"Sono ciechi e guide di ciechi”( Mt 15,14)
La chiusura dopo 11 anni di vita del Seminario interdiocesano di Betania delle Diocesi Alessandria, Asti, Casale, Tortona e Acqui fa riflettere amaramente sul possimo futuro o delle vocazioni sacerdotali in Italia e in Europa.
Nel commentare la notizia il Quotidiano la Stampa ha sottolineato che "...scende anche il numero dei sacerdoti, che diventano sempre più anziani. Nella diocesi di Casale, ad esempio, sono 67 i sacerdoti attivi pastoralmente, per 115 parrocchie, con circa 100 mila abitanti.
È lo stesso numero di parrocchie della diocesi di Acqui, mentre quelle di Tortona sono 314 e quelle di Alessandria 75 (con 45-50 preti attivi)." QUI
Un' eccezione par essere la costante fioritura di Sacerdoti in Burundi, terra dove 21 anni fa ci fu il martirio "di 40 giovanissimi allievi del Seminario di Buta (diocesi di Bururi), appartenenti alle etnie hutu e tutsi, per non essersi voluti separare gli uni dagli altri." QUI
Da sottolineare l'aspetto devozionale di diversi preti originari del Burundi, impegnati pastoralmente in terra italiana, che sono soliti spronare pubblicamente ai fedeli ad adorare Gesù Eucaristia stando in ginocchio durante la Santa Messa dal Santo fino alla Dossologia.
Ci siamo già occupati della crescente mancanza di vocazioni al sacerdozio e alla vita religiosa: terribile "castigo" che Dio sta riservando soprattutto al continente europeo. QUI
I vecchi preti erano soliti affermare, con estrema gravità, che la fioritura delle vocazioni al Sacerdozio era la "cartina di tornasole" della bontà di un episcopato; tant'è che nelle vecchie pubblicazioni che trattavano della storia di una diocesi sotto il nome di un Vescovo spesso si scriveva : "durante il suo governo episcopale fiorirono ... sacerdoti ...religiosi" ect ect
Nell'attuale situazione di una chiesa caratterizzata dal troppo impegno "sociale" sfioriscono invece tante, troppe vocazioni come pure avvenne in modo drammatico ed eclatante durante il triste Pontificato del Beato Paolo VI.
L'articolo che postiamo oggi riguarda la desolante situazione sacerdotale in terra italiana e fa riflettere molto sulla "bontà" della formazione che viene impartita nei seminari italiani.
Parla della "fuga" di alcuni sacerdoti italiani verso la confessione anglicana (che non gode ne' della successione apostolica ne' tantomeno di ordinazioni valide): sintomo inequivocabile dei cattivi insegnamenti che quei sacerdoti hanno ricevuto in seminario e nelle facoltà teologiche che sono monopolio dei più stravaganti insegnanti modernisti/progressisti.
Chi è causa del suo mal...
Qualcuno ne risponderà direttamente a Dio!
Preghiamo per la Chiesa, i Consacrati e per le vocazioni sacerdotali e alla vita religiosa.
AC
Vaticano e Papa Francesco?
Fuga di massa dalla Chiesa: uno su dieci va a Londra a sposarsi
Uno su dieci non ce la fa.
Tra i sintomi più preoccupanti della crisi del cattolicesimo non c’è solo la fuga dei fedeli dalle chiese e il mancato avvicinamento o la mancata conversione di nuovi credenti; ma c’è anche la rinuncia al proprio ministero da parte di tanti, tantissimi sacerdoti che - per ragioni personali, motivi dottrinali o un’insofferenza verso le gerarchie - si spretano, dismettono l’abito talare o approdano ad altre confessioni.
Secondo le stime di alcune associazioni cattoliche in Italia, sono ben 5mila i preti che si