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Elenchi dei Vescovi (e non solo) pro e contro Fiducia Supplicans #fiduciasupplicans #fernández

Pubblichiamo due importanti elenchi. QUI  un elenco coi vescovi contrari, quelli favorevoli e quelli con riserve. QUI  un elenco su  WIKIPED...

lunedì 31 dicembre 2018

Video del Requiem di Mozart (in Rito antico) celebrato a Bergamo.


Dagli amici del Comitato Summorum Pontificum di Bergamo, riceviamo e con piacere pubblichiamo il video integrale della Messa dei defunti in anniversario celebrata nella forma straordinaria del rito

il Papa e gli ex onorevoli comunisti: grandi amici?

Ricordando le malefatte dell'ex deputato di Democrazia Proletaria nonché ex prete Eugenio Melandri (sospeso a divinis dal 1974 al 1989), riportiamo con grande dolore l'apparente approvazione da parte del Santo Padre sulle azioni del Melandri:

"Padre io ero un saveriano, ma ho dovuto lasciare perché mi sono candidato al Parlamento europeo e sono stato parlamentare". Stavolta mi interrompe Silvio: "Ma ha sempre continuato a lavorare con noi e a fare le stesse cose che faceva prima". "Si - rispondo io - è vero, ho sempre continuato a fare le stesse cose". Papa Francesco mi prende una mano, me la stringe forte e mi sorride. Poi mi dice: "Hai fatto bene".

Confidiamo sull'inesattezza delle parole riportate tra virgolette, sperando in una rettifica.
Alleghiamo l'articolo completo preso da ToscanaToday del 24.140.2018



L'INCONTRO CON FRANCESCO
CON UN EX PRETE ED EX DEPUTATO DI DEMOCRAZIA PROLETARIA
(DI EUGENIO MELANDRI)

E' difficile per me raccontare tutto. Non riesco a esprimere soprattutto emozioni e sentimenti. Posso solo mettere insieme i fatti per dire ancora una volta che, anche nella malattia, mi sento amato, accudito, aiutato.
Cerco di essere schematico:
1. Giovedì viene a prendermi mio nipote da San Pietro in vincoli e partiamo per Roma. Con

#breaking news. Dimissioni dei vertici della Sala Stampa della Santa Sede


Riprendiamo anche dal sito del Sole 24 ore:
Un nuovo cambio nella comunicazione del Vaticano: si sono dimessi il direttore della Sala Stampa, l'americano Greg Burke, e la sua vice, Paloma Ovejero Garcia, entrambi in carica da agosto 2016. Papa Francesco ha nominato Direttore ad interim della Sala Stampa della Santa Sede Alessandro Gisotti, finora Coordinatore dei Social Media del Dicastero per la Comunicazione. Lo rende noto il Bollettino della Sala stampa vaticana.

 “Ho appreso – afferma Ruffini – della decisione di Greg Burke e Paloma García Ovejero. E della accettazione da parte di Papa Francesco delle loro dimissioni."
Ergo Ruffini non lo sapeva.

Bollettino n. 6 Una Voce Italia

Il nuovo bollettino di Una Voce Italia.
Luigi

UNA VOCE ITALIA
ASSOCIAZIONE PER LA SALVAGUARDIA DELLA LITURGIA LATINO GREGORIANA
6/2018

Te Deum laudamus!


Ricordiamo a beneficio della salvezza delle anime di tutti i nostri lettori e non, la antichissima concessione per lucrare le indulgenze a quanti cantino o recitino solennemente e devotamente, in una chiesa o in un oratorio e alle solite condizioni:
1) l'inno del Te Deum alla fine dell'anno in ringraziamento per i benefici ricevuto durante l'anno

domenica 30 dicembre 2018

S. Messa in rito antico a Linarolo (Pv)

- Martedì 1 gennaio 2019, h. 11
LINAROLO (PV), chiesa di S. Antonio Abate, via Roma 4
S. Messa in rito antico



New wave vaticana e bon ton (dimenticato).


Non siamo certamente difensori della gestione del prof. Vian all'Osservatore Romano: femministe, eretici, scismatici, etc. hanno funestato le pagine di questo glorioso giornale, ma la new wave vaticana non contempla più nemmeno la buona educazione. Con la nomina del duo "Monda - Tornielli" all'Osservatore Romano e alla Segreteria della Comunicazione (qui), a Vian è

Gli invincibili guerrieri che picchiano per Gesù


In questo mondo cristiano di invertebrati e pacifisti, un esempio di "buoni ma non deboli".
Luigi (L)

Massimo M. Veronese, Il Giornale, 14-12-2018

Nell'ateneo di Notre Dame il football si fonde con la religione cattolica. E Cristo indica la meta.

Card. Bassetti "L'unico principio non negoziabile è cacciare Salvini"

Senza vergogna!
Una volta i Cardinali difendevano i valori veramente non negoziabili (difesa della vita dall'inizio alla fine, famiglia naturale, ecc):   ora per il Card. Bassetti invece, l'unico valore che il cristiano deve difendere è...: attaccare uno dei pochi politici che difende i valori cristiani e ed è contrario all'immigrazione selvaggia. 
A pensare che un tempo Sua Eminenza girava per Messe prelatizie et similia (QUI),
Su queste vicende vedere anche la bella intervista del benemerito ministro alla Famiglia e alla Disabilità Lorenzo Fontana sul Corriere della Sera, QUI 

Riportiamo un bell'articolo di S. Fontana di La Nuova Bussola Q. 


