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martedì 3 ottobre 2017

La devozione cattolica sfrattata da San Petronio. Nonna Peppina dalla sua casa

E' nostro dovere di cristiani appoggiare in ogni modo anche con grandi sacrifici personali le alte finalità  dei volontari della carità che  quotidianamente si adoperano nei confronti dei  poveri e dei bisognosi : ciò fa parte dell'insegnamento della Chiesa.
Ci hanno turbato tuttavia i due "sfratti momentanei" dei giorni scorsi: quello incredibile dalla "propria terra" di Nonna Peppina, la 95nne terremotata di San Martino di Fiastra (MC) e quelli del Santissimo Sacramento e della  Santa Messa  dalla Basilica di San Petronio a Bologna per far posto al pranzo per i poveri. 

Sfoderando una saggezza e una concretezza "tutta al femminile" una signora ha avuto il
coraggio di dire: "A Bologna c'erano altri luoghi per pranzare... Invece no, questi poveri di tutte le religioni, per poter mangiare hanno dovuto andare in basilica tra telecamere e fotografi: questo porterà molte "conversioni"... di preti, che useranno le chiese come mense, dormitori, aule di dialogo con chiunque ecc!". Cose purtroppo già avvenute...
E già... per la sua stessa natura il banchetto di ieri all'interno di San Petronio è rivestito di un'ampia veste demagogica: per questo non ci interessano le elucubrazioni dei dotti e dei potenti che, mentendo, cercano di dimostrare il contrario. 
Il problema è la confusione dell'ordine naturale con quello soprannaturale: un pranzo in chiesa è profanativo perché abbatte il confine tra il sacro per eccellenza e il santo, il bene fatto per amor di Dio, che pur essendo buono è su un altro ordine.
Nel IV secolo o ai tempi protoapostolici la comprensione dell'edificio sacro e della Presenza Reale erano ben diversi dalla nostra odierna, quindi non si può tenere questo paragone, come fa qualcuno sulla stampa.
La Santa Madre Chiesa infatti per procedere alla dedicazione-consacrazione di una chiesa esige che essa sia esclusivamente dedicata al culto divino: "Erano passati 564 anni dalla posa della prima pietra, eppure la basilica di San Petronio non era ancora stata consacrata.
Il fatidico momento arriva il 3 ottobre 1954, anno della dichiarazione di fine lavori. 
L’Italia e il resto del mondo sono da poco usciti dalla Seconda guerra mondiale. 
Bologna, come le altre città cerca di rialzarsi. 
Nel 1950 si festeggia il XV centenario dalla morte di San Petronio e quattro anni più tardi finalmente arriva la consacrazione della chiesa, celebrata dal cardinale Giacomo Lercaro. Una cerimonia che si concretizza così tardi anche perché la basilica diventa proprietà della Diocesi solo nel 1929, dopo i Patti Lateranensi. 
Prima è stata di proprietà del Comune di Bologna, che la usava non solo per eventi religiosi, ma anche come luogo di cerimonie, tribunale e ritrovo pubblico. 
Con la consacrazione della basilica di San Petronio si mette così un punto alla sua lunga costruzione, un lungo percorso storico e architettonico che ha accompagnato la storia della città". ( Basilica di San Petronio QUI )
Non sentiamo neppure il bisogno di consultare le leggi canoniche ben sapendo che il Papa può introdurre deroghe alla legge generale della Chiesa, avendo quale unico limite il diritto divino: il codice di diritto canonico è infatti una legge generale "scritta" e promulgata da Giovanni Paolo II. Un altro papa potrebbe derogarvi come e quando vuole.
Lungi da noi dal « ...dire e pensare qualsiasi cosa, come facilmente accade quando si scrivono frasi terribili e insulti via internet»  : con l'aiuto di Dio, malgrado la nostra pochezza e i nostri personali peccati, desideriamo rimanere fedeli alla devozione che i nostri maggiori ci hanno trasmesso.

