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domenica 30 settembre 2018

Un Sinodo senza fede?

Un' interessante riflessione dell'Arcivescovo di Filadelfia sul prossimo Sinodo.

Aggiungiamo preoccupazione riguardo alla Costituzione Apostolica «Episcopalis communio» (e QUI gli interventi di presentazione) di Papa Francesco sul Sinodo dei Vescovi del 18 settembre scorso: il grande (troppo?) potere dato alla Segreteria Generale del Sinodo e i nuovi meccanismi di preparazione, convocazione, gestione del Sinodo stesso ci danno grandi preoccupazioni.
O certe nomine sinodali sempre più strane: QUI il nostro post di MiL e il tweet di oggi QUI di Diane Montagna.
Vedremo cosa succederà.
L

Il Foglio, 29-8-2018
Mons. Charles Chaput, arcivescovo di Philadelphia, è considerato la punta di diamante dei cosiddetti “conservatori muscolari”, l’ala dei vescovi americani di pura estrazione giovanpaolina e ratzingeriana. Allo scorso doppio Sinodo sulla famiglia fu tra i più tenaci oppositori di ogni apertura in fatto di comunione ai divorziati risposati; opposizione non taciuta neppure successivamente in commenti e note pubbliche. Questa volta interviene con uno scritto per il Foglio in cui contesta non il Sinodo sui giovani che si aprirà la prossima settimana in Vaticano, bensì l’Instrumentum laboris, lo schema preparatorio che farà da traccia alle discussioni. Critiche che peraltro non sono esclusiva di Chaput, visto che fin dal principio non pochi osservatori notarono un’eccedenza di terminologie sociologiche e “sentimentaliste” in luogo di richiami alla fede. Soprattutto per un Sinodo che nella sua lunga e vaga titolazione ha la fede come punto fermo (“I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”). Non sarà un mese di accese battaglie come quello epico vissuto nel 2014 e nel 2015, ma il terreno per dispute tra padri (compreso fratel Enzo Bianchi, ormai ospite fisso delle assise sinodali), è assai probabile.

La Principessa Alexandra di Hannover è stata rimossa dalla linea di successione al trono del Regno Unito perchè convertita alla Chiesa Cattolica

Meglio un trono in cielo che una poltrona in terra (Cit.) 
Sua Altezza Reale la Principessa Alexandra di Hannover, è stata rimossa dalla linea di successione al trono del Regno Unito, seppur assai remota, perchè si è convertita alla Chiesa Cattolica. 
L'Act of Settlement del 1701 stabilisce che: "that all and every Person and Persons who shall … is, are or shall be reconciled to or shall hold Communion with the See or Church of Rome or shall profess the Popish religion or shall marry a papist shall be subject to such Incapacities". Questa disposizione concesse il diritto di successione ai troni di Inghilterra, Scozia ed Irlanda all'elettrice Sofia di Hannover (nipote di Giacomo VI di Scozia e I d'Inghilterra, figlia dell'elettore Palatino e moglie dell'elettore di Hannover) ed ai suoi eredi non cattolici nel 1701. Sulla base dell'Act of Settlement qualunque monarca avesse deciso di abbracciare la religione cattolica o avesse sposato una consorte di religione cattolica, sarebbe stato privato del trono ed avrebbe perso le proprie prerogative. 
L'atto così facendo limitava l'ingresso di stranieri alle pretese al trono inglese ed il potere del monarca nel rispetto delle decisioni del parlamento, anche se alcune di queste prerogative vennero alterate dalla legislazione successiva. 
Essere luterani permetteva di diventare comunque Re d'Inghilterra. 
Il "Succession to the Crown Act" del 2013 si è semplicemente limitato ad escludere il divieto di sposare un coniuge cattolico. 
Formalmente, seppur sia richiesta una comunione con la "Chiesa" anglicana, il divieto è esplicito soltanto per i cattolici. 
È certamente plausibile che in caso di conversione ad altre "religioni" diverse dalla cattolica scatti ugualmente un'ipotesi di divieto, ma resta il fatto che di scritto non c'è nulla, e anche se la Gran Bretagna ha un sistema di Common Law le norme relative alla successione dinastica sono per consuetudine norme scritte.
AC
*** 
Cattolica? Non può ereditare il trono  
Dopo essersi convertita, la principessa Alessandra di Hannover è stata esclusa dalla linea di successione 

Il sentimento antipapista che ha caratterizzato dai tempi di Enrico VIII la storia d'Inghilterra sembra non essersi estinto del tutto. 
Lo dimostra la recente vicenda della principessa Alexandra di Hannover figlia di Carolina di Monaco e del principe tedesco Ernst August.  

Il caso 
La giovane nobildonna, di 19 anni, non è soltanto la dodicesima nella linea di successione della monarchia monegasca, ma anche la 419esima in quella per il trono britannico. 
Un diritto, quest'ultimo, di cui sarà privata, però, in virtù della sua fede religiosa: Alexandra di Hannover, infatti, nata e cresciuta luterana, ha recentemente deciso di convertirsi al cattolicesimo. 
La legge di successione al trono britannico, tuttavia, che stabilisce l'ordine in base a cui i componenti della famiglia reale possono essere incoronati alla morte del sovrano regnante,

Polonia: numero di seminaristi in crescita


Bravi!
Bene!