Di S. Fontana 
Intervenire sull'Ires e non sull'utero in affitto - come ha fatto il presidente Cei Bassetti - mostra chiaramente è in atto un cambiamento nella graduatoria dei principi non negoziabili:

sabato 29 dicembre 2018

Sgarbi "esorta" i preti codardi a difendere i martiri cristiani e lasciare perdere Salvini.

Siamo al paradosso: i cristiani perseguitati e Gesù difesi dal laicissimo Vittorio Sgarbi.

Roberto


Camillo Langone: in memoriam di Robert Spaemann

Un piccolo e intelligente ricordo del grande filosofo Robert Spaemann (QUI Mil)
Luigi (L)

13 dicembre 2018 - Preghiera di Camillo Langone
Era contrario alla comunione nella mano e alla messa post-conciliare, giudicandola una rivoluzione, non un'evoluzione della liturgia di sempre.

Il "credo" di don Fredo Olivero alla Messa di Natale 2018

" Noi a quel prete non crediamo" scrivemmo lo scorso anno a commento dell'inaudito fattaccio avvenuto alla Messa di Mezzanotte di Natale nella chiesa di San Rocco di Torino quando  il celebrante don Fredo Olivero si rifiutò di recitare  il Credo dicendo: «Sapete perché non dico il Credo? Perché non ci credo, Se qualcuno lo capisce…, ma io dopo tanti anni ho capito che era una cosa che non capivo e che non potevo accettare. Quindi, cantiamo qualche cos’altro che dica le cose essenziali della nostra fede». ( QUI )
Al posto del "Credo" prete e fedeli cantarono infatti "Dolce è sentire".
Richiamato dall'Arcivescovo di Torino dopo l'enorme clamore mediatico che aveva suscitato il rigetto della recita del Clero  il Sacerdote cercò di giustificarsi dichiarando ambiguamente:  «Ho fatto male a far cantare “Dolce sentire”. Ma non volevo affatto dire che “io non credo”». ( QUI )
Difatti alla Messa di Mezzanotte di Natale di quest'anno don Fredo ha professato con euguale, grande superbia  un suo personale "credo" che non è il "Credo" della Chiesa. Peccato che anche in questa triste occasione "tutti quelli che seduti lì a Torino si sono messi a ridere mentre avrebbero dovuto alzarsi e dire "scusi reverendo non le è consentito di fare questo "perchè la liturgia della chiesa non è del prete è della Chiesa la liturgia!" (Cfr.MiL QUI )
Ecco il "credo" di don Fredo espressione, non occorre dirlo, del più piatto orizzontalismo:  
*
Sacerdote:"Crediamo in Dio Padre, nel Creatore che ha bisogno della nostra viva

venerdì 28 dicembre 2018

Norcia: per la ricostruzione della Basilica di San Benedetto verrà cinicamente applicato il "manuale Cencelli"?

Non facciamoci delle illusioni le antiche chiese hanno avuto la malta più resistente di tutti i tempi: la fede e la sacralità!
La futura  basilica di San Benedetto, in qualunque stile o in qualsiasi forma sarà ricostruita,  si troverà schiacciata fra i soliti compromessi speriamo almeno che non si tratti di una spartizione al modo del famigerato "manuale Cencelli". 
L'articolo che postiamo si riferisce criticamente anche al"  rifiuto e la paura del nuovo inculcata a dosi massicce sulla scorta di esempi palesemente fuorvianti per mezzo della funzione cinicamente nefasta dei social network" . 
Cosa dovevano fare gli abitanti di Norcia per farsi ascoltare e per difendere la loro richezza identitaria religiosa, artistica e storica?
Sappiamo come i mass media favoriscono le stravaganze dei soliti archistar che hanno strangolato il patrimonio culturale e religioso di tante comunità.
I bravi insorgenti di Norcia  hanno chiaramente espresso la ferrea volontà di riavere la loro chiesa "com'era e dov'era".  
Non abbassiamo dunque il livello di guardia rimanendo realisticamente ancorati alla saggezza  della Sacra Scrittura che con il Salmo 127 insegna "Nisi Dominus aedificaverit domum, in vanum laboraverunt qui aedificant eam" .
AC  

«San Benedetto a Norcia, basilica non sarà identica 
ma chi la progetta ne preservi l’anima» 
 di Diego Zurli* 

«Devo dare ai viennesi una notizia ferale: la vecchia Vienna un giorno era nuova» (Karl Kraus) 
Non ci sono parole più appropriate di quelle pronunciate con feroce ironia dal grande intellettuale del secolo scorso, per commentare alcune singolari prese di posizione in merito alla futura ricostruzione della Basilica di San Benedetto di Norcia. 
Senza sollevare altre polemiche, non si può tuttavia sottacere come, da parte di taluni osservatori appartenenti alla nutrita categoria degli ‘architetti da tastiera’, si lancino messaggi apocalittici e inquietanti, presagi circa il presumibile esito del concorso europeo per la ricostruzione di quello che, probabilmente, diventerà l’edificio simbolo del sisma del 2016 (come lo fu la basilica di San Francesco di Assisi per quello del 1997). 
Ho infatti l’onore e il piacere di rappresentare la Regione Umbria, assieme ai colleghi Moretti e Battoni, nell’ambito della commissione appositamente istituita per tracciare le linee guida che ispireranno il concorso, alla quale, assieme all’autorevolissimo professore Antonio Paolucci che la presiede, partecipano altre personalità del mondo dell’architettura oltre che della tutela del patrimonio monumentale. 
Non sono in grado di anticipare (e mi guarderei bene dal farlo) le risultanze di un lavoro che è solo agli inizi e che, per varie ragioni, si presenta abbastanza difficile. Intendo solo

