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martedì 20 giugno 2017

Clamoroso! Rimossa la S. Bibbia dal sito della S. Sede!

Avevamo letto la notizia ieri, ma non ci potevamo credere. 
E oggi, facendo un rapido controllo tra una mail e un post, siamo andati a controllare. 
INAUDITO: il sito della S. Sede non riporta più il testo della BIBBIA nè in latino nè nelle lingue nazionali. 
Se si clicca sopra "LA SACRA BIBBIA", nella sezione "Testi fondamentali", appare la seguente frase: 


La Sacra Bibbia è disponibile in quasi tutte le lingue del mondo: le Conferenze Episcopali provvedono al continuo perfezionamento delle traduzioni. Si invita pertanto a consultare il sito web della propria Conferenza Episcopale per accedere alla versione più aggiornata.


Carissimi, non capiamo davvero quale problema potesse esserci a lasciare sul sito il link alla Bibbia. Maggiormente quella in latino. 
Abbiamo l'impressione, ma è una nostra infondata impressione, non supportata da reali prove, che qui, a poco a poco, ci stanno smantellando la Chiesa! 
A noi pare che tale processo di "relativizzazione" della dottrina passi anche con queste piccole e apparentemente innocenti censure che oggigiorno assumono un'eco assai rilevante, influenzata com'è - la società moderna -dall'uso dei social e di internet.

Sembrerà una sciocchezza, una quisquillia, ma se il sito della S. Sede non solo toglie il testo della Bibbia in latino (che è sempre stato veicolo di unità tra i fedeli di varie nazioni e lingue) ma addirittura toglie quello nelle varie lingue, vuol dire che non c'è l'impegno, fors'anche "tecnico", di diffondere la Parola di Dio e di porla alla base del vivere cristiano. 
Forse perchè è troppo scomoda e di ostacolo all'ammodernamento della dottrina da parte di Papa Francesco che vuole dare la comunione ai risposati, ignorando il Vangelo e S. Paolo. 

Il sito web del Vaticano rimanda alle Conferenze Episcopali: annàmo bene! Per Galatino (segretario di quella Italiana) Sodoma e Gomorra alla fine non furono distrutte. Che "perfezionamento" della traduzione biblica volete che garantiscano i vescovi italiani, se il loro segretario si permette addirittua di riscrivere il Vecchio Testamento? 
Magari a breve provvederanno anche a modificare il Nuovo, nei passi che sono di ostacolo al Vescovo di Roma. 
Vergognoso. 

Roberto

20 commenti:

  1. Strano, non è accessibile qui?
    http://www.vatican.va/archive/bible/nova_vulgata/documents/nova-vulgata_index_lt.html

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    1. l'url che lei segnala porta al vecchio archivio, che resta un relitto sulla rete (sempre che non lo cancellino), se non c'è alcun link che vi si colleghi dal sito attuale della Santa Sede. Link che è stato rimosso dalla nuova versione del sito. E' questo che si segnala e si lamenta!
      Evidentemente nessuno se n'è curato (il che la dice lunga sulla considerazione per il testo Latino) oppure è stato fatto di proposito proprio nell'intento di chi vorrebbe gettarlo ancor più alle ortiche...
      La Notizia era stata data qui http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2017/06/segnalazioni-dei-lettori-la-sacra.html
      E si era messo bene in luce come, oltre all'affossamento del Latino insieme alla Vulgata, si sia data un'altra picconata all'unità e all'universalità (cattolicità) della Chiesa, rimandando per il testo dalla S. Scrittura alle singole Conferenze episcopali, essenso ben note le clamorose difformità ma anche arbitrarietà delle traduzioni.

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    2. Notare che era riportata solo la Nova Vulgata. Io rimango affezionato alla Vulgata, quindi non ho mai cercato Bibbie sul sito della Santa Sede.

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    3. In che mondo vivete? Ormai va di moda il Corano, non la Sacra Baibbia

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  2. Allora smettiamo di chiamarla "Santa" sede. Ufficio del Vaticano basta e avanza. E poi, a noi comuni mortali che importa di questo ufficio?

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  3. "La Sacra Bibbia è disponibile in quasi tutte le lingue del mondo": leggi babele. "Per accedere alla versione più aggiornata": leggi più al passo con i tempi, quindi adeguata al "dialogo con il mondo". La zizzania cresce.

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  4. "Le Conferenze Episcopali provvedono al continuo perfezionamento delle traduzioni". Che Dio ci salvi da queste congreghe di lupi alchimisti!!!

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  5. Leggetevi la Bibbia CEI del 2008 e di come hanno deturpato testi e significati per protestantizzarla.

    https://www.radiospada.org/2013/12/scritto-riscritto-anzi-corretto/

    Il "Santo" Giovanni Paolo II preferiva e distribuiva la Bibbia "intercofessionale", quella specie di scritto prodotto da Ebrei, Protestanti e cattolici per mettersi d'accordo sugli argomenti "scomodi"....
    Personalmente rimango e consiglio alla Bibbia pre-conciliare tradotta dalla Vulgata.

    http://www.effedieffe.com/index.php?option=com_content&view=article&id=313192:la-sacra-bibbia-giuseooe-ricciotti&catid=83:free&Itemid=100021

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  6. Lingue del mondo?? Vogliamo ricordare cosa insegnò il Sacrosanto Concilio Tridentino e rammentò Pio VII circa l'uso di leggere la Bibbia in versioni differenti dalla Vulgata?
    Io personalmente leggo solo in Septuaginta e in Vulgata: meglio non capire qualche parola piuttosto che leggere un testo falsato!

