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sabato 23 settembre 2017

#sumpont2017- Tempo di valutazioni

Cari lettori, 

si è svolto una settimana fa il VI Pellegrinaggio Internazionel “Populus Summorum Pontificum" per il X anniversario del Motu Proprio Summorum Pontificum organizzato dal Coetus Internationalis Summorum Pontificum e seguito quasi in tempo reale dal MiL, che con ben 23 post Vi ha riferito di ogni celebrazione in programma pubblicandone le foto. 

Tempi di bilancio e valutazione. 

 Molto buona secondo noi la calendarizzazione e le chiese scelte. Lo scandire degli appuntamenti ha permesso un buon riparto tra lo spazio per lo studio, il confronto, le pie devozioni, per la preghiera, per le Messe, per il tempo libero e per il ritrovo con vecchi amici. Se pur annuale, questo appuntamento è ormai "tradizionale" del "popolo” del Summorum Pontificum. 

 Molta è stata la partecipazione di sacerdoti, religiosi "ordinari (domenicani, benedettini, carmelitani e molti altri) e di fedeli e quello che ha più colpito è stata l'età media dei pellegrini (sia laici sia ecclesiastici) che possiamo avvedutamente indicare attorno ai 35 anni (non contando i ragazzini e i bambini presenti). 
All'altare della Cattedra molte persone sono dovute rimanere in piedi perchè le panche e le sedie erano tutte occupate: forse tra qualche anno dovremo chiedere al Cardinal Arciprete l'altare della Confessione? Chissà... 

Un plauso ovviamente agli organizzatori: oltre al CISP non possiamo scordare l'ASSP Giovani e Tradizione guidati dal Rev.do p. Vincenzo Nuara OP. Anche il CNSP ha dato il suo
contributo, occupandosi della preparazione dei libretti per i riti di sabato mattina, e dell’organizzazione della processione verso San Pietro. 
Ringraziamo ovviamente i prelati che hanno officiato o collaborato ai vari riti (S.E.Rma Mons. G. Ganswein, S.E.Rma Mons. Guido Pozzo, Mons. Agostini, Mons. W. Wach ICRSS) o che vi hanno assistito avvallandoli con il sigillo della loro presenza (SER.ma il Card. L.R. Byrke, il Card. Brandmuller, S.E.R.ma Mons. Laize, Mons. Viganò, gli abati di Le Barroux e di Fontgombault, Rev. Padre Berg superiore della FSSP. 
Un ricordo e  una preghiera ovviamente vanno rivolti al compianto Card. Caffarra che in vita ci ha sempre sostenuto e ora, speriamo, ci assista. 
Presenti come ogni anno, e che meritano una menzione particolare, sono stati i vari ordini straordinari" ED: l'Istituto di Cristo Re, l'Istituto Buon Pastore, la Fraternità San Pietro (purtroppo con una rappresentanza numerica inferiore alle nostre speranze); i domenicani della Fraternità S. Vincenzo Ferrer, i Monaci Benedettini dell'Immacolata, i Frati Francescani dell'Immacolata mediatrice di tutte le grazie, i monaci delle abbazie di Le Barroux e di Fongombault. 
Sempre presente anche l'Ordine dei Cavalieri del Tempio. 
Numerose anche le associazioni tra cui non possiamo non menzionare la FIUV e Juventutem. Non ce ne vogliano la altre presenti, ma non le conosciamo e non abbiamo fatto tempo a chiederne il nome e la provenienza. 

Se da un lato erano presenti molti fedeli provenienti da varie parti del mondo (Giappone e Georgia compresi) dall'altro abbiamo dovuto constatare che (anche quest'anno) i grandi assenti sono stati i gli italiani.
In occasione del felice anniversario ci aspettavamo una "mobilitazione di massa" soprattutto in questi tempi difficili, almeno dei "gruppi stabili" più vicini a Roma. E comunque di quelli più numerosi. Invece – fatte tutte le debite e meritorie eccezioni – quasi nulla. E quel che più rattrista che nemmeno sulle loro pagine del web, ove sono molto presenti con le foto e le locandine delle loro Messe) ci sono stati riferimenti o notizie al Pellegrinaggio (se non scarni accenni in taluni casi). Confidiamo che il prossimo anno questi gruppi si possano organizzare almeno a livello regionale e scendere numerosi a Roma. Se non per interesse personale ma almeno quale visibile testimonianza di riconoscenza nei confronti di Benedetto XVI. 