Da far sapere al card. Marx (QUI).
L

Gloria TV, 8-9-18

Il numero dei seminaristi è aumentato in Polonia. Quest'anno, 622 candidati al sacerdozio cominceranno i loro studi nei seminari diocesani e religiosi in tutta la Polonia.

Sono 45 in più dello scorso anno.

I numeri sono stati resi noti in un incontro dei rettori dei seminari a Breslau/Wroclaw; "Chiesa in Polonia" li ha riferiti su Twitter (6 settembre).

Il Papa invita tutti a terminare il Santo Rosario con la preghiera a San Michele Arcangelo scritta da Leone XIII

Diffondiamo con filiale obbedienza e con grata letizia la significativa iniziativa di preghiera che il Santo Padre Francesco ha proposto  per tutto il mese di Ottobre tradizionalmente dedicato alla recita del Santo Rosario.
La storia della Chiesa e l'agiografia insegnano che "solo la preghiera" riesce sconfiggere il Demonio che cerca di distruggere la Chiesa imbrattando il volto dei ministri di Dio.
Maria Regina del Santo Rosario prega per noi
San Michele arcangelo difendici nella battaglia 
AC






Comunicato della Sala Stampa della Santa Sede
29.09.2018

Il Santo Padre ha deciso di invitare tutti i fedeli, di tutto il mondo, a pregare il Santo Rosario ogni giorno, durante l’intero mese mariano di ottobre; e a unirsi così in comunione e in penitenza, come popolo di Dio, nel chiedere alla Santa Madre di Dio e a San Michele Arcangelo di proteggere la Chiesa dal diavolo, che sempre mira a dividerci da Dio e tra di noi. 
Nei giorni scorsi, prima della sua partenza per i Paesi Baltici, il Santo Padre ha incontrato padre Fréderic Fornos S.I., direttore internazionale della Rete Mondiale di Preghiera per il Papa; e gli ha chiesto di diffondere in tutto il mondo questo suo appello a tutti i fedeli, invitandoli a concludere la recita del Rosario con l’antica invocazione “Sub Tuum Praesidium”, e con la preghiera a San Michele Arcangelo che ci protegge e aiuta nella lotta contro il male (cfr. Apocalisse12, 7-12). 
La preghiera – ha affermato il Pontefice pochi giorni fa, l’11 settembre, in un’omelia a Santa Marta, citando il primo libro di Giobbe - è l’arma contro il Grande accusatore che “gira per il mondo cercando come accusare”
Solo la preghiera lo può sconfiggere. 
I mistici russi e i grandi santi di tutte le tradizioni consigliavano, nei momenti di turbolenza spirituale, di proteggersi sotto il manto della Santa Madre di Dio pronunciando l’invocazione “Sub Tuum Praesidium”. 
L’invocazione "Sub Tuum Praesidium" recita così: “Sub tuum praesidium confugimus Sancta Dei Genitrix. Nostras deprecationes ne despicias in necessitatibus, sed a periculis cunctis libera nos semper, Virgo Gloriosa et Benedicta”. [Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio. Non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, ma liberaci da ogni pericolo, o Vergine Gloriosa e Benedetta]. 
Con questa richiesta di intercessione il Santo Padre chiede ai fedeli di tutto il mondo di pregare perché la Santa Madre di Dio, ponga la Chiesa sotto il suo manto protettivo: per preservarla dagli attacchi del maligno, il grande accusatore, e renderla allo stesso tempo sempre più consapevole delle colpe, degli errori, degli abusi commessi nel presente e nel passato e impegnata a combattere senza nessuna esitazione perché il male non prevalga. 
Il Santo Padre ha chiesto anche che la recita del Santo Rosario durante il mese di ottobre si concluda con la preghiera scritta da Leone XIII: “Sancte Michael Archangele, defende nos in proelio; contra nequitiam et insidias diaboli esto praesidium. Imperet illi Deus, supplices deprecamur: tuque, Princeps militiae caelestis, Satanam aliosque spiritus malignos, qui ad perditionem animarum pervagantur in mundo, divina virtute, in infernum detrude. Amen”. 
[San Michele Arcangelo, difendici nella lotta: sii il nostro aiuto contro la malvagità e le insidie del demonio. Supplichevoli preghiamo che Dio lo domini e Tu, Principe della Milizia Celeste, con il potere che ti viene da Dio, incatena nell’inferno satana e gli spiriti maligni, che si aggirano per il mondo per far perdere le anime. Amen].


Fonte: Sala Stampa Vaticana QUI

Immagine 1. Mattia Preti (detto il Cavaliere Calabrese Taverna, 25 febbraio 1613 – La Valletta, 3 gennaio 1699): Madonna degli Angeli con San Michele Arcangelo e San Francesco d'Assisi, 1680 circa; Taverna Museo Civico 

 

sabato 29 settembre 2018

Modificate le parole della Consacrazione! La Messa è valida?

