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giovedì 18 maggio 2017

Dio è meritocratico. Nuovosaggio di Ettore Gotti Tedeschi.

Il Senso della Vita narrato dall'ex Banchiere di Dio. 
Pubblichiamo la sinossi del nuovo saggio di Ettore Gotti Tedesco, portato all'attenzione dal quotidiano LaVerità in data odierna 18.05.2017
Qui inoltre pubblichiamo un intervista all'autore tratta dal sito intelligonews del 23.04.2017
Roberto

 “DIO E’ MERITOCRATICO”

Questo libro , secondo alcuni privilegiati che ne hanno letto le bozze, dovrebbe esser letto anche da Sua Santità Papa Francesco.
Ma solo perché, oltre a proporre riflessioni inusuali su come la fede si sta vivendo e perdendo, propone suggerimenti pratici, ma tutto ciò pieno di amore per la santa Chiesa e la figura del Papa, vicario di Cristo.

Come mai un economista e banchiere possa pensare di osare affrontare questi temi, lo spiega lui : perché il vero economista è chi conosce i veri bisogni dell’uomo , creatura di Dio, da soddisfare . Questo libro mira a aiutare a riflettere su questo assunto .

Il libro è stato scritto per stimolare il popolo cattolico affinché si desti e affronti il nemico della Chiesa e della fede cattolica :la Gnosi  Altrimenti questo povero popolo cattolico sarà costretto a pensare che sia vera la storiella che racconta che da qualche parte della Terra Santa si è scoperta la tomba di Cristo (che pertanto non era Dio ) e la Chiesa ce lo sta spiegando piano piano , per non turbarci troppo….Poiché l’autore invece crede ancora al Catechismo di San Pio X, propone al lettore una riflessione complessa, completa e molto convincente, una specie di manuale per salvare e valorizzare la fede cattolica proprio nel mondo globale, proponendo a quest’ultimo di valorizzare se stesso con la fede .L’autore è convinto che Dio sia meritocratico perché Dio
apprezza i meriti di chi sa lottare per conquistare ,mantenere e diffondere la fede in momenti in cui chi ha fede è dileggiato e perseguitato , a volte persino all’interno della Chiesa stessa.
Nella prima parte del libro l’autore analizza approfonditamente i tre attacchi mossi alla Chiesa orchestrati tutti dalla gnosi , la grande sconosciuta.

Il primo attacco analizzato è quello interno alla Chiesa e si riferisce alla teologia progressista che ha messo in discussione dogmi, dottrina e misteri. Il secondo attacco è esterno ed è quello mosso dal laicismo che vorrebbe rifare la Genesi riformulando la Creazione e la creatura. Il terzo attacco è grazie alla complicità personale della nostra coscienza mal formata che ci ha fatto perdere il senso della vita e delle azioni.
Nella seconda parte l’autore espone la strategia di attacco realizzata nei tempi più recenti, probabilmente quella che permetterà di riflettere sulla “passione “ di papa Benedetto XVI, e riassume le più importanti vittorie della gnosi negli stessi tempi.Poi fa una riflessione sofisticata , ma chiara nella sintesi ,su quella che potrebbe essere la strategia adottata dopo la rinuncia di Benedetto XVI , secondo quello che si percepisce o si interpreta , anche equivocamente.
La terza parte affronta il che fare ,perché e come , per aiutare la Chiesa a superare questi frangenti. L’autore analizza la posta in gioco , i rischi di ignorala , affronta i falsi problemi e le false soluzioni , influenzate dal mondo , definito globale e moderno, che non ha capito che i suoi problemi son nati e si son sviluppati proprio perché è venuta a mancare la fede vissuta .L’autore mette in seria discussione l’atteggiamento, apparentemente di moda, di considerare la cosiddetta “realtà” quale riferimento per adattare la dottrina con la prassi. Propone di riflettere se la realtà sia anche la verità , o no. Con un certo coraggio laico e certo non clericale, l’autore propone di aiutare la Chiesa a ristabilire il suo ruolo tornando a fare evangelizzazione, riscoprendo il timor di Dio . E anche Satana …

1 commento:

  1. "L’autore propone di aiutare la Chiesa a ristabilire il suo ruolo tornando a fare evangelizzazione, riscoprendo il timor di Dio . E anche Satana …": non si può non condividere. Ma "aiutare la Chiesa" come? C'è davvero una Chiesa in gravissima difficoltà o piuttosto ci troviamo di fronte ad una chiesa che non si può che scrivere con la minuscola, posto che ormai si è completamente mondanizzata e perciò non sa più proporre la Buona Novella, il che equivale a non aver più nulla da dire?

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La Redazione