"Respinta 23 volte per un aborto". Ma era falso


Una notizia di dieci giorni fa ma di attualità  nella festa dei SS. Innocenti uccisi da Erode: noi non dimentichiamo che l'aborto è un omicidio ed è il primo dei "valori non negoziabili" che non sono molto di moda nella new wave ecclesiale di oggi (QUI).
Luigi (L)

La donna, complice la Cgil, aveva messo sotto accusa la Sanità veneta: «Ora ci risarcisca»
Enza Cusmai  16/12/2018 

Una regione che fa della Sanità un fiore all'occhiello messa alla berlina, 23 ospedali messi sotto accusa, fiumi di inchiostro e decine di articoli scritti per una storia che si è rivelata una grande «bufala».
E ora la Procura di Venezia presenta come «regalo di Natale» un avviso di garanzia a due sindacaliste della Cgil che saranno processate per diffamazione aggravata ai danni del Servizio sanitario veneto.

giovedì 27 dicembre 2018

S. Messa a Correggio venerdì 28 dicembre

Gruppo stabile "Beato Rolando Rivi", venerdì 28 dicembre alle ore 19  santa Messa cantata, nell'occasione dell'Ottava del Santo Natale (festa dei Santi Innocenti Martiri).

Soppressione della Commissione Ecclesia Dei: nuove informazioni




ECCLESIA DEI: PRONTO IL MOTU PROPRIO. DIVENTA UN UFFICIO ALLA “FEDE”.


Il Motu Proprio che dispone la fine di Ecclesia Dei come Commissione indipendente, e la sua integrazione come Ufficio nella Congregazione per la Dottrina della Fede è pronto, firmato dal Pontefice, e avrebbe dovuto essere pubblicato giovedì scorso. Ignoriamo i motivi per cui il documento non è ancora stata pubblicato.

È un testo di stile giuridico, piuttosto breve, in cui si dice che dal momento che l’emergenza pastorale legata alla celebrazione del Vetus Ordo, e che ha portato trenta anni fa alla creazione della Commissione Ecclesia Dei è venuta a cessare, e di conseguenza anche la Commissione nella sua forma attuale non ha più ragione di esistere. 

Ettore Gotti Tedeschi: mai vista una così forte divisione nel mondo cattolico come oggi

Per gentile concessione dell'autore, l'importante intervista di 
Armin Schwibach a Ettore Gotti Tedeschi
.
Un consiglio di MiL: leggete l'ultimo libro di Gotti Tedeschi (QUI la recensione): "
Colloqui intimi. L’arte maieutica della polemica, Fede e Cultura, 2018" e regalatelo per le festività natalizie.
Luigi (L)

Kathnet, 13 Dicembre 2018, Di Armin Schwibach


Roma (kath.net/as) Il 2018, che volge al termine, rischia di passare alla storia come un anno di profonda confusione. La crisi della Chiesa è innegabile. Questa crisi non è stata testimoniata solo dagli scandali di abusi pubblicamente noti negli Stati Uniti e in Germania. È una profonda crisi di fede, una progressiva apostasia. Molti si stanno chiedendo cosa la Chiesa abbia da contrapporre a questa apostasia, dato che si diffonde l’atteggiamento che l'insegnamento della Chiesa dovrebbe essere in primo luogo “accettabile”. Non Dio né alcuna pretesa di assolutezza sembrano centrali, ma piuttosto delle sensibilità relative, un sentire relativo. Esiste il pericolo di una liquefazione dell'essere ecclesiale in una società disorientata e fluida?

mercoledì 26 dicembre 2018

Il S. Padre sopprime la Commissione Ecclesia Dei? E ora?



Abstract in English at the bottom of the post 
Résumé en françains au fond du post. 

Purtroppo ci dicono fonti attendibili, da più parti e da diversi giorni, che il Papa abbia deciso lo scioglimento della Pontificia Commissione Ecclesia Dei che, in tempi brevissimi - sembra all'inizio del nuovo anno o nel mese di gennaio -, confluirebbe indistintamente nella Congregazione per la Dottrina della Fede (CDF), di cui faceva già parte, ma con identità e funzioni proprie. 
Funzioni che, con il Summorum Pontificum e l'Universae Ecclesiae  sono state considerevolmente ampliate rispetto alle competenze originarie, sostanzialmente limitate al rientro dei sacerdoti legati alla Tradizione e collegati in qualche modo alla FSSPX (vedere infra).
Soprattutto bisogna sottolineare che l'arricchimento dei compiti dell'Ecclesia Dei ha reso evidente il superamento del  regime "indultista" e la piena liberalizzazione della liturgia tradizionale, cosa che costituisce la grande novità del MP e che rischia di venire oggi minacciata. Non sarà per caso  che si voglia assecondare/attuare in maniera subdola / indiretta  quanto auspicato in CEI riguardo la fine della Messa Tridentina (QUI MiL)? 

Non riusciamo a nascondere la nostra gravissima preoccupazione di vedere distrutto il tanto bene fatto in questi anni, e, sperando che la notizia non sia confermata, dobbiamo porci alcune domande:

Bernardo Bertolucci, l’aedo del nulla cosmico

Nel trigesimo della morte del nefasto regista Bernardo Bertolucci, ad articoli encomiastici finiti, pubblichiamo un'analisi della sua opera da parte di Tempi.
Vedere anche QUI un altro articolo sul blog di Costanza Miriano


Preghiamo Gesù perchè abbia avuto pietà della sua anima e la Vergine Immacolata perchè abbia interceduto per lui, malgrado tutto il male che ha fatto con buona parte delle sue opere cinematografiche.