Cosa ce ne viene a noi  impegnati soprattutto nel volontariato liturgico che anche questa volta gridiamo allo scandalo?
Riceveremo forse una più consistente paghetta dai ricchi editori?
Ci verranno donate delle prebende o delle docenze o delle cantorie?
No! Al contrario la nostra devozione viene ripagata dagli attuali amministratori ecclesiali con  inaccettabili dosi di disprezzosa ripugnanza ignorando invece il buon senso pastorale che può essere riassunto nella recente frase del Cardinale Segretario di Stato Parolin: "è importante dialogare anche all'interno della Chiesa".
AC


Foto: 
1) La signora Giuseppa Fattori, per tutti 'Nonna Peppina', la bisnonna terremotata di 95 anni della frazione Moreggini di San Martino di Fiastra (Macerata) momentaneamente sfrattata dalla sua casetta di legno "abusivamente" costruita nella sua terra dopo che il terremoto dello scorso anno aveva distrutto la sua abitazione. 
Gli anziani non vogliono in alcun modo lasciare i loro villaggi ormai semi deserti. 

2) Il tavolo centrale del banchetto in San Petronio, in primo piano la sedia riservata al Santo Padre.

22 commenti:

  1. Le Chiese non possono essere luoghi chiusi.

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    1. Esattamente, Il Nuovo!

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    2. 1 Corinzi 11:22-34 Conferenza Episcopale Italiana (CEI)

      22 Non avete forse le vostre case per mangiare e per bere? O volete gettare il disprezzo sulla chiesa di Dio e far vergognare chi non ha niente? Che devo dirvi? Lodarvi? In questo non vi lodo!

      Vangelo secondo Matteo
      Capitolo 21

      12 Gesù entrò poi nel tempio e scacciò tutti quelli che vi trovò a comprare e a vendere; rovesciò i tavoli dei cambiavalute e le sedie dei venditori di colombe 13e disse loro: "La Scrittura dice:
      La mia casa sarà chiamata casa di preghiera
      ma voi ne fate una spelonca di ladri".

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    3. Ringrazio Anonimo delle 16:27 per il contributo. E ringrazio i due commenti precedenti per le rosicate.

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    4. " La chiesa non è un luogo chiuso"!!! Ma piantiamola con queste stupidaggini!! Aperta sì, ma non profanata, cioè destinata ad usi profani... oppure è un atto di culto anche il pranzo di s. Petronio!!

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  2. Il papa puo modificare il diritto canonico ma non puo derogarvi. Se lo modifica e stabilisce che nelle basiliche e'lecito compiere profanazioni, allora non va obbedito, se disobbedisce lui primo custode delle leggi della Chiesa, compie un abuso ed un peccato.

    In nessun ordinamento il legislatore puo disobbedire alla legge e nelle leggi ecclesiastiche altrettanto, il papa e' il servo dei servi di Dio e non puo fare come i farisei che impongono fardelli pesanti sulle altrui spalle e poi lui fa come gli pare,
    ma siccome Carradori oltre ad essere tristemente clericale e cesaropapista e' pure poco preparato in diritto, questo non lo capisce e quindi sarebbe preferibile che si limitasse a fare il musico.

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    1. Anonimo 9:29 Lei mi ha lusingato qualificandomi "tristemente clericale e cesaropapista" perchè queste espressioni costituiscono per me. peccatore, povero ,semplice ed indegno cattolico, un immeritato complimento anche perchè credo fermamente nella forza dell'ermeneutica della continuità, anche se non va più di moda in questi giorni.
      Lei è stato fin troppo gentile nello scrivere che io sarei "pure poco preparato in diritto": avrebbe dovuto chiosare "affatto preparato in diritto" perchè questa è la verità.
      La prego di credere che la frase incriminata "il Papa può introdurre deroghe alla legge generale della Chiesa, avendo quale unico limite il diritto divino: il codice di diritto canonico è infatti una legge generale "scritta" e promulgata da Giovanni Paolo II. Un altro papa potrebbe derogarvi come e quando vuole" non è ovviamente mia ma di un caro amico canonista/giurista (frase visibile tralaltro in un altro spazio).
      Può darsi che lui abbia sbagliato così come io ho errato a farne copia/incolla per questo post.
      Io ho sempre saputo, tuttavia, che il Papa può derogare a qualsiasi disposizione scritta, ne abbiamo avuto alcuni esempi che ora non sto a citare perchè andrei fuori tema.
      Accolgo il gradito suggerimento che suona augurale per me "sarebbe preferibile che si limitasse a fare il musico" di buon auspicio qualche giorno prima di un forzato ritiro dalle cantorie.
      La ringrazio delle considerazioni che ha avuto la bontà di esternarmi direttamente.
      Buona festa di San Francesco d'Assisi.
      Andrea Carradori