Abbiamo ricevuto la lettera di uno studente che ha assistito la  messa celebrata da un se-dicente teologo.
In un primo tempo abbiamo pensato al "classico" colpo di sole estivo che aveva compromesso le capacità intellettive del celebrante... ma essendosi poi la cosa ripetuta è stato deciso di pubblicare la lettera del giovane  chiedendo al contempo a dei qualificati liturgisti/teologi  se il cambiamento della formula consacratoria nel modo in cui   è stata descritta  abbia reso ipso facto invalida quella  celebrazione.
La risposta combacia perfettamente con quanto un Professore, Teologo, ha detto al ragazzo: la "messa" a cui lo studente aveva purtroppo assistito era invalida.
Il Signore abbia pietà di noi: perchè è a causa dei nostri peccati  che " ora non abbiamo più né principe, né capo, né profeta, né olocausto, né sacrificio, né oblazione, né incenso".
AC


"Alla Redazione di Messainlatino.
Il 30 agosto 2018, nella chiesa del Santissimo Crocifisso a Bitonto il sacerdote -autodefinitosi "teologo"- che ha celebrato la Messa di un funerale ha destato non poco sconcerto tra parenti e fedeli presenti, ovviamente affranti dal dolore per il defunto, per una lunghissima omelia infarcita da errori dottrinali e da domande contrarie allo spirito cristiano: < come mai Dio conceda ad alcuni grazie e miracoli e ad altri no? E’ possibile questo? Sarebbe un Dio ingiusto ed iniquo>, decretando infine che <Dio non predilige alcuni piuttosto che altri, non opera miracoli di alcun genere>. 
Don ... ha poi esortato i fedeli presenti :< non perdete tempo con preghiere, rosari e sante Messe, perché quando comparirete davanti al Signore non vi verrà chiesto a quante Messe avete partecipato o quante preghiere avete fatto, ma vi verrà chiesto se avete aiutato i

Sogno di fine estate: come vorremmo il prossimo Motu Proprio del Papa

Il nostro caro amico Stefano ci ha inviato uno scherzoso divertissement su come sognerebbe la futura liturgia con questo Papa.
Con rispetto e riverenza la pubblichiamo, per un momento di buon umore e di scherzo in questi giorni bui.
L

PS per i lettori distratti: è un'invenzione scherzosa

**Motu proprio del Santo Padre Francesco "NOBILIS AUSTERITAS" sulla Sacra Liturgia **

Liturgia, povertà ed evangelizzazione, partendo dalle periferie. 
Il Santo Padre Francesco ha promulgato il motuproprio “Nobilis austeritas” sulla Sacra Liturgia, avviando la sua opera di riforma proprio da ciò che è “fonte e culmine della vita della Chiesa”, come affermano le parole del Concilio, riprese dal Pontefice nelle prime righe del documento. Il testo, in gran parte preparato dall'allora cardinal Bergoglio per la sua diocesi era rimasto nel cassetto dopo la sua elezione e ora, con le opportune modifiche è stato pubblicato per donarlo alla Chiesa universale.
Il Motu Proprio si apre con breve excursus storico sullo sviluppo della liturgia nei secoli e sull'opera dei Vescovi di Roma; quindi approfondisce i concetti già espressi nell'omelia della Messa crismale circa i “simbolismi” delle vesti sacre, quindi la bellezza stessa della liturgia “che non è semplice ornamento e gusto per i drappi, bensì presenza della gloria del nostro Dio che risplende nel suo popolo vivo e confortato ”. 
Papa Francesco conclude la parte introduttiva evidenziando lo stretto legame tra la bellezza della liturgia e la Nuova Evangelizzazione, prima di indicare alcune disposizioni concrete all'insegna dell'austerità, destinate a suscitare scalpore. Ad esempio, la richiesta di abolire le

Sancte Michaël Archangele

Sancte Michaël Archangele,
defende nos in proelio;
contra nequitiam et insidias diaboli esto praesidium.
Imperet illi Deus,
supplices deprecamur: 
tuque, Princeps militiae caelestis,
Satanam aliosque spiritus malignos,
qui ad perditionem animarum pervagantur in mundo,
divina virtute in infernum detrude.

*

protettore di Santa Romana Chiesa
*
capo della milizia celeste e
vittorioso su Satana e sugli angeli ribelli
*

potrettore dei fedeli cattolici
e accompagnatore delle anime in purgatorio

(anche per questo nel Confiteor ci si "confessa" anche a S. Michele arcangelo).

*

San Michele arcangelo è anche l'angelo che
sta alla destra del Trono dell'Altissimo e
che amministra l'incenso davanti all'altare di Dio,
e che Gli presenta le offerte del Divino Sacrificio Eucaristico che il sacerdote
compie sul altare nelle nostre Sante Messe.

(si vedano le preghiere del Messale tridentino).

venerdì 28 settembre 2018

Soppressione della diocesi di Albenga: verrà ripartita tra quella di Ventimiglia e quella di Savona?

Cattedrale di S. Michele - Albenga
Ormai girano voci, sempre più circostanziate, su quella che sembra essere una decisione ormai già presa. Il decreto sarebbe già pronto e dovrebbe essere pubblicato e reso noto nel prossimo mese di ottobre. 

Di cosa stiamo parlando? Della revisione della geografia delle diocesi italiane. Sembra infatti ormai questione di giorni: molte diocesi italiane saranno soppresse per far in modo che quelle rimenenti coincidano con il territorio delle province politiche. Alcuni dettagli ci sembrano incredibili e quindi le riferiamo con prudenza. 

