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sabato 15 dicembre 2018

Ancora una riflessione sul "Pater Noster"

Riportiamo una dotta riflessione ed una bella testimonianza di una lettrice sulla modificha alle parole italiane del Padre Nostro. 
Roberto


Vi scrivo per dirvi che sono d'accordo con voi riguardo al cambiamento delle
parole del Padre nostro. Ho studiato latino all'università e la traduzione non mi sembra giusta. Tradurre il verbo latino inducere con abbandonare non è corretto perchè "indurre verso" "condurre verso" esprime un "moto a luogo" (avvicinarsi a qualcosa), mentre il verbo abbandonare significa "lasciare" qualcuno o qualcosa andando via quindi "un moto da luogo". Sarebbe come dire che i verbi "andare" e "tornare" siano sinonimi.
Il verbo latino inducere non può essere tradotto con Il verbo "abbandonare" perché l'azione si esprime con un moto contrario.
Sarebbe forse più esatto allora tradurre con "non farci cadere nella tentazione" o "non indurci nella prova" o qualcosa di simile.
Qualcuno dice che le parole vanno cambiate perché la lingua si evolve e questo è possibile, ma cogliere come lo stesso concetto può dirsi con una lingua che si evolve non giustifica tradurre il contrario di quello che il concetto dice, questo non è tradurre nel modo giusto il concetto.
Inoltre abbandonare e non è né sinonimo né simile al verbo indurre. Questa non è evoluzione della lingua, questo è cambiare il senso delle frasi.
Già mi ero accorta all'Università che a volte si facevano traduzioni troppo libere.
Non tutti i fedeli sono informati su cosa sia l'evoluzione della lingua e su quali siano i limiti a una traduzione troppo libera che snatura il senso delle frasi. A volte i biblisti potrebbero essere bravi teologi ma dei pessimi linguisti.
Purtroppo ho già espresso queste mie idee a qualche sacerdote dicendo che non ho intenzione di cambiare il modo di pregare il Padre Nostro anche se non sono una vecchietta ma ho constatato che accettano ben volentieri il cambiamento mentre io ho fatto la figura di una persona che si sente superiore e giudica anche se credevo solo di difendere la verità.
Vi mando i miei saluti.

19 commenti:

  1. Ormai la lingua( in questo caso il latino),come le Scritture, vengono manipolate in funzione ideologica, da esegeti perdigiorno, per tentare, subdolamente, di giustificare con prove 'scientifiche', ogni cambiamento dottrinale e persino la traduzione del millenario Pater Noster che ha evangelizzato il mondo e sostenuto la fede, come se fosse il problema più importante del regresso inarrestabile della Chiesa cattolica. Ma non hanno altro da fare? Se così è lascino stare la preghiera che Cristo stesso ci ha insegnato.

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    1. Tutto giusto veramente quanto rappresentato dalla lettrice. Ciò non toglie che , partendo dal presupposto che decidere o meno di accettare la tentazione é nostra (secondo il dono che Dio ci ha fatto del libero arbitrio), penso che basti dire 'non ci abbandonare nella tentazione', rivolgendosi all'Altissimo nel momento della prova per farci sentire più forte il Suo abbraccio d'amore.

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  2. Dicono che esiste un testo originale che è stato falsato sia in greco che in latino. Che ne dite?

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    1. Allo stato delle cose si può solo dire che la preghiera fu insegnata da Gesû in aramaico. Luca ha scritto direttamente in greco, riportando quindi in quella lingua le parole di Gesù. Matteo fu probabilmente scritto in ebraico e poi tradotto in greco. Come spiegare le differenze tra i due vangeli? Matteo ha la versione più strutturata da un punto di vista linguistico, quindi molto probabile che le autentiche parole di Gesù pur non essendo affatto diverse dal punto di vista del senso, sono state riportate con una certa libertà Nello stile, nella struttura e nell'uso delle parole. Detto questo, l'uso del verbo "indurre" e l'idea della tentazione come "luogo" quasi fisico è semitica e biblica, da un punto di vista storico è quindi plausibilmente gesuana.

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    2. Assolutamente falso! E' tradotto direttamente dall'aramaico, ci sono migliaia di articoli!

      http://www.nostreradici.it/Pater-ebr-aram-grec-vulg.htm

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  3. Grazie mille signora
    Un abbraccio simbolico
    È una preghiera per lei
    Noi semplici fedeli abbiamo bisogno di luce...

