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lunedì 9 dicembre 2013

Raccolta di firme - 9 dicembre 2013 per chiedere le dimissioni di padre Volpi


Francescani dell’Immacolata: chiediamo le dimissioni di padre Volpi

di Roberto de Mattei


Ordine-dei-Francescani-dellImmacolataUn gruppo di associazioni e di siti cattolici ha iniziato una raccolta di firme per chiedere le dimissioni di Padre Fidenzio Volpi dal suo incarico di commissario dei Francescani dell’Immacolata. Tutti coloro che vogliono aderire a quest’appello possono farlo cliccando qui.
Chiediamo le dimissioni di Padre Fidenzio Volpi dal suo incarico di commissario politico dei Francescani dell’Immacolata. Nello spazio di cinque mesi padre Volpi ha sfasciato l’istituto provocando caos e sofferenze al suo interno, scandalo tra i fedeli, critiche sulla stampa, disagio e perplessità nel mondo ecclesiastico. Poco importa sapere se padre Volpi sia l’artefice o l’esecutore del piano di distruzione. Quel che è certo è che se il piano non verrà fermato le conseguenze saranno disastrose ed è per evitare che a disastro si aggiunga disastro che padre Volpi deve essere dimesso.
Dopo il decreto di commissariamento, dello scorso 11 luglio, padre Volpi, con l’aiuto di un manipolo di scatenati subcommissari, tra i quali il padre Alfonso Bruno e il prof. Mario Castellano, ha iniziato ad abbattere la sua scure sull’istituto. Ha vietato la celebrazione della
santa Messa e della liturgia delle ore nella forma straordinaria prevista dal Motu proprio Summorum pontificum; ha deposto l’intero governo generale dell’ordine, a cominciare dal fondatore padre Stefano Maria Manelli, che si trova agli arresti domiciliari senza conoscerne le ragioni; ha esautorato e trasferito uno dopo l’altro i più fedeli collaboratori di padre Manelli, tutte personalità di rilievo intellettuale e morale, attribuendo le loro cariche a Frati dissidenti, spesso incolti e privi di esperienza di governo; ha minacciato e punito i Frati che avevano rivolto una petizione alla Santa Sede e rifiutavano di ritrattarla; infine, con un diktat datato 8 dicembre 2013 ha chiuso il seminario, ha sospeso le ordinazioni sacerdotali e diaconali; ha colpito di interdetto le pubblicazioni dell’editrice Casa Mariana, proibendo di diffonderle nelle chiese e santuari affidati ai religiosi; ha esteso la sua guerra personale ai terziari e ai laici che sostengono l’istituto, sospendendo tutte le attività della MIM (Missione Immacolata Mediatrice) e del TOFI (Terz’Ordine Francescano dell’Immacolata); ha minacciato di commissariamento le suore Francescane dell’Immacolata e a tolto a loro e alle Clarisse dell’Immacolata l’assistenza spirituale dei Frati; infine pretende imporre a tutti i Frati un giuramento modernista di fedeltà al Novus Ordo Missae e al Concilio Vaticano II (per vedere la lettera clicca qui).
Padre Volpi accusa chi lo critica di essere contro il Papa, ma questo regime tirannico, oltre ad essere sconosciuto alla storia della Chiesa, non è in diretto contrasto con papa Francesco, che ha raccomandato di evitare ogni autoritarismo e di usare misericordia e tenerezza verso amici e nemici? Un vaticanista oggettivo, Marco Tosatti, lo ha notato, chiedendosi su lastampa.it del 4 dicembre «ma che cosa avranno mai fatto, quei poveri religiosi? Speculato, abusato di minori, condotto una vita immorale? Nulla di tutto questo». La verità è che padre Volpi, per iniziativa propria, o per conto di terzi, vuole normalizzare i Francescani dell’Immacolata, rendendoli simili agli altri ordini religiosi alla deriva. Per ottenerlo è necessario trasformare la loro dottrina spirituale e morale, distruggerne la disciplina interna, stroncare la riconquista della liturgia tradizionale, aprirsi alla corruzione del mondo, come hanno fatto, con risultati catastrofici, lui e il suo ordine cappuccino.
Paolo VI nella Esortazione apostolica rivolta ai religiosi, Evangelica testificatio, del 29 giugno 1971, ricorda che ai superiori si deve obbedire, «fatta eccezione per un ordine che fosse manifestamente contrario alle leggi di Dio o alle costituzioni dell’istituto, o che implicasse un male grave e certo – nel qual caso infatti l’obbligo di obbedire non esiste». Se padre Volpi non sarà dimesso, si aprirà inevitabilmente un conflitto di coscienza nei religiosi e nelle religiose che vorranno mantenere il carisma dei Francescani dell’Immacolata e la fedeltà alla Tradizione della Chiesa.

Fonte:

1 commento:

  1. A Friend across the Sea12 dicembre 2013 alle ore 11:09

    The only thing remaining to those Franciscans of the Immaculate who wish to be faithful to the Tradition of Holy Mother Church is to flee from that concentration camp which was once their congregation (because its fate is undoubtedly sealed - modernists do not loosen their grip of death, just look at the situation of the Church, always progressively worse).

    So, brother Franciscans, run away from there. Establish a community which is not "cannonically recognized" or join another existing order which is fighting against the Revolution (the closest are your Capuchin brothers in Morgon - connected with the SSPX, but independent).

    Concerning the matter of not being "canonically recognized", it is best to quote these words of msgr. Lefebvre, which apply today more than ever:
    "The current state of the papacy renders insignificant the difficulties over jurisdiction, disobedience and apostolicity, because these notions suppose the reign of a pope Catholic in his faith and government. Without entering into consideration of the consequences of an heretical, schismatic or non-existent pope, which would lead to interminable theoretical discussions, in conscience could we not and ought we not, after the promulgation of the 1983 Code of Canon Law which clearly affirms the new Church, and after his scandalous declarations concerning Luther, now affirm that Pope John Paul II is not Catholic? We say no more, but we say no less. We had waited for the measure to become full, and it is so henceforth."
    - msgr. Marcel Lefebvre, 1984. (quoted by Bishop Tissier de Mallerais, Fideliter, n. 123, pp. 25-29. May-June 1998)

    Now is the time of tribulation, now is the time of grace.

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