Sebbene a ben vedere sia il compimento di un disegno riformistico risalente addirittura all'Unità d'Italia, formalizzato  nel Concordato tra Stato e Chiesa del 1929 e ribadito da Paolo VI, fa un po' strano vedere molte e antichissime diocesi cadere sotto alla scure della "riorganizzazione geopolitica". 
Sappiamo bene che un tempo, soprattutto al Sud, molte diocesi vennero erette per privilegi nobiliari o per prestigi personali, e sembra giusto una riduzione di molte piccole (anche per estensione nonchè per fedeli) diocesi. 
Tuttavia oggi, in quello stesso Sud, l'unico avamposto di civiltà e di aiuto è rappresentato dalla Chiesa (soprattutto nella lotta contro il degrato morale e il dilagare della criminalità organizzata): e quindi tale provvedimento potrebbe rappresentare un impoverimento delle realtà umane, culturali e sociali di quei territori.: è vero che i preti restano, ma è indubbio che la presenza della Cattedrale, della Curia, del Vescovo è sale e lievito per la chiesa particolare

Ancor più d'effetto è la notizia che una di quelle destinate a scomparire sia la gloriosa diocesi di Algenga-Imperia, il cui territorio (e il clero) verrà spartito e assegnato alle due confinanti:

La crisi della Chiesa, che disastro! San Michele difendila Tu.

Tempus calamitosum, tempus vindictae divinae presagiunt 

Le vicende degli ultimi anni, e soprattutto delle ultime settimane, sono davvero disastrose e mi preoccupano molto. 

la Chiesa  sta passando un pessimo momento: sta per giungere la fine del secolo? La vendetta divina? Non si sa. Una cosa è certa:  bisogna pregare San Michele. 

Perchè? Ecco le mie meste riflessioni. 

Dal 1965, oggi, di "primavera della Chiesa" c'è rimasto solo il canto scout che si strimpella con le  chitarre 
"E' ora che nasca la speranza in mezzo a noi
E' ora che nasca la tua gioia in mezzo a noi
E' ora che nasca il tuo amore in mezzo a noi
un mondo più vero, Signor"
Già, come se prima non vi fosse già l'Amore di Dio, non fosse praticata la Speranza (cristiana)... 
Roba da matti. 

Fatto sta dopo il Concilio, i preti hanno voluto rinnegare l' "estate" della Chiesa (fecondo periodo in cui molta era la messe e molti erano gli operai) e l'hanno fatta precipitare nell'attuale rigido inverno con chiese vuote, seminari deserti e ordini religiosi rinsecchiti.  

Di fronte a questa situazione, quando mi capita di poter parlare con qualche sacerdote, o con qualche vescovo con cui ho confidenza, domando loro cosa ne pensano dello stato attuale della Chiesa. Chiedo se sono soddisfatti dei frutti che raccolgono, se vedono davvero i risultati della primavera della Chiesa tanto invocata, insomma indago per sapere se anch'essi si accorgono del desolante sfacelo in cui molti di loro hanno portato la Chiesa o se spudoratamente negano l'evidenza.

"Ma lei, reverendo se le ricorda le Messe alle 6 di mattina, gremite di fedeli che, pur di non mancare la festa di precetto - quando  ancora non erano state traslate alla domenica  successiva - si alzavano all'alba e andavano in chiesa prima di recarsi al lavoro? Ora non vengono nemmeno

L’ussaro alato di Doylestown: la grande Battaglia di Vienna che ci salvò dall'Islam

Riprendiamo una bella riflessione dell'amico Maurizio pubblicata sul sito Cristianità in ricordo della Battaglia di Vienna.
L

di Maurizio Brunetti

All’alba di un 12 settembre di molti anni fa, sulla collina del Kalhenberg, presso Vienna, un frate cappuccino friulano celebrò la Messa dinanzi a un’effigie della Vergine di Czestochowa e con un chierichetto di eccezione: il re di Polonia Jan III Sobieski (1629-1696). Volendo dar credito a un bel romanzo storico che narra gli eventi di quel giorno, dopo il canonico Ite Missa Est e prima della lettura del Vangelo finale, il celebrante – il beato Marco d’Aviano (1631-1699) – aggiunse a voce alta: «Vincite!». Si rivolgeva agli alti ufficiali di un esercito già schierato in battaglia che di lì a poco non avrebbe esitato a benedire. Era l’anno 1683: il variegato esercito cristiano – una coalizione messa in piedi grazie soprattutto ai pazienti sforzi diplomatici del beato Papa Innocenzo XI (1676-1689) – affrontò e, sia pure in condizioni di forte inferiorità numerica, sconfisse le truppe ottomane quando queste, dopo due mesi di assedio, erano ormai pronte a dare l’assalto finale alla stremata città di Vienna.

La vittoria si sarebbe rivelata epocale per i destini dell’Occidente. Furono determinanti, in particolare, i tremila ussari alati al diretto comando di Sobieski.

News. Viganò: “Papa Francesco, perché non rispondi? Chi tace acconsente”


Nuovo scritto dell'ex Nunzio vaticano: Viganò ne ha affidato la pubblicazione ad Aldo Maria Valli (che ringraziamo),  a LifeSite News e a InfoVaticana.