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  4. Grazie mille signora
    Un abbraccio simbolico
    È una preghiera per lei
    Noi semplici fedeli abbiamo bisogno di luce...

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  5. «A volte i biblisti potrebbero essere bravi teologi ma dei pessimi linguisti.»
    Io direi il contrario: (forse bravi) linguisti ma pessimi teologi, che non capiscono il senso del Testo Sacro e se lo ricostruiscono come vorrebbero che fosse.
    Il problema è che tolto il contatto con l'originale (e in questo caso è il greco μὴ εἰσενέγκῃς, che usando la parola equivalente - infero = εἰσφέρω - sarebbe dovuto diventare un bruttissimo "ne inferas"), poi si può far bere di tutto ai poveri fedeli. I vecchi catechismi spiegavano il senso, adesso si fanno le parafrasi che dicono altro!
    Servono traduzioni fedeli e tanta catechesi ben fatta, perché avere testi in italiano può essere inutile: ogni volta che mi obiettano che alla Messa in latino non si capisce niente, faccio un paio di domandine innocenti sul testo del NO in volgare, e la gente ammutolisce quando chiedo perché ringraziamo Dio della Sua Gloria (mica la nostra!), o cosa significhi che lo Spirito Santo procede dal Padre e dal Figlio...
    Aver lasciato nell'ignoranza i comuni fedeli, illudendoli addirittura di aver raggiunto chissà quali vette di conoscenza, è una grave mancanza da parte di molti uomini di Chiesa.

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  6. Una traduzione libera potrebbe essere : Non metterci nel cimento. Esatta linguisticamente e perspicua, ma che comunque butterebbe via una tradizione veneranda plurisecolare. Al di là del singolo versetto, non dimentichiamoci la preghiera intera: Pater Noster, detto da Gesù stesso. San Francesco (quello vero) non riusciva neanche a recitarla tutta, perché appena aveva detto PATER cadeva in mistica contemplazione dell'ineffabile mistero. Ci obbligano a fissare il dito, e ci oscurano lo splendore del SOLE.

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  7. Ma non era maglio quando si recitava in latino in tutto il mondo? Ora la CEI ha mutato il ne non inducas dapprima con non ci indurre ed ora con non ci abbandonare alla tentazione. E in Inghilterra, o in Francia o in Nigeria o in Somalia? Ma questa non è più la chiesa cattolica è una torre di babele.

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  8. Purtroppo hai ragione, con tutta sta fregola di fare meglio dei predecessori hanno creato una situazione ogni giorno più insostenibile.

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  9. Si è voluto eliminare il "non ci indurre in tentazione" perché Dio non induce in tentazione, così dice il fautore del cambiamento. Si è sostituito con "non abbandonarci alla tentazione". Se ne deduce che si è sostituito un Padre che non induce, con un Padre che abbandona. Non è che siamo messi peggio?

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  10. Il Padre nostro è una preghiera molto importante e molto potente, addirittura esorcistica quando alla fine si dice "liberaci dal male". "Male" inteso come "Maligno"che è inteso come una persona. Se sbaglio, per favore correggetemi. Grazie

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  11. Ma liberaci dal male e dalla tentazione , Amen. In modo da sottolineare che il PADRE è la salvezza , non induce ne abbandona.
    Forse cosi' era più semplice.

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  12. Questi cambiamenti creano confusione e sconcerto. Continuo nella recita del Padre Nostro che mi è stato insegnato da bambina.

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  13. Non è Dio che ci "abbandona ". In questa frase si intende che "noi" , siamo deboli di fronte alle tentazioni , e potremmo abbandonarci , lasciarci andare alle tentazioni. Per tanto abbiamo bisogno ancor più del suo sostegno , della sua guida , della sua vicinanza. E' un rafforzativo nel momento delle prove . Dando per scontato che Lui c'è sempre.

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AVVISO AI LETTORI: Visto il continuo infiltrarsi di lettori "ostili" che si divertono solo a scrivere "insulti" e a fare polemiche inutili, AVVISIAMO CHE ORA NON SARANNO PIU' PUBBLICATI COMMENTI INFANTILI o PEDANTI. Continueremo certamente a pubblicare le critiche ma solo quelle serie, costruttive e rispettose.
La Redazione