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mercoledì 7 dicembre 2016

RIforma liturgica. Papa Francesco "Parlare di riforma della riforma è un errore" poi se la prende coi giovani. Così il pontefice nel 50° della Sacrosanctum Concilium.

Tramite  un articolo su Quotidiano .net, che già dal titolo sembra rivolgersi anche a noi ("il Papa stronca i nostalgici del latino") apprendiamo questa notizia. 
Il Papa ha rilasciato l'ennesima intervista al direttore di "Civiltà Cattolica", e per il gesuitico giornalista sembra che il pontefice abbia voluto chiudere le porte a qualsiasi ritorno del messale di San Pio V. Per Papa Francesco la riforma del Concilio Vaticano II (che in realtà, così come è stata disegnata ed attuata, non era stata manco sognata dai padri conciliari!) va forse migliorata, curata ma non corretta o soppressa. 
E' in questa occasione che il Papa si è domandato il motivo di "tanta rigidità" da parte di chi, troppo giovane per avere vissuto in prima persona la liturgia pre-conciliare, è comunque più attratto dalla messa in latino, dal canto gregoriano, dai gesti più ieratici del sacerdote, dall'adorazione del Santissimo Sacramento con la genuflessione, con la celebrazione ad orientem, con il ruolo sacro del sacerdote, ecc ecc ecc.
Ecco Santità, se lo domandi. E si dia la risposta. La ritengo abbastanza intelligente per trovare da solo la risposta giusta, che può trovare non solo nel preambolo al Motu Proprio Summorum Pontificum, ma soprattutto nella lettera del Suo augusto predecessore ('?) ai Vescovi.
Roberto

  Civiltà Cattolica, quaderno 39.95, pagg.432-445

Rinunciando ad assumere il messale di Pio V come punto di partenza, è possibile vedere nel messale di Paolo VI la realizzazione del sogno di Pio V, quello cioè di riportare il messale ad pristinam sanctorum Patrum normam. È dalla tradizione dei Padri che occorre procedere per una corretta ermeneutica della continuità.
«Parlare di “riforma della riforma” è un errore», ha detto di recente papa Francesco. Considerando dunque impossibile aderire all’appello a riorientare gli altari verso l’abside, come qualcuno ha suggerito, nell’articolo vengono sottolineate due urgenze: il recupero della dimensione sacrale della liturgia e l’impegno per la formazione liturgica. La riforma liturgica è da curare meglio, ma non certo da sopprimere.

12 commenti:

  1. Messale di Paolo VI realizzazione del sogno di Pio V !?! Dove sta la pristinam norman dei Padri in una riforma che, disse uno dei protagonisti della bugniniana e paolosestina commissione postconciliare, doveva essere "rapida e radicale" ? Per giustificare una riforma sempre più rifiutata, si cerca di confondere il popolo di Dio con delle falsità.

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  2. Messa di Paolo VI realizzazione del sogno di Pio V !?! Una riforma definita dai novatori ' rapida e radicale'? Dove sta la pristinam formam dei Padri? Il recupero della dimensione sacrale del NO è impossibile anche perché si presta, volutamente, ad ogni arbitrio non più correggibile.

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  3. Messa di Paolo VI sogno di Pio V !?! Una vergognosa falsità di chi tenta di ingannare il popolo di Dio. Dove sta la pristinam formam dei Padri nel NO che si presta, volutamente, ad ogni arbitrio e dissacrazione?

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  4. Il problema non sono gli abusi del Novus Ordo, il problema è il Novus Ordo in sé, una liturgia che non scende dal Cielo, ma che è stata inventata artificialmente da un gruppo di uomini.

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  5. Concordo con felice e dico che questo Papà conosce benissimo la potenza della Messa di sempre (così io la chiamo) e volutamente la vorrebbe sopprimere in ragione della Messa di adesso (così io la chiamo) ma non ci riuscirà mai perché divinamente ispirata e divinamente voluta da Dio in opposizione ai suoi traditori ai quali viene il prurito solo con l'odore dell'incenso.Quindi chiamiamoli per nome:Traditori.

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  6. Questi se la cantano e se la dicono. Speriamo che quando avremo un Papa degno di tal nome quell'indecoroso rito riformato sia abolito una volta per tutte, riportando in onore la vera Messa cattolica. Nel frattempo, finché comandano "loro", che si tengano pure una liturgia degna degli eretici: i suoi errori, il suo squallore e la sua matrice ereticale sono l'espressione perfetta di questa genia di ribelli.

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  7. IO non ne posso più di entrare nelle chiese di sempre e di vederle trasformate in chiese protestanti per non dire vere e proprie discoteche; infatti non entro più in alcuna chiesa che prima degli anni 60 era una chiesa cattolica.
    In quanto a Papa Bergoglio meno lo vedo sui teleschermi a fare comizi e meglio mi sento - Dio mi perdonerà, ma una persona peggiore di questa poteva solo mandarci satana.
    Mi faccio centinaia e centinaia di km al mese per entrare in una cappellina tradizionale dove col cuore in pace con Cristo e me stesso posso pregare senza pensare se sto a pregare il mio Dio oppure un dio pagano, perchè sono sicuro che sono inginocchiato davanti al SS.mo Sacramento , quello vero e reale.
    Qualunque sacrificio vale la pena pur di andare a pregare davanti a Cristo vero in Corpo Sangue Anima e Divinità.
    Non dico cretinate, ma passando vicino a queste nostre chiese diocesane o altro ho l'impressione che la mia fede venga infettata dal modernismo e e paura di perderla per sempre.
    Pensate quanti danni irreparabili hanno fatto in 50 anni e stanno completando con Bergoglio che nega tutto ciò che di cattolico è ancora (anche se poco o nulla rimasto).

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    1. Ha perfettamente ragione!!!!! BRAVO!!! Ave Maria!

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  8. Dove si può rintracciare l'intervista completa? Comunque è già qualcosa che riconosca che la nuova messa vada curata e migliorata!

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  9. Mi sembra di capire che per leggere si debba pagare!

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La Redazione