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martedì 24 giugno 2014

Su Avvenire un articolo contro gli applausi durante le Messe.

Un lettore ci ha usato la cortesia di segnalarci questo articolo, pubblicato su Avvenire lo scorso 19 giugno 2014 a pag. 25. Seppure non strettamente legato alla questione c.d. "messa in latino", riguarda un tema a noi caro (il rispetto per una più seria e sacra liturgia), tramite la recensione di un libro di padre Serafino Tognetti, primo successore di don Divo Barsotti.
Che sul quotidiano dei Vescovi appaia un articolo del genere, dai toni apertamente critici contro il brutto vizio di applaudire durante le celebrazioni liturgiche, è notevole e  sorprendente. Certo, l'hanno messo a pagina 25 però è significativo. 
Roberto


Durante la  Messa meglio niente applausi
di A. Giuliano, da Avvenire, del 19.06.2014, pag. 25

La Messa è finita. Nel sen­so che ormai pare stia an­dando a farsi benedire l’osservanza delle più ele­mentari norme liturgiche. Che non ci sia più religione in alcu­ne celebrazioni eucaristiche è una questione seria. E padre Se­rafino Tognetti, monaco e pri­mo successore di don Divo Bar­sotti alla guida della Comunità dei Figli di Dio, non può fare a meno di rilevarlo in questo pro­vocatorio volumetto. In appen­dice a un testo denso di stupo­re per il paradosso del cristia­nesimo la cui forza si sprigiona nella debolezza («Cercate voi in tutta la letteratura di tutto il mondo, antica e moderna, stu­diate tutte le religioni del mon­do e ditemi se trovate un re­agnello o una divinità che si fac­cia mite, vittima») ecco alcune osservazioni appassionate sul­la realtà sconfortante di certe Messe odierne. Sotto la sua len­te finisce quindi l’uso «ultima­mente in voga» di applaudire in chiesa.
Il tema non è nuovo. Già Joseph Ratzinger nell’Introduzione al­lo spirito della liturgia aveva tuonato: «Là, dove irrompe l’ap­plauso per l’opera umana nella liturgia, si è di fronte a un se­gno sicuro che si è del tutto perduta l’essenza della liturgia e la si è sostituita con una sorta di intrattenimento a sfondo reli­gioso ». Sulla stessa scia padre Tognetti: «Il tempio di Dio non è il luogo degli applausi. Con l’applauso si sposta l’attenzio­ne: si celebra l’uomo al posto di Dio». Non siamo di fronte a un cantante, a un calciatore o a un funambolo del circo, rimarca con ironia l’autore. «Nessuno applaude nel rimirare estasiato un tramonto sull’oceano, o nel­l’osservare ammirato il volo de­gli uccelli nel cielo. L’applauso è sempre in relazione agli uo­mini, quando fanno qualcosa di bello, qualcosa che ci piace». Ma il protagonista per eccel­lenza della celebrazione è Ge­sù: "Probabilmente sotto la cro­ce a nessuno venne in mente di applaudire. Nel momento del­la Resurrezione, poi, non c’era nessuno, e se c’era dormiva (le guardie). E nella Messa non succede la stessa cosa: morte e Resurrezione? La Messa è il Sa­crificio di Cristo, non altro, da vivere con timore e tremore, nella preghiera, nell’adorazio­ne,nella lode…». La verità è che si smarrisce quell’atteggiamento di meravi­glia e composta gratitudine che dovrebbe avere il fedele e tra­sformiamo la chiesa in un tea­trino molto umano» annota a­maramente Tognetti. Per non parlare di ciò che accade dopo la benedizione: «Ci rimango sempre male quando dopo aver detto 'La Messa è finita, anda­te in pace', l’assemblea si tra­sforma in un mercato…». O quel che avviene nelle Messe nuziali: «Sono ancora matri­moni o sedute fotografiche?».
 Il pensiero di padre Tognetti corre al mistico toscano: «Tuttaltra cosa era la Messa di don Divo Barsotti. Lo abbiamo spesso visto piangere, mai ap­plaudire. Il suo atteggiamento nella Messa ci richiamava ad u­na partecipazione commossa e profonda. Era un entrare nel Mistero, ed esserne coinvolti. Vi era un’attenzione a Dio e non all’uomo, da cui ne veniva spes­so quel desiderio di Dio che porta a conversione».