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    2. Quoto Andrea Carradori, che si è sempre lodevolmente distinto per difendere la Santa Chiesa Cattolica e il Santo Padre dagli attacchi di farisei scismatici, sediziosi e superbi come il demonio, orgogliosi della propria disobbedienza invece di essere obbedienti e rispettosi dei fratelli e dei superiori, come insegnano tutti i grandi Santi Cattolici, a partire da San Francesco d'Assisi. Persino Cristo si fece obbediente fino alla morte, e pure alla morte di croce, per darci Lui stesso l'esempio da seguire sempre e comunque. Meglio disobbedire invece, e pure orgogliosamente, per i farisei!

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    3. Il cesaropapismo e il clericalismo sono errori e vizi di fede di cui non e' proprio il caso di andare fieri caro maestro, l'ignoranza in diritto canonico poi puo essere scusata ma non e' certo na occasione di vanto.

      Detto questo ribadisco: un papa che disobbedisce alle leggi ecclesiastiche (potendole persino cambiare, senza farlo) da un pessimo esempio e induce alla disobbedienza sistematica del diritto canonico come pure delle altre leggi della chiesa. La difesa ideologica e a qualunque costo anche dell'errore non fa onore a nessuno, e qundi neppure a Lei, figuriamoci ad un papa. La vera carita suppone la verita' il clericalismo e' invece una forma tristissima di opportunismo e mina la credibilita degli individui e della chiesa tutta.
      La ringrazio per gli auguri, ricambio e saluto.

      Ps. RIPETO SI LIMITI ALLE MUSICHE E POSSIBILMENTE RISPETTANDO LE RUBRICHE A CUI E' TENUTO AD OBBEDIRE E NON PRENDA ESEMPIO DA CHI LE NORME LE VIOLA. L'ARROGANZA E LA DISOBBEDIENZA SONO DIFETTI PER TUTTI, PAPI COMPRESI.

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  3. Il pesce puzza sempre dalla testa...chiaro no!?

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  4. "Mala tempora currunt". I tempi sono veramente preoccupanti per la Santa Chiesa di Dio. Il Santo Vangelo viene utilizzato in modo strumentale, la tradizione ignorata, i padri della Chiesa dimenticati. Gruppi di fedeli sempre più lontani dall'autenticità del Vangelo e radicati nelle loro pratiche usano ogni mezzo per creare confusione e sentimento d'odio. Oggi memoria di frate Francesco chiamato a "ricostruire la chiesa" dal Signore preghiamo perché il Santo di Assisi protegga Papa Francesco nel suo instancabile lavoro per riportare il Vangelo al centro della Chiesa e del mondo. Protegga il Vescovo Matteo uomo di Dio e pastore instancabile. Interceda presso il Signore perché converta i nostri cuori al Vangelo, sciolga i cuori induriti!

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  5. Non tutti si sono accorti che a Bologna si concludeva il Congresso Eucaristico. Papa Bergoglio avrebbe dovuto solennizzare, con la sua presenza, l'Eucaristia: sappiamo tutti però a cosa e a chi è stata rivolta l'attenzione generale...

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  6. Senza stare a disquisire sulle leggi (vista l'idiosincrasia d'El Papa per i "rigidi" ) , una banale considerazione: il pranzo in Basilica è palmare dimostrazione per i musulmani che ai cristiani della loro religione non importa un fico secco: ergo, hanno ragione loro a disprezzarci, e a sottometterci con la baldanza proterva e con la violenza loro ispirate da una concezione forte e virile della sacertà di Allah.

