Post in evidenza

Elenchi dei Vescovi (e non solo) pro e contro Fiducia Supplicans #fiduciasupplicans #fernández

Pubblichiamo due importanti elenchi. QUI  un elenco coi vescovi contrari, quelli favorevoli e quelli con riserve. QUI  un elenco su  WIKIPED...

domenica 5 giugno 2016

Le parole di mons. Rosica. Nervosetti? Calmi:"Fortunatamente con Papa Francesco è avvenuto questo cambiamento di prospettiva"

In questi tempi non ci dovremmo più meravigliare di nulla ma l' intervento che Mons. Thomas Rosica, uno dei portavoce ufficiali della Santa Sede, ha tenuto a Brooklin (NY) in occasione della Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, promossa dall’archidiocesi di Brooklin e dalla DeSales Media Group, ci ha stupito non poco. Comprendiamo, senza gioire, che i nervi di tanti monsignori vaticani (che nell'intimo del loro cuore amano e venerano la sana Dottrina trasmessa dai loro Genitori) stanno saltando  man mano che si avvicinano alcuni appuntamenti "altamente" spirituali : il Papa infatti  «riceverà a settembre in Vaticano Pablo Iglesias e i vertici di Podemos», il partito politico spagnolo di sinistra fortemente ateo e appena un mese dopo la "commemorazione" della Riforma Protestante a Lund dove il Papa prenderà parte attiva alla «celebrazione ecumenica con la Federazione luterana mondiale per i 500 anni della Riforma di Martin Lutero »( un grandissimo dono  agli agonizzanti, ultra-divisi protestanti: un immenso spazio mediatico per un evento che altrimento sarebbe passato in secondo o terzo
piano). 
La saggezza antica insegna che " la nostra bocca è il barometro del nostro cuore" . 
L'Apostolo San Giacomo difatti dice: " Lo sapete, fratelli miei carissimi: sia ognuno pronto ad ascoltare, lento a parlare, lento all'ira. Perché l'ira dell'uomo non compie ciò che è giusto davanti a Dio".    
Un arguto commentatore cattolico ha sottolineato l'intervento del Monsignore a Brooklin: « Solo i cattolici sono odiosi, odiati e odiabili. Specie se professano la loro fede: "sono violenti". 
I terroristi e l'islam no:  è noto che sono i cattolici che mettono le bombe nelle metropoli e danno fuoco alle moschee. E' solo e tutta colpa degli "integralisti cattolici" che "Diffondono una cultura di morte" questi cattolici online: specie quando difendono la vita, al contrario degli amichetti abortisti ed eutanasisti .... 
Gli "imbronciati con le facce amorfe", come li definì Galantino, riferendosi a quelli che dicevano il rosario davanti le cliniche abortiste, nemmeno davanti alle cliniche possono stare. ... 
Insomma, dove debbano stare non si è capito,né che faccia devono avere, s'è capito solo che devono tacere e possibilmente non farsi vedere »  : è sempre e solo colpa dei Cattolici...
AC


Cattolici online? violenti assassini! 
Parola del portavoce vaticano T. Rosica! 

