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sabato 13 febbraio 2016

L'Aquila 11 febbr.2016 : via il Crocifisso dal Comune nel nome della "laicità"!

Non ci sono davvero parole per commentare quanto accaduto pochi giorni fa nella martoriata Città dell'Aquila : il Crocifisso è stato sfrattato dalla Sala Consigliare del Comune del nome della "laicità" apponendo il solito delirante sragionamento che là  dove è appeso "si compiano indicibili soprusi ai danni dei non cristiani". 
Siamo proprio sicuri che i Cittadini de L'Aquila, la cui fede è solida come roccia, la pensino come i loro attuali amministratori civici?
AC
COMUNE L'AQUILA: CONSIGLIO DICE NO AL CROCIFISSO IN AULA L’AQUILA 
- Non verrà appeso il crocifisso all’interno dell’aula del Consiglio comunale dell’Aquila
Nell’assemblea di oggi ( 11 febbraio 2016)  è stato infatti definitivamente bocciato, per 15 voti contrari a 10 favorevoli, l’ordine del giorno del consigliere di Forza Italia Roberto Tinari, che proponeva di posizionare il simbolo cristiano nella sala sulla base di una sentenza del 2011 della Corte europea dei diritti dell’uomo. 
Si è trattato del secondo round dopo che, lo scorso 20 ottobre, il primo tentativo di Tinari era finito 9-9 con una divisione sia nella maggioranza che nella minoranza: la parità aveva bocciato l’istanza ma al tempo stesso consentiva di riproporla ai voti. 
A dicembre un gruppo civico chiamato Difendiamolaq, composto da giovani consiglieri di circoscrizione ed esponenti delle associazioni cittadine di centrodestra, senza però simboli, aveva raccolto 829 firme a sostegno della mozione in un banchetto presso un centro commerciale. 
Tinari accusa “la complicità di alcuni consigliere di maggioranza come Adriano Durante e Giuliano Di Nicola che l’altra volta avevano votato a favore e oggi contro: ci deve essere stato qualche mutamento, forse perché hanno ottenuto l’assessorato”, passato da Lelio De Santis a Giovanni Cocciante. 
“Questi sono valori non barattabili, bisogna pensarla sempre allo stesso modo, non secondo le stagioni e la convenienza - sbotta Tinari - Questi consiglieri vanno dietro le processioni, vanno in chiesa, ma poi non fanno i fatti”. 
Nell’attuale aula consiliare, una ex palestra in località Villa Gioia, aperta dal 30 aprile 2013, il crocifisso non ci è mai stato. 
GLI INSORTI: “E ORA CON CHE FACCIA ALLA PERDONANZA?” 
Uno dei promotori della raccolta firme, Roberto Jr Silveri del club Forza Silvio “Giuseppe Ungaretti”, ha commentato sulla rete sociale di Facebook dopo aver assistito al voto. 
LA NOTA 
Poco fa ero, insieme ad altri amici impegnati nella “battaglia del Crocifisso”, a sostegno della mozione di Roberto Tinari per affiggere di nuovo il Crocifisso nell’aula del consiglio comunale. 
La questione non si dovrebbe nemmeno porre: stava nell’aula del consiglio prima del terremoto e come hanno rimesso i banchi e le sedie ce lo dovevano rimettere. 
Non so se se lo sono dimenticato o apposta non ce l’hanno messo, sta di fatto che ci dovrebbe stare. 
La mozione è stata respinta, dopo una discussione consiliare che è andata a cacciarsi nei massimi sistemi, diventando vero scontro ideologico a tratti fumettistico. 
Momento memorabile è stato quando Giuliano Di Nicola dell’Italia dei valori (valori sempre più sconosciuti) , che a ottobre aveva votato a favore, ha dichiarato che l’Idv avrebbe votato contro, tuonando “Qui sconfitta è la coscienza di tutti”. 
Le ironie sul “cambio di vedute” si sono sprecate, insinuando che sia dovuto alla presenza di Cocciante in Giunta. Memorabile Enrico Perilli che faceva la battuta “dovendo scegliere tra Gesù e Barabba, l’Italia dei valori ha scelto l’assessore Cocciante”. 
L’illustre assessore (alla Cultura?) Leone ha invocato “la laicità dello stato” richiamando “luoghi inclusivi” (immaginando che dove è presente il Crocifisso si compiano indicibili soprusi ai danni dei non cristiani) e partendo per la tangente con argomenti che non c’entravano nulla.  ( Sottolineatura nostra N.d.R.)
Gli “illustri aquilani”, i cui ritratti sono appesi ai muri (al contrario di un Illustre Nazareno), si univano al nostro sconcerto, e se le loro facce non fossero ferme da quattrocento anni si sarebbero messi a ridere. 
 A chi invocava la separazione tra comune e religione chiedo però: con quale faccia sfilerete alla Perdonanza (vero privilegio religioso nelle mani dell’amministrazione cittadina)? 
Forse è meglio se sfilerete in maschera, spacciandovi per figuranti.
Fonte : Abruzzoweb 

Reportage Fotografico - L'Aquila frammenti di memoria 
 - FRAMMENTI Giorgio Santise L'Aquila. Crocifisso appeso all'interno di una casa crollata nel terremoto 
- FRAMMENTI Manuel De Pandis L'Aquila. Crocifisso caduto tra le macerie all'interno di una palazzina inagibile.

