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lunedì 22 febbraio 2016

Benedetto XVI: cos'è la Tradizione?

Grazie ai cari amici di  Missa Gregoriana per aver ripubblicato questa descrizione magistrale della Tradizione da parte di S.S. Benedetto XVI.
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BENEDETTO XVI (35)
La Tradizione apostolica… non è una collezione di cose, di parole, come una scatola di cose morte; la Tradizione è il fiume della vita nuova che viene dalle origini, da Cristo fino a noi, e ci coinvolge nella storia di Dio con l’umanità.
Il Concilio Vaticano II ha rilevato, al riguardo, che la Tradizione è apostolica anzitutto nelle sue origini: “Dio, con somma benignità, dispose che quanto egli aveva rivelato per la salvezza di tutte le genti, rimanesse per sempre integro e venisse trasmesso a tutte le generazioni. Perciò Cristo Signore, nel quale trova compimento tutta la rivelazione del sommo Dio, ordinò agli Apostoli di predicare a tutti, comunicando loro i doni divini, il Vangelo come fonte di ogni verità salutare e di ogni regola morale” [Dei Verbum].


La Chiesa trasmette tutto ciò che è e che crede, lo trasmette nel culto, nella vita, nella dottrina. La Tradizione è dunque il Vangelo vivo, annunciato dagli Apostoli nella sua integrità, in base alla pienezza della loro esperienza unica e irripetibile: per opera loro la fede viene comunicata agli altri, fino a noi, fino alla fine del mondo. La Tradizione, pertanto, è la storia dello Spirito che agisce nella storia della Chiesa attraverso la mediazione degli Apostoli e dei loro successori, in fedele continuità con l’esperienza delle origini. E’ quanto precisa Papa san Clemente Romano verso la fine del I secolo: “Gli Apostoli – egli scrive – ci annunziarono il Vangelo inviati dal Signore Gesù Cristo, Gesù Cristo fu mandato da Dio. Cristo viene dunque da Dio, gli Apostoli da Cristo: entrambi procedono ordinatamente dalla volontà di Dio… I nostri Apostoli vennero a conoscenza per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo che sarebbero sorte contese intorno alla funzione episcopale. Perciò, prevedendo perfettamente l’avvenire, stabilirono gli eletti e diedero quindi loro l’ordine, affinché alla loro morte altri uomini provati assumessero il loro servizio”.
Questa catena del servizio continua fino ad oggi, continuerà fino alla fine del mondo. Infatti il mandato conferito da Gesù agli Apostoli è stato da essi trasmesso ai loro successori. L’invio apostolico implica un servizio pastorale (“fate discepole tutte le nazioni…”), liturgico (“battezzandole…”) e profetico (“insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato”), garantito dalla vicinanza del Signore fino alla consumazione del tempo (“ecco, io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo”). Così, in un modo diverso dagli Apostoli, abbiamo anche noi una vera e personale esperienza della presenza del Signore risorto. Attraverso il ministero apostolico è così Cristo stesso a raggiungere chi è chiamato alla fede. La distanza dei secoli è superata e il Risorto si offre vivo e operante per noi, nell’oggi della Chiesa e del mondo. Questa è la nostra grande gioia. Nel fiume vivo della Tradizione Cristo non è distante duemila anni, ma è realmente presente tra noi e ci dona la Verità, ci dona la luce che ci fa vivere e trovare la strada verso il futuro.
Papa Benedetto XVI, Udienza generale 3 maggio 2006

15 commenti:

  1. Papa Benedetto, come grande teologo e docente, ha operato per il bene della Chiesa prima da cardinale, poi come Pietro, individuando la crisi attuale del mondo cattolico, soprattutto gerarchico e accademico, nell'abbandono della tradizione dottrinale e liturgica che le ha permesso di superare nei secoli: apostasie, eresie e scismi. (E.F.)