58 commenti:

  1. La Messa moderna conduce alla mondanizzazione del rito e all'abolizione del sacro.

    La drammatica situazione di perdita della fede è una conseguenza diretta della Messa democratica.

    ABOLITELA: così, tra l'altro, non vedremo più gli squallidi show dei nostri parroci, le ripugnanti canzoni dai testi di una idiozia siderale, le chirichette, le zelanti ministre straordinarie che distribuiscono l'Eucartestia, i balli liturgici e gli applausi ad ogni piè sospinto.

    NON SE NE PUO' PIU'.

    NEMMENO UN ATEO POTEVA CONCEPIRE UNA LITURGIA COSI'!

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    1. Anonimo delle 8,20

      NEMMENO UN ATEO POTEVA CONCEPIRE UNA LITURGIA COSI' !
      ci tengo a far sapere , che ho un amica atea , di famiglia atea da generazioni ......... devo dire che è molto piu' solida di su certe cose ...
      detesta la messa NO ........ una volta è venuta con me ad una messa VO e ne rimase impressionata anzi ebbe a sottolineare che per celebrare una messa VO dietro deve esserci, per forza di cose , una certa formazione e preparazione ..... e come se non bastasse si è detta schifata dal comportamento di disobbedienza dei vescovi verso BXVI circa il Motu Proprio !!!!

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    2. Io sono sconvolto, non riesco più a trovare un luogo, un ambiente, un gruppo dove si possano scambiare queste idee o meglio "convinzioni". Ho partecipato PER SBAGLIO ad un gruppo di pazzi che ha celebrato una Messa direi sacrilega......a Sant'Eustorgio a Milano. Mai più! La perdita del Sacro e del trascendente, la perdita della fede, la perdita del senso di rispetto nei confronti della liturgia è solo l'inizio della devastazione che l'ignoranza sulla storia della nostra tradizione sta portando. Non dico che tutti, proprio tutti, debbano studiare il cerimoniale, ma servirebbe un minimo di intelligenza di base per capire e attuare certe regole di buonsenso. Fidanzatini che si tengono abbracciati durante la consacrazione, gente che tra i doni all'offertorio porta "i sacrifici della settimana". Ho visto portare un cellulare e un pacco di dolci in sengno della rinuncia fatta in quella settimana! FOLLIE!!!! Ragazzi, diamoci dentro e diffondiamo, oso dirlo, qul "bon ton" ecclesiastico che va recuperato

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    3. Nella mia parrocchia, il parroco permette che nei funerali, prima della benedizione della salma, si leggano poesie, pensieri, ecc. che riguardano il defunto con inevitabile e scrosciante applauso finale. Finita la celebrazione viene consentito che i parenti schierati con le spalle rivolte al tabernacolo dove si conserva il Sacramento Eucaristico, (rigorosamente di un altare laterale...) ricevano le condoglianze degli intervenuti con conseguenti chiacchiere e convenevoli. Solo una parola di pietà per questo parroco e per il vescovo che permette tutto ciò. Questi riti civili, vanno svolti all'esterno della chiesa. Reggio Calabria

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  2. E peggio ancora sono gli applausi ai funerali, ormai pratica corrente. E chi applaudono? Forse il morto perché ha fatto la bella impresa di morire? Per non parlare del triste balletto di amici e parenti che salgono uno dopo l'altro all'ambone per celebrare il defunto, ricordarne la passione per il tennis e la giovialità di amicone... Cioè l'esatto contrario di quello che dovrebbe essere un funerale, che non è celebrazione umana dell'estinto ma suo affidamento alla misericordia divina. Quanto sento intonare il mantra "oggi la gente va a Messa e capisce" aggiungo sempre: "Sì, capisce di essere allo stadio a fare il tifo".

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    1. Purtroppo hai drammaticamente ragione...e non si domandano perchè le teste pensanti si allontanano sempre più dai movimenti, gruppi e dalle parrocchie!