Luigi (L)


Emiliano Ronzoni 28 novembre 2018 


Morto Bernardo Bertolucci sono partiti gli encomi quasi fossero lampadine del presepe: un genio, un maestro, l’ultimo imperatore del cinema. Non concordo. Non ho visto molti film di Bertolucci. Ultimo Tango a Parigi non l’ho mai visto. L’ultimo imperatore l’ho visto alla tivù ma non mi ricordo gran che. Ho visto invece Novecento, al cinema, con un amico, attirato da un successo di pubblico travolgente. Era il 1976 e all’uscita litigai subito con quell’amico che ne tesseva le lodi. Contrariamente a L’ultimo imperatore di quel film mi ricordo parecchie cose.

Sacte Stephane, ora pro nobis

In questa Ottava di Natale il grande diacono e protomartire Stefano preghi per noi e per la Chiesa.

martedì 25 dicembre 2018

Il S. Natale per Plinio Correa de Oliveira

Il S. Natale per Plinio Correa de Oliveira
"Noi, chi siamo? Siamo quelli che non piegano le ginocchia, e nemmeno un solo ginocchio, davanti a Baal".
Luigi

GLORIA IN EXCELSIS DEO!


La Redazione di Messa in Latino
augura a tutti i lettori e alle loro famiglie
un Santo Natale ricco di consolazioni spirituali


lunedì 24 dicembre 2018

Letterine di Natale

Dal benemerito blog di Aldo Maria Valli


Caro Gesù Bambino…

In questa vigilia di Natale ho chiesto ad alcuni amici di inviarmi le loro letterine a Gesù Bambino.

Ve le propongo qui sotto. Sono state scritte da autori che voi, frequentatori di Duc in altum, conoscete bene: Ettore Gotti Tedeschi (economista e banchiere, già presidente dello Ior), don Alfredo Morselli (teologo e parroco nel Bolognese), dom Giulio Meiattini (monaco

Torino: "I riti antichi e il ritorno della messa in latino"


Piccole belle notizie segnalate dai nostri cari amici di Campari e de Maistre.
Luigi (L)

Cronaca Qui 22-12-18
La messa di Natale: perché non farla in latino? Per quanto strano possa sembrare nell’anno del Signore 2018, il latino piace. Ma più che la lingua latina, piace la santa messa in rito antico. Tanto che le chiese dove viene celebrata la funzione secondo il messale di San Pio V sono sempre piene, e nelle festività bisogna andare con un certo anticipo. Non chiamateli nostalgici; i fedeli che scelgono di andare alla Messa preconciliarecercano semplicemente qualcosa che la messa frutto del Concilio Vaticano II non può dare loro.

«I fedeli, nella Messa antica, trovano maggiore raccoglimento e attenzione al sacro», spiega Alberto Tealdi, il governatore dell’arciconfraternita della Misericordia, nella cui chiesa di via Barbaroux 41 si tiene ogni domenica la Messa tridentina, e dove la Messa di Natale si terrà a mezzanotte e alle ore 11. Basta assistere una volta ad una funzione per rendersi conto di qualcosa di veramente curioso: se oggi le chiese sono progressivamente disertate, così non è per la messa in latino. E non si dica che ci vanno soltanto gli anziani: «Negli ultimi 20 anni – continua Tealdi – è cambiata moltissimo la tipologia dei frequentatori della messa. Vengono certamente le persone anziane, ma anche giovani, ragazze, bambini, mediamente una presenza di 80-90 fedeli tutte le domeniche, con punte fino a 150 nelle solennità. In modo particolare la messa di mezzanotte e Pasqua e i grandi momenti della tradizione cattolica». [...]


Antonio Livi, "Dogma, teologia e pastorale. Un teologo parla"



E' uscito l'ultimo libro di Mons. Antonio Livi, con la bella prefazione dell'amico Riccardo Cascioli.
Leggiamolo e stiamogli vicino con la preghiera.
Il video di presentazione, curato dal Maestro Porfiri, sopra.
Luigi (L)


Antonio Livi (con Aurelio Porfiri, 2018), Dogma, teologia e pastorale. Un teologo parla Chorabooks.

domenica 23 dicembre 2018

La novena di Natale e le antifone maggiori

Aspettando il S. Natale leggiamo da CULMEN ET FONS  di Andrea Maccabiani.
Da leggere per approfondire il tema  anche i post di Cantuale Antonianum QUI.
Luigi (L)

18 Dicembre 2018 
La seconda parte del tempo di Avvento è caratterizzato dalla celebrazione della Novena, dal 16 al 24 dicembre.

Follie del post-terremoto: chi intristisce le chiese antiche e perchè?

Montelupone (Macerata). Pochi minuti fa è stata riaperta al culto la splendida chiesa di San Francesco di proprietà comunale dopo le sopressioni degli ordini religiosi  nell'ex Stato Pontificio. 
La chiesa è stata chiusa per due anni a seguito del terribile sisma del 2016 al pari di tutte le altre belle chiese del paese. 
Per due anni i devotissimi fedeli di Montelupone , stupendo paese che faceva parte della fiorente diocesi di Recanati e che vanta a ragione il riconoscimento di " uno dei più belli borghi d'Italia",  hanno trovato ospitalità liturgica in un'ex chiesa  dismessa dopo l'ultimo Concilio ed utilizzata come teatrino parrocchiale. 
L'Amministrazione Comunale, sollecita ai bisogni spirituali della popolazione, ha provveduto in modo encomiabile al restauro e alla messa in sicurezza antisismica della bella e poderosa chiesa medioevale che all'interno venne "rinnovellata" in stile tardobarocco ed abbellita con stupende pale d'altare. (v.sotto)
Non riusciamo a comprendere perchè sono state inserite delle "tristissime" strutture movibili in anonimo stile "moderno" che snaturano la maestosa bellezza del presbiterio: una pedana, un cubo , un grande ambone, uno stranissimo tabernacolo (che qualcuno in paese ha già ribattezzato come

