Post in evidenza

Elenchi dei Vescovi (e non solo) pro e contro Fiducia Supplicans #fiduciasupplicans #fernández

Pubblichiamo due importanti elenchi. QUI  un elenco coi vescovi contrari, quelli favorevoli e quelli con riserve. QUI  un elenco su  WIKIPED...

lunedì 4 marzo 2019

Il Vescovo di Cremona Napolioni bandisce la Messa in latino: La Provincia di Cremona e il Corriere si occupano della vicenda




La grottesca e dolorosa vicenda del divieto per la Messa Tridentina in Diocesi di Cremona (vedi MiL QUI, QUI e QUI per gay e penalizzazione della musica sacra) ha oggi avuto un importante sviluppo sui media.
Dopo alcuni articoli su La Nuova Bussola Quotidiana (con Andrea Zambrano QUI e che pubblichiamo sotto), su Corrispondenza Romana (QUI) e su Campari e de Maistre (QUI), oggi il quotidiano di Cremona La Provincia (foto sopra) e il Corriere della Sera (foto sotto) nella sua edizione per la Lombardia - a firma di Francesca Morandi  - hanno pubblicato in grande evidenza (con il riferimento anche in prima pagina) la vicenda.
Ringraziamo a nome dei nostri lettori i giornali e i blog per la descrizione del caso, sperando  che possa contribuire alla risoluzione dell'ingiusta vessazione da parte del Vescovo Napolioni. 
Sappiamo anche che i richiedenti hanno fatto tutto il possibile per non creare problemi a nessuno.

Stiamo valutando  l'opportunità  di pubblicare TUTTA la corrispondenza  sulla vicenda (tra il Vescovo, il Gruppo Stabile e la Commissione  Ecclesia Dei) per spiegare all'opinione pubblica come sono andate effettivamente le cose. 
Valuteremo e vi terremo informati.
L






La Nuova Bussola Quotidiana, 2-3-19


Fedeli umiliati: quella Messa (in latino) non s'ha da fare

Messa in latino, la sociologia la scopre, ma i vescovi la osteggiano. Come a Cremona, dove da 10 anni un gruppo di fedeli chiede di celebrare in forma straordinaria, ma riceve il no dei vescovi. Un no ingiustificato, che trasforma quelli sotto il Torrazzo in fedeli di Serie B.



Che la messa in latino stia vivendo una seconda giovinezza è un dato ormai anche sociologico. Ma che questa forma straordinaria dell’unico rito romano, sia osteggiata da buona parte dei vescovi, è un fatto che le cronache spesso si devono incaricare di denunciare. Da più parti giungono input che mostrano come quella della messa in latino, rappresenti per molti vescovi italiani una vera e propria fobia da estirpare.

Quella che raccontiamo è proprio la storia di un’opposizione tanto assurda quanto immotivata da parte di due vescovi nei confronti di questa messa, che Benedetto XVI, incoraggioandone la promozione, si augurava potesse un giorno “contaminare” anche la messa novus ordo.

Siamo a Cremona e nonostante diversi tentativi, i fedeli non sono ancora riusciti ad ottenere una Messa in forma straordinaria anche solo tollerata dal vescovo e neppure il riconoscimento di un gruppo stabile di che adempisse al mandato del motu proprio Summorum Pontificum.

UNA MESSA DISARMONICA
I fatti, ricostruiti dalla Nuova BQ dopo aver letto le carte di una vertenza a tratti da lettere e “carte bollate”, prendono inizio nel 2009 quando un gruppo di fedeli chiede al vescovo di allora Dante Lanfranconi l’assenso alla nascita di un gruppo stabile di fedeli. Ma la risposta del vescovo è un secco no con una motivazione che ancor oggi appare assurda: “La communio ecclesiale richiede che non si inseriscano iniziative oggettivamente disarmoniche”. Tradotto? Il vescovo argomentava che a 40 anni dall’introduzione del Messale di Paolo VI, a Cremona non c’erano mai state né resistenze né opposizioni alla nuova messa. Ergo, non si vedeva proprio il bisogno di una celebrazione di quel tipo. Motivazione assurda, dicevamo, perché la messa in forma straordinaria, così come codificato nella terminologia da Papa Ratzinger, non va affatto vista come una contrapposizione a quella ordinaria, ma piuttosto come un arricchimento di essa, portato avanti da fedeli che nutrono una particolare sensibilità che va giustamente e, sottolineava “volentieri” accolta.

