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martedì 13 dicembre 2016

L'inno (ideale) per "dare un nuovo slancio all'inarrestabile avanzata del movimento tradizionale"

Hanno fatto di tutto per far dimenticare "Noi vogliam Dio",  uno degli Inni popolari più belli ed amati dai fedeli, ma non ci sono riusciti!
Non compare da decenni nelle raccolte dei Canti liturgici delle Diocesi e/o delle Parrocchie.
I cresimandi che debbono conoscere a memoria "Quante le strade che un uomo farà e quando fermarsi potrà? ..." di Bob Dylan (Blowing in the wind)  ignorano completamente , ad esempio, l'Ave Maria in canto gregoriano. 
Purtroppo i risultati... si vedono...
"Noi vogliam Dio" è un canto di cui diversi preti e laici (cattolici adulti) si vergognano...
E' sufficiente tuttavia che una banda musicale lo intoni per le vie di un paese o di una Città  che il miracolo si rinnova: gli anziani lo cantano subito a memoria mentre i più giovani ascoltano in ammirato silenzio.
Davvero quest'Inno è benedetto !
E' anche colpa nostra se al termine delle Messe in Rito Antico non lo intoniamo... preferendo che i fedeli sentano cantare uno o due cantori piuttosto che esprimere coralmente, nel modo militarmente entusiastico che il ritmo dell'Inno suscita, la propria orgogliosa militanza nell'unica Chiesa di Cristo.
AC
L'inno del movimento tradizionale

Se si effettuasse una consultazione tra il “popolo della Tradizione” per scegliere l'inno del “movimento tradizionale”, probabilmente vincerebbe il celebre canto “Noi vogliam Dio”.
In effetti questo canto popolare riassume gli scopi della battaglia spirituale che stiamo combattendo.




A noi non interessano gli applausi del mondo, pertanto ci rifiutiamo di ammainare la bandiera della cattolicità per ricevere in cambio l'approvazione dei “senza Dio” e degli altri nemici di Gesù Cristo.

*
Noi vogliam Dio nelle famiglie, nelle scuole, nelle officine, ovunque.
Vogliamo che la società venga plasmata dai princìpi cristiani, gli unici che possono contribuire davvero al bene materiale e spirituale dei popoli.
Questa non è l'ora dei rimpianti, è l'ora del dovere e del sacrificio, è l'ora del combattimento spirituale. Il vero cristiano legato alla Tradizione Cattolica lotta, soffre e vince per la maggior gloria di Dio. 
Chi è legato ai valori, alle tradizioni, alla dottrina dell'immortale Chiesa Cattolica, deve avere il coraggio, da vero soldato di Gesù Cristo, di testimoniare in faccia al mondo la propria fede, senza temere la disapprovazione dei mondani. 
Ai modernisti gli applausi del mondo, a noi la vittoria!
*
Per dare un nuovo slancio all'inarrestabile avanzata del movimento tradizionale è necessario ravvivare lo spirito combattentistico che dovrebbe caratterizzare ogni membro della Chiesa “militante” (termine caduto quasi in disuso negli ultimi decenni).

Militia est vita hominis super terram (Iob 7,1).
Dio non ci ha messo su questa terra per fare una vita comoda e ricca di piaceri, ma per combattere la battaglia spirituale per la salvezza eterna dell'anima.
Ma mentre i modernisti si sono macchiati dell'onta del tradimento per aver ammainato la bandiera della cattolicità ed essersi piegati alla mentalità mondana, noi non abbiamo nessuna intenzione di deporre la fiaccola della fede.
*
La feroce repressione modernista ci ha duramente provato, ma non è riuscita a piegare la nostra volontà e a farci perdere la fede nell'incrollabile certezza della vittoria finale promessa dal Redentore Divino alla sua Chiesa.

Le difficoltà, le ingiustizie, le persecuzioni nei nostri confronti, invece di indurci alla resa, ci hanno temprato ad ogni rinuncia e ad ogni sacrificio pur di vincere il combattimento spirituale contro la “sintesi di tutte le eresie”.
*
A noi le “svolte antropologiche” non ci interessano, noi vogliam Dio! 
La nostra fedeltà alla Tradizione Cattolica non è una questione di “nostalgia”, ma è una testimonianza schietta ed aperta nei confronti della soprannaturalità del Corpo Mistico di Cristo.

Parafrasando il Vangelo dobbiamo domandarci: “Che giova all'uomo ottenere gli applausi del mondo se poi perde l'anima sua?”. 
Non possiamo tradire la Santissima Trinità per ottenere in cambio la misera approvazione dei seguaci della mentalità mondana. 
Un'anima, un'eternità!

...


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8 commenti:

  1. Noi usiamo un testo corretto da un sacerdote bolognese.
    Qui sotto lo riporto:

    Noi vogliam Dio, Vergin Maria;
    porgi l’orecchio al nostro dir!
    Noi t’invochiamo o Madre Pia,
    dei figli tuoi compi il desir.