Ve lo proponiamo in integro dal blog di Valli preceduto da un suo breve commento.
L

A un mese dalla pubblicazione del suo memoriale, monsignor Carlo Maria Viganò torna a parlare. Lo fa attraverso un testo, che pubblichiamo qui, fattoci pervenire dalla località segreta nella quale vive.
Nel nuovo documento l’ex nunzio negli Stati Uniti ribadisce di essersi deciso a parlare dopo lunga meditazione e unicamente per il bene della Chiesa, convinto che non ci fosse altra via per infrangere il silenzio dei pastori su peccati e crimini che hanno rovinato migliaia di vite e di vocazioni.
Certo, dice monsignor Viganò, sono consapevole di aver infranto il segreto pontificio, ma tale segreto è stato stabilito per difendere la Chiesa. Nel momento in cui, al contrario, il rispetto del segreto si traduce in un danno per la Chiesa, occorre uscire allo scoperto e rivelare la verità.
Ma il punto centrale del documento è la dove Viganò imputa a Francesco di non aver risposto alle sue contestazioni. Il papa, osserva l’arcivescovo, ha dato ai giornalisti il compito di fare chiarezza, ma come possono farlo se egli non risponde? La mancata risposta non è forse in contraddizione con la richiesta, più volte avanzata dal papa, di essere trasparenti nella vita della Chiesa e di costruire ponti e non muri?
Nel testo c’è poi un appello che Viganò rivolge all’amico Marc Ouellet, il cardinale canadese che dal 2010 è prefetto della Congregazione per i vescovi: “Eminenza, prima che io partissi per Washington, lei mi parlò delle sanzioni di papa Benedetto nei confronti di McCarrick. Lei ha a sua completa disposizione i documenti più importanti che incriminano McCarrick e molti in curia che lo hanno coperto. Eminenza, le chiedo caldamente di voler rendere testimonianza alla verità!”.

Ma ecco qui di seguito il testo completo di monsignor Carlo Maria Viganò.

AMV

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Scio Cui credidi

So in Chi ho creduto

(2 Tim. 1, 12)

All’inizio di questo mio scritto desidero innanzitutto ringraziare e rendere gloria a Dio Padre per ogni situazione e prova che ha disposto e che vorrà disporre per me durante la mia vita.

Sacrileghe scritte abortiste sulle mura di una chiesa: la dignitosa reazione laicamente umana del Parroco

Solidarietà e condivisione nella preghiera a don Andrea  il Parroco della Parrocchia milanese di San Michele Arcangelo e Santa Rita da Cascia  che ha saputo reagire con  dignità all'ennesimo sacrilegio diabolicamente perpetrato contro la sua chiesa. Seppur  con l'inconfondibile stile "pastorale" che contraddistingue i nostri difficili giorni:  senza una doverosa riparazione per la bestemmia scagliata contro la Santissima Vergine Madre di Dio, senza alcun accenno al peccato , al pentimento , al perdono cristiano o tanto meno ai "novissimi" il Parroco  ha voluto mostrare il lato umano del suo ministero così come lo potrebbe fare qualsiasi laico credente o non credente. 
Chissà  se don Andrea   avesse scritto anche una solta volta "Dio" o "Madonna" o "fede cattolica" o "fede cristiana" avrebbe avuto però l'onore della citazione giornalistica su Avvenire... 
Aumentiamo "senza interruzione e con voce concorde" (Beato Paolo VI, Sacrificium laudis) il nostro doveroso tributo di preghiera nella cristiana speranza  che prima o poi il buon Dio farà sorgere dei nuovi Maccabei per ripulire il Tempio Santo di Dio. 
Siamo e saremo sempre in difesa dei Sacerdoti cattolici e della nostra Santa Madre Chiesa e non ci preoccupiamo di farci ridere dietro le spalle  come degli inguaribili, anacronistici "pretacchioni" invocando per questo  l'aiuto delle celesti milizie  nell' attesa di "cieli nuovi e terra nuova" : Sancte Michael Archangele, defende nos in proelio; contra nequitiam et insidias diaboli esto praesidium. Imperet illi Deus, supplices deprecamur: tuque, Princeps militiae caelestis, Satanas aliosque spiritus malignos, qui ad perditionem animarum pervagantur in mundo, divina virtute in infernum detrude. Amen. 
AC  


Milano. Scritta pro aborto sulla chiesa, 
la reazione del parroco vola sui social
di Gigio Rancilio 


Lettera aperta di don Andrea Bellò sulla pagina Facebook della Parrocchia san Michele Arcangelo e santa Rita, a Milano, è diventata virale.  

Questa è una piccola “brutta” storia ma che sta dando ottimi frutti. 
Arriva dalla pagina Facebook della Parrocchia san Michele Arcangelo e santa Rita, in zona Corvetto, periferia sud di Milano. 
E come tutte le notizie, soprattutto quelle che girano sui social, va verificata. 
Al telefono la voce femminile che risponde al numero della parrocchia, appena dici che sei un giornalista, si irrigidisce un po’. 
E ti liquida con un “il parroco non c’è”. 
Sfoderi la voce più pacata che riesci a fare e spieghi: “Volevo soltanto sapere se la storia è vera e se la pagina Facebok della parrocchia è davvero vostra”. “Sì, è tutto vero. Ma il parroco non c’è”. 
Il parroco è don Andrea Bellò, diventato famoso nelle ultime ore, suo malgrado, per un post Facebook che ha firmato e pubblicato sulla pagina della Parrocchia san Michele Arcangelo e santa Rita. 
Ottenere 3700 reazioni, 307 commenti e 1590 condivisioni, per una pagina che normalmente registra 15 mi piace, è un record. 