Invece, con il no di Lanfranconi le attese del gruppo stabile vennero raggelate. E a quel punto non restò loro che scrivere direttamente all’Ecclesia Dei, la quale ricevette la lettera dei fedeli il 1 febbraio 2010 e che a sua volta rispose al vescovo con alcune osservazioni relative alla metodologia, ma senza entrare nel merito della questione. Ma non si arrivò a cavare un ragno dal buco. I fedeli dovettero incassare il no e il desiderio rimase lettera morta.

NO E ANCORA NO
Fino al 2017, quando un nuovo gruppo di fedeli scrive al vescovo di Cremona, nel frattempo cambiato. La risposta del nuovo prelato cremonese, monsignor Antonio Napolioni (in foto), non si fece attendere e il 27 marzo così scrisse: “Tali richieste erano già state avanzate al mio predecessore, il quale non ravvisando che vi fossero in diocesi le condizioni per non accogliere favorevolmente le richieste oppose un diniego, soprattutto alla luce del fatto che in oltre 40 anni l’applicazione della riforma liturgica conciliare è stata serenamente accolta in tutta la Diocesi”.

A quel punto, i fedeli hanno cercato di far notare al prelato che in realtà esiste già un nutrito gruppo di fedeli che desidera questa forma rituale perfettamente lecita e mai abolita dalla Chiesa. Così, mesi dopo, trovarono una sponda presso il convento dei padri barnabiti di Cremona dove c’è un sacerdote che sa celebrare quella messa e volentieri ha acconsentito alla richiesta.

Una messa conventuale dunque, non direttamente sotto la giurisdizione del vescovo, che è moderatore comunque della liturgia della diocesi. Ma anche questa volta è arrivato il no. Ma non solo: il religioso è stato anche chiamato a rapporto dal vescovo. Una volta giunto nel suo ufficio ha così dovuto sorbirsi anche lui il diniego già espresso da Napolioni ai fedeli. Il motivo? Piò o meno la rottura della comunione ecclesiale. Tutto inutile. Al padre - da quanto ci ha riferito lui stesso – due settimane fa è stato sostanzialmente impedito di celebrare la messa sine populo, provvedimento abnorme dato che il Summorum Pontificum vieta espressamente di proibire le celebrazioni private che non hanno bisogno di alcun placet. Così il religioso, in imbarazzo, ha dovuto alzare le mani e il gruppo stabile si è ritrovato per la terza volta con un pugno di mosche.

RIPRISTINARE LA LEGALITA'
Tra le motivazioni addotte da fonte episcopale si cita spesso la comunicazione che l’Ecclesia Dei diede al vescovo nel 2010 e che i vescovi utilizzano come “arma” per giustificare il loro no. In realtà quella comunicazione non è mai stata letta da nessuno e ancora ieri da parte della curia di Cremona non sono giunti i chiarimenti necessari.

Alle nostre richieste, sia telefoniche che via posta elettronica di ieri e giovedì, il vicario generale don Massimo Calvi, non ha ritenuto ancora di dover spiegare quale sia stata la risposta dell’Ecclesia Dei. Che, a rigor di logica, di sicuro non doveva essere di chiusura a quella messa. La questione però rappresenta un grave vulnusproprio a quella Communio ecclesiae che si dice a parole di voler custodire. 

Motu proprio alla mano infatti, il ruolo del vescovo non è quello di dire di sì o di no alla richiesta dei fedeli, quello accadeva con la legislazione precedente attraverso il motu proprio Ecclesia Dei. Ma con l’entrata in vigore del Summorum Pontificum il problema non è più di diretta competenza del vescovo. Il SP dice che nelle parrocchie in cui esiste un gruppo stabile aderente alla precedente tradizione liturgica «il parroco accolga le loro richieste (art. 5)». Dove e quando allora entra in gioco il vescovo? Nel caso in cui ci siano problemi, se il gruppo ad esempio «non abbia ottenuto soddisfazione alle richieste da parte del parroco ne informi il vescovo che è vivamente pregato di esaudire i loro desideri (art 7)». Lo scopo del vescovo quindi è quello di dire di sì. E magari trovare la chiesa migliore o coordinare i fedeli se ci sono più gruppi o anche di trovare un prete che celebri se non si trova. Ma non è quello di dire sì o no, di approvare o respingere. L’unica obiezione che può fare il vescovo avviene semmai nel caso in cui questi fedeli non siano in comunione con la Chiesa secondo le leggi canoniche, ma non sembra proprio essere questo il caso dei fedeli di Cremona.

