L'idea fissa
La vicenda papa Francesco-Viganò, alla quale stiamo assistendo in queste ore, è allucinante.
Il papa è fatto oggetto di accuse gravissime relative ad uno dei cardini del suo pontificato: la "riforma della chiesa" e la lotta agli "insabbiamenti".
L'accusatore è un uomo che, al di là delle valutazioni personali, ha pieno titolo per affermare la conoscenza diretta dei fatti che denuncia.
Il punto centrale dell'accusa è il seguente: il papa era a conoscenza della condotta gravemente disordinata del Cardinal McCarrick fin dal giugno 2013 e ha ignorato la questione.
Ogni uomo mediamente intelligente dovrebbe ragionare più o meno così: poiché o la cosa è vera o la cosa è falsa, occorre ristabilire la verità mediante un'indagine.
Semplice, no? E invece no.
La vicenda va assumendo un piega surreale che dimostra ancora una volta come il nostro tempo, prima di essere l'epoca della grande apostasia dalla fede, è l'epoca della grande apostasia dalla ragione. La nota espressione "chi sono io per giudicare" sintetizza perfettamente l'abdicazione del razionale: il giudizio, infatti, è la cellula fondamentale del ragionamento o sillogismo, a tal punto che, se ci si rifiuta di formulare giudizi, in ultima analisi, ci si rifiuta di formulare ragionamenti. Così l'uomo regredisce all'istinto, al sentimento o, peggio, alla cieca volontà, madre feconda di ogni dispotismo.
La reazione del Papa è sconvolgente. La mancanza di una smentita secca e perentoria è ovviamente sospetta. Ma tralasciando i sospetti, è mai possibile che, dopo aver martellato insistentemente circa il "fallimento delle autorità ecclesiastiche — vescovi, superiori religiosi, sacerdoti e altri — nell’affrontare adeguatamente questi crimini ripugnanti", proprio lui si rifiuti di dare una risposta adeguata a una simile accusa?
Ancor più sconvolgente e programmatica la reazione dei media; poiché nella stragrande maggioranza supportano l'uomo che ha inteso adeguare l'agenda della Chiesa cattolica a quella del mondo, nessuno vuole entrare nel merito delle accuse.
Si cerca di screditare l'accusatore, senza riferimento ai fatti riportati.
L'idea fissa alla quale non posso smettere di pensare però è la seguente: visto che Benedetto XVI è vivo, perché non si affretta a smentire di aver segretamente disposto provvedimenti disciplinari verso McCarrick? Sarebbe molto semplice. Forse che Benedetto non possa smentire nulla, proprio perché, effettivamente, non v'è nulla da smentire?
FR