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Pubblichiamo due importanti elenchi. QUI  un elenco coi vescovi contrari, quelli favorevoli e quelli con riserve. QUI  un elenco su  WIKIPED...

venerdì 27 ottobre 2017

Humanae Vitae: pronta la "svolta"?

Su la Nuova Bussola Quotidiana il 23.10.2017 è stato pubblicato un commento ad un articolo di Avvenire, in cui si annuncia 
quella che sarà la svolta che si va preparando in ambito cattolico: un'apertura alla contraccezione. Luciano Moia, firma del quotidiano sensibilissima ai temi della famiglia e della bioetica, è da tempo impegnata contro i «fustigatori implacabili dei nostri giorni», cioè quelli che si ostinano a non vedere la dottrina cattolica evolvere sotto il fluire della storia.
L'occasione è un corso alla Pontificia Università Gregoriana
che è servita al quotidiano dei vescovi per dire che «chi pensa che quanto scritto da Paolo VI in Humanae vitae sia per le coppie credenti un obbligo da perpetuare “nei secoli dei secoli” ignora non solo la storia della Chiesa, soprattutto quella dell’ultimo secolo, ma anche quanto detto dallo stesso pontefice riguardo all’opportunità di non considerare i contenuti dell’enciclica né infallibili né irreformabili».
Per continuare a leggere di questo grave ULTERIORE pericolo leggere qui 

Proponiamo alcuni nostri vecchi post sull'infallibilità dell'Humanae Vitae e sull'immutabilità della dottrina 
Quiqui  (di don Morselli), qui 

3 commenti:

  1. Ormai sta scadendo tutto in barzelletta....

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  2. Paolo VI? Te lo raccomando! Classico esempio di vaticanosecondismo che all'affermazione fa seguire la negazione. Ogni prescrizione è provvisoria poiché ineluttabilmente evolverà in un'altra prescrizione a sua volta provvisoria poiché anch'essa evolvente, e così via, sempre sull'orlo del vuoto, del nulla, insomma dell'inferno.

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  3. Le ditte farmaceutiche ringraziano...

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AVVISO AI LETTORI: Visto il continuo infiltrarsi di lettori "ostili" che si divertono solo a scrivere "insulti" e a fare polemiche inutili, AVVISIAMO CHE ORA NON SARANNO PIU' PUBBLICATI COMMENTI INFANTILI o PEDANTI. Continueremo certamente a pubblicare le critiche ma solo quelle serie, costruttive e rispettose.
La Redazione