Anzi: semmai a dare fastidio a tanti prelati è proprio la stragrande maggioranza di cattolici normalissimi che vi partecipano, mediamente tra i 30 e i 50 anni di età, con una maturità di fede compiuta e che non potrebbero mai accostarsi alla messa tridentina per ragioni di amarcord dato che al tempo della riforma liturgica non erano neppure nati. L'accusa della nostalgia infatti è un'arma spuntata. Per spiegare la crescita di questa sensibilità bisogna fare lo sforzo di chiedersi perché molti fedeli sentano il bisogno di tornare ad una liturgia più rigorosa, sacra, mistica e oggettiva nella sua razionalità, che non lascia spazio a emotività, ma va dritta al cuore della sua azione immediatamente comprensibile. 

Quello che sta avvenendo sotto il Torrazzo ha tutta l'aria di essere un travisamento non solo dello spirito, ma della stessa lettera del Summorum Pontificum ed è evidente che il compito del vescovo ora dovrebbe essere quello di ripristinare immediatamente la legalità e non di umiliare fedeli e sacerdoti ben disposti. Invece, in questo modo sembra che si voglia procedere arbitrariamente, delineando così la sgradevole situazione di un gruppo di fedeli di serie B, umiliato, che per quieto vivere è costretto a rinunciare a quello che è a tutti gli effetti un suo diritto: litigare con il proprio vescovo non è proprio quello che si dice un programma avvincente per un cattolico mediamente rispettoso della gerarchia e della comunione ecclesiale. Intanto, il creativismo liturgico e il relativismo pastorale domina ovunque, ma questo non sembra fare problema.

52 commenti:

  1. BRAVO IL VESCOVO ANTONIO NAPOLIONI FINALMENTE IMPONE DI RISPETTARE IL CONCILIO VATICANO II. I FEDELI CHE NON SI TROVANO BENE CON IL CONCILIO VATICANO II CHE DA 40 ANNI E' ACCETTATO DALLA MAGGIORANZA DEI FEDELI, VADANO AD ADERIRE ALLA CONFRATERNITA DI LEFEVRE O AI LEGIONARI DI CRISTO E LASCINO TRANQUILLI I CATTOLICI CRISTIANI CHE HANNO APPREZZATO LO SFORZO ECUMENICO DEI PAPI CHE HANNO INDETTO E ATTUATO IL CONCILIO VATICANO II. BRAVO AL VESCOVO!!!!!!!!!!!!!!!! ERA ORA

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Bravo te, il tuo vescovo e il tuo 'concilio', farai un bellissimo cammino con i tuoi simil fedeli ecumenici e risolverete per sempre il problema del caro-riscaldamento perche' arriverete in un luogo pieno di fiamme.

      Elimina
    2. Ma se esiste un motu proprio che lo consente, perché vietare la messa VO? Quelli che la hanno avuta come me per ventanni come unica forma valida, hanno dunque mancato per vent'anni il precetto domenicale? E se si tollera ormai di tutto e di più, dai pranzi in chiesa, alle messe danzate (flamenco per essere precisi, ottimo "spettacolo"), alla modifica delle formule della consacrazione, per non dire del resto, perché non tollerare ciò che un tempo era obbligatorio e i papi stessi hanno ultimamente consentito?

      Elimina
    3. Che fanatico ignorante .::

      Elimina
    4. Non è tanto il Concilio che ci preoccupa nel tuo caso. E' la legge Basaglia.

      Elimina
    5. Qualcuno fa finta di non sapere ( come Paolo VI!) che il CVII non ha affatto previsto la sovversiva riforma successiva, come dimostrato da illustri storici della Chiesa ed esaminando i testi della SC che, sebbene con qualche equivocità, ribadivano la tradizione. Le folle alla Messa riformata, subdolamente previste dai riformatori, non solo non sono mai esistite ma i fedeli vanno sempre più diminuendo così come i battesimi e i matrimoni religiosi. La riforma è stata imposta al popolo, indotto solo a vociare, da arroganti novatori come sa chi conosce l'iter della riforma fatta a colpi di mano, votazioni assenti o fasulle, manovre sottobanco etc. etc. Si documenti se ancora non conosce la verità storica! I mitrati che sputano bile sono freudianamente consapevoli dei loro fallimenti e mentre la Chiesa militante affonda non sanno che perseguitare i rimasti fedeli ad una tradizione millenaria.