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  3. P. Serafino Tognetti è un amico carissimo, un sacerdote di vita santa e di una fede immensa. Ottimo predicatore che coinvolge e commuove per l'amore per Cristo e la Chiesa che si sprigiona da ogni suo commento.
    Il suo libro su don Barsotti, mistico e teologo insieme, professore e predicatore di ritiri spirituali a papi, autore di centinaia di pubblicazioni, è indispensabile in una biblioteca.
    Don Barsotti in anni molto lontani è venuto con la sua comunità a celebrar la Messa a S. Francesco Poverino.
    Gli applausi in chiesa, ma anche altre manifestazioni, come ole, danze, catene amorose al pater, girandole di baci e abbracci alla "pace", sono la negazione di una santa liturgia e son anche una violazione delle norme vigenti.
    Purtroppo cominciano i preti. Al Battesimo del figlio di un nostro amico, dopo il Sacramento fu il prete - giovane che mi dicono anche buono e di retta dottrina - dete il la agli applausi. Applausi agli sposi, applausi dopo le omelie (ho assistito anche a questo),e, soprattutto, applausi ai funerali. Ma cosa c'è da applaudire quando passa una bara, all'ingresso o all'uscita dalla Chiesa? E' veramente l'oltraggio al senso della sacralità della morte. Si batton le mani a tutti, indistintamente, come se fossero divi: persone per bene, pubblici peccatori notori, preti di strada, senza Dio ecc. ecc.
    Applausi proprio quando si dovrebbe meditar sul destino dell'uomo, sul senso della vita e della morte, sulla precarietà della nostra vita, sull'"estote parati". La morte è diventata uno spettacolo. Anche sulle tombe si portano giocattoli, bambole, come si faceva nell'antichità quando si portavan vasi di latte ecc. ecc. Paganesimo puro. Rimasi sconvolto trent'anni fa quando a Montecatini Terme, sulla mensola di un loculo di fronte a quelli dei miei genitori, vidi la foto di un giovane, bello, sorridente certo vittima di un incidente di moto o auto, atorniata da una miriade di modellini di moto e macchine. Ma non un foglietto con una preghiera. Ma i genitori avevano mai pensato alla vita spirituale di quel ragazzo? Neopaganesimo, coltivato da una gerarchia decadente,

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    1. No, non puoi dire "neopaganesimo, coltivato da una gerarchia decadente" perchè si potrebbero offendere: devi dire "ispirazione dello Spirito Santo coltivato dal Popolo di Dio in comunione con i propri Pastori".

      Caro Dante la verità è che l'apostasia riguarda, purtroppo, una porzione vastissima della Chiesa a partire proprio dai Principi della Chiesa.

      cordiali saluti

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    2. Non so in quali dimensioni, ma è vero. Mai l'ho taciuto.

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    3. Nell'antichità alle tombe si portavano anche fiori e sassi: neopaganesimo anche questo? Va là! Il dramma dei giocattoli, delle bambole e della trasformazione del cimitero da serra o petraia in un bazar non ha niente a che fare con il paganesimo. Riguarda invece l'involuzione psicologica determinata dal materialismo. Il paganesimo era comunque una forma di trascendenza. Il materialismo non sa nemmeno cosa voglia dire "trascendenza".

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    4. Trascendenza nel paganesimo? Gli dei che facevan l'amore con le fanciulle, e le dee che cercavan i vari Adone e sfornavan i vari Achille? E che dir di Poseidone che per vendetta fece impregnar dal toro Pasifae che genrò il Minotauro?
      Non eran duneuq dei falsi e bugiardi? Non son gli dei degli uomini idoli e demoni? L'idolatria non è sempre stata chiamata paganesimo?
      Che poi il materialismo è dominante e porta a tristi conseguenze è vero. Non ho parlato di "neopaganesimo"?

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    5. Hai una concezione molto limitata sia della trascendenza sia del paganesimo. Vi sono autori pagani, da Eraclito ad Aristotele, da Parmenide a Platone, da Anassagora a Plotino, in cui il sentimento e il concetto del divino trascendente era molto più maturo e compiuto che in molti degli scalmanati che scrivono qui. Se il tuo riferimento è alla versione più elementare della religione olimpica, potremmo allora avere buon gioco a stilare l'elenco delle infinite superstizioni popolari professate e ossequiate da molti battezzati. In verità la prassi di ridurre le posizioni degli antagonisti a una bazzecola agilmente censurabile e confutabile, pur vecchia quanto il mondo, è poco pulita. Accade a volte anche in questo blog, dove uno squallido abuso viene venduto come se fosse tout court il Novus Ordo o l'ineluttabile conseguenza del Vaticano II.