Per i futuri viaggi: la Settimana Santa a Siviglia Spagna


Per i futuri viaggi dei nostri lettori un bel reportage pubblicato da Inter multiplices Una Vox.
Luigi (L)

Video dei diversi momenti delle processioni


La Settimana Santa di Siviglia, che gode di fama universale, si celebra fin dal Cinquecento. Circa 60.000 persone, vestite con l’abito penitenziale delle più di 60 Confraternite di appartenenza, i “nazareni”, compongono le 58 processioni previste.

sabato 22 dicembre 2018

S. Natale in rito antico a Venezia con la FSSP

Martedì 25 dicembre 2018
VENEZIA, chiesa di San Simon piccolo (di fronte alla stazione FS)

Ore 00 (mezzanotte) S. Messa cantata della notte
a seguire, venerazione della reliquia dei panni di N.S.
Ore 11 S. Messa cantata del giorno

Domenica 30 dicembre 2018
Domenica fra l'Ottava di Natale
Ore 11 S. Messa cantata

Anglicani: secondo battesimo per i "cristiani" trans


Lactatia, la drag queen più piccola al mondo

In Inghilterra i cristiani che hanno cambiato sesso avranno diritto a un secondo battesimo per confermare la loro nuova identità sessuale.
Luigi (L)

Benedetto XVI e il S. Natale


Così parla un maestro della Fede.
L


Antonio Socci, 19-12-18
Ecco come parla il Vicario di Cristo. Il silenzio orante di oggi di Benedetto XVI (in preghiera per tutti noi) fa risuonare la bellezza del suo insegnamento che dobbiamo custodire.

venerdì 21 dicembre 2018

John Lennon e la visione agghiacciante di un mondo senza religioni

Dal blog degli amici de Il Timone.
L

Imagine, brano musicale pubblicato nel 1971, è la canzone più nota realizzata da John Lennon dopo lo scioglimento dei Beatles e, per molti, ha segnato un’epoca. Tuttavia, forse in pochi conoscono la traduzione in italiano della canzone, che di edificante ha ben poco, come si evince fin dall’incipit: «Immaginate che non ci sia alcun paradiso. Se ci provate è facile. Nessun inferno sotto di noi. Sopra di noi solo il cielo. Immaginate tutta la gente che vive solo per l’oggi». Prosegue poi il testo di Lennon: «Immaginate che non ci siano patrie. Non è difficile farlo. Nulla per cui uccidere o morire. E nessuna religione. Immaginate tutta la gente che vive la vita in pace». Il che significa affermare che, tra le altre cose, la religione è foriera di guerre e che, se non ci fosse, nel mondo regnerebbe la pace.

giovedì 20 dicembre 2018

Strepitoso don Morselli contro i presepi “coi migranti”.

Su il giornale di oggi 20.12.2028 una intervista a don Alfredo Morselli che, meno male, non le manda a dire contro il “buonismo natalizio” che in questi ultimi tempi sta coprendo di melassa “politicalmenre corretta” il mistero dell’Incarnazione.
Il sacerdote precisa che Gesù non era un migrante ma un perseguitato come Asia Bibi e si scaglia, giustamente, contro i presepi con i barconi o con famiglie di migranti al posto delle sacre Persone.
Proprio oggi in cui il vescovo di Trento ha ripetuto il mantra dell’accoglienza dell’altro, il parroco bolognese stigmatizza  che il tanto acclamato discernimento (per giustificare convivenze o coppie omosessuali) è come bandito se si parla di limitazione all’inmigrazione.
Ben detto, reverendo!

http://m.ilgiornale.it/news/2018/12/20/gesu-era-un-perseguitato-e-non-un-migrante-in-cerca-di-diritti/1619124/