giovedì 27 settembre 2018

Gli anglicani sono ad un passo dall'estinzione


Interessante intervento a firma di Leone Grotti, apparso dapprima sul settimanale Tempi del 07.09.2018 (QUI) e successivamente richiamato da Basta Bugie n. 577 del 19.09.2018 (QUI).
AZ


Solo l'11% dei britannici si dice anglicano e tra i giovani (17-22 anni) il dato scende al 2%

La religione sembra in via d'estinzione in Gran Bretagna, dove sempre meno persone aderiscono a una fede, e la Chiesa di Inghilterra potrebbe essere la prima a sparire. Secondo l'ultima ricerca di NatCen, sette persone su 10 sotto i 24 anni non hanno una religione e solo il 2 per cento dei giovani tra i 17 e i 22 anni si dice anglicano.

ROSARIO SOTTO LA CROCE anche in Italia

Avevamo già anticipato ( QUI ) questo importante evento di preghiera di Domenica 7 ottobre, festa della Regina del Sacratissimo Rosario o della Regina della Vittoria come ancora viene ricordata in tante località italiane a motivo della ricorrenza della miracolosa Vittoria di Lepanto.
AC


Anche l’Italia partecipa al “Rosario sotto la Croce” che si celebrerà domenica 7 ottobre in varie nazioni del mondo. 

Il 7 ottobre, festa della Beata Vergine Maria del Rosario, è il giorno in cui i Cristiani riportarono la vittoria contro i Turchi a Lepanto

In Italia, hanno già aderito:
Roma, Brescia, La Spezia, Rimini.

Paesi di tutto il mondo stanno unendo le loro forze per creare una nuova “Lega Santa delle Nazioni” e fare un fronte unito nella

Nel Trigesimo della morte di fra Claudio di Minucciano


 Qui sotto il testo  della commemorazione alla fine della S. Messa  del funerale di fra Claudio Canali - eremita del Santuario Beata Vergine del Soccorso a Minucciano (Lucca) - tenuta dal superione fra Lorenzo.

QUI il ricordo di MiL alla morte del nostro amico
Da leggere.
L


New wave degli altari papali?


L'altare dove ha celebrato nei giorni scorsi nei paesi baltici.
Boh...
L

mercoledì 26 settembre 2018

Schuelerkreis, padre Horn: “Per Benedetto XVI, la Chiesa si è troppo adattata al mondo”

Sull'incontro degli alunni di Benedetto XVI del 6\9 settembre scorso.
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CITTÀ DEL VATICANO , 06 settembre, 2018 / 10:00 AM (ACI Stampa).- 

Il problema di una Chiesa che si “adatta troppo al mondo”, mentre ci vorrebbe “una minoranza creativa”, è al cuore del pensiero di Benedetto XVI, secondo padre Stephan Horn, coordinatore del Ratzinger Schuelerkreis, il circolo di ex studenti di Benedetto XVI che si riunisce dal 6 al 9 settembre a Castel Gandolfo.

L’incontro avrà come tema “Chiesa e Stato, Chiesa e Società”, e il relatore sarà il professor Udo Di Fabio, eminente giurista tedesco che è stato anche nella Corte Costituzionale di Germania. Ci sarà anche una relazione di monsignor Christoph Ohly sul tema, mentre ancora non si sa se Benedetto XVI incontrerà i suoi ex studenti, cui da alcuni anni si sono aggiunti i giovani del “Nuovo Schuelerkreis”, vale a dire studiosi che non hanno

Nuova bomba in Vaticano: frate abusa di una suora, il Papa sapeva e non ha fatto nulla

Apprendiamo QUI e QUI la notizia, e ne facciamo eco, secondo la quale padre Giovanni Salonia, frate cappuccino siciliano, terapeuta e psicologo piuttosto conosciuto (il Papa lo voleva vescovo ausiliare di Palermo), avrebbe violentato a Roma una religiosa durante una delle sedute di psicoterapia che stava seguendo.

Conferenza stampa blindata del S. Padre in aereo

Ma non doveva essere il pontificato della trasparenza e della parresia?
Per l'articolo completo della Bussola QUI.
Stiamo aspettando quello che la Sala Stampa Vaticana pubblicherà: per ora non è ancora uscito nulla.
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La Nuova Bussola quotidiana, 26-9-18

Una conferenza stampa “blindata”, quella del Pontefice sull’aereo che lo riportava a Roma dopo il viaggio nelle Repubbliche Baltiche. Il Pontefice – che secondo alcuni colleghi che erano sul volo appariva nervoso, e in difficoltà, - non voleva rispondere a domande che non avessero per tema il viaggio appena concluso. Per cui niente domande sul caso McCarrick, sulla testimonianza dell’arcivescovo Viganò, sul caso del cardinale Murphy O’Connor.
In pratica non è stato permesso a nessuno del gruppo anglofono – i più determinati a chiedere spiegazioni sui temi scottanti – di porre domande. Quando una collega si è avvicinata, per ripetere la domanda fatta da Anna Matranga della CBS nel viaggio di ritorno da Dublino, e cioè di quando era stato informato dei crimini di McCarrick, le è stato chiesto se la domanda era sul viaggio. La collega ha detto no, è un follow up delle domande del mese scorso. Le è stato risposto: devi aspettare, prima il viaggio. E poi naturalmente non le hanno più dato la parola. Molti colleghi del gruppo anglofono erano sbalorditi e irritati per questa mancanza di disponibilità, e per questa forma di censura preventiva. Tanto più straordinaria da parte di chi raccomanda continuamente dialogo e franchezza.