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    6. E' chiaro che stiamo parlando su piani diversi. Io mi riferivo alla religione pagana, cioè all'idolatria, al politeismo, e quindi alla religione opera dell'uomo, e pertanto diabolica. Oculos habent e non videbunt...
      In questa non si può veder trascendenza. E qui mi sembra che ad esser limitato nella comprensione degli scritti altrui sei tu, che, pur nell'anonimato che dispregio, potresti, in tono meno spocchioso, potresti portar contributi utili .
      Gli autori che citi sono filosofi. E non ignoro certo che i "semina Verbi" in alcuni di essi sono stati rintracciati. Quando la Chiesa in passato parlava di semina Verbi ad essi si riferiva, e non alle false religioni. Sull'argomento, certo saprai meglio di me visto che fai sfoggio di cultura, esiste una vasta letteratura. Anni fa lessi una breve ma chiara sintesi di P. Scalese (Querculanus) nel suo blog purtroppo fermo per gli incarichi a cui il dotto sacerdote, che ho avuto la fortuna di conoscere sia pure superficialmente, e me ne dispiace.

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    7. E' vero però che la tendenza sempre più diffusa e riscontrabile nei cimiteri di portare piccole offerte sulle tombe (non solo di bambini) ha una chiara matrice pagana. E' l'idea che il defunto sopravviva in qualche modo in una maniera non troppo diversa dalla nostra, per cui può trarre gioia da oggetti che gli piacquero in vita. Non è un'idea cristiana e non è nemmeno materialista, perché il materialista non crede che ci sia una sopravvivenza e non porta offerte ai sepolti. Portare i fiori ha un significato diverso, non li si porta tanto per "compiacere" il defunto ma è un modo per adornare la tomba, così come la si tiene in ordine e pulita.

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    8. Davvero ritieni che menzionare il nome di sei frequentatissimi filosofi (pagani) e articolare qualche elementare riflessione in un'onesta prosa italiana risponda all'intenzione di sfoggiar cultura? Non so se tu ritenga di essere colto, in qual misura e in quali campi dello scibile, ma certo sbagli ad attribuire tanta ambizione a un modesto ed onesto invito a inquadrar la materia in una prospettiva un po' diversa.

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    9. Non mi sembra che io abbia dispregiato l'anonimo, ma l'aonimato. E questa è una mia posizione sempre ribadita. Ancora una volta dimostri o di non capire quello che altri scrive o grossolana abilità di rigirare la frittata.
      La mia cultura è notoriamente limitata, non lo è invece la tua spocchia che si riconferma. Quanto al trascendenza nei filosofi citati, l'affermi ma non l'argomenti affatto, quindi il tuo invito ad inquadrar la materia in una prospettiva diversa resta campata in aria.
      Eppure mi sembrava di averti riconosciuto capacità di inserir commenti utili. Forse in questo ho sbagliato. Quanto all'onestà del tuo invito, rileggi la frase iniziale che pronuncia un giudizio sulle mie conoscenze, sempre che tu sia in grado di capir te stesso.

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    10. La spocchia (e la cattiveria) in evidenza qui non è la mia. E il tuo disprezzo per la persona, e non solo per il suo presunto errore, trasuda da ogni tua frase.

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    11. Tradisci una lunga coda di paglia. Se t'ho riconosciuto capace di commenti utili - era implicito a postarli - è chiaro che non c'è disprezzo per la persona. Non posso disprezzar chi non conosco. Tu hai iniziato con cattiveria, sì, cattiveria e spocchia culturale in altro commento. E non solo hai giudicato la mia preparazione ma hai disprezzato tanti commentatori di questo blog. Infatti hai scritto:"Vi sono autori pagani, da Eraclito ad Aristotele, da Parmenide a Platone, da Anassagora a Plotino, in cui il sentimento e il concetto del divino trascendente era molto più maturo e compiuto che in molti degli scalmanati che scrivono qui."
      Noli iudicare, e, soprattutto, rileggi quel che scrivi invece di blaterar a vuoto.
      E lo ribadisco: sull'argomento che hai sollevato, dei commenti argomentati sarebbero stati e sarebbero a mio avviso, utili a tutti, me compreso. Leggere sia pure a larghe linee del senso della trascendenza in quegli autori sarebbe, almeno per me interessante. E potrebbero innalzar il tono della discussione.

