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mercoledì 17 gennaio 2018

Un riflessione sui commenti sul nostro blog MiL



UNA CONSTATAZIONE NECESSARIA ANCHE SE INUTILE
di Enrico Salvi



Che si viva in un mondo conflittuale nessuno può negarlo: ogni ambito, politico, economico, sociale o religioso che sia, è battuto dal vento gelido della discordia la cui unica conseguenza è un’anarchia confusionaria che piomba il vivere sociale in una temperie di massificante grigiore esistenziale che forse non ha avuto precedenti nella storia, e ciò con buona pace di chi pensa che “il mondo va avanti” e tutto quello che viene dopo è sempre meglio di quello che c’era prima, concezione questa assai  puerile ma soprattutto tragica, poiché a forza di andare “avanti”, verso il chimerico “mondo migliore”, l’uomo dimentica l’Antico che costituisce le sue radici, cosicché il prodotto del “progresso” è un uomo sradicato, dunque traballante e incerto.

Ovviamente, anche lo spazio dedicato ai commenti su questo blog non sfugge a tale temperie. Esso è diventato un agone in cui la conflittualità dialettica raggiunge spesso gradi infuocati d’intensità e testimonia dell’acrimonia di fondo che la alimenta, allignante molto al di sotto del rispetto reciproco che dovrebbe caratterizzare, come si dice, un “civile confronto dialettico”. Però, a causa della loro inconciliabilità, le dialettiche non possono non entrare in un conflitto che spesso fa emergere, come sopra accennato, l’acrimonia, tale termine latino derivando da acer, acre.



Del resto, occorre ben riflettere sul significato di “rispetto”, dal latino respicere, aver riguardo, considerare: una propensione che è impossibile esercitare nel trovarsi fronte idee  totalmente avverse, sottolineo avverse, ciò valendo indipendentemente dallo schieramento dialettico in cui ci si trova. Infatti, a meno di un’ipocrisia spudorata, nessuno vorrà affermare di “rispettare”, cioè di aver riguardo per idee radicalmente avverse alle proprie, sicché anche
la “tolleranza” si riduce ad una parola vuota, soprattutto, occorre dirlo, in coloro che “democraticamente” se ne riempiono la bocca. In altri termini, chi dice “rispetto le tue idee ma non le condivido” cade, se ne accorga o meno, nella  contraddizione e nella falsità.



Diciamocelo francamente: quale rispetto e tolleranza si possono nutrire nei confronti di idee avverse che, si badi, hanno un impatto coinvolgente e condizionante sul vivere sociale? A ciò bisogna aggiungere che le idee “viaggiano” attraverso le persone, ragion per cui è assai facile (sempre ipocrisia a parte) non rispettare e non tollerare affatto, oltre le idee, le persone che le propugnano. Dunque l’avversione reciproca fra le idee sfocia fatalmente nell’altrettanto reciproca acrimonia fra le persone. Dico questo sperando che, per cortesia, nessuno venga a tirar fuori la Carità, la virtù cristiana più alta, il Cuore di Cristo, la cima immacolata del Cristianesimo difficilmente raggiungibile e che dovrebbe nominarsi con estrema discrezione e quasi con timore.



Entrando nello specifico, su questo blog si scontrano idee tra di loro avverse, tale avversione potendo essere indicata come inconciliabilità fra l’Antico e il Moderno, precisando che Antico non significa per nulla vecchio né tantomeno superato, ed anzi, metafisicamente parlando, essendo proprio Esso il Nuovo, Vita inesauribile d’ogni esauribile vita. Senza l’Antico il Moderno non può esistere, e, come sta avvenendo in questi ultimi (“ultimi”?!) tempi, irrimediabilmente si auto distrugge, ancorché vi sia una consistente massa di persone che insiste nel dargli il benvenuto.



L’Antico scende dall’Alto, il Moderno sale dal Basso. L’Antico è eterno, il Moderno è transeunte. L’Antico è spirituale, il Moderno è psichico e corporeo. E fin qui nulla da dire. La catastrofe scoppia quando il Moderno fa del basso, della psiche e del corpo un assoluto mentre invece è un relativo che senza l’assoluto dell’Antico non esisterebbe. Per fare alcuni esempi eclatanti: il Matrimonio in quanto sacramento scende dall’Alto dell’Antico ed è spirituale, mentre l’unione civile e la convivenza salgono dal basso del Moderno e sono psichiche e corporee. La nascita di una nuova vita scende dall’Alto quale dono spirituale di Dio, l’aborto sale dal basso quale misfatto psichico-corporeo perpetrato dall’uomo.