Quindi, a un mese di distanza dall’apparizione della testimonianza di mons. Viganò, non c’è ancora una risposta – o una smentita – alle affermazioni dell’ex nunzio. E soprattutto manca una risposta da parte del principale protagonista di questa vicenda, chiamato in causa personalmente nel suo rapporto con McCarrick, e accusato di avere riabilitato e aver elevato a rango di consigliere principale per gli USA il cardinale predatore omosessuale. Dopo aver glissato un mese fa, il Pontefice in difficoltà continua a evitare l’argomento.

"Io non tacerò!": il nuovo libro del Card. Zen sulla situazione della Chiesa in Cina

Dopo le cattive notizie degli accordi ancora segreti tra governo comunista cinese e Vaticano (QUI, QUI, QUI e QUI, QUI , QUI e QUI Weigel), una nuova pubblicazione del benemerito Card. Zen che volentieri pubblichiamo, invitando alla lettura del volume i nostri lettori.
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Cardinale Joseph Zen (2018), Per amore del mio popolo non tacerò. Ricordando il decimo anniversario della Lettera di Papa Benedetto alla Chiesa in Cina. Hong Kong: Chorabooks.

martedì 25 settembre 2018

Vescovo, gesuita e argentino scrive alla Loggia elogiando la massoneria


Incominciamo a pensare che forse Pio VII  fece  un errore nel ricostituire i gesuiti nel 1814   (soppressi nel 1773)...
Visto quello che è successo dopo e sta succedendo ora...
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Il vescovo di Lomas de Zamora
Il 17 settembre scorso la Loggia massonica Giuseppe Mazzini n° 118, situata a Lomas de Zamora (nella Provincia di Buenos Aires), ha pubblicato sulla sua pagina Facebook la lettera che monsignor Jorge Ruben Lugones, vescovo titolare della diocesi, ha scritto all’istituzione massonica l’11 settembre scorso, felicitandosi per il 126esimo anniversario della sua fondazione.

In questa lettera, monsignor Lugones, porta il suo saluto alla “rispettabile loggia, per augurare ai suoi membri che continuano lavorando e sviluppando il suo ideale di amore, servizio all’umanità e fraternità universale, per forgiare una nazione” - in sintonia con le intenzioni della Conferenza episcopale Argentina espresse nella Preghiera per la Patria – “la cui identità sia la passione per verità e il compromesso per il bene comune”.

Preti omosessuali. Oggi più di ieri?

Oggi  rimandiamo i nostri lettori ad un, purtroppo,  profetico  articolo della Nuova Bussola Quotidiana (QUI) del 15 febbraio 2012 (sei anni fa), intitolato appunto  "Preti omosessuali. Oggi più di ieri?". Un testo da leggere.
Questo articolo, molto ben fatto, è la premessa di uno studio del 2017 (QUI la traduzione italiana) di Andrzej Kobyliński1, dell'Università Cardinale Stefan Wyszyński di Varsavia intitolato "IL PROBLEMA DELLA PEDOFILIA E DELL’EFEBOFILIA NELLA CHIESA CATTOLICA NEGLI STATI UNITI".
Partendo dal film Spotlight e dalla crisi della Diocesi di Boston a causa di pederastia, omosessualità e pedofilia, la ricerca centra il problema: l'omosessualità del clero.

Da leggere e meditare alla vigilia del Sinodo sui Giovani.

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Esce "RES NOVAE", la newsletter curata dall'Abbé Barthe

E' stato annunciata nei giorni scorsi l'uscita di RES NOVAE - Prospettive Romane, la newsletter mensile curata dall'Abbé Claude Barthe, della quale è stato diffuso il primo numero, che - con l'autorizzazione dell'editore - trovate riprodotto qui di seguito.

lunedì 24 settembre 2018

Timau (UD): S. Messa al Santuario del Crocefisso


Venerdì 28 Settembre 2018, 
TIMAU (UD)
Santuario del Crocefisso - Tempio ossario di Timau-Tischlbong, ore 18.30
Santa Messa letta con organo, in rito antico




Ecco una nuova bella iniziativa promossa dagli amici friulani del Coetus Fidelium Carnorum Regionis "Sanctus Hilarius Martyr" (QUI).
Ancora una volta si tratta di uno dei numerosi coetus "senza messa stabile."
Di seguito il comunicato relativo alla ripresa delle celebrazioni per i prossimi mesi.