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    12. L'anonimo "spregiato" ha un po' ragione... Frequento da un po' questo blog, che mi ha aiutato a conoscere più a fondo e in certi casi aprezzare, perchè lo capisco meglio, il cattolicesimo integrale. Però è vero che nei commenti liberi gira a volte aria viziata. E' chiaro che analizzare la complessità del mondo, la grandezza della spirito umano senza ogni tanto cambiare di prospettiva è legittimo, ma fa dire delle cose imprecise, come è il caso sull'uso del termine neo-pagano, o sull'uso del termine trascendenza ecc ecc. Comunque è anche vero, e questo blog lo ribadisce sempre in maniera coerente, che è la critica fondamentale e radicale ad ogni tipo di antropocentrismo che fa la differenza e potrebbe aiutare a capire il quid della differenza tra trascendenza cristiano-cattolica e altro tipo di trascendenza, quella pagana o quella kantiana. Portare giocattoli nella tomba dei bambini, o moto in quella di un giovane, è un gesto fortemente antropocentrico, in cui lo strazio per la perdita di un caro, porta a gesti di ingenuità, intrisi di bisogno di mantenere un contatto materiale col defunto. Se fatto durante il primo anno di lutto, ciò entra in quadro comprensibilissimo di elaborazione, se si intrattengono questo tipo di rapporti con la morte a lungo, il lutto non si elabora. Per la vostra prospettiva, questo antropocentrismo è sbagilato di per sè. Secondo me, che sono, a quanto pare, un po' più kantiano di voi, è legittimo, a meno che di non restare intrappolati in comportamenti infantili che non aiutano a capire la morte e a inquadrarla nella prospettiva giusta, ricca di speranze se si è cristiani, come fine ineluttabile se si è atei, come passaggio se si crede in altre fedi. Stesso discorso per gli applausi in Chiesa o per l' (ab)uso della liturgia. La cosidetta perdita del senso del sacro, forse non lo è, ma è uno spostamento antropologico (che voi analizzate con giustezza, criticandolo) dello stesso senso. Ma sò che in questo blog queste posizioni sono radicalmente contestate in nome del magistero di sempre. Mi sono sempre trattenuto dal commentare, perchè sò che abbiamo fedi diverse, però vi dico sinceramente che leggo sempre con attenzione i vostri post, sono interessanti per molti aspetti. Grazie e scusatemi...

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    13. Sia detto en passant, ho visto alcune immagini di abusi liturgici (come don Bruno che balla in chiesa sulla musica di mamma maria, o i balletti alla sister act) e debbo dire che sono cose che fanno piangere i sassi per lo sconcerto...

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  4. Beh in certi funerali di sportivi le moto vere sono entrate in chiesa e posteggiate presso la bara, anche le messe del vdr sono un bel......lio, cmq io mi dissocio,non applaudo mai e rimango sempre al posto mio allo scambio del segno di pace, non parto dal fondo e stringo mani per metà messa.....fortuna che ci sono ancora cerimonie sobrie, a parte i video di d.Bruno popstar incontrastata,non tutto è perduto.A' da passà a' nuttata

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    1. a proposito di moto appoggiate alla bara ... in antico si sacrificavano i cavalli e i cani e gli schiavi e la schiave appartenute del morto perche' lo servissero nell' aldila' ........ hai visto mai !?!?!?!?

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    2. In India e in altri paesi sottosviluppati l'uso di sacrificare le mogli per bruciarle sulla pira con il marito defunto c'è ancora. Da noi, per esempio a Siena, c'è quello di benedire i cavalli in chiesa.

