altro."
 "La mia visione è quella di un papato e di vescovi impegnati in una missione religiosa. Ma io non sono mati stato, nè sono nè sarò contro il Papa. Sono solo preoccupato della piega che la situazione ha preso, per responsabilità di alcuni suoi consiglieri."
"Il concetto di conservatore è politico, e per me da teologo è un'offesa. Semmai, la divisione è tra ortodossia ed eresia, io non sono un capo ma sono ortodosso."         [il che... se il sillogismo non è errato... n.d.r.]

4 commenti:

  1. Un cardinale della Chiesa dice la Chiesa sbaglia. Sennonché per la Chiesa è il cardinale che sbaglia.
    E' il caos. La politica moderna è un veleno micidiale che penetra dappertutto.

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    1. Il caos è stato innescato da coloro i quali, invasati dal CVII, i cui propositi di incrementare la fede sono miseramente falliti, seguiti oggi dal movimento sovversivo gesuitico-bergogliano, hanno proclamato con violenza verbale e insulti ai fedeli dei secoli passati, che la Chiesa bimillenaria evangelizzatrice del mondo, aveva sbagliato tutto. Non solo, ma oggi i tanti rinnegati infiltrati nella Chiesa sulla base di quei presupposti ideologici sono arrivati, com'era prevedibile, a sostenere il compromesso con i nemici di Cristo, premessa per l'annientamento della Chiesa. Il card. Muller, ovviamente allontanato come altri perché non amico del sudamericano ma amici della Chiesa, non fa che constatare questa deriva il cui superamento costerà lacrime e dolori.

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  2. I consiglieri nefasti di cui parla il card. Muller con spirito di carità sono stati accuratamente selezionati da Bergoglio e messi al posto di prelati vaticani eletti da papa Benedetto, cacciati di proposito, tra i quali il sunnominato Prefetto della Dottrina della Fede. Non ci sono attenuanti per chi ripete ossessivamente, molto prima ancora che da papa gli stessi proclami ideologici.

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  3. Siamo davvero alla barzelletta più totale

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La Redazione