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  7. Decentralizzazione à la Vaticano II…

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  8. Beh, sono ritornati al medioevo, quando la bibbia era nell'indice dei libri proibiti...

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  9. Ho potuto recentemente confrontare sette Bibbie diverse;non ne ho trovate due uguali almeno nel quantitativo versetti. Ora peggiorerà anche per il contenuto e significato. Non è la Chiesa custode della sua unica interpretazione?

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    1. Caro Rino Loi, come saprà la Chiesa è (veniva) detta CASTA MERETRIX. Penso che il CASTA sia da eliminare dato che ormai la chiesa (con la minuscola) sia soltanto una MERETRIX.

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    2. Circa l'Antico Testamento, parliamo di libri scritti in una lingua, l'ebraico, che è una lingua da vocalizzare, basta un piccolo segno aggiunto dopo, rappresentante la vocalizzazione, e cambia completamente il significato. Una Bibbia unica non può esistere: non si sa chi l'ha scritta, non si sa quando è stata scritta, non si sa come è stata scritta, e non si sa come deve essere letta. Gli stessi ebrei, che ne sanno più di noi di lingua ebraica, la leggono in modo molto diverso tra loro. E poi si tratta di libri continuamente modificati, emendati, glossati. D'altronde non si può più far finta di non vedere gli errori, oggi la gente si può informare, non può più essere presa in giro. La parola "olam" ad esempio non significa "eternità", come noi troviamo scritto, ma "lunga durata". Questo è uno dei casi in cui urge una correzione. Poi ci sono parole che sarebbe meglio lasciare in originale, perché non c'è accordo sul significato, come Elohim e come Barà (che vengono tradotte con "Dio" e con "creare", concetti che neanche esistevano presso gli ebrei e che sono stati elaborati dalla teologia successiva).

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    3. Anonimo 15:02, si rende conto di quello che scrive? "Una Bibbia unica non può esistere: non si sa chi l'ha scritta, non si sa quando è stata scritta, non si sa come è stata scritta, e non si sa come deve essere letta". La sua affermazione è da ultra-protestante: libere traduzioni e quindi, inevitabilmente, libero esame. In altri termini, ognuno se la canta e se la suona come meglio crede. Lei è sulla linea del gesuita Sosa che molto acutamente(!) ha osservato che a quei tempi "non c'era il registratore" (sic!), quindi non sapendo niente di niente circa la Bibbia dovrebbe spiegare di che cosa stiamo parlando. Invece la Bibbia unica esiste ed è la Vulgata di san Girolamo, immenso esegeta sul quale la invito ad informarsi approfonditamente.

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    4. LA TRADUZIONE DELLA BIBBIA SPETTA ALLA TRADIZIONE E AL MAGISTERO DELLA CHIESA, COME SCRITTO NELLE ENCICLICHE, NON A LEI O CHIUNQUE ALTRO GESUITA MODERNISTA CARO ANONIMO 15.02

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    5. Rispondo agli amici Fuoco e Anonimo delle 19:12. Ciò che conta, è seguire il magistero della Chiesa, quello di sempre, io sono cattolico e credo che siamo sulle stesse posizioni. Il mio è un discorso prettamente letterale: se c'è scritto x non si può continuare a dire che c'è scritto y. Il mio è anche un discorso metodologico: 1 - se una traduzione è palesemente errata la traduzione deve essere revisionata; 2 - se su una parola non c'è accordo, è meglio lasciare l'originale, così non ci sono discussioni di sorta. Non ho deciso io di scrivere l'Antico Testamento in ebraico, e i maggiori conoscitori della lingua ebraica sono gli ebrei stessi, questo è innegabile. Peraltro non ho deciso io di affiancare l'AT al magistero della Chiesa. Dico una cosa paradossale ma se la Chiesa abbandonasse l'AT molte incongruità scomparirebbero, anche se capisco che è arduo per la Chiesa dire: "solo magistero, niente scrittura", smentirebbero quasi 2000 anni (comunque per molto tempo la Bibbia figurava tra i libri proibiti, non dimentichiamolo e chiediamoci il perché...). Ultima cosa. La frittata era già stata fatta, ma con Bergoglio è conclamata, perché allora non guardare anche al dato letterale della Bibbia? Se ci affidiamo alle costruzioni teologiche non ne usciamo più, sono plurime per definizione e nella modernità prevalgono quelle più aberranti.

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    6. Ultimissima aggiunta, altrimenti l'ultima parte del mio scritto potrebbe sembrare in contraddizione con il resto. Per evitare illogicità, la Chiesa potrebbe (magari in un lontano futuro) abbandonare definitivamente l'AT. In alternativa, per evitare le più fantasiose elaborazioni teologiche, la Chiesa dovrebbe attenersi al dato testuale, soprattutto laddove è chiaro che non siamo in presenza di un linguaggio metaforico.

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  10. Si certo l'unica del momento, una alla volta voglio dire.

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  11. Paolo VI che di che di drastici e nichilisti cambiamenti era molto esperto, una volta lamentò che la Chiesa aveva assunto uno spirito masochista. Se lo ha detto lui!

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