Roberto

Sociali ma non socialisti: sacerdoti e S. Messa messa in secondo piano

Dal caro amico Maestro Aurelio Porfiri.
L

Sociali ma non socialisti

Nella nostra epoca l’importanza della Messa è messa in secondo piano. Ho potuto incontrare molto sacerdoti per cui l’impegno nel sociale è di gran lunga più rilevante della celebrazione eucaristica, che infatti loro celebrano spesso con un’ampia dose di creatività, come se fosse un’appendice del loro impegno nel mondo. Ora, non che l’impegno sociale non sia anche nobile, ma non possiamo rendere la nostra visione del mondo tutta orizzontale. Altrimenti aderiamo a quel materialismo che abbassa il nostro spirito ai suoi istinti primari. La Chiesa deve soccorrere i corpi, ma prima ancora curare le anime, salvare le anime. 
San Giovanni Bosco la pensava così: “da mihi animas, cetera tolle”; dammi le anime e prendi pure tutto il resto. Insomma, proprio quell’essere nel mondo ma non del mondo dovrebbe farci desiderare una celebrazione liturgica che ci aiuti ad elevare anima e corpo alle cose celesti, che non ci parli di noi stessi e dei nostri bisogni ma che elevi le menti a Dio.
Hans Urs von Balthasar, certo non un teologo considerato conservatore, diceva: “Chi non vuole ascoltare prima Dio, non ha nulla da dire al mondo“. Se Dio non è la priorità non serve poi a molto l’impegno nel sociale. Non dobbiamo divenire socialisti, impegnati per il sociale in se stesso ma questo impegno deve sempre rispettare il primato di Dio ed essere un riflesso del nostro essere cristiani che guardano verso il cielo e non verso la terra. Ecco perché il ruolo della liturgia bella è importante, perché essa mette ordine nelle priorità; una liturgia tirata via alla bell’e meglio ci dice che essa non è al primo posto, ma è un ripiego. Sempre von Balthasar diceva “Il criterio della verità è la bellezza“. 
Al beato Giuseppe Allamamo viene attribuita questa frase: “La liturgia ben fatta ha operato conversioni; se mal fatta le impedisce”. Quanto è vera! Vero è che la liturgia opera non per quello che l’uomo fa ma per quello che Dio compie, ma pur vero che una liturgia mal celebrata opera male in almeno due sensi: non edificando il fedele attraverso i vari linguaggi e codici che in essa vengono usati e non dando propriamente gloria a Dio. Insomma, un danno totale.
Mons. Luigi Negri, nella sua prefazione a “L’indulto di Agata Christie” di Gianfranco Amato ben diceva: “La grandezza della liturgia cattolica è data dal fatto di rendere Cristo presente nel flusso e nel riflusso delle generazioni: «Hoc facite in meam commemorationem». Per questo la difesa di una coscienza esatta del dogma dipende dalla verità con cui viene vissuta la liturgia“. Non si tratta di gusti personali o di opinioni, ma del rispetto dell’integrità della dottrina. Dom Gérard Calvet affermava: “La liturgia cattolica accordata al tempo, riscatta il tempo; immersa gioiosamente nella marea delle creature, alle quali presta un immenso materiale di immagini, trasfigura l'ordine creato e lo prepara alla sua ultima trasformazione. Del vino, bevanda naturale che scalda il cuore dell'uomo, ne fa una porpora regale che avvolge il mondo, lo riabilita e lo consacra con una consacrazione più augusta di quella conosciuta nel suo primo giorno della creazione“ (“La sainte liturgie”). Ecco il giusto rapporto fra le cose del mondo e le cose di Dio. La liturgia deve essere quel segno che il creato tutto si ricapitola in Dio e ne riconosce la suprema potestà. Questo deve essere espresso dal nostro atteggiamento e dalla nostra sottomissione, che si esprime con gesti diversi come quello dell’inginocchiarsi, dell’ascoltare devotamente i testi liturgici, di meditare con attenzione le parole della Sacra Scrittura. Ecco perché dobbiamo prestare estrema cura alla liturgia, e dobbiamo rifuggire con orrore quando essa è celebrata sciattamente o in subordinazione ad un supposto impegno sociale. Sia essa il nutrimento che rende ogni tipo di impegno - sociale, educativo, pastorale - più fecondo e vero. Ancora Dom Calvet poteva affermare: “La Chiesa non consacra il mondo se non per offrirlo a Dio; e offrendolo, lo santifica e lo divinizza. Da dove viene questo potere della liturgia sul nostro universo se non da una connivenza profonda con il mondo dei segni? L’arte suprema della liturgia realizza a modo suo la speranza che espresse Charles Péguy: «Bisogna che la santità salga dalla terra». Fa salire verso Dio il canto delle creature, porta in lei solo ciò che è necessario della terra per tradurre in immagine e in simbolo il tesoro di realtà celesti. Tra i gioielli offerti alla Sposa del Cristo per «il dolce regno della terra», c’è la poesia liturgica. Questa liturgia è in comune con il mondo profano, in analogia agli Ebrei che partirono per la Terra promessa, portando con loro le ricchezze dall’Egitto. Non è da trascurare il fatto che si sia portato con sé qualcosa delle bellezze del mondo, l’aver saputo cioè tradurre il gemito inenarrabile dello Spirito santo come fondamento di ogni preghiera, unita alle innumerevoli voci della creazione“. Diamoci da fare perché al centro del nostro impegno cristiano ci sia sempre la lode del Creatore e non delle creature. 

Aurelio Porfiri

La fine miseranda del seminario vescovile di Vicenza: una scuola hi tech

Seminario di Vicenza anno 1950 circa
la ginanstica dei seminaristi
Un tempo, quello di Vicenza, era un seminario decisamente virtuoso.
Fino ai primi anni settanta, contava circa 130-150 seminaristi maggiori e circa 200 nel seminario minore.
Le ordinazioni si attestavano in una media di all'incirca 20-25 sacerdoti all'anno.

Vantava una gloriosa schola cantorum, di circa 100 voci tra bianche e virili, diretta dall'indimenticabile Mons. Ernesto Dalla Libera. Oggi non ne rimane alcuna traccia.

Guardando i dati aggiornati a settembre 2018, i seminaristi maggiori oggi sono 9 (per una diocesi di 850mila abitanti...).
Nel 2018 non ci sono state ordinazioni sacerdotali; non ce ne saranno neppure nel 2019 e fonti attendibili riferiscono che probabilmente non ce ne saranno neppure nel 2020. 

Libri del S. Padre messi nello scaffale sbagliato?

Per ridere un pò. 
Forse hanno sbagliato scaffale?
Ai posteri l'ardua sentenza.
L

mercoledì 19 dicembre 2018

Perugia: Messa di Mezzanotte di Natale in rito antico nella Chiesa del Gesù nel centro storico

Perugia, Centro Storico, Chiesa del Gesù, retta dai Padri Barnabiti dove viene celebrata puntualmente la S.Messa tridentina  
Santa Messa di Mezzanotte (Natale) a Perugia 
Per la prima volta in assoluto in città, sarà celebrata la Santa Messa di Natale a Perugia, presso la chiesa del Gesù (piazza Matteotti), alle ore 24:00 di lunedì 24 dicembre 2018
Il Circolo Liturgico Pio VII curerà la parte relativa al canto. 