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  2. Sono addolorato di constatare tanto apprezzamento per queste parole di Benedetto sulla Tradizione. Sembrano belle e in linea di continuità con la... Tradizione, ma in realtà non lo sono affatto. Qui si parla di fiume vivo, altrove di Tradizione vivente, di storia dello Spirito: concetti assai ambigui che fanno intendere che con la Dei Verbum ci si è allontanati alquanto dalla definizione del Concilio Tridentino di Tradizione come la prima fonte della Rivelazione. Altrove Ratzinger ha detto anche più chiaramente che la intende come la continuazione della Parola di Dio nel tempo attraverso il Magistero della Chiesa, mentre prima si diceva che il Magistero deve solo essere a servizio della Parola immutabile di Dio, espressa sia nella Tradizione che nella Scrittura. Col Vaticano II si ha una brusca rottura della continuità soprattutto a partire da questo concetto, come ha ben evidenziato Mons. Brunero Gherardini, il quale aggiuge argutamente che se ci fosse davvero contitnuità con la Tradizione, non basterebbe affermarlo, ma bisognerebbe dimostrarlo. Denuncia questa a cui Papa Benedetto, chiamato in causa espressamente, non ha dato risposta. Così infatti l'attuale gerarchia modifica un po' alla volta nel tempo, quasi impercettibilmente, i contenuti della dottrina cattolica all'insegna della Tradizione vivente, che come una sorgente che va al mare, fa sgorgare di continuo acqua nuova, adeguata ai tempi. Tanto che Paolo VI arrivò a dire addirittura "La Tradizione sono io": Questo dice tutto. Per favore non facciamoci ingannare dai bei discorsi sottilmente ambigui.
    TEOFILATTO.

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    1. Le parole di Paolo VI si spiegano con la sua condotta ambigua e sovversiva.

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    2. Cavilli terminologici che riescono solo a danneggiare chi lotta per la tradizione.

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  3. Benedetto XVI ottimo Papa ma in fondo sempre un po' ambiguo.

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    1. Se è ottimo, ambiguo non ci sta proprio!

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    2. E invece si perché per essere perfetto (come un pio xii per intendersi) avrebbe dovuto picchiare più duro sulla liturgia vero male della Chiesa attuale e non dimettersi

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    3. E invece si perché per essere perfetto (come un pio xii per intendersi) avrebbe dovuto picchiare più duro sulla liturgia vero male della Chiesa attuale e non dimettersi

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    4. Il fatto che non doveva dimettersi purtroppo non dipese dalla sua volontà. Le dico questo perché due anni prima della rinuncia di BXVI in una rivelazione privata, che avvenne anche alla presenza dei sacerdoti, Padre Pio disse di proteggere il Papa altrimenti lo avrebbero mandato in esilio, in quanto una "entità" voleva impadronirsi della Cattedra di Pietro, aggiungendo, tra l'altro, che BXVI sarebbe stato l'ultimo Papa (e su questo occorre saper interpretare). In fede.

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    5. Non capisco lo stesso....comunque è andata così.....

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    6. E' semplicissimo, è stato stretto e costretto.

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    7. x Hierro1973 Difatti Pio XII non ha mai mostrato segni di ambiguità... Montini a Milano ... riforma della settimana santa affidata completamente a un tal Bugnini...

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  4. Avercene adesso......almeno teneva omelie bellissime e dignitosissime liturgie, resta sempre un rimpianto per quello che avrebbe potuto essere e non glielo hanno permesso, spiace dirlo, ma a me il vdr rende sconcertato e triste e lontano.

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  5. Papa Benedetto non sarebbe stato bersaglio delle critiche e degli insulti dei novatori arroganti se non avesse difeso l'autentica dottrina della tradizione contro i sincretisti ( v. Dominus Jesus), dei movimenti pseudocattolici, degli esegeti che separano il Cristo della storia da quello della fede ( v. Gesù di Nazaret).Si legga il Catechismo della chiesa Cattolica e il motu proprio SP, premessa per una revisione del NO in senso tradizionalista. ( E.F.)

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  6. Nonostante il linguaggio moderno (e quindi ambiguo) quanto gli ho voluto bene e quanto mi manca.
    Devo a lui molto della mia ri-conversione e della scoperta della Tradizione, mi ha insegnato ad amare la liturgia e a coniugare sempre fede e ragione.
    Mi sento orfano di una guida che comunque dava una guida al popolo cattolico, dava una direzione ed era quella cattolica ossia universale, valida per tutti gli uomini, non solo per alcune categorie.
    C'è qualcosa di molto strano dietro le sue dimissioni...non riesco ad accettare e a comprendere razionalmente il senso di questo gesto ... in rottura con la Tradizione viva.

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La Redazione