In ultimo permetteteci una nota autoreferenziale. Non senza una punta di orgoglio, anche per rendere giusta mercè agli infaticabili inviati, MiL è stato forse l'unico sito italiano (ma a quanto ci risulta forse anche l'unico tra quelli stranieri) che ha coperto "live" le 60 h del Pellegrinaggio sia con i post sul blog sia sui canali social (4 pagine Facebook e twitter). Molti post infatti sono stati ripresi o "piaciuti" da Rorate Coeli, da "Latin Mass society, da Juventutem, nonché da molti fedeli. L'hasthag ufficiale del Pellegrinaggio #sumpont2017 usato da MiL è stato quello più visionato o ritwitato con maggior frequenza (e i nostri twitter sono stati per i 3 giorni tra le prime  5 posizioni dei "piu popolari"). 

Grazie a tutti! 

Al prossimo anno dunque, A.M.D.G., semper!

Redazione di MiL

20 commenti:

  1. Assenti gli italiani : é vero. Ho sentito molti gruppi prima del pellegrinaggio, anche per sollecitarli a partecipare. La risposta è sempre stata la stessa: non siamo stati coinvolti nella organizzazione, non ci sentiamo rappresentati, non riconosciamo ad altri che non abbiamo scelto noi di coordinarci, risparmiano l'energia per cose più utili.

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  2. Cos' è l'Ordine dei Cavalieri del Tempio??????

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  3. Se ci sono state assenza ci sarà in motivo.
    Comunque io ho visto le foto. Troppe. Mi è sembrata quasi una esibizione di sfarzo ed opulenza.
    Quasi una passerella sulla falsariga dei red carpet dei festival cinematografici.
    Così si scivola nel barocco mentre il raccoglimento e la spiritualità maggiore si trovano nella penombra delle cattedrali romaniche e gotiche. Forse un pizzico di modestia non avrebbe guastato.
    Si nell'omaggio a DIO Padre nulla e di troppo ma il messaggio e l'apostolato del Figlio mi pare che non tendevano a questo.

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  4. L'assenza degli italiani è imputabile soprattutto ai vescovi e ai Seminari, biliosi nemici da sempre del VO e della tradizione liturgica in generale, che ne ostacolano, subdolamente e/o con imposizioni, la celebrazione da parte di giovani sacerdoti. Ad es. alcuni seminaristi della Lateranense chiesero ad un sacerdote del NO di servire la Messa, ma questi furono invitati a non venire per non mettere in difficoltà la celebrazione stessa e la loro stessa posizione con i superiori.

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  5. Buon giorno a tutti.
    Sono battezzato però non seguo alcun dettame che la religione impone, comunque sono anni che vi seguo in quanto ritengo che la religione cristiana sia il pilastro del mondo occidentale e chi come voi cerca in tutti i modi di mantenere viva la tradizione della liturgia va il plauso generale.
    Faccio fatica a capire l'impostazione che viene data oggi dai modernisti,che vogliono portare la comunità cattolica ad una onlus. Invece i musulmani riescono ad aumentare proseliti ed influenza mantenendo in piedi la loro tradizione con un lavoro sul territorio puntuale e massiccio.
    Vi faccio l'esempio di una moschea in un paesino vicino alla mia città, gestita da bengalesi, quindi non wahabiti, ma viene insegnato regolarmente l'arabo a bambini ormai con usi italiani.
    Non capisco come il nostro papa non riesca a comprendere una cosa sotto gli occhi di tutti, rigidità sulla liturgia, sui riti e massima apertura e battaglie civili dall'altra. ma una cosa non esclude l'altra. Ad es.la battaglia contro i preti pedofili non esclude il rito.
    E mi riallaccio ad una considerazione di questo articolo, la pochezza degli italiani a queste manifestazioni. Gli italiani sembrano come dei carbonari, in questi anni aumentati sicuramente ma sempre carbonari.
    L'unica via è quella di creare scuole di latino per tutte le età e centri di insegnamento della musica sacra. In Italia devono sorgere centinaia di scuole di latino e centinaia di scuole di musica sacra.
    Questo deve diventare il Summorum pontificum, non solo un registro delle iniziative di singoli gruppi.
    Poi mi chiedo..ho letto che hanno partecipato anche i monaci bianchi, gli Olvetani ma non mi risulta che nell' Abbazia di Lendinara (RO) vengano celebrate messe in latino.
    Come i benedettini hanno salvato la civiltà nel medioevo ( e creato lo champagne..Don Perignon) possono ed anzi devono fare oggi lo stesso.....tutte le loro abbazie, chiese, etc devono diventare centri di insegnamento di latino, della musica sacra e svolgimento di sante messe in latino.
    Vi ringrazio per la vostra opera sempre continua e saluto cordialmente.