    Rit. Dhe benedici, o Madre,
    al grido della fe’.
    Noi vogliam Dio ch’è nostro Padre;
    noi vogliam Dio ch’è nostro Re.
    Noi vogliam Dio ch’è nostro Padre;
    noi vogliam Dio ch’è nostro Re.

    Noi vogliam Dio, nelle famiglie;
    dei nostri cari, in mezzo al cor.
    Grido d’amore ardente e fido,
    per mano tua salga al ciel. Rit.

    Noi vogliam Dio, questa è la prece;
    che l’assemblea rivolge a te!
    Veglia per sempre su tutti noi
    e un di sarem con te in ciel. Rit.

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  2. Riecheggiano canti che riportano agli anni '50-'60

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  3. Questo il testo ORIGINALE:
    Noi vogliam Dio, Vergin Maria,
    benigna ascolta il nostro dir;
    Noi t'invochiamo, o Madre pia;
    dei figli tuoi compi il desir.

    Deh! benedici o Madre, al grido della fé,
    Noi vogliam Dio ch'è nostro Padre,
    noi vogliam Dio ch'è nostro Re.
    Noi vogliam Dio ch'è nostro Padre,
    noi vogliam Dio ch'è nostro Re.

    Noi vogliam Dio nella famiglie,
    dei nostri cari in mezzo al cuor;
    sian forti i figli, caste le figlie:
    tutti l'infiammi di Dio l'amor.

    Noi vogliam Dio in ogni scuola,
    perché la nostra gioventù
    la legge apprenda e la parola
    della sapienza del buon Gesù.

    Noi vogliam Dio nel nostro lavoro,
    perché giustizia, pace e amor
    sian della vita il nostro decoro
    e regni sempre su noi il Signor.

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  4. Eh già...il "sacerdote bolognese" ha censurato il "politicamente scorretto" come la castità...

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  5. http://www.icrss.it/2014/11/16/roma-8-dicembre-processione-dellimmacolata/
    La processione , da via del Corso a S.Maria sopra Minerva , e' iniziata con questo inno .
    Per non dimenticare le nostre radici , in ringraziamento e apostolato .

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  6. Questo inno si sente alla fine del film 'Viaggio in Italia' (1953) di Rossellini, quando i sposi, commossi dal miracolo di altrui, si muovono verso la riconciliazione. Un mondo quando la Fede era integra.

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  7. parole del cardinale Biffi:
    : «È una fortuna senza paragoni aver ascoltato l’annuncio sicuro che c’è un vincitore della morte. L’annuncio sicuro che siamo stati redenti da un sangue prezioso per cui nessuna nostra colpa può sommergerci nell’angoscia».
    Un popolo di Dio a cui si apre il Regno dei cieli. «Questo è il fondamento della fede





    Signore Gesù, aiutaci a vivere in umiltà e semplicità e in gioia;
    senza superficialità e distrazione facendo della nostra vita e del
    nostro lavoro uno strumento di amore e dedizione a Te e ai
    fratelli nella quotidianità e affidandoci a te... affidando la vita a te..
    Senza affanno.... e Ave Maria e avanti !

    NON AFFANNATEVI DUNQUE PER IL DOMANI
    PERCHE’ IL DOMANI AVRÀ 'GIÀ'' LE SUE INQUIETUDINI.
    A CIASCUN GIORNO BASTA IL SUO AFFANNO. (MT. 6,34)


    La pazienza, per tante situazioni della vita, è faticosa ma anche necessaria e utile
    Qualche piccola gioia c'è sempre, si deve accontentare e

    Gesù noi non lo ricordiamo come un personaggio del passato.

    Gesù è vivo oggi, oggi.


    Per noi cristiani Gesù è Dio. Gesù non è un profeta o un grande uomo
    ma è Dio stesso che si fa bambino, si fa uomo per stare con noi e per
    salvarci.

    Ne battesimo, nella Chiesa, nei sacramenti a noi viene e viene con la
    sua grazia e il suo perdono che sono per noi fonte di vita perché ci
    liberano dalla morte e dal male cui tutti siamo esposti e cui nessuno
    può porre definitivo rimedio.
    ---------------
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    sito di Rivista per bambini e ragazzi sulla fede
    WWW.JUNIORT.IT

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  8. E' citato anche nel film "Il marchese del Grillo", quando il protagonista ed il francese corrono in calesse e confrontano questo inno con quello francese

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AVVISO AI LETTORI: Visto il continuo infiltrarsi di lettori "ostili" che si divertono solo a scrivere "insulti" e a fare polemiche inutili, AVVISIAMO CHE ORA NON SARANNO PIU' PUBBLICATI COMMENTI INFANTILI o PEDANTI. Continueremo certamente a pubblicare le critiche ma solo quelle serie, costruttive e rispettose.
La Redazione