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    1. I "Papi" invece quando entrano nelle loro sinagoghe o nelle loro moschee si tolgono scarpe e cappelli....

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    2. Quoto e lodo per quanto ha scritto Non Metuens Verbum ! Bravo !

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    3. Bravo Non Metuens Verbum!

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  7. @Anonimo 4 ottobre 2017 16:40
    La didascalia degli Apostoli ricorda: “Vescovi e diaconi, abbiate cura dell’altare di Cristo, ossia delle vedove e degli orfani”. E Giovanni Crisostomo insegnava e diceva ai suoi fedeli: «Se volete onorare il corpo di Cristo, non disdegnatelo quando è ignudo; non onorate il Cristo eucaristico con paramenti di seta, mentre fuori del tempio trascurate quest’altro Cristo che è afflitto dal freddo e dalla nudità». E per venire a tempi più recenti Benedetto XVI, come a raccogliere questa sapienza spirituale, sottolinea: “Un’Eucarestia che non si traduca in amore concretamente praticato è in se stessa frammentata”(n 14), ossia depauperata, divisa. Del resto, è facile richiamarsi al testo di Paolo ai Corinzi: “Quando dunque vi radunate insieme, il vostro non è più un mangiare la cena del Signore. Ciascuno, infatti, quando partecipa alla cena, prende prima il proprio pasto e così uno ha fame, l’altro è ubriaco. Non avete forse le vostre case per mangiare e per bere? O volete gettare il disprezzo sulla chiesa di Dio e far vergognare chi non ha niente?” (1Cor 11, 21-22).
    Nessuno dei sopracitati mi sembra si possa associare al mondo dei modernisti o dei profanatori!

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  8. http://genova.repubblica.it/cronaca/2014/12/25/news/sant_egidio_prepara_il_pranzo_all_annunziata_anche_il_cardinale_a_tavola_con_i_poveri_il_giorno_di_natale-103639544/
    Come la mettiamo? Qui c'erano pure i babbi natale in Chiesa.. Sacrilego anche il card. Bagnasco?

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    1. “Molti mi diranno in quel giorno: "Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato nel tuo nome, e nel tuo nome scacciato demoni e fatte nel tuo nome molte opere potenti?" E allora dichiarerò loro: "Io non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi tutti operatori di iniquità".” (Mat 7:22-23)

      “Ma egli dirà: "Io vi dico che non so da dove venite, via da me voi tutti operatori d’iniquità Lí sarà pianto e stridor di denti, quando vedrete Abrahamo, Isacco, Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, mentre voi ne sarete cacciati fuori.” (Luc 13:27-28)

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  9. @Stefano Amore. Quanto dice San Giovanni Crisostomo, facendo eco alla Didaché, è un ottimo insegnamento, ma non può giustificare la profanazione di una chiesa dove si possa mangiare, bere, pisciare e cagare tranquillamente. Il santo dottore non dice infatti che per onorare la presenza spirituale di Cristo nei poveri si debba disonorare il luogo sacro, ma, caso mai, di onorare gli uni come l'Altro. Non si tratta di cancellare il sacro riducendolo a profano, ma di elevare le realtà profane e buone a sacre. Bologna è piena di palestre, palazzi e palazzetti capienti per ospitare un pranzo simile. Del resto, se si vuole completare la lettura di San Paolo ai Corinzi, giacché non era in gioco alcun motivo di vera necessità, ma prevalentemente di pubblicità mediatica, occorre leggere qualche riga prima: "Sia dunque che mangiate, sia che beviate, sia che facciate qualsiasi altra cosa, fate tutto per la gloria di Dio. Non date motivo di scandalo né ai Giudei, né ai Greci, né alla Chiesa di Dio (!!!)". Qui di scandalo ce n'è in abbondanza. Il nemico se la ride: il giudeo, l'ortodosso, l'ateo, il massone e il musulmano che vuole vendicarsi dell'affresco che nella basilica di San Petronio ritrae Maometto all'inferno. Il fedele però tace e soffre per l'umiliazione data a Cristo in nome di Dio...
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La Redazione