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  6. sulla assenza degli italiani, che é stata davvero grande se persino MIL, che ormai sta agli organizzatori del pellegrinaggio come la Civiltà Cattolica alla Segreteria di Stato, lo rileva. Certo non pochi preti diocesani non vengono per paura dei loro vescovi, anche se ci sono anche preti coraggiosi a questo mondo, ma evidentemente sono pochi.
    La vera ragione delle assenze però é che la maggior parte degli italiani non si riconosce nei metodi e nellapproccio del CNSP.
    Basta vedere sul sito del coordinamento che in molte regioni nessun coetus vi aderisce , malgrado la presenza di realtà molto vive. Anzi più sono vive meno aderiscono. In certe regioni la smania di monopolio del promotore regionale ha fatto disastri, portando a ridurre anziché aumentare il numero delle celebrazioni, altrove hanno contrapposto nello stesso luogo un istituto ecclesia dei all'altro, e non parliamo della fssp, perché chi é addentro lo sa bene perché essa non solo non ha partecipato ma ha addirittura organizzato un proprio pellegrinaggio altrove, lo stesso giorno.
    Invece di rampognare gli italiani, gli organizzatori del pellegrinaggio devono cambiare metodi. E lo dico col massimo rispetto per quelli di loro che fanno invece un ottimo lavoro, ma non danno il tono generale purtroppo.

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    1. Io da fedele cattolico le dico che nella mia diocesi mi sono avvicinato dal motu proprio alla FSSPX perché dopo tutte le persecuzioni che abbiamo subito, i permessi per le messe in orari assurdi e scomodi, disponibilità del parroco tra mille impegni e perfino del luogo dove dobbiamo celebrare.
      Tutto un fatto di firme e decreti di un vescovo modernista 2.0
      Allora preferisco che sia MIO DIRITTO avere una Santa messa domenicale obbligatoria (e non "concessione" di qualcuno) e allontanarmi da questi dittatori ecclesiastici!

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    2. Interessantissime considerazioni quelle dell'Anonimo delle 10:09. Cerco dispondere:
      1) Certo non pochi preti diocesani non vengono per paura dei loro vescovi, anche se ci sono anche preti coraggiosi a questo mondo, ma evidentemente sono pochi. I PRETI SONO SEMPRE DI MENO, UN PRETE DIOCESANO HA MILLE IMPEGNI ED E' SEMPRE PIU' DIFFICILE FARSI SOSTITUIRE
      2)In certe regioni la smania di monopolio del promotore regionale ha fatto disastri PUO' DARSI MA IN BUONA FEDE. ABBANDONATI COSI' COME SIAMO E' POSSIBILE SBAGLIARE. E' UN MIRACOLO CHE CI SONO ANCORA DELLE CELEBRAZIONI VETUS ORDO.
      3) Invece di rampognare gli italiani, gli organizzatori del pellegrinaggio devono cambiare metodi POVERACCI, IN CHE MODO? COME POSSONO FARE? IN REALTA' NEL QUADRO DESULANTE DELLA RELIGIOSITA' DEL MONDO OCCIDENTALE BENE CHE VADA LA GENTE CONTINUA AD ANDARE ALLA MESSA IN MANIERA ABITUDINARIA. LA MESSA ANTICA, ANCHE SE BEN CURATA, NON FA PARTE DELLE ABITUDINI CONSUETUDINARIE SOPRATTUTTO DI NOI ANZIANI. L'ANTICO RITO RISORGERA' ANCHE IN ITALIA QUANDO LA CONVINZIONE E LA CONOSCENZA LITURGICA AVRANNO IL SOPRAVVENTO SULLE CONSUETUDINI.

