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sabato 19 dicembre 2015

Ancora su leoni e zebre e sulla madre degli stupidi che rimane incinta


Ancora su ciellini che nel loro piccolo si arrabbiano.....

Renato Farina

Ad un certo punto un leone immenso si è sdraiato trionfante su San Pietro. Ma sì, è lui la divinità della sera dell'Anno Santo. Potente, buono, glorioso. Hic sunt leones. Altro che martiri. Questo ha proposto la Chiesa cattolica al mondo dopo l'austero rito mattutino. Cristo di giorno, Re Leone la sera.Panem et circenses? Nutrimento eucaristico nudo e povero per le anime pie di giorno, divertimento fantasmagorico tipo (...)(...) oratorio di Disneyland la notte? Che sia questa bislacca alternanza tra miseria della liturgia e ricchezza dell'ecologia l'essenza della nuova evangelizzazione? Spero di no. Sono sicuro di no. Mi auguro che Bergoglio scagli le sue folgori incenerenti non solo sui faraoni della Curia ma su chi ha consentito che la basilica dov'è la tomba del suo primo predecessore sia stata ridotta a scenario non del presepe ma di un sabba pagano. Mi rendo conto che sto dicendola grossa, ma la cronaca è spietata.La sera del primo giorno di un Giubileo della Misericordia, centomila persone hanno assistito ad un meraviglioso bestiario proiettato sulla facciata di San Pietro. Erano il doppio di quanti si erano assiepati in piazza sotto la pioggia per accompagnare il Papa ad aprire la Porta del perdono. In fondo si può sempre attraversare la soglia purificante per altri 360 giorni e pure nelle chiese vicino casa. Così sotto ma anche sopra le immense statue degli apostoli e del Nazareno con i segni dei chiodi, invece degli Atti dei Martiri, finalmente si è passati agli Acta Leonorum. Era ora che la Chiesa si modernizzasse, e desse il giusto merito ai leoni e alle altre fiere, senza cui non si sarebbe versato quel sangue che fa germogliare nuovi fedeli come fiori.Per questo ieri la Basilica Vaticana è stata il teatro di una sacra rappresentazione dove finalmente si è capito che la tragedia del nostro tempo non è la persecuzione dei cristiani, che in fondo sono pur sempre un miliardo e rotti, ma lo sterminio delle tigri, così belle, possenti, eleganti, mica straccione come le ragazze cattoliche o yazide schiavizzate in Nigeria e in Irak.Di giorno abbiamo avuto la Chiesa di Francesco, sobria, priva di solennità retoriche, senza le vesti coloratissime di Wojtyla al Giubileo del 2000. La sera, ecco la Chiesa trionfante di Al Gore e degli animalisti, tutto uno squillare di tinte favolose politicamente corrette.Io oso credere che la serata, di rito scozzese post moderno, approvata e riconosciuta dalle supreme logge sia stata inventata all'insaputa di Papa Bergoglio, come accadde con la festa realizzatasi sopra il colonnato di San Pietro, con brioche e ostie in simpatica mescolanza, mentre sotto, in piazza, si canonizzavano Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. Ci vorrebbe un altro processo più serio di quello del Vatileaks numero 2.Renato Farina

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La Redazione