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lunedì 20 maggio 2019

Concordia Sagittaria (VE) - Pellegrinaggio e Santa Messa

Sabato 25 maggio 2019
CONCORDIA SAGITTARIA (VE), cattedrale di Santo Stefano protomartire 

14.30 Ritrovo sul sagrato della Cattedrale (di fronte all'edicola della Madonna), benedizione dei pellegrini, breve cammino devozionale e recita del S. Rosario in Cattedrale

15.30 S. Messa in rito romano antico presso l'altare dei Ss. Martiri Concordiesi e venerazione delle reliquie degli stessi

Organizza la benemerita Compagnia di Sant'Antonio e Una Voce Pordenone.
Aderisce anche Traditio Marciana.
Di seguito il comunicato ufficiale.
AZ


Rex gloriose Martyrum,
corona confitentium,
qui respuentes terrea
perducis ad celestia.



Cari pellegrini, 

la Compagnia di Sant’Antonio, insieme agli amici di UNA VOCE - Pordenone, si prepara a raggiungere la seconda tappa del proprio itinerario di Fede, passando per i luoghi più significativi per la devozione e pietà cristiane tra Veneto orientale e il Friuli, e che ci porterà ad Aquileia sabato 21 settembre, per il “III Pellegrinaggio della Tradizione Marciana”. 

Dopo il pellegrinaggio al Santuario di Madonna del Monte di Aviano, del 22 dicembre scorso, ci avvicineremo alla nostra meta fermandoci in preghiera a Concordia Sagittaria, a fine mese, il prossimo sabato 25 maggio

Nell’antica città romana Iulia Concordia, fondata nel 42 a. C. sull’incrocio tra Via Annia e Via Postumia e diventata sede di un’importante fabbrica di sagittae (frecce) per l’esercito romano, la Fede attecchì fin dai primi secoli dell’era cristiana grazie al messaggio evangelico che rapidamente si propagò in quella zona dalla vicina Aquileia. La Fede si diffuse soprattutto tra i soldati della guarnigione di stanza, come dimostrano i simboli cristiani apposti in numerose arche funerarie del sepolcreto delle milizie. 

Nel 304 Concordia subì le persecuzioni anti cristiane dell’imperatore Diocleziano ed ebbe i suoi martiri: la tradizione vuole che il loro numero fosse di 72 e che il luogo del martirio fosse al limite della città romana sulla sponda destra del Lemene, presso la porta orientale, dove ora sorge un sacello. Essi appartenevano per la maggior parte all’esercito. Di alcuni si è tramandato il nome: Donato, Romolo, Secondiano, Giusto, Silvano. I loro corpi furono raccolti “da alcuni uomini religiosi” e le ossa, in seguito, furono custodite, fino ad oggi, nella cattedrale, nella cappella attuale: cappella che fu poi ampliata e dotata di una “Confessio” come nelle basiliche romane, dal parroco don Celso Costantini. Nel 1904 le ossa furono racchiuse in un’urna preziosa. Nel 1450 la festa fu fissata al 17 febbraio. 

La comunità cristiana poté godere finalmente della pace con l’editto di tolleranza dell’imperatore Costantino del 313 e fiorì rapidamente. Tra i Cristiani spiccano i nomi di Paolo monaco, che fu segretario di san Cipriano vescovo di Cartagine († 258), e Rufino della gens Tyrannia, teologo e scrittore ecclesiastico, sodale di san Gerolamo e poi suo avversario nella disputa su Origene. 

Nel 389 Cromazio, vescovo di Aquileia, consacrò la nuova Basilica Apostolorum, che accolse le reliquie di Giovanni il Battista, di San Giovanni Evangelista, Sant’Andrea, San Tommaso e di San Luca, che provenivano da Costantinopoli. La costruzione della chiesa coincise con l’erezione della nuova diocesi concordiense, che fu posta sotto il patronato di santo Stefano protomartire. 

Quest’anno ricorre dunque l’anniversario dei 1630 anni della consacrazione della cattedrale e della costituzione della diocesi. 

La cattedrale, che subì le conseguenze della devastazione attilana nel 452, continuò ad essere officiata fino a grande colluvium aquae del 587, che annientò quasi totalmente l’assetto demico della regione. 

Una nuova chiesa sorse nell’VIII secolo e infine con il X secolo fu eretta la cattedrale che in qualche misura è sopravvissuta fino ad oggi. Nel 1168 il vescovo Regimpoto fece edificare il Battistero, affrescato con un ciclo di pitture di notevole importanza iconografica e storica. 

All’interno dell’attuale Cattedrale, proclamata Santuario diocesano il 17 febbraio 2018 dal Vescovo di Concordia - Pordenone, Giuseppe Pellegrini, si trova la cappella dedicata ai Santi Martiri Concordiesi, che costituisce il transetto sinistro dell’edificio. Nella cappella è conservato il “tesoro” della Chiesa concordiense, cioè numerose reliquie di santi e di martiri, oltre all’ampolla con il liquido che venne effuso dalle ossa dei Martiri nel 1870. 

Ai piedi dell’altare dei Martiri ci metteremo in preghiera supplicandoli, affinché il Signore ci conceda il coraggio e la forza di testimoniare sempre la Fede e di tramandarla incorrotta alle future generazioni. 

Come di consueto il pellegrinaggio è aperto a tutti e inizierà alle ore 14.30 dal sagrato della Cattedrale, di fronte all’edicola dedicata alla Beata Vergine Maria posta all’angolo tra Via Claudia e Via Carneo. 

Percorso un breve tratto a piedi ci recheremo in Cattedrale per la recita del Santo Rosario e alle 15.30 inizierà la Santa Messa in Rito Romano Antico, alla quale seguirà la venerazione dei santi Martiri. 

Al termine ci ritroveremo presso la Casa Canonica per un momento conviviale. 

Vi attendiamo numerosi. 

In corde Matris, 

Compagnia di Sant’Antonio - UNA VOCE Pordenone