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  7. Piccola correzione: chiamare i membri della Fraternità di San Vincenzo Ferrer "domenicani" è improprio. Per essere domenicani bisogna appartenere all'Ordine dei Frati Predicatori, ordine di cui fanno parte: Frati (I Ordine), Monache (II Ordine) e Laici (III Ordine). Tutti costoro da 800 anni fanno professione di obbedienza nelle mani dei loro legittimi superiori che rappresentano il M.R. Maestro Generale dell'Ordine secondo la regola del b. Agostino e le leggi dell'Ordine. I frati della fraternità di San Vincenzo non rientrando in nessuno dei rami dell'Ordine non possono essere definiti "Domenicani". questo mio commento non vuole essere polemico ma solamente una piccola precisazione.

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    1. Ha ragione. Per comodità li chiamiamo domenicani ma l ordine dei Predicatori si è sempre opposto alle loro richieste di essere chiamati domenicani. Dicono che ci siano trattative in corso da anni

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    2. Ha ragione. Per comodità li chiamiamo domenicani ma l ordine dei Predicatori si è sempre opposto alle loro richieste di essere chiamati domenicani. Dicono che ci siano trattative in corso da anni

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  8. Gli italiani (e non solo, anche in Francia, Belgio, Stati Uniti e Germania) si accorgono invece "dell'estetica" in rilievo nei gruppi Ecclesia Dei, fine a se stessa e non invece alla spiritualità e ai problemi dottrinali della Chiesa Moderna che ignorano totalmente.
    Un "Papa" che dice ogni giorno eresie e tutti tacciono....
    I gruppi della FSSPX e l'IMBC aumentano sempre più, guardate le foto dei loro pellegrinaggi e numero alle sante messe.

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  9. In pratica gli italiani non vengono perché "non si sentono rappresentati"? La vogliono celebrare loro la messa? Soprassiedo poi sulla questione estetica, che mi sembra esca più da qualche troll modernista inviato apposta per prendere in giro. Non posso pensare che qualcuno partorisca un'idiozia del genere...

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    1. Io ho frequentato gli Ecclesia e so quel che dico, se lei invece parla per partito preso è meglio che taccia...il troll sarà lei!

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    2. Egregio, anche io frequento gli istituti ecclesia dei e posso assicurare che la questione estetica è decisamente marginale. La formazione dei preti o perfino il catechismo per i bambini sono svolti in modo perfetto. Essi creano cattolici e sacerdoti ben formati. Stanno facendo un intervento sul futuro, senza fare rumore.

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    3. Si...fanno molto...nel loro orticello dove non li vede nessuno e la Chiesa propaga eresie e documenti eretici! Buon lavoro!

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  10. Io sarò felice soltanto quando si tornerà a celebrare, dalla Cattedrale alla più piccola pieve di campagna, la messa di San Pio V. Delle "riserve indiane" non so che farmene.

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  11. Assenza degli italiani... un po' è vero, ma io direi assenza di tutti. Facendo la conta sui video che circolano, nella processione verso San Pietro si contano non più di 45 sacerdoti non appartenenti a istituti o congregazioni. Questo vuol dire che un evento che si è proposto come mondiale e rappresentativo di tutti ha fallito miseramente l'obiettivo.
    Se è tempo di bilanci, è anche tempo di esami di coscienza. Chi non è andato farà il proprio, e chi ha organizzato un tale flop è bene che lo faccia pure lui.

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  12. ammazza che critiche forti! Ma nessuno replica?

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La Redazione