Il presidente inter-diocesano con il grembiulino. La reazione del Vescovo

A casa dei nonni un nipotino gioca annoiato con il telecomando della tv satellitale. 
Nella giostra dei programmi televisivi che il bambino fa scorrere rapidamente con il telecomando ad un certo momento compare l'intervista "in diretta" di un distinto signore spagnolo che si avvale della traduzione italiana di un elegante traduttore.
La nonna del bimbo, intenta a cucinare, riconosciuta la voce dell’interprete, si è voltata d'istinto verso la tv intimando al nipotino di non cambiare canale e poi ha chiamato il marito: “guarda! quello è il

Liturgia dei funerali pre e post riforma liturgica

Un bell'articolo di LifeSiteNews, tradotto da CR.
Questo è quello che hanno voluto i novatori: «Si sono soppressi dei testi che esprimevano una spiritualità negativa ereditata dal Medioevo. In tal modo sono stati eliminati testi tanto familiari e persino amati come Libera me, Domine, Dies irae, così come altri che enfatizzavano il giudizio, il timore e la disperazione. Questi testi sono stati sostituiti con altri che esortavano alla speranza cristiana e davano un’espressione più efficace della fede nella risurrezione». (Mons. Annibale Bugnini).
L

5-12-18
Non molto tempo fa, sono andato a una rappresentazione studentesca del Giulio Cesare di Shakespeare a Oxford. Era uno stile di produzione moderno, e il pubblico si faceva strada a tentoni in un auditorium minuscolo e buio dove gli attori erano già sul palco, anche se appena visibili nell’oscurità.

Stavano canticchiando e non riuscivo a capire cosa fosse. Quando eravamo tutti seduti, cominciarono a cantare: Dies iræ, dies illa, solvet sæculum in favilla, teste David cum Sibylla. Dopo aver finito la prima strofa della Sequenza della Messa cattolica per i defunti, l’hanno ripetuta. Non credo che la rappresentazione avesse un particolare significato cattolico; il canto voleva semplicemente evocare un’atmosfera potente. 

I canti della Messa tradizionale per defunti, denominati dalla prima parola della Messa propriamente detta, Requiem, includono alcuni dei più antichi, solenni e commoventi canti della Chiesa. Essi esprimono la serietà della morte e cercano la misericordia di Dio per coloro che sono scomparsi. Per molti la rimozione del Dies Irae e di altri canti dalla messa per i defunti nella riforma liturgica succeduta al Concilio Vaticano II fu un vero

Come fare le trasmissioni in streaming delle Messe Tridentine? Mai stato così semplice.

Riprendiamo dai cari amici di Campari e de Maistre queste utilissimi istruzioni pratiche per trasmettere in streaming (con You Tube o con Facebook) le Messe Tridentine (In attesa che sia trasmessa su Rai1). 
Da ora, quindi,  quei gruppi stabili di buona volontà (come già stanno facendo da tempo gli amici di Milano) che volessero trasmettere la celebrazione in rito antico, possono, seguendo le indicazioni qui di seguito riportate, potranno farlo, a maggior utilità dei fedeli impossibilitati. 
Metteremo il link Nella colonna DESTRA del BLOG così per facilitare in futuro quanti ne avessero bisogno. 
I "tradizionalisti" sempre più social, non disdegnano i mezzi moderni al servizio della Tradizione. Ben fatto! Avanti così. 
Roberto

Come fare lo streaming della Messa Tridentina

Questa guida è rivolta a chi volesse trasmettere in streaming la Messa Tridentina del proprio coetus, ad uso di chi magari è impossibilitato a muoversi o, semplicemente, vuole sentirsi vicino ad una liturgia a cui non riesce però ad assistere. Rimane però obbligatorio assolvere il precetto recandosi in chiesa fisicamente, laddove una persona sia perfettamente sana e non abbia impedimenti soverchianti.

Ordunque.

Attrezzatura base:
-smartphone Android o Apple (ultime versioni del sistema operativo)
-treppiede per smartphone;
-connessione 4g e giga disponibili (ogni  messa dovrebbe consumare al massimo 2 giga);

Posizionamento:
Il posizionamento corretto dell'apparecchio per le riprese è centrale. Riprendere una Messa Tridentina da posizione laterale, come fanno alcuni, risulta poco utile e fastidioso. Siccome a noialtri piace vedere le spalle del prete (come dicono gli avversatori del vetus ordo) fateci vedere queste benedette spalle. Evitare inquadrature dall'alto. Tenere lo smartphone orizzontale.
La Messa Tridentina è fatta in modo che il celebrante abbia lo stesso orientamento dei

martedì 18 dicembre 2018

Vescovo di Viterbo difende il nome di Gesù nella canzoncina di Natale: "Sbagliato censurare la nostra identità e la nostra Tradizione".

