di Don Alfredo M. Morselli
AMORIS LAETITIA SURVIVAL KIT
Catechismo dei farisei
lanciatori di pietre,
unici esclusi dalla
misericordia,
per sopravvivere alla
tempesta ereticale
scatenatasi dopo Amoris laetitia
Ai fedeli cattolici così confusi circa la dottrina della fede riguardo al matrimonio dico semplicemente: “leggete e meditate il Catechismo della Chiesa Cattolica nn. 1601-1666. E quando sentite qualche discorso sul matrimonio, anche se fatto da sacerdoti, vescovi, cardinali, e verificate che non è conforme al Catechismo, non ascoltateli. Sono ciechi che conducono altri ciechi”
Card. Carlo Caffarra[1]
DICHIARAZIONE
PRELIMINARE
Sottopongo quanto ho scritto al
giudizio della Chiesa Cattolica Romana e intendo fin d'ora per ritrattato tutto
quello che dovesse risultare, per suo insindacabile giudizio, non in perfetta
conformità con la sana dottrina.
INDICE
1 - La morale oggettiva vs la morale caso per caso
2 - Il matrimonio che
persiste vs il cosiddetto matrimonio fallito.
3 - Evitare confessioni
invalide e sacrileghe e
non mangiare e bere “la propria condanna” (1 Cor
11,29)
vs
Comunione libero
tutti.
I - Alcuni principi
fondamentali
ovvero
la morale oggettiva
(la morale che si basa sulla
stessa natura dell’uomo, sulla grazia e sulle leggi universali naturali e rivelate; secondo essa la bontà dell’azione umana dipende dall’oggetto
in cui è impegnata e, oltre che dalle circostanze in cui è compiuta, dall’intenzione
che la muove)
vs
la morale caso per
caso
(la morale delle
condizioni o circostanze reali e concrete nelle quali bisogna agire e secondo
le quali spetta alla coscienza individuale - chiusa gelosamente in sé e resa arbitra assoluta delle sue
determinazioni - giudicare e scegliere).
* * *
1. D.
Esistono degli atti atti intrinsecamente cattivi che sono sempre peccato
mortale, se commessi con piena avvertenza e deliberato consenso, e che quindi
non possono essere giudicati caso per caso?
R. Sì, “ci
sono atti che per se stessi e in se stessi, indipendentemente dalle circostanze
e dalle intenzioni, sono sempre gravemente illeciti a motivo del loro oggetto;
tali la bestemmia e lo spergiuro, l'omicidio e l'adulterio. Non è lecito
compiere il male perché ne
derivi un bene” (CCC 1756).