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mercoledì 7 marzo 2018

In morte di mons. Drago (Imperia)

Mons. Drago in abiti corali
da Protonotario Apostolico
 Permetteteci una notizia un po’ “locale”, ma la vicinanza, non solo logistica, ci muove a commozione per il triste evento.
Oggi si svolgono in Imperia i sacri riti delle esequie preceduti dalla S. Messa in suffragio dell’anina del molto reverendo mons. Francesco Drago, Protonotario Apostolico Soprannumerario, e Canonico Prevosto per decenni della cattedrale di Imperia.
Sacerdote pio e devoto, se pur non tradizionalista, tenne duro almeno per le tradizioni popolari, frenò la deriva della liturgia “fai da te”, restaurò e promosse le confraternite, fu intransigente insegnante di Teologia Morale “cattolica”, apprezzatissimo dal vescovo di allora, S. E. R.ma mons Oliveri.
Onesto sacerdote e rispettoso della Tradizione, non disdegnó a presenziare anche a alcune prime Messe di novelli sacerdoti che, suoi affezioni discepoli, avevano avuto piacere ad invitarlo.


Con la scomparsa di monsignore, il presbiterio di Albenga Imperia perde un santo sacerdote di altissimo profilo sotto molti aspetti,  che si consumó di zelo per la casa del Signore.

Requiescat in pace.

Mons Drago in abito corale da Prevosto

1 commento:

  1. “Ai tempi della Serenissima, un Protestante inglese entrò in una chiesa di Venezia durante la messa. Siccome stava in piedi, un senatore lo invitò a inginocchiarsi; ‘ma io non credo alla transustanziazione’, si giustificò lo straniero; ‘nemmeno io’, replicò l’altro, ‘ma inginocchiatevi come me, oppure uscite’ (riportato da Cesare Marchi nel suo libro “Siamo tutti latinisti”, BUR, 1986).
    Di fronte ad un simile esempio di rispetto e di civiltà del senatore veneziano, come non pensare, vedendo Bergoglio sempre dritto in piedi (quasi a mo’ di sfida) dinanzi al SS.mo Sacramento, mentre tutti gli altri sono in ginocchio, come non pensare, dicevo, che nemmeno lui ci creda? Però lui, a differenza di quel civilissimo e rispettoso senatore della Serenissima, non ha nemmeno la buona creanza di inginocchiarsi anche se non ci crede (cosa impensabile per un pontefice, se legittimo). Ma forse vuole sfidare Cristo Eucaristia, rassicurando luterani, anglicani & C. della sua perfetta fede protestante. Come non concludere in tal senso, avendo anche appreso dell’esistenza della commissione segreta, da lui istituita, per cambiare le parole della Consacrazione, così da renderla invalida, in modo da rendere possibile la partecipazione dei protestanti alla Santa Messa, a quel punto divenuta veramente una commemorazione comunitaria, una cena luterana pura e semplice, senza più niente di cattolico (del resto, già Montini ci aveva provato, nella prima stesura del N.O.M., ad abolire la Presenza Reale, ma le proteste suscitate nel clero ancora cattolico lo avevano indotto a più miti consigli, dando vita ad un ibrido rito catttoprotestante). Se non è un piano diabolico, questo, come altrimenti definirlo?

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La Redazione