      Elimina
    6. Sfogo da visita psichiatrica, caro 19:26. La Chiesa cattolica è stata fondata qualche annetto prima del CVII, un neonato di 40 anni piuttosto malmesso, visto come vanno le cose.Le cose stanno esattamente al contrario di come dice lei. Si svegli.

      Elimina
    7. Insomma, viva la dittatura! Altro che Hitler! Altro che Misericordia! Misericordia solo verso chi pare a voi, soprattutto se ateo devoto o comunista!
      Viva la Chiesa Cattolica! No alla falsa "chiesa conciliare"!
      VIVA CRISTO RE!

      Elimina
    8. Benedetto XVI, con il mandato motu proprio Summorum Pontificum, ha incoraggiato la promozione della Messa Tridentina. Tanto più che si dice : .......... così come codificato nella terminologia da Papa Ratzinger, non va affatto vista come una contrapposizione a quella ordinaria, ma piuttosto come un arricchimento di essa, portato avanti da fedeli che nutrono una particolare sensibilità che va giustamente e, sottolineava “volentieri” accolta.

      Elimina
    9. Un Vescovo vergognoso. Verrà il giorno in cui la Chiesa cattolica ritroverà sé stessa e bandirà ogni eresia.

      Elimina
    10. Ma cosa c'entrano i Legionari di Cristo?

      Elimina
  2. I vescovi dovrebbero essere selezionati un po meglio, come lo era una volta. Di conseguenza molti cristiani si allontanano dalla Chiesa, per fortuna non da Dio. Questo vescovo è un cattivo esempio, è uno che vuole le chiese vuote per potersi dedicare a godersi allegramente la vita temporale. I segni e le preghiere della Messa e dei Riti Tridentini, donano al credente un grande raccoglimento e una grande concentrazione e ci si sente vicino a Dio. Logicamente il buon cristiano deve vivere la parola di Dio, Credo però che non sia un male se un buon cristiano partecipa con tenacia e volentieri alla messa.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. È un marchigiano.... cosa si vuol pretendere...??

      Elimina
    2. Che razza di risposta è quella di Gui ? Un poco razzista ?

      Elimina
    3. Voglio almeno sperare che il nostro amico "Gui" poi non affermi che tra i suoi Papi preferiti ci sia il Beato Pio IX... sapete, lui era nativo di Senigallia, nelle Marche. Coerenza!

      Elimina
    4. Voglio sperare soltanto che il nostro Gui non abbia il beato Pio IX tra i suoi Papi preferiti. Era Marchigiano DOC!

      Elimina
  3. Vorrei far notare, tra le altre cose, la presenza in Diocesi dell'ARMONICISSIMA celebrazione kikiana... (che rispetta PERFETTAMENTE i libri liturgici del '69-'70)

    vedere http://archivio.diocesidicremona.it/main/base1.php?id=sknewsfoto&idrec=6236
    oppure anche http://www.diocesidicremona.it/blog/neocatecumenali-250-cremonesi-dal-papa-07-05-2018.html

    Ma si sa, "disarmonici" sono solo quelli che vogliono continuare a pregare come s'è sempre fatto...
    Però, se un Rito forgiato nei secoli è "disarmonico" con quello creato a tavolino 60 anni fa, e invece va bene uno fatto da due laici che non hanno idee ortodosse sulla Messa e sul Santissimo Sacramento dell'Altare (si trova ampia documentazione in rete), io qualche domanda me la farei...
    Giuseppe

    RispondiElimina
  4. Coccodè coccodè pio pio pio cooo cooo coccodè don chichì chicchiricchì

    RispondiElimina
    Risposte
    1. DON CAMILLO HO CAPITO CHI SEI ESCI DALLA TANA TANTO PRIMA O DOPO TI TROVANO

      Elimina
    2. @ Vincenzo Gallina

      Mi ricordi qualcuno che era (è) ossessionato dal sapere chi sono le persone che scrivono sui bolg, e sono convinte di saperlo... Mi sa che sei già passato da qualche altro blog... E, tra parentesi, le patenti di cattolico lasciamole stare. Voglio vedere se tra qualche anno ci si dovesse ritrovare con una maggioranza di islamici in Italia, e con conseguente possibilità di assoggettamento alla loro religione, se sarai ancora ben felice dell'ecumenismo e del CVII!