Siamo giunti così al bandolo della matassa: la Liturgia, la quale, lo si voglia o no,  è IERATICA o non è. Com’è noto, il greco ιερός (IERÓSIERATICOS, latino HIERATICUS) significa oltre che forte, vigoroso, anche divino, sacro, sacerdotale. Se non si focalizza l’attenzione sul fatto che la IERATICITÀ è SOLENNITÀ-SACRALITÀ, e quindi DISCESA DALL’ALTO, la Liturgia resta esposta agli attentati psichici e corporei costituenti le cosiddette “riforme”(parola inflazionata), ossia attentati psichici a mezzo  di idee sorte dal basso, illusoriamente volte a beneficio di un maggiore coinvolgimento del popolo, e attentati corporei sfocianti nella riduzione e/o deformazione della gestualità ieratica la quale, modernamente, scade dal gestus alla gesticulatio.





Ci si intenda: non che tutta la Liturgia moderna sia deprecabile, tuttavia resta il fatto che essa è affètta, ormai da troppo tempo, da un virus umanitaristico che ne compromette più o meno gravemente la IERATICITÀ, con il non lusinghiero risultato di far scadere il senso ieratico anche nel popolo, che così viene defraudato dell’Antico, del Sacro, dello Spirituale, e lasciato in basso, a se stesso, non raramente illuso di poter “capire” ciò che accade intorno (non più davanti) all’Altare. Ecco: la preoccupazione che il fedele possa “capire” è il cavallo di troia del Moderno che sale dal basso col suo psichismo e con la sua pseudo corporeità. Mettere in condizione il fedele di “capire”… che cosa? Il “capire” stronca il senso del Mistero che scendendo dall’Alto alimenta il cuore del fedele e lo attrae a Sé proprio in quanto … non lo si capisce! Una volta che ha “capito”, nella celebrazione liturgica il fedele perde la capacità contemplativa e si adagia nell’alterazione psico-fisica del dejia vu, non trovando più nulla di Nuovo, nulla di Antico, nulla di Sacro, insomma nulla di ciò che lo trascende e pian piano trasfigura la sua Umanità col renderla Antica, cioè Nuova.

35 commenti:

  1. Non si comprende il senso ed il fine di questo post. Quale è il motivo della sua pubblicazione ?

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    1. Il fine dovrebbe essere una critica ai "novatori" che difendono a spada tratta Bergoglio e la sua "pastorale" protestante-ecumenica.
      Credo che il problema sia alla radice e prendere posizioni chiare e precise dottrinali e non avere due piedi in due scarpe come fanno i motupropriani che avranno sempre a che fare con questi soggetti modernisti ed eretici.

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    2. Bah...ho dovuto rileggerlo due: ben fatto dal punto di vista lessicale.. ma "Quale è il motivo della sua pubblicazione ?"

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    3. La risposta è già nel titolo. Esplicando: v'è la necessità doverosa di ribadire che c'è bisogno di una liturgia ieratica e non umanitaristica, quindi una riscoperta dell'Antico,
      anche se ciò, visti i tempi turbolenti e acrimoniosi che corrono, è (o forse sembra?) inutile. Insomma, la pubblicazione vuol essere una seppur piccolissima testimonianza in favore dell'Antico.San Paolo incita all'attivarsi nel "momento opportuno e non opportuno", e certamente, per ricordare pubblicamente che la liturgia è ieratica o non è, quello attuale è un momento davvero inopportuno. E quindi rende necessaria l'inopportuna testimonianza.








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    4. "non avere due piedi in due scarpe"

      LOLLISSIMO

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    5. Chiedo venia, scrivendo col cellulare.."due piedi in una scarpa!"
      "O con Dio o contro Dio", "Non si può servire due padroni, o si odierà uno o si amerà l'altro!" Penso cosi sia chiaro il concetto!

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  2. "non che tutta la Liturgia moderna sia deprecabile..."

    PRIMO ERRORE:
    Non si tratta di "bellezza" (estetica) del rito tridentino (pizzi e merletti, silenzio, incenso, ecc.) si tratta che è un rito cattolico perfetto gradito a Dio, al confronto della cena luterana di Paolo VI, fatta per "unirsi" ai "fratelli protestanti"!