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    3. c' è una bella differenza a paragonare le pire sacrificali in india con la benedizione dei cavalli in chiesa per il palio ......... il 17 gennaio giorno di SANT' ANTONIO ABATE si benedicono gli animali e le biade ...
      a ognuno il suo ...... i cinesi si sbellicavano dalle risate a sentir dire che una VERGINE rimase incinta per opera dello SPIRITO SANTO .... come noi del resto non abbiamo volto comprendere che inginocchiarsi davanti l' altare degli ANTENATI era un atto rispetto e non idolatria ,

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    4. Che cosa vuoi che comprendano i fanatici che hanno il cervello dilaniato dall'ideologia più nera?! Quando la "fede" diventa una clava, non c'è più nulla di cui discutere.

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    5. Benedire un cavallo è cosa che ci può anche stare, ma bruciare una vedova viva con il marito è un po' differente. Se non distinguete questo altroché fanatici!

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    6. Inginochiarsi su di una tomba è un atto che può benissimo conciliarsi col cristianeimo: atteggiamento di preghiera, rassegnazione o dolore offerto a Cristo.
      C'è culto e culto degli antenati. C'è culto e culto dei morti Nessun antenato è per il cattolico una divinità come in qualche religione. Il cattolico prega che Dio accolga l'anima del defunto o lo liberi dal Purgatorio e chiede al defunto di vegliare su di lui e sulla famiglia.

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    7. anonimo delle 18,04

      OOOOOOOOOOOOOOOH !!!!!!!!!!!!
      ma va !!!!!!!! grazie assai per la precisazione ..... sei atroce !!!!!
      se non me lo suggerivi , quasi quasi non ci arrivavo da solo !!!!!

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  5. Il problema è nella formazione dei sacerdoti in seminario. Se tutto, proprio tutto, li porta a concepire la S. Messa come un cabaret per intrattenere l'assemblea ("altrimenti le persone si annoiano e i giovani non vengono più in chiesa", così dicono) se anche i vescovi non contrastano il degrado liturgico, anzi lo avvallano dando il cattivo esempio, allora c'è poco da sperare in un cambiamento. Ricordo sempre i poveri bambini della mia parrocchia che alla Messa domenicale erano obbligati (i più timidi a suon di rimproveri) a fare i battimani e i balletti mimati dalle proprie catechiste...Divenuti adolescenti e compiuta la cresima erano i primi a scappare dalla Chiesa per non metterci più piede. Ma questo i vescovi non lo comprendono e additano ancora questo modo di celebrare come lo strumento più valido per evangelizzare i giovani.

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  6. Io assisto sempre a delle bellissime Messe N.O celebrate con molta solennità.

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    1. Anche questo l'ho sempre affermato: ci sono (pochi) sacerdoti) che celebrano il NO con serietà e reale partecipazione.

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    2. Non è vero che sono pochi.

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    3. Dalle mie parti ti assicuro che sono pochi se dalle tue sono molti ringrazia il Signore.

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    4. Lo sbracamento liturgico non è conseguenza automatica del NO, ma dello spirito e della mentalità con cui viene celebrato. Ricordo bene le Messe (NO) di quando ero bambino, pochi anni dopo la riforma liturgica: c'era ancora un senso non solo del sacro e del mistero ma anche della compostezza, perfino i canti erano moderni e brutti ma cantati in modo compunto. Forse da qualche parte quell'aura (trapiantata dal VO) è riuscita a sopravvivere, ma onestamente intorno a me non ne vedo più.

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  7. i cinesi si sbellicavano dalle risate a sentir dire che una VERGINE rimase incinta per opera dello SPIRITO SANTO

    I cinesi non buddisti, visto che secondo la tradizione buddista il Buddha fu concepito più o meno nello stesso modo.

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    1. No, il sogno di Maya è solo una allegoria di quella che sarà la natura del Buddha. Il Cristo è l'unico ad essere generato da donna vergine attraverso l'azione del divino.

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    2. Lo stesso potrebbe dire un buddista a proposito dell'incarnazione di Cristo. Ma essendo più intelligente, se ne astiene, perché per lui il monopolio della verità, grande ossessione dei tre monoteismi mediterranei, conta assai poco.

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    3. i cinesi che si sbellicavano dalle risate l' ho postato io ...... e a me spiace dover ritornare su questo argomento che RESTA COMUNQUE un aneddoto da raccontare E NON DA APPROFONDIRE ...... NON se ne fa oggetto di discussione da parte mia !!!!! SIA BEN CHIARO !