      Elimina
  5. Io ho partecipato alcune volte al rito tridentino e sinceramente non mi ha per niente entusiasmato è un rito pesante noioso e poco comprensibile un paio di volte mi sono perfino addormentato.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dormi, dormi
      bel bambino
      vien dal monte
      un uccellino.

      Elimina
    2. Lascia perdere 21,41, non è roba per te. Pasciti dell'accrocco bergogliano.

      Elimina
    3. I commenti dei fessacchiotti chi li manda qualche delegato del vescovo?

      Elimina
  6. Oh, BRAVO Napolioni: NO é NO. E siamo in due, col commento delirante e lucido del Gallina.

    Finché si andrà in Curia ad implorare che si “accondiscenda paternalmente “ ad una “sensibilità all’interno della Diocesi”, fanno persino bene a rispondere così.

    Ora sta ai fedeli: la loro determinazione la dirà lunga sul valore della loro “sensibilità”.

    Non è che in Francia aspettino dieci anni, cappello in mano, che un nuovo vescovo “accondiscenda”. Altro che "aspettare la concessione della Messa ( magari la sera del secondo sabato del mese tranne in estate, in una chiesetta fuorimano) del Vescovo che è taaaaanto buono": non c'è la Messa? Ci si organizza, se ce n’erano così tanti da dover passare da una cappella alla Chiesa! Si veda con i Sacerdoti della FSSPX..
    Si annuncia ogni volta al Questore che tal domenica mattina, in tal luogo, si organizza una manifestazione religiosa... e si celebra Messa IN PIAZZA alla facciaccia della disarmonica tronfiaggine del Vescovo: https://www.youtube.com/watch?v=Ti-l9K3691o

    Altrimenti smettiamola, francamente, di pianger come donnicciole ciò che siamo incapaci di difendere da uomini. Fanno bene a trattarci così e noi, lì a baciar pantofole citando risposte assolutamente inutili (“la piena liceità della petizione”, ohibò, ma pensa! Ogni sacerdote “ha diritto di celebrare”, ma pensa! )di altri Prelati, diversamente modernisti, di una Commissione che era inesistente pure quando ancora “c’era”.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Concordo pienamente. Si sta ancora a citare il concilio più bello del mondo e a pretendere giustizia da violatori sistemica della legge. Ma vi immaginate ai tempi gloriosi dell'unione sovietica uno che va a chiedere alla polizia l'autorizzazione a recitare pubblicamente il rosario nella piazza rossa? I vescovi sono dei semplici tutori dell'ordine pubblico in materia religiosa al servizio dello stato. Sono dei cesaropapisti nati e foraggiati per identificare e reprimere i dissidenti.

      Elimina
    2. Standing ovation.
      E video strepitoso, pazzesco veramente. Ovvio che in Francia la Messa tradizionale si diffonde, guarda che roba..

      Elimina
  7. Ma accogliere un sacerdote della Fsspx vi fa tanto schifo?
    Vi meritate questi massoni modernisti!

    RispondiElimina
  8. Ho letto ....sono un sacerdote,e celebro la Santa Messa clandestinamente!perchè anche se la Summorum è a favore nostro i vescovi trovano il modo per intervenire e fare pressioni .. perciò amici di Cremona vi conviene celebrare di nascosto!

    RispondiElimina
  9. non metuens verbum5 marzo 2019 alle ore 06:49

    Il cervello di Gallina si manifesta con gli strilli urlati tutto in maiuscolo.

    RispondiElimina
  10. non metuens verbum5 marzo 2019 alle ore 06:50

    E quanto a Napolioni, leggetevi l'articolo di Vittorio Messori sul diavolo di Lucca.

    RispondiElimina
  11. Ma nessuno viola il concilio! Cosa dice???! Abbiamo anche noi tradizionalisti diritto a vivere nella chiesa ma se ci chiudete le porte in faccia di quale misericordia parlate??!

    RispondiElimina
  12. Invito tutti a scrivere una mail di protesta in diocesi a cremona.. questo e’ un vero e proprio abuso di potere vicariogenerale@diocesidicremona.it

    RispondiElimina
  13. Signor Gallina, lei razzola e predica male.si informi meglio su ciò che chiedono i cattolici legati al rito antico.
    Nelle confinanti diocesi di Brescia e Mantova la S. Messa V.O. è regolarmente celebrata ogni settimana.
    Forse a Cremona il Vescovo e sopra le regole canoniche ?