    Breve esame critico del «Novus Ordo Missæ»
    Presentato al Pontefice Paolo VI dai Cardinali Ottaviani e Bacci

    http://www.unavox.it/doc14.htm

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    1. Cioè, lei sa che il nuovo rito non è gradito a Dio. Complimenti per l' umiltà

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    2. [MONTINIANA] MESSA DI SAN PIO V E “NOVUS ORDO”: LE GRAVI DIFFERENZE (PARTE PRIMA)

      https://www.radiospada.org/2014/10/montiniana-messa-di-san-pio-v-e-novus-ordo-le-gravi-differenze-parte-prima/

      [MONTINIANA] Messa di San Pio v e Novus Ordo: le gravi differenze (seconda parte)

      http://www.radiospada.org/2014/12/montiniana-messa-di-san-pio-v-e-novus-ordo-le-gravi-differenze-seconda-parte/

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  3. Lo dice il titolo: il gusto di scrivere... inutile

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    1. E cosa incita Anonimo 21:56? Il gusto di intervenire ... inutile

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  4. PIù CHE IL FINE, INTENZIONALMENTE POSITIVO, NON SI CAPISCE LA FINE DI QUESTO POST...

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  5. Condivido anonimo 17.29: avete l'abitudine di censurare i commenti che non vi piacciono, quindi dove sta il problema? Forse non volete nemmeno avere il disturbo di leggere i commenti negativi per censurarli?

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    1. Non esiste alcuna censura preventiva dei commenti di MiL: ne sono esempio, purtroppo, anche quelli più "bizzarri" che talvolta compaiono, purtroppo.

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    2. Non è vero che non censurate i commenti. Dopo i miei commenti sui tabernacoli moderni simili ad stufe a pellet avete eliminato tutti i commenti già pubblicati e chiusa la possibilità di commentare. Spero che non mi censurerete.

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    3. Il controllo c'è. Vengono tolti i commenti offensivi, con torpiloqui e che possono essere diffamatori (e vogliamo pertanto evitare rilievi penali).

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    4. Non penso che paragonare un tabernacolo moderno, come quelli da voi riprodotti, ad una stufa a pellet fosse diffamatorio, oltretutto era vero.

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  6. Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire, cari commentatori (non tutti). Attendiamo altri saccenti polemisti che manifestino il loro incontenibile istinto di obiettare.

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  7. E' chiarissimo l'intento di Salvi, peraltro esposto in maniera garbata e discreta, di far riflettere i commentatori "avversi" a questo blog ed alla liturgia tradizionale, che non perdono occasione per mostrare la loro "avversità", sempre motivata con criteri "moderni" e quindi "avversi" alla "ieraticità". Un invito, in altre parole, ad astenersi da inutili polemiche.

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  8. Non cacciate i rosiconi da questo blog, per favore! Sono troppo divertenti!

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  9. Ormai sono tradizionalista "particolare" (per vari motivi) da quasi cinque anni e, per transitività, cinque anni che leggo questo blog.

    Ho imparato a conoscere il mondo tradizionalista, viverlo e frequentarlo e, con mio rammarico, ho visto che nella maggior parte dei casi è solo una "bella facciata", un bel lustro all'esterno con delle voragini all'interno; mi spiego meglio: si "mette al rogo l'omosessualità" e più della metà dei gruppi stabile sono gestiti e frequentati da gay (un nutrito gruppo di essi, repressi) che, di facciata sono in prima linea contro e poi li trovi su certe applicazioni d'incontri (successo molte volte personalmente). Si parla tanto di "accettazione nel seno della tradizione" e poi si esautorano le persone che vivono in pace con se stessi, che non nascondo nulla e che vogliono fare qualcosa nei gruppi. Si parla di mondo "aperto nella tradizione" e poi si escludono dai gruppi le persone che non fanno parte di un certo "cerchio magico". Si ha sempre quell'ambivalenza, quella "camaleonticità" per cui, ripeto, da fuori sono gli ambienti più belli e dentro... tacitiamo.

    Alle volte mi chiedo: "Perché ci vado ancora alla Messa in Vetus?" E la risposta la trovo in Lui: "il Signore Gesù!"

    E questo, alle volte, rispecchia un po' quello che succede su questo blog: una bella maschera.