      La VERGINE , L' IMMACOLATA CONCEZIONE ---------- E' --------- LA CORREDENTRICE DEL GENERE UMANO ....... TUTTO !!!!!

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    4. A proposito di confronti fra i buddhisti e noi, mi ricordo che anni fa in Thailandia trovai davanti a un tempio buddhista un thailandese che parlava molto bene l'italiano e ci mettemmo a disquisire di religione. Mi spiegò che per loro Buddha non è un essere divino, ma solo un uomo saggio vissuto duemilacinquecento anni fa che ha detto alcune cose interessanti. Alla domanda se lui lo pregasse mi rispose di no, perché tanto è morto da un pezzo e quindi non potrebbe ascoltare le preghiere. Dopo questa dimostrazione di razional-ateismo entrammo dopo esserci tolti le scarpe nel tempio, dove c'era una grande statua di Buddha dorata: alcuni monaci salmodiavano tenendo in mano fascine di ramoscelli fumiganti, il mio interlocutore si prosternò davanti alla statua e lì rimase estasiato a lungo. Capii allora che in questo campo le nostre categorie mentali e quelle degli orientali non coincidono e le cose che dicono sulla religione non vanno assolutamente prese alla lettera.

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    5. infatti come noi , la nostra civilta' , cultura , siamo e sono stati

      forgiati dalla CROCE sempre presente , cosi la loro , e per tornare alla civilta' cinese tutta , è cresciuta sotto l' ombra onnipresente del DRAGO ....
      non vi trovo nulla da ridire

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    6. Se si legge l'Enciclopedia Cattolica, tanto per indicar un testo di facile reperibilità, il buddismo non è considerato neppur una filosofia.

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    7. Aggiungo, perché m'è partito il commento inavvertitamente, che grandi teologi, ad es. Enrico Zoffoli, lo ritengono essenzialmente antimetafisico, agnostico verso Dio, solo una prassi d'indole ascetica volta a risolvere il problema del male, senza però riuscirvi, "anzi aggravandone la portata e le istanze". La visione pessimistica del buddismo, in cui tutto è male e dolore, riponendo la radice del male nel desiderio,giunge a consigliar l'estinzione del desiderio come rimedio e ad isolarsi in un' egoistica contemplazione. Il Piolanti considera questo atteggiamento antipsicologico, e antisociale: le passioni si regolano non si distruggono e la contemplazione egoistica consiste in a diserzione dalla vita.

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    8. Anche su questo esiste un'imponente letteratura (innanzi tutto, come sempre, i grandi testi primari), sebbene sia gran fatto improbabile che alcuno qui spenda un poco del suo tempo a consultarla sine ira et studio.

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    9. Ci sono fedeli che non sono in grado di comprender l'imponente letteratura in materia e ritengon sufficiente il giudizio dell Chiesa anche tramite la voce di suoi illustri ed ortodossi teologi.

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    10. Questo è senz'altro vero.

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  8. Vorrei segnalare che il ragazzo napoletano ferito prima della finale di coppa Italia di calcio è morto.....mi piacerebbe che il suo funerale fosse una cerimonia sobria, ma temo che sarà la solita messa in scena con cori e maglie sulla bara e lo stato che fa? S'indigna, si sdegna, poi getta la spugna con gran dignità, diceva il grande DeAndrè e il piazzista che dirà????

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  9. Ogni tanto, raramente Avvenire dice qualcosa di politicamente scorretto odio le sceneggiate durante le messe gli applausi e gli annunci subito dopo l'eucarestia alle 7.30 della domenica mattina dov'è l'età media è 80 anni nella mia parrocchia si cominciano delle litanie interminabili di annunci sul catechismo di tutte le età dei ragazzi io trovo questa una violenza! ma cosa gliene importa agli 80enni di tutti gli appuntamenti settimanali dei ragazzi alle 7.30 della messa della domenica mattina.Ma perchè non fare questi annunci dopo la benedizione e chi è interessato ascolta e chi non è interessato non deve essere sottoposto a questa tortura.Ricordo che nelle messe celebrate da Benedetto 16 all'inizio veniva ricordato di non fare applausi invece nelle celebrazioni Bergogliane non si contano gli applausi alla sudamericana una cosa vomitevole

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  10. D'altronde quanti cattolici sanno di trovarsi di fronte a Cristo o che partecipare alla Santa Messa è la STESSA COSA che essere ai piedi della Croce?

