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domenica 10 agosto 2014

Per i nostri fratelli perseguitati in Iraq e in Siria

Canti della Chiesa Romana per i tempi di persecuzione 
( Cantuale Antonianum

Dopo aver pubblicato il post sulla messa "Per i cristiani perseguitati" più di un lettore mi ha chiesto quali siano i canti "adatti ", qualcuno ha anche mandato delle proposte. 
Effettivamente la Chiesa ha già pensato anche a quelli. 
Dando un'occhiata all'Ordo Cantus Missae (= il libro liturgico post-conciliare dove sono stabiliti tutti i canti per ciascuna celebrazione), troviamo al num. 365 (p. 134). 
Cliccando ( dal sito N.d.R.)  su ogni titolo potete aprire lo spartito corrispondente:
 9. Pro Christianis persecutione vexatis 


IN. Exsurge, quare obdormis, oppure: Respice, Domine 
GR. Respice, Domine, oppure: Sciant gentes 
AL. Domine, Deus meus, oppure: Eripe me 
OF. Ad te, Domine, levavi, oppure: Populum humilem 
CO. Beati mundo corde, cum ps. 33* oppure: In salutari tuo, cum ps. 118 oppure:  
       Quod dico vobis, cum ps. 125* 

I canti dell'Introito e del Graduale sono presi dalla Domenica di Sessagesima e dalla XIII domenica dopo Pentecoste. 

L'offertorio Ad te Domine è quello famosissimo della I domenica d'Avvento, 
L'antifona di comunione Beati mundo corde è presa dal proprio della festa di Tutti i Santi, e canta - è vero - la beatitudine dei perseguitati per la giustizia, ma la maggior parte degli altri testi proposti chiede la liberazione dai nemici, da coloro che "ci" o "mi" perseguitano. 
La Chiesa parla sempre in prima persona: le membra di Cristo perseguitate in qualunque parte del mondo sono parti dell'unico corpo. 
Per questo i fedeli, che siano d'Europa o d'America o d'Asia, chiedono a Dio, nel comune canto dei salmi, la liberazione "da quanti perseguitano noi", e fanno tante domande al Signore, perché si affretti a rispondere e venga in soccorso del suo popolo umile e martoriato. 
E il canto "spiritual" dei cristiani perseguitati, che non smettono mai, però, di elevare la voce al Signore, pur in mezzo ai disastri, aspettando da lui la salvezza. 
Vi allego qui lo struggente canto d'ingresso 
Exurge, quare obdormis, il cui testo è Ps. 43, 23-26 - Exsúrge, quare obdórmis, Dómine? Exsúrge, et ne repéllas in finem. 
Quare fáciem tuam avértis, oblivísceris tribulatiónem nostram? 
Adhæsit in terra venter noster: exsúrge, Dómine, ádiuva nos, et líbera nos. 
[Ps. 43, 2 - Deus, áuribus nostris audívimus: patres nostri annuntiavérunt nobis. Glória Patri…] 
Sal. 43, 23-26 - Svégliati, perché dormi, Signore? Déstati, e non respingerci per sempre. Perché nascondi il tuo volto e dimentichi la nostra tribolazione? 
Giace a terra il nostro corpo: sorgi in nostro aiuto, o Signore, e líberaci. 
[Sal. 43, 2 - O Dio, lo abbiamo udito con i nostri orecchi: ce lo hanno raccontato i nostri padri. Gloria al Padre…] 

Continua QUI 


*** 
Il quotidiano bollettino di morte e di atrocità  : 


Iraq, migliaia di cristiani in fuga dai jihadisti 
Lo Stato Islamico conquista la Piana di Ninive,
dove si erano rifugiati i profughi di Mosul 

Gianni Valente
Dopo Mosul, cadono nelle mani dei jihadisti dello Stato Islamico anche i villaggi della Piana di Ninive che da tempo immemore rappresentavano i caposaldi storici delle comunità cristiane autoctone nello spazio dell’antica Mesopotamia. 
La notte scorsa a Qaraqosh, Kramles, Talkief, Bartalla e negli altri centri dell’area l’offensiva delle milizie dell’autoproclamato Califfato Islamico ha travolto la resistenza rappresentata finora dai Peshmerga curdi e dalle forze armate regolari che rispondono al governo autonomo del Kurdistan iracheno. 
 “IN FILA SCALZI VERSO IL KURDISTAN” 
Con l’arrivo dei miliziani jihadisti - riferisce anche il cardinale Fernando Filoni in un appello diffuso attraverso l’Agenzia Fides - «i cristiani hanno dovuto abbandonare tutto, persino le scarpe, e scalzi sono stati instradati a forza verso l’area del Kurdistan». 
È un dramma di proporzioni immense: 100 mila persone. 
Alle ultime venti famiglie cristiane ancora rimaste a Qaraqosh è stato intimato di lasciare la città a piedi entro stasera, se vogliono sopravvivere. 
L’esodo rischia di assumere i connotati di un dramma collettivo, visto che a Erbil, capitale del Kurdistan iracheno – aggiunge il Prefetto di Propaganda Fide «non sono intenzionati ad accoglierli perché non sanno come ospitare queste migliaia di persone». 
I PERSEGUITATI DI MOSUL 
Negli ultimi due mesi, da quando – lo scorso 9 giugno – Mosul era stata conquistata dagli insorti sunniti guidati dai Jihadisti dello Stato Islamico dell’Iraq e del Levante (Isil), i cristiani della seconda città irachena avevano in gran parte trovato rifugio proprio presso i villaggi della Piana di Ninive. 
A Mosul i militanti dell’auto-proclamato Califfato Islamico avevano poi occupato chiese e conventi, distrutto statue mariane, divelto croci, bruciato l’arcivescovato siro-cattolico e imposto ai cristiani l’ultimatum: o andate via, lasciando le vostre case e i vostri beni, o pagate la “tassa di protezione”, o vi convertite all’Islam, o morite. 

Continua QUI 

Fonte : La Stampa

***
VoxNews ha commentato amaramente :

- La pulizia etnica islamica ha già vinto. 
Pensare che ISIS nasce grazie ai finanziamenti americani e Ue per abbattere Assad, fa capire da chi siamo governati. 
O ‘sgovernati’-

***

 AsiaNews " Adotta un cristiano di Mosul " : " rispondere nei fatti e con la vita all'emergenza irachena

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