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sabato 20 gennaio 2018

S. Francisco: dove porta la dittatura LGBT


Riprendiamo, da un articolo di inizio 2017,  le interessanti e tragiche notizie che provengono dagli Stati Uniti che vengono riconfermate da tutti i trend demografici degli ultimi tempi.
L

Osservatorio Gender, Rodolfo de Mattei, 4-2-17
San Francisco, “culla” del movimento gay statunitense, si sta trasformando in una no-kids city. A lanciare l’allarme è stato un articolo pubblicato sul New York Times il cui titolo San Francisco Asks: Where Have All the Children Gone? si domanda appunto dove siano finiti i bambini.
La città californiana – si legge nell’articolo – ha infatti il triste primato di avere la più bassa percentuale di bambini di qualsiasi grande città americana, per il quale solo il 13% della popolazione di San Francisco è al di sotto dei i 18 anni.
A tale proposito, il New York Times ha intervistato una cittadina californiana che ha espresso in questi termini la situazione:
“A volte quando vado a piedi attraverso la città vedo un bambino e penso, ‘Hey, aspetta un secondo. Che cosa ci fai qui?  Si vedono veramente pochi bambini”

FINO AGLI ANNI ’70 ERA BRULICANTE DI BAMBINI

Eppure, fino agli anni Settanta, San Francisco era brulicante di bambini. Gli studenti iscritti al sistema scolastico pubblico in quegli anni erano 90.000, oggi tale numero è crollato a 53.000 studenti.
Un altro desolante e significativo dato statistico, citato nell’articolo, attesta come la città di San Francisco che ha una popolazione di 865.000 abitanti, abbia più o meno lo stesso numero di cani che di bambini: 120.000. In molte zone della città, si hanno più negozi di animali che scuole e luoghi destinati ai bambini
In un’intervista dello scorso anno, Peter Thiel, il miliardario investitore della Silicon Valley e tra i co-fondatori di PayPal, ha descritto San Francisco come una città “strutturalmente ostile alla famiglia“.
Tra i motivi principali di tale moria di bambini vi sarebbero, da una parte i costi degli affitti proibitivi e un sistema scolastico pubblico giudicato non all’altezza, che spingono molte famiglia ad “emigrare” verso lidi più abbordabili e dall’altra la presenza di un gran numero di nuclei “famigliari” composti da uomini e donne omosessuali naturalmente non “portati” alla procreazione.

AMARI FRUTTI DEL ’68

L’emorragia di bambini di San Francisco, nota in tutto il mondo per il suo quartiere gay Castro, cuore della comunità LGBT+ statunitense, non è casuale ma diretta conseguenza del processo rivoluzionario avviato nel 1968 contro la famiglia e a favore di ogni tipo di liberalizzazione sessuale. Una politica contro l’uomo stesso che oggi presenta il conto, dando i suoi amari e drammatici frutti.

2 commenti:

  1. ci vorrebbe un convegno su <>, qualcuno vorrebbe organizzarlo?

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  2. Quando l'uomo diviene il fine dell'uomo. E' come il seme di grano che non da frutto....i figli sono un dono di Dio ed ovviamente non possono aversi dove si chiudono le porte a Dio.

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La Redazione