    Sperando che il mio commento venga pubblicato,
    AMDG

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    1. Caro AMDG, Lei pretenderebbe che il mondo tradizionalista fosse un mondo di puri e coerenti?
      Ma son pur sempre uomini quello che lo compongono! E, come Lei sa, l'essere uomini si porta dietro tutte le schifezze proprie dell'umanità. Fa bene a frequentare ancora la Messa in Vetus, e mi permetto di consigliarLe di non abbandonarla per nessun motivo. Mi permetta anche, però, di non condividere il suo giudizio sulla "bella maschera" che, a volte, assumerebbe questo blog. Per quel poco che mi risulta questa "maschera" proprio non la vedo. Naturalmente posso sbagliarmi, ma ciò che conta è che questo blog continui a testimoniare l'Antico, senza del quale l'umanità è perduta. Per le incoerenze personali, ognuno se la vede con Dio.

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    2. Quindi se ci sono preti omosessuali e pedofili dovremmo diventare tutti atei? Ma lei dove vive?

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    3. Caro Enrico Salvi, certo che no: lei ha ragione, ma penso sia inutile "propagandare" cose contrarie quando, parlo di esperienza personale, poi in privato si fa' di peggio. Se no si è come i Farisei del "Sic transit gloria mundi": si parla, si tenta di fare e poi... si fa' il contrario. Cito il blog come paragone, come "organo" del tradizionalismo.

      @Anonimo 17.26: usare una "o" tra le sue due affermazioni. E, comunque, Albenga-Imperia insegna, il 60% dei preti "tradizionali" si sa' da che parte stanno (Esperienze personali insegnano).

      Un salto,
      AMDG

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    4. Mi scusi, Anonimo 17:26, ma non capisco come dalle mie parole Lei abbia tratto la sua osservazione. "Diventare tutti atei" perché "ci sono preti omosessuali e pedofili"? Veramente nel mio intervento c'è scritto esattamente il contrario!

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    5. @Enrico Salvi mi scusi nella risposta mi riferivo all'anonimo delle 18:54 non a lei, che mi pare sia solamente un troll visto che accusa i "sepolcri imbiancati" che seguono la Messa Vetus Ordo di avere "doppie vite" e "falsi" come i farisei.

      E' il classico tesserato Arcigay che finge di essere chi non è su blog cattolici per attaccare i cattolici e le famiglie tradizionali seminando zizzania, si è scoperto da solo sottolineando "la differenza" tra omosessuali e pedofili...caro omosessualista ritenti sarà più fortunato!

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    6. AMDG, non rigiri la frittata, fare X non implica non sapere che è giusto fare Y. Un ladro, nella maggior parte dei casi, compie un furto sapendo benissimo di compiere un illecito, e se interpellato dirà che il furto in sé non è cosa giusta, anche se lo commette. Esistono preti omosessuali, di qualunque "posizione teologica", ma ciò non deve impedire di affermare ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. L'incoerenza personale non deve precludere l'affermazione della verità, e il ricordare sempre quale debba essere il comportamento *sano* di un cattolico, sacerdote o non sacerdote. Anzi, più diffusa è la patologia, nella fattispecie l'omosessualità, più va denunciata.

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    7. Tesserato dove? Ahahah, ehm... ma proprio no.

      Riporto solo quello che vedo, nulla di più.

      Questa è buona! Ahahah!

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    8. "Ahahah" "Ahahah"

      Mi sembri un po' agitato. Prova a rilassarti, non è difficile.

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  10. Io mi chiedo invece come mai sono spariti le decine di messaggi sulla questione organo a S.Pietro!improvvisamente tutti i commenti tolti e senza possibilità di commentare più! Se fate scrivere commenti poi non fateli sparire per salvaguardare qualcuno o qualcosa...e rendete commentabile tutto o niente!
    .

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    1. di quale post si riferisce?
      Sul fatto di toglierli all'improvviso ha ragione. NOn capisco di quale post parla ma controllo, se mi indica il post.
      Comunque ci è libertà decidere se aprire i commenti o no.

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    2. d'accordo sulla libertà di aprire o no i commenti però una volta aperti e pubblicati non è corretto farli sparire

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  11. Era il post con la Foto dell'organista Paradel che suonava il nuovo organo elettrico..
    Una serie di commenti c'erano,improvvisamente cancellati e senza più possibilità di commentarè!

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    1. Io non trovo nemmeno più il post...
      Lei lo vede ancora? Mi può inserire il link in un commento qui di seguito così verifico?
      Grazie mille

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AVVISO AI LETTORI: Visto il continuo infiltrarsi di lettori "ostili" che si divertono solo a scrivere "insulti" e a fare polemiche inutili, AVVISIAMO CHE ORA NON SARANNO PIU' PUBBLICATI COMMENTI INFANTILI o PEDANTI. Continueremo certamente a pubblicare le critiche ma solo quelle serie, costruttive e rispettose.
La Redazione