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sabato 28 settembre 2013

Papa Francesco scomunica un prete eretico che "celebrava" nozze gay.

"Reddite quae sunt Caesaris Caesari et quae sunt Dei Deo". Dobbiamo riconoscerlo: ben fatto Santità! E un po' ci rincuora. Grazie!
 

L'altra faccia di Francesco. Scomunicato prete "eretico".
di S.Sartini de il Giornale del 26.9.13
http://www.ilgiornale.it/news/interni/laltra-faccia-francesco-scomunicato-prete-eretico-953457.html
Se da una parte Papa Francesco non smette di sorprendere con la sua voglia di dialogo e confronto con tutti, altrettanto ferme sono le sue posizioni che appartengono alla linea di una Chiesa tradizionalista.

Non è trascorso molto tempo da quando il Pontefice ha mostrato accoglienza verso divorziati e gay. L'ultima volta è stata nell'intervista rilasciata al direttore di Civiltà Cattolica, padre Antonio Spadaro. I mezzi di comunicazione hanno parlato di apertura su nozze omosessuali e aborto. In realtà, la posizione del Vaticano non è cambiata di un millimetro. E Papa Francesco non si discosta affatto da quella linea dottrinale che ha contraddistinto i suoi predecessori. 
Ne è una prova la notizia della prima scomunica latae sententiae firmata da Papa Bergoglio. Padre Greg Reynolds, sacerdote australiano, ha infatti ricevuto la comunicazione di scomunica dal Vaticano attraverso l'arcivescovo della Diocesi di Melbourne, Denis Hart. Il motivo? Le sue posizioni di apertura sulle nozze omosessuali e sul sacerdozio femminile. Posizioni non in linea con l'orientamento della Chiesa. 
La notizia è stata diffusa dal National Catholic Reporter, un portale di informazione religiosa con sede a Kansas City. Poi ha cominciato a diffondersi soprattutto sui media australiani. E ha trovato conferma in Vaticano. «Il dossier è stato curato dalla Congregazione per la dottrina della fede, anche se la scomunica è automatica - spiegano dai Sacri Palazzi - e significa essere fuori dalla Chiesa, ovvero non poter ricevere nessun sacramento. In questo caso la decisione è stata presa per le posizioni del sacerdote che non collimano con la dottrina della Chiesa. Si tratta della prima scomunica del Pontificato di Papa Francesco. Ovviamente il procedimento era iniziato con Benedetto XVI, ma la decisione finale è stata di Papa Francesco».
Il documento della Santa Sede, scritto in latino e senza una spiegazione dettagliata, porta la data del 31 maggio. Già nel 2011 il sacerdote era stato sospeso dal suo ministero dall'arcivescovo di Melbourne. Padre Greg, dunque, non avrebbe potuto più celebrare la messa. Ma nonostante ciò, il sacerdote ha continuato a presiedere pubblicamente la celebrazione e a predicare opinioni contrarie agli insegnamenti della Chiesa cattolica. Il prete ha anche fondato un movimento, chiamato «Inclusive Catholics», che esprime posizioni di apertura e sostegno verso le nozze gay. 
Ora è arrivata la scomunica di Papa Francesco. «Mi aspettavo di poter essere ridotto allo stato laicale - ha affermato il sacerdote australiano - ma di certo non mi sarei aspettato di essere scomunicato. Un tempo la scomunica era considerata un qualcosa di enorme, ma oggi le gerarchie ecclesiastiche hanno perso ogni fiducia e rispetto. Nessuno dal Vaticano mi ha mai contattato - ha aggiunto il religioso - e non mi hanno dato alcuna spiegazione».
Reynolds viene accusato di eresia, secondo il Canone 751 del diritto canonico, ovvero «l'ostinata negazione, dopo aver ricevuto il battesimo, di una qualche verità che si deve credere per fede divina e cattolica o il dubbio ostinato su di essa».
La decisione del Vaticano è definitiva e inappellabile, senza possibilità di ricorso. «Una scelta effettuata per il bene della Chiesa», si legge nella comunicazione a padre Greg Reynolds. Un segnale forte di Papa Bergoglio verso tutti coloro che vedono nell'operato del nuovo Pontefice un cambiamento di rotta nella dottrina della Chiesa. Che evidentemente non c'è.

6 commenti:

  1. intanto si vocifera sulle sue intenzioni di modificare il novo ordo e a giudicare dalla sua mentalita non lo fara' in senso tradizionale.quindi sono tutte cose di facciata quelle che fa

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  2. Un segnale dovuto e necessario.
    Lo scandalo sarebbe stato se

    A proposito di oscenità liturgiche: qualcuno di voi ha visto il servizio del TG4 nel quale si dava notizia di una parrocchia a Torino oltraggiata da una danza indiana, con tanto di vesti indù, ai piedi dell'Altare ?
    Una vergogna.

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  3. Meno male....! Adesso speriamo che i falsi umanitari (spesso di area ideologica di sinistra) vengono pubblicamente smentiti su quello che mettono in bocca a Bergoglio e sulla falsa Chiesa "aperta" che loro vogliono.

    Mi dispiace falsi cristiani falsi umanitari, la Chiesa di Gesù Cristo è misericordiosa ma ha delle chiare CONDIZIONI perché una persona cambi vita e non che rimanga omosessuale o pubblica peccatrice e pretenda di avere la benedizione della Chiesa per continuare a fare la vita di prima. La vera carità cristiana non è falso buonismo, ma è equilibrata da regole anche severe, che sono una medicina amara ma che sono l'unica medicina efficace affinché la gente si converta davvero, non per finta.

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  4. a parlato di no ghettizzare i gey ed i conviventi,mica di dargli i SACRAMENTI. LEGGITI LA BIBBIA SOMARO

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  5. Finalmente un po' di luce in questo periodo di tenebre: Ribadire la linea della Cattolicità a partire dal clero!

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  6. Non dico che mi spiaccia, ma, volendo fare l'avvocato del diavolo, fossi stato il prete scomunicato, avrei potuto affermare di aver frainteso le dichiarazioni di Francesco.
    Ad onor del vero, come si fa a passare dal "chi sono io per giudicare" alla scomunica? Ci vorrebbe più equilibrio in un senso e nell'altro, se si straparla in modo compulsivo poi non ci si deve stupire se la gente ti prende sul serio e si da alle carnevalate. Può piacere o no ma se abbiamo due orecchie e una sola bocca è perché si dovrebbe parlare meno di quanto si ascolti, e per un papa questo può rivelarsi esiziale.
    Dopo aver parlato bisognerebbe verificare che l'interlocutore ha capito quello che si voleva intendere e non altro, altrimenti bisogna fare più attenzione alla comunicazione.
    Non posso non rilevare un disallineamento tra ciò che viene detto (o fatto intendere) e ciò che si fa realmente: si dice ma non si fa, oppure si fa ma non si dice.

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La Redazione