15 commenti:

  1. Non preoccupatevi, ci penserà Mons. Petrocchi Arcivescovo dell'Aquila a far sentire forti le parole di sdegno e reprimenda di questa scelta squallida.

    Questo il breve e inconfutabile intervento del primo pastore diocesano parola per parola:

    Zzzzzzzzzzz.... Z.zzzzzzz ZZZZzzzzz....

    Stesso inequivocabile intervento al riguardo si avrà in occasione della Perdonanza, ma con alcuni approfondimenti:

    Zzzzzzzzzzz.... Z.zzzzzzz ZZZZzzzzz.... BBZZZZzzzzzzzzzzz.... Ronf!!!! ZZZZzzzzzzzz!!!!!



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    1. Meglio così.
      La Diocesi dell'Aquila è fragile come un castello di carte.
      Anzi,per essere precisi,come un castello di cambiali.

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  2. Gesù fu crocifisso in mezzo ai ladroni.
    Non è che togliendo il Crocifisso si può cambiare il Vangelo oppure la Polizia non ti becca con le mani nel sacco.
    Devo dire che queste assemblee democratiche mi sembrano un po immature....

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  3. Povera L'Aquila, in mano a ladroni e massoni. E pensare che, fino all'unità d'Italia, portava il nome di Gesù nel suo stemma, oltre che sui portali di ogni casa, grazie alla predicazione di san Bernardino. Poi lo stemma civico fu manomesso, e al posto di IHS si legge un PHS che non vuol dire proprio nulla. Salus populi aquilani, ora pro nobis.

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  4. Non meraviglia più di tanto che quella città rinneghi apertamente le sue radici cristiane. La 'perdonanza, che di religioso ha ben poco, non è altro che una sceneggiata per imporre la propria immagine e potere. Bonifacio VIII lo aveva capito bene, abolendola.

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    1. Senti,
      la Diocesi dell'Aquila è la Diocesi che ha dato più Santi e Beati alla Chiesa Cattolica dopo la Diocesi di Roma.
      E' stata superata solo in tempi recentissimi dalla Diocesi di Otranto ,per ovvi motivi,tra cui anche le dimissioni di Benedetto XVI.

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    2. E' vero quel che ha scritto Anonimo delle 20:27 : la diocesi de L'Aquila ha donato alla Chiesa un grandissimo numero di Santi e di Beati.
      Non ho compreso la parte finale dell'intervento "E' stata superata solo in tempi recentissimi dalla Diocesi di Otranto ,per ovvi motivi,tra cui anche le dimissioni di Benedetto XVI."
      Grazie se vorrà spiegare questa frase.

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    3. L'anonimo delle 20,13 è scombiccherato nella logica e nella sintassi.

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    4. La Chiesa Cattolica non è un esercito massonico dove magari il più vile milite ignoto riposa al Vittoriale sotto perenne picchetto solenne ad insulto perenne delle Mamme dei veri eroi.
      Nella Chiesa Cattolica i Santi hanno un padre ed una madre ed hanno nomi e cognomi.
      Non si possono fare Beati 800 ed oltre persone senza nome come fece Clemente XIV che sciolse i Gesuiti e fu da essi distrutto come del resto Benedetto XVI che li ha fatti addirittura tutti ed ottocento Santi ed è stato liquidato da un gesuita argentino che oggi è sulla bocca di tutti.

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    5. Perchè Benedetto XVI non ha proclamato Beati il Vescovo,i Sacerdoti e le Suore della Diocesi di Mogadiscio?
      Essi sono state vittime dei mostruosi eretici saraceni di oggi.
      Risposta: perchè hanno nomi e cognomi.

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    6. Bisognerebbe spiegare come mai, coloro che tolgono il crocifisso, siano gli stessi che sfilano, in corteo folkloristico, benedetti dal muto vescovo, magari battendosi il petto, per una 'perdonanza' inventata per uso proprio.

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  5. Mi pare che Papa Clemente VII scomunicò il lercio Enrico VIII dicendo:"Meglio una scisma in più che un altro divorzio".
    In buona sostanza i veri Papi di un tempo hanno preferito mandare all'inferno un'intera isola popolosa quanto insignificante come l'Inghilterra piuttosto che ammettere una Comunione sacrilega.
    Quindi direi che se passa la comunione ai divorziati conviventi penso che sia meglio uno scisma.
    Meglio entrare senza un braccio in Paradiso piuttosto che tutt'intero all'inferno.

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  6. E' assai difficile seguire gli ultimi commenti, che non c'entrano nulla con il post, senza il serio rischio di farsi venire il mal di testa...
    Un po' di sana logica è possibile ?

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    1. Penso tu abbia ragione,ma noi tradizionalisti siamo obbedienti.
      Se Bergoglio spara idiozie dalla mattina alla sera ,noi piccoli seguiamo il suo solco:)

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    2. Bella battuta Anonimo 17:40 non saprei come replicare.
      Ci debbo pensare molto ...
      Intanto : bravo !

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La Redazione