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Il cambiamento nella traduzione del Padre Nostro. Una riflessione

Una riflessione dal  caro amico Giovanni sulla nuova traduzione del Padre Nostro (QUI).
Sulle idee molto personali del suo potere sulla liturgia, potete leggere QUI i cambiamenti fatti durante la S. Messa del 26 agosto scorso in Irlanda.
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...non gli piace. E quando una cosa non gli piace la cambia. Diciamo pure che quel che gli piace è cambiare (e tragicamente in funzione dei tempi, cioè di quel Crono che sempre divora i suoi figli), perché la Chiesa - proprio la Chiesa, non i fedeli com'è normale - è chiena 'e sbagli, come si dice a Napoli. 
E in ogni caso, lo Spirito non va ingabbiato, bisogna avviare processi, e s'è sempre fatto così si nega alle sorprese di Dio. Bene. Dice qualche genio della specie "ch'è la potestas clavium, bellezza", senza accorgersi che così teorizza il disordine di tale potestas, riducendola al libito di un uomo, attribuendo verità ipso facto a quello che dice perché lo dice lui, traducendola in un potere così assoluto che si condensa nella formula ultrapositivistica (e perciò nichilista, nel suo radicale relativismo), "è vero perché lo dice il Papa". Che invece è custode di dottrine e usi stabiliti nei millenni, è vincolato alla Scrittura, alla Tradizione, all'autorità dei dottori della fede riconosciuti e "assorbiti" dal Magistero. E questo naturalmente non è un pensiero mio.

Note tra declino della liturgia e declino dottrinale: abyssus ad abyssum invocat

Riceviamo  dall'amico Luca G. di Parma che ringraziamo.
Analisi molto interessante sul rapporto tra declino della liturgia e pari declino della dottrina.
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Non vi è dubbio che sussista un nesso intrinseco che lega inseparabilmente tra loro Liturgia – Dottrina – Morale: la Liturgia, per usare la definizione che ne dà la Costituzione <<Sacrosantum Concilium>> è <<il culmine verso cui tende l'azione della Chiesa>> (n. 10). 

Intaccare la Liturgia comporta conseguenze inevitabili per la Dottrina, posto l'assioma lex orandi lex credendi: <<La legge della preghiera è la legge della fede, la Chiesa crede come prega>> (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 1124). 

Se la Liturgia viene corrotta, la Dottrina si corrompe ipso facto, cioè fatalmente e viene così leso <<il diritto dei fedeli a ricevere la dottrina cattolica nella sua purezza e integrità>> (San Giovanni Paolo II, Lettera Enciclica <<Veritatis Splendor>>, n. 113). 

domenica 23 settembre 2018

La lingua della Chiesa: il latino, davanti al quale il demonio si dilegua

Un'analisi di buon senso sul latino in liturgia.
 Da leggere per potere rispondere ai detrattori dell'universale lingua sacra della Chiesa Cattolica.
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Come mai noi che ci sentiamo una popolazione civile, che ci gloriamo della nostra cultura, abbiamo tollerato che sparisse da noi quello che era, in fondo, il fondamento della nostra vita spirituale?
Una volta qui in Italia si studiava latino nelle scuole, a partire dalle Medie inferiori; ora solo in pochi licei. Il latino è stato bandito dalle nostre scuole, e ancor più dalle nostre chiese. Ma se si rompe il legame con i Padri – della Patria, se si vuole, e soprattutto della Chiesa – si perde l’identità e ci si sente come orfani.
Di chi siamo figli? O non siamo figli di alcuno?
Sia come italiani, sia come fedeli nella Chiesa, la lingua latina era quello che manifestava una precisa identità culturale e religiosa. Conoscere il latino significava attingere la linfa vitale della nostra cultura dalle proprie radici. Come una pianta non vive se le foglie non si nutrono

La "colonna infame"


I coraggiosi cittadini genovesi dei Quartieri della "Marina", via "Madre di Dio", via del "Colle Portoria", "Sarzano" e "Ravecca" esasperati "dall'inaudito gesto di demolire la casa natale di Nicolò Paganini"; dopo una serie di speculazioni edilizie che hanno deturpato per sempre alcuni antichi quartieri del Centro Storico di Genova, nel 1981 hanno innalzato "a monito dei venturi" la "colonna infame": una targa marmorea di cui potete vedere la foto in alto.
Una "colonna infame" andrebbe eretta nei tantissimi centri storici dei paesi e delle città della nostra amata Nazione sventrati e sfigurati dal cemento. 
Ci potrebbero essere dei problemi pratici di approvigionamento di marmo se un giorno i novelli Maccabei decidessero di erigere una "colonna infame" in tutte le chiese cattoliche devastate dalla furia iconoclasta post conciliare che ha potuto affermarsi solo a motivo del  disinteresse generale dei fedeli in tutt'altre faccende affacendati, a differenza dei progenitori che traevano energia  dalla bellezza che è immagine di Dio.
Chiese piccole o grandi; cattedrali, abbazie, basiliche o chiese di campagna: nell'intero Orbe Cattolico tutti gli edifici di culto cattolici hanno subito la lurida violenza dei costosissimi "adeguamenti liturgici" taggati post Concilio Vaticano II.
Ai novelli Maccabei del futuro  anche il compito di innalzare delle "colonne infami" sulle facciate delle chiese dopo averle liberate, con l'aiuto di Dio, dalla schifosa immondizia modernista/progressista per riportarle alla sola gloria dell'Altissimo. 
Le lapidi potrebbero avere un testo simile a quello che i bravi Soci dell'U.S. Vecchia Genova nel 1981 hanno inciso per sempre nel marmo:
D.O.M.
 
"TRADIDI QUOD ET ACCEPI"


1965 / 1981

"MALE NON FARE
PAURA NON AVERE"

A VERGOGNA DEI VIVENTI E A MONITO
DEI VENTURI COME SI USAVA NEI TEMPI PASSATI
DEDICHIAMO QUESTA
" COLONNA INFAME "