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venerdì 15 maggio 2015

Messa in suffragio di Mario Palmaro: centinaia i fedeli


 Centinaia di fedeli alla Messa in suffragio di Mario Palmaro
celerata nella Chiesa di S. Giorgio in Velabro in Roma,
al termine della Marcia per la Vita
da CNSP, del 14.05.2015


Erano davvero tanti (si stimano in almeno 300, forse anche più) i fedeli accorsi domenica nella bella basilica paleocristiana di San Giorgio in Velabro, a Roma, per la S. Messa celebrata nella forma straordinaria del rito romano da mons. Marco Agostini dopo la conclusione della Marcia per la Vita, che anche quest’anno ha riunito a Roma decine di migliaia di manifestanti pro-life provenienti da tutta Italia ed anche dall’estero.
Ed anche quest’anno la S. Messa è stata promossa dal Coordinamento Nazionale del Summorum Pontificum (CNSP), per offrire ai partecipanti alla Marcia la possibilità di santificare la domenica ricordando nella preghiera Mario Palmaro (in cui suffragio è stato applicato il Sacrificio), vero ed esemplare campione dell’impegno per la vita senza compromessi, alla cui opera è legata anche la diffusione della liturgia tradizionale in Italia. Le offerte raccolte durante la celebrazione sono state devolute all’Associazione San Giuseppe, costituita per sostenere la famiglia dello scrittore, dopo la sua prematura scomparsa il 9 marzo 2014.
La S. Messa di S. Giorgio in Velabro è stata un’occasione di vero arricchimento spirituale per i tanti che vi hanno assistito. Stanchi e accaldati ma felici per l’ottima riuscita della Marcia, che si era conclusa da poco nel vicinissimo piazzale Bocca della Verità, i fedeli hanno iniziato a riempire le navate della basilica quasi un’ora prima dell’inizio della S. Messa, preparandosi spiritualmente al sacro rito mentre sacerdoti e seminaristi dell’Istituto di Cristo Re, che si è occupato del servizio liturgico, curavano con devozione l’allestimento dell’altare. Da subito, in un improvvisato confessionale – una sedia collocata nella navata destra – un sacerdote messosi generosamente a disposizione, ha ascoltato le confessioni di numerosissimi penitenti, proseguendo incessantemente per tutta la durata della S. Messa (tanto che ad alcuni si è dovuto distribuire la Comunione anche al termine della celebrazione).
 Colpiva la massiccia presenza di famiglie, spesso con bambini piccoli, di giovani e giovanissimi; colpiva soprattutto la spontanea semplicità con cui tutti hanno seguito il rito, in un clima di vera fraternità, di sincera partecipazione spiritualmente davvero attiva, di consapevole adesione al mistero. Per alcuni, la celebrazione è stata l’occasione per accostarsi per la prima volta alla liturgia tradizionale, ed è stato commovente osservare con quale sorpresa essi hanno scoperto che la “Messa in latino” è così lontana dagli stereotipati pregiudizi che la circondano, e che essa è amata da un popolo così vivo e palpitante com’è il popolo Summorum Pontificum.
 L’omelia di mons. Agostini, particolarmente incisiva, ha posto l’accento sull’importanza della testimonianza cristiana, a suggello dell’impegno dei tanti che, non senza sacrificio e spesso provenendo anche da molto lontano, avevano partecipato alla Marcia; ed ha menzionato, fra i testimoni di cui oggi più che mai vi è bisogno, anche l’esemplare figura di Mario Palmaro.
 A mons. Agostini ed a tutti coloro che si sono prodigati perché la celebrazione della S. Messa potesse aver luogo – in particolare ai Canonici ed ai Seminaristi dell’Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote, che hanno assicurato il servizio liturgico e musicale, ed ai Canonici Regolari dell’Ordine della Santa Croce di San Giorgio in Velabro, che hanno accettato con generosa disponibilità di accogliere il popolo Summorum Pontificum nella loro chiesa – è andato il cordiale ringraziamento del CNSP, con l’appuntamento al prossimo anno, quando i partecipanti alla Marcia per la Vita potranno nuovamente coronare la loro importante testimonianza assaporando spiritualmente la perenne giovinezza della liturgia tradizionale.

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