Finalmente qualche vescovo che difende la propria Chiesa e la propria Fede. 
Mons. Fumagalli, ordinario di Viterbo (nella cui giurisdizione rientra la scuola elementare di Tuscania le cui maestre avevano deciso di sostituire nella canzone di Natale il nome di "Gesù" con l'avverbio "laggiù"), difende Gesù Bambino nel rispetto della "nostra identità cattolica e le nostre radici più profonde", ricordando le parole di Papa Francesco che critica l'integrazione qualora "minacci l'identità" del popolo ospitante. Inoltre, giustamente, il Vescovo si chiede se in nome di un preteso (e non richiesto) rispetto per i non cattolici, si dovranno censurare i capolavori di letteratura (Divina Commedia, Promessi Sposi), di musica, della storia dell'arte, oppure se sarà necessario cambiare o censurare addirittura i libri di Storia e il computo degli anni "dopo Cristo" (come per altro avviene, ahimè, già in Gran Bretagna, qui in inglese). 
Ben detto Eccellenza! 
Il grassetto è nostro. 
Roberto 


COMUNICATO STAMPA della CURIA VESCOVILE della DIOCESI DI VITERBO n. 20/2018 del 14.12.2018
 DICHIARAZIONE del VICARIO GENERALE della DIOCESI DI VITERBO
Canto di Natale nella scuola di Tuscania
  Sollecitato ad esprimere un parere su quanto accaduto in una classe della Scuola Elementare dell’Istituto Comprensivo “Ildovaldo Rodolfi” di Tuscania a proposito del nome di Gesù che una insegnante ha tolto dalla canzone di Natale e sostituito con la parola “laggiù” forse per non offendere la sensibilità dei “vicini di banco” non cattolici, come comunità ecclesiale condividiamo lo stupore e la meraviglia delle famiglie, delle Istituzioni Civili e di quanti faticano a capire la logica di una scelta didattica che contraddice il ruolo stesso della Scuola, chiamata ad offrire un’educazione aperta ed inclusiva e non esclusiva soprattutto di ciò che costituisce la nostra identità e le nostre radici più profonde.
Ricordiamo che l’integrazione è un dovere, ma, come ha affermato recentemente Papa Francesco, “nella misura in cui non sia una minaccia contro la propria identità".
Scelte di questo genere riteniamo siano offensive proprio di coloro che si vorrebbe rispettare, in quanto considerati, in pratica, incapaci e non all’altezza di discernere e accogliere con serenità la ricchezza della nostra Storia, della nostra cultura, delle nostre tradizioni.
Ci chiediamo, infine, se, in base a certi criteri, a scuola si potranno più insegnare la Divina Commedia e i Promessi Sposi. Se i testi di storia dell’arte dovranno essere censurati. Se bisognerà riscrivere la Storia. Se certi capolavori della musica si potranno più ascoltare. Se dovrà essere rivisto il calendario, dal momento che contiamo gli anni dalla nascita di Cristo…
Ci auguriamo che il testo venga cantato nella versione originale, senza censure e, soprattutto, senza paure. È questione di rispetto della nostra identità, e, prima ancora, è buon senso.
E mandiamo un saluto affettuoso a tutti i bambini della scuola di Tuscania, chiedendo loro scusa se noi adulti stiamo rovinando loro la festa più bella e più attesa che è il Natale.
Don Luigi Fabbri,
vicario generale della Diocesi di Viterbo 

Tornielli nominato direttore della Direzione editoriale del Dicastero per la Comunicazione


Dal Bollettino della Sala Stampa della Santa Sede di oggi 18.12.2018, apprendiamo una nuova nomina: Andrea Tornielli, l'amico personale del Papa, oggi 18 dicembre 2018 è stato nominato nuovo direttore della Direzione editoriale del Dicastero per la Comunicazione. 
Da diversi anni si è distinto in diverse campagne contro presunti nemici del papa stesso (Burke, Muller, etc.). Da "ex" molto vicino ad ambienti conservatori sotto il regno di Benedetto XVI, ha poi  attaccato duramente quanti fossero legati alla Tradizione antica e i vari mezzi di comunicazione (siti, blog, etc.) ad essa favorevole. 

Con questo incarico, a lui spetta «l’indirizzo e il coordinamento di tutte le linee editoriali di competenza della Segreteria per la Comunicazione», come stabilito dall’Articolo 9 dello Statuto. Di sua competenza anche «lo sviluppo strategico delle nuove forme di comunicazione; l’integrazione efficace dei media tradizionali con il mondo digitale, con l’attenzione costante alla dimensione universale della comunicazione della Santa Sede»
. (La Stampa, 18.12.2018)
Roberto  

Nuovo Bollettino di Una Voce Italia

UNA VOCE ITALIA
ASSOCIAZIONE PER LA SALVAGUARDIA DELLA LITURGIA LATINO GREGORIANA
5/2018

Padre nostro

Ordo Missae celebrandae pro A. D. MMXIX edito da Traditio Marciana

A Castellammare di Stabia il 20 ottobre 2018 si è tenuto l’incontro #Tridentina Campania

Nel trigesimo di Giamberto Scorzon

Messainlatino sempre più social

X anniversario di MiL 


Cari lettori, 
vi ricordiamo che Messainlatino ha 4 pagine Facebook:

  1. Redazione Messainlatino: tutti i post del blog. 
  2. Messainlatino .it post del blog e altri articoli di interesse 
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Abbiamo aperto tempo fa la pagine Twtter di @messainlatino, 

Da domenica 16 dicembre 2018, festa del nostro decennale, abbiamo inaugurato anche il profilo Instagram

Venite a leggerci e mi raccomando passate parola con altri lettori! 

La Resazione 

 

lunedì 17 dicembre 2018

S. Natale in rito antico a Vicenza

Martedì 25 dicembre 2018, ore 17.00
ANCIGNANO di SANDRIGO (VI), Chiesa di San Pancrazio
Santa Messa cantata del giorno





Pubblicizziamo volentieri il programma degli appuntamenti liturgici del gruppo stabile di Vicenza.

Maggiori informazioni possono essere reperite QUI e QUI.

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