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sabato 9 febbraio 2019

I trenta martiri francescani di Siroki Brijeg trucidati dai comunisti

In memoria aeterna erit justus, ab auditione mala non timebit.  
Leggere anche " I Sacerdoti nei campi di concentramento titini" QUI
AC






7 febbraio 1945:  il martirio dei Trenta Francescani 
di Siroki Brijeg (Erzegovina Occidentale) 
per mano dei partigiani comunisti.

Il pomeriggio del 7 febbraio 1945 alcuni partigiani comunisti che avevano conquistato la zona, giunsero nella cittadina di Siroki Brijeg (Erzegovina Occidentale), dove si trovava un santuario dedicato alla Madonna Assunta in Cielo, con un convento francescano. 
Nonostante negli edifici non ci fosse traccia alcuna del nemico, furono bombardati con 296 colpi di cannone; il convento fu gravemente danneggiato e fu incendiato il liceo classico adiacente il santuario, costruito dopo il primo conflitto mondiale. 
Con esso andò distrutta la biblioteca, contenente circa 150 mila volumi, che documentavano le tappe della storia e delle sofferenze del popolo croato di Erzegovina. 
Arrivati a Siroki Brijeg alle tre del pomeriggio del 7 febbraio 1945, i partigiani trovarono nel monastero trenta religiosi. 
Con minacce e bestemmie cercarono di persuadere i frati a lasciare l'abito religioso; al rifiuto
di questi, presero i francescani uno ad uno, li portarono fuori dal convento e li uccisero. 
Testimoni oculari hanno successivamente raccontato che i frati andarono incontro alla morte pregando e cantando le litanie della Madonna. 
Terminata l'esecuzione i loro corpi furono cosparsi di benzina e bruciati. 
Non paghi di questo, i partigiani oltraggiarono e cancellarono la scritta sulla pietra invocante Dio e la Madonna, posta sopra l'ingresso del convento, e distrussero la biblioteca, contenente circa 150 mila volumi, che documentavano le tappe della storia e delle sofferenze del popolo croato di Erzegovina. 
Di seguito i nomi dei trenta martiri di Siroki Brijeg: 
 - Fra Bruno Adamcik, di 37 anni; 
- Fra Marko Barbaric, di 80 anni. Quel 7 febbraio 1945 giaceva a letto ammalato di tifo. Gli ufficiali comunisti ordinarono di portarlo fuori, trasportandolo su una coperta. Quindi fu ucciso e buttato nel fuoco assieme agli altri confratelli; 
- Fra Jozo Bencun, 76 anni; 
- Fra Marko Dragicevic, 43 anni, professore di greco e latino; 
- Fra Miljenko Ivankovic, 21 anni; 
- Fra Andrija Jelcic, 41 anni; 
- Fra Rudo Juric, 20 anni; 
- Fra Fabijan Kordic, 55 anni; 
- Fra Viktor Kosir, 21 anni; 
- Fra Tadija Kozul, 36 anni, professore di filosofia, greco e latino; 
- Fra Krsto Kraljevic, 50 anni; 
- Fra Stanko Kraljevic; 74 anni; 
- Fra Zarko Leventic, 26 anni. Anch'egli ammalato di tifo, fu preso e ucciso come gli altri confratelli; 
- Fra Bonifacije Majic, 62 anni, professore e catechista; 
- Fra Stjepan Majic, 20 anni, aveva appena terminato il noviziato; 
- Fra Arkandeo Nuic, 49 anni, professore di greco, latino, tedesco e francese; 
- Fra Borislav Pandzic, 35 anni, professore di religione; 
- Fra Kresimir Pandzic, 53 anni, professore di lingua classica e direttore della scuola; 
- Fra Fabijan Paponja, 48 anni; 
- Fra Nenad Venancije Pehar, 35 anni, professore di filosofia; 
- Fra Melhior Prlic, 53 anni; 
- Fra Ludovik Rados, 20 anni, aveva appena terminato il noviziato; 
- Fra Leonard Rupcic, 38 anni, professore di francese; 
- Fra Mariofil Sivric, 32 anni, 
- Fra Ivo Sliskovic, 68 anni; 
- Fra Kornelije Susac, 20 anni; 
- Fra Dobroslav Simovic, 38 anni, professore ed educatore dei seminaristi; 
- Fra Radoslav Vuksic, 51 anni, professore di matematica e fisica, direttore del ginnasio per sei anni; 
- Fra Roland Zlopasa, 33 anni, professore; 
- Fra Leopold Augustin Zubac, 55 anni, professore.

Fonte: Wichipedia QUI