    RispondiElimina
  14. Fa tanto schifo a questi fedeli poter invitare e ospitare un sacerdote della FSSPX come facciamo noi a nostre spese?
    Vi meritate certi massoni modernisti!

    E per cortesia pubblicate i messaggi sulla FSSPX.....NON HANNO LA LEBBRA! Avete paura di qualcosa?
    Grazie solo a loro si è salvata la Messa Tridentina!

    RispondiElimina
  15. Ma scusate il Prelato in questione non si chiama Antonio ma Antonello.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Gli imam islamici sono stati ricevuti in Cattedrale a Cremona ed accolti con baci e abbracci. I nostri fedeli invece non sono liberi di assistere, come desiderano, alla Messa in latino venendo così - di fatto - respinti dal Vescovo, che se ne frega di quanto espresso da Benedetto XVI riguardo al rito antico. Ma non si vergogna, un vescovo che dovrebbe essere uomo di Chiesa, a comportarsi così spudoratamente e biecamente ''da politico'' - ed intendo da politico fra i peggiori -?.

      Elimina
    2. No, il vescovo attuale 2019 di Cremona è Antonio Napolioni, di Camerino (Marche). Il predecessore era Dante Lafranconi di Lecco, anche lui antitridentino. Il vicario generale si chiama Massimo Calvi da Pandino, parroco di san Sebastiano a Cremona.

      Elimina
  16. TUTTI GLI ANONIMI HANNO LA COSCIENZA CON TANTI PECCATUCCI COME TUTTI E SE DOBBIAMO BRUCIARE SARO' MOLTO CONTENTO DI VEDERVI BRUCIARE ASSIEME ALLA MIA . VERGOGNA IMPARATE ALMENO AD AVERE IL CORAGGIO DI CHIAMARVI CON NOME E COGNOME COSA IMPORTA SE LA PENSIAMO DIVERSAMENTE.VINCENZO GALLINA

    RispondiElimina
  17. Ha fatto bene il Vescovo a vietare la Messa di Pio V,basta con questa stroia,il Messale Romano è stato riformato,pertanto il vecchio sia messo da parte.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ha parlato Zaratustra.

      Elimina
    2. @ anonimo 6 marzo ore 14:26

      Ah sì? E dove l'avresti letta, questa cosa? Chissà chi te l'ha detto, o dove l'hai sentita... Non vorrei che fosse notizia che circola in qualche comunità...

      Elimina
  18. Ma qualcuno ha mai fatto notare al Vescovo di Cremona e a tanti suopi coinfratelli, mosche cocchiere del Demonio, che la Messa di Paolo VI è incostituzionale, nel senso che è stata costruita contro la Costituzione conciliare Sacrosantum Concilium ? che ribadisce la necessità di conservare la lingua latina nella liturgia della Chiesa ?

    RispondiElimina
  19. Ci sono numerosi preti in diocesi che potrebbero celebrare la Tridentina. Sarebbe opportuno che si manifestassero invece di rimanere rintanati come conigli

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dopo la "manifestazione" chi da a loro da mangiare?
      Messa tridentina= fame assicurata (come avvenne negli anni '70)
      Non tutti i preti hanno dei genitori filantropi ed abbienti...

      Elimina
    2. Confondete Napolioni con Napoleone: non è Satana incarnato. Se c'è qualche prete volenteroso, che venga fuori. Non può essergli fatto niente.

      Elimina
  20. bisognerebbe fare come il sacerdote "pazzo" Don Sebastiano che prima di essere ghigliottinato perdona "in primis al papa...e in secundis a Napolione che si crede il padrone della terra"
    https://www.youtube.com/watch?v=mk-v2a4HADc

    RispondiElimina
  21. Un po' contro corrente mi domando: perchè i vescovi leggendo i nostri post e i nostri commenti sono assaliti dal giusto timore? https://traditiocatholica.blogspot.com/2019/03/lo-zelotismo-amaro-una-delle-malattie.html

    RispondiElimina

AVVISO AI LETTORI: Visto il continuo infiltrarsi di lettori "ostili" che si divertono solo a scrivere "insulti" e a fare polemiche inutili, AVVISIAMO CHE ORA NON SARANNO PIU' PUBBLICATI COMMENTI INFANTILI o PEDANTI. Continueremo certamente a pubblicare le critiche ma solo quelle serie, costruttive e rispettose.
La Redazione