    E quei 2 che lo sanno,lo intendono "simbolicamente".

    Per non parlare del fatto che il momento che dovrebbe essere di massimo raccoglimento(prima cioè di accostarsi al Santissimo Sacramento) viene dissacrato e disturbato dall'inutilissima ed insensatissima "stretta di mano".

    Santa Messa Tridentina e catechizzare senza paura il clero che ormai è tutto meno che cattolico.

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    1. Le norme della Chiesa al riguardo, ribadite nella Redemptionis Sacramentum son chiare: un rapido gesto ad una perona vicina. Il resto è una congerie di abusi.

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  11. Avete mai pensato alls violenza della cretineria?

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  12. Certo che se liturgie papali, non sono quelle di oggi e di questo papa, dovrebbero fare scuola alla Chiesa intera, allora ogni messa dovrebbe essere un applauso continuo. Al "santo" Giovanni Paolo II gli applausi piacevano tantissimo, Benedetto XVI non li ha mai rifiutati, Francesco sappiamo com'è, pazienza... E allora i vescovi e i cardinali se la prendano con chi sta sopra, non sotto, di loro.. Facile prendersela con i subalterni!

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  13. I modernisti sono anche brutti ed ineleganti. Perchè si vestono di cenci?

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  14. La gioia e il gradimento si possono esprimere in tanti modi, uno di questi è l'applauso. Quando dopo il battesimo, il sacerdote solleva il bimbo per mostrarlo alla comunità l'applauso mi commuove sempre e mi trascina in un mondo che non vedo ma che riconosco come mio dalla notte dei tempi. Il Salmo qui sotto riportato era quello che ascoltai la prima volta che misi piede in una chiesa. I fiumi che battevano le mani facevano da contrasto stridente alla mia tristezza, alla mia voglia di morire.Da lì cominciò il mio cammino di conversione alla gioia. Per questo non sono d'accordo su quanto scritto non so se dal commentatore delle parole del papa emerito. E' chiaro che come un bacio può essere usato per tradire , l'uso perfetto è per comunicare l'amore. Salmo 97(98)
    Cantate al Signore un canto nuovo,
    perché ha compiuto meraviglie.
    Gli ha dato vittoria la sua destra
    e il suo braccio santo.

    Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
    agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.

    Egli si è ricordato del suo amore,
    della sua fedeltà alla casa d'Israele.
    Tutti i confini della terra hanno veduto
    la vittoria del nostro Dio.

    Acclami il Signore tutta la terra,
    gridate, esultate, cantate inni!

    Cantate inni al Signore con la cetra,
    con la cetra e al suono di strumenti a corde;

    con le trombe e al suono del corno
    acclamate davanti al re, il Signore.

    Risuoni il mare e quanto racchiude,
    il mondo e i suoi abitanti.

    I fiumi battano le mani,
    esultino insieme le montagne

    davanti al Signore che viene a giudicare la terra:
    giudicherà il mondo con giustizia
    e i popoli con rettitudine.

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    1. invece degli applausi il prete poteva intonare un canto di ringraziamento.

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  15. Sono musicista e suono ai matrimoni. I sacerdoti sono premurosissimi nel vietarmi le aveMarie agli offertori, sostenendo che la Madonna non c'entra nulla in questa parte di Messa (ma non fu la prima ad offrire Suo Figlio deposto sulla Sua pietra sepolcrale?)
    Però sono altresì premurosissimi a suscitare applausi dopo il rito, condito dal bacio in bocca degli sposi appena consacrati.

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  16. San Pio X aveva proibito gli applausi a se stesso in San Pietro (Non liceat applaudire il Servo nella casa del Padrone) e così aveva fatto anche il Grande Benedetto XVI. Adesso siamo invece alla "PAPALATRIA"!!!

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  17. Prego se possibile precisare la fonte della frase di San Pio X «Non liceat applaudire il Servo nella casa del Padrone»!

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La Redazione