I cattivi cattolici che seminano odio e violenza su internet sono dei veri e propri “assassini”, promotori di una “cultura della morte”, che stanno trasformano la rete in un “cimitero di cadaveri”. 
Ad affermarlo non è un attivista anticattolico che ha in odio la Chiesa, ma un prete, anzi di un monsignore; ancora di più, uno dei portavoce ufficiali della Sala Stampa del Vaticano addetto alle comunicazioni in lingua inglese, il reverendo brasiliano-canadese mons. Thomas Rosica .
Ne riporta la notizia un articolo del quotidiano americano Crux che sintetizza un passaggio dell’intervento di mons.Rosica durante la conferenza tenuta a Brooklin (NY) nella Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, lo scorso 11 maggio, promossa dall’archidiocesi di Brooklin e dalla DeSales Media Group  (organo diocesano per le comunicazioni). 
Sebbene il discorso sia stato molto più ampio ed articolato e non si sia limitato all’accusa contro i cattolici, si sa che i giornali cercano lo scoop e – in questo caso – l’asprezza delle parole di mons. Rosica merita una riflessione.
Sacerdote, biblista, professore e giornalista, classe 1959, Rosica è stato l’organizzatore della GMG di Toronto nel 2002 ed è l’amministratore delegato della Salt + Light Catholic Media Foundation (primo network televisivo cattolico canadese). 
Dal 2009 è consultore del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali e nel 2013 è entrato a far parte dello staff della Sala Stampa Vaticana come speaker ufficiale per la lingua inglese. 
Ha al suo attivo numerose pubblicazioni ed ha ricevuto diversi prestigiosi premi internazionali.
Nel suo lungo discorso sulle comunicazioni sociali nella Chiesa, mons. Rosica affermato che “anche se Papa Francesco è riuscito ad aggiornare (rebranding) il profilo pubblico della Chiesa, ciò non emerge quando i cattolici utilizzano i social media“; al contrario, spesso gli utenti cattolici diffondono su internet “una cultura di morte” piuttosto che una “cultura della vita”!
Molti dei miei amici non cristiani e non credenti mi hanno fatto notare che i cattolici hanno trasformato Internet in una fogna di odio, di veleno e vetriolo, e il tutto in nome della difesa della fede!” 
La fonte dalla quale il monsignore trae le informazioni è sicuramente degna di fede (si tratta pur sempre amici), ma non sempre gli amici sono amici dei tuoi amici, e il loro essere definiti “non credenti” e “non cristiani” desta il sospetto di parzialità. 
Quella degli “amici” è un’accusa pesante e generica contro i cattolici che Rosica sposa in toto in onore dell’amicizia.
Il mons. vaticano non è per nulla tenero con i cattolici che – in nome della fede – starebbero “seminando odio” su internet: “Le diffamazioni su internet da parte di coloro che si definiscono cattolici, hanno trasformato la rete in un cimitero di cadaveri sparsi in giro“. 
Spesso questi scrupolosi, nostalgici, che si danno arie di leader e e autoproclamatisi “custodi virtuali della fede o di pratiche liturgiche”, sono persone disturbate, arrabbiate, ossessionate, “che non hanno mai trovato un pulpito nella vita reale e ricorrono così alla rete virtuale” per diventare “papi troller” e “santi carnefici”.
Secondo Rosica si tratta di persone malate e lontane da Dio bisognose di guarire e convertirsi. Sentenzia infatti: “In realtà sono profondamente turbati, persone tristi e arrabbiate” e “dobbiamo pregare per loro, per la loro guarigione e conversione!”
L’articolo di Crux segnala che sia mons. Rosica che il suo network canadese sono stati presi di mira da alcune organizzazioni cristiane “pro-life e conservatrici”. 
Non è dunque difficile immaginare che il monsignore se la prenda con queste categorie di cristiani, quelli – per così dire – più combattivi e meno disposti a fare concessioni al “mondo” per sembrare più simpatici e al passo coi tempi. 
E’ a loro che si riferisce quando afferma che “Se giudichiamo la nostra identità basandoci su certi siti e blog ‘cattolici’, saremo considerate persone che sono contro tutti e contro tutto. Dovremmo invece essere conosciuti come persone a favore di qualcosa, qualcosa di positivo che può trasformare la vita ed influenzare la cultura”.
Fortunatamente – continua – con Papa Francesco è avvenuto questo cambiamento di prospettiva
Fino a poco tempo fa (prima di Francesco), “quando domandavi per strada ‘Cos’è la Chiesa Cattolica?’ oppure ‘A cosa serve il papa?’, la risposta spesso era ‘I cattolici sono contro l’aborto, il matrimonio gay e il controllo delle nascite’. 
I cattolici sono conosciuti per gli scandali degli abusi sessuali, che hanno indebolito la loro autorità morale e credibilità”. 
Ora, grazie a Francesco, la risposta a queste domande da parte della gente “di fuori” è diversa.
L’invettiva di mons. Rosica contro i blog cattolici “violenti” non rende però onore alla realtà dei fatti. 
Basterebbe infatti seguire ciò che succede ogni giorno su Facebook e su Twitter a chi condivide posizioni cattoliche in difesa della Chiesa e della tradizione cristiana. 
Certi utenti e blog cattolici popolari ricevono in continuazione piogge di insulti e di infamie personali a causa del loro pensiero e della loro fede senza che nessuno – tanto meno i responsabili dei networks in questione, spesso zelanti nella censura di ciò che è considerato “scorretto” – trovi da eccepire sospendendo o censurando i messaggi più violenti e offensivi.
...

Fonte : Testa del serpente