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mercoledì 24 luglio 2013

Novus Horror Missae in Brasile: la risposta della Curia di Milano alla lettera di MiL sulla Messa di mons. Delpini coi giovani

La Redazione di MiL ha scritto una mail a mons. Pierantonio Tremolada (responsabile per la diocesi di Milano per la pastorale liturgica) in merito alla Messa coi giovani di mons. Delpini a Brasilia (durante la quale, al momento della dossoligia,  alcuni ragazzi hanno elevato i calici con Sangue di N.S.G.C. insieme con due concelebranti mentre altri sacerdoti stavano più indietro; si veda qui).
Il monsignore ha risposto ed ha autirazzato la Redazione a pubblicare la propria risposta. 


 LETTERA di Messainlatino A MONS. PIERANTONIO TREMOLADA
         Molto Rev.do Mons. Tremolada,                                                                a noi, questa foto (che le alleghiamo e abbiamo preso qui http://www.incrocinews.it/chiesa-diocesi/qui-la-chiesa-%C3%A8-giovane-br-ora-aspettiamo-il-papa-1.78511) lascia molto perplessi e addolorati. 
    Ci sembra inopportuno (se non anche illecito) far alzare i calici (e/o le patene) a laici, al momento della dossologia.
Ancor meno opportuno  data la presenza di tanti sacerdoti che stanno dietro al celebrante con le mani in mano.
     La scelta di richiedere a laici di alzare i calici svilisce la funzione del sacerdote e del diacono.
     Tanto vale allora non ricorrere più ai diacono permanenti.     Quella di Mons. Delpini può essere stata una scelta per accattivare un po' i  giovani e farli sentire protagonisti durante la propria settimana mondiale (come ha detto il Papa ieri). Ma il protagonista in una Celebrazione è Gesù. Sempre e comunque.
     Inoltre quale messaggio viene recepito? che i sacerdoti sono "sostituibili" anche dai laici.      Allora inutile fare le veglie di preghiera per le vocazioni.
     A noi, come a Voi, preme il bene della Chiesa, anche se su binari o con modalità differenti.
     Ma siamo certi che su queste nostre osservazioni Vi troveremo concordi.
Vi abbiamo scritto non per richiedere un monito ufficiale, severo e pubblico contro mons. Delpini, ci mancherebbe. Ma perchè la Curia, o Lei personalmente, faccia un po' più attenzione su certe creatività liturgiche che danneggiano la Chiesa e soprattutto contraddicono, di fatto, altre iniziative (si vedano, appunto, le ordinazioni di diacono permanenti, e le veglie vocazionali sacerdotali).     Aggiungo solo un'ultima cosa: quello che le dico è tristemente stato confermato da alcuni giovani in altre circostanze e in ambito parrocchiale in cui sono attivo: "che cosa ci chiedono i preti se noi giovani vogliamo forse entrare in seminaio, o se vogliamo farci preti: tanto ormai tra un po' per fare la messa basterà un laico".
     A presto e con la speranza di un cortese riscontro, auguro buona giornata coi migliori saluti, 

   Redazione MiL 


RISPOSTA DI MONS. TREMOLADA alla Redazione di Messainlatino

Gentile Redazione,
sono assolutamente convinto che il gesto di cui la foto da Lei inviata dà attestazione ha avuto come intenzione quella di "far sentire i giovani protagonisti durante la propria settimana mondiale (come ha detto il Papa ieri)" - come Lei stesso dice. Non siamo per altro sicuri che sia stato deciso da sua Ecc. Mons. Delpini: non sempre sono i presidenti delle celebrazioni a decidere i gesti liturgici, a volte si trovano all'ultimo momento a compierli su indicazione altrui.
Quel che è certo è che non si voleva nel modo più assoluto mancare di rispetto all'Eucaristia. Vorrei aggiungere, proprio in questa linea, che sono rimasto francamente colpito e un poco rammaricato dalla frase che lei ha riportato alla fine della sua e-mail (certo non Sua!): espressioni come "fare la messa" non mi sembrano proprio all'altezza del Mistero Eucaristico che si vorrebbe salvaguardare. Stia comunque sicuro che da parte nostra vi è tutta l'intenzione di fare in modo che i nostri giovani abbiano un' alta considerazione di ciò che consideriamo il cuore non solo del ministero presbiterale ma di tutta la vita della Chiesa.
Un cordiale saluto

    Don Pierantonio Tremolada

RISCONTRO DI MESSAINLATINO ALLA RISPOSTA DI MONS. TREMOLADA

Caro don Pierantonio,
Grazie per la cortese risposta.
Due piccoli appunti: pur intendendo bene il senso del suo discorso non condividiamo appieno:  il fatto che il "presidente" segua tutte le disposizioni che riceve suo gesti liturgici da compiere, non è un'attenuante nè una scusante. Se il celebrante ravvedesse errori o illegimmità nelle istruzioni ricevute, potrebbe benissimo astenersi dal seguirle.
Il secondo: lei giustamente stigmatizza l'irriverenza che la fraseologia "fare la messa" da me riportata non sia all'altezza. Giustissimo. Era una frase di un ragazzo.  Noi però abbiamo sottolineato che ben meno all'altezza sono gesti compiuti da un vescovo durante la S.Messa. È ancor meno degni sono quelli compiuti da ragazzi durante la stessa Messa.
Forse sarebbe il caso di spostare l'attenzione dalle "parole" ai "fatti".
Le chiedo il permesso di pubblicare sul nostro blog la sua mail con la risposta alla nostra. Se non fosse accordato, non la pubblicheremo.
Aucurabdole buon periodo estivo, la saluto nuovamente con cordialità, ringraziandola per il civile e costruttivo confronto.
A presto. 


   Redazione MiL  


AGGIORNAMENTO (24.07.2013, ore 17:30)
La foto è stata rimossa dalla galleria fotografica "diocesana" della Messa celebrata da mons. Delpini coi giovani a Brasilia
e la pagina del sito ufficiale della diocesi che ne parlava è stata cancellata.

32 commenti:

  1. E'interessante verificare come Mons. Tremolada sia così attento censore della frasetta, mentre non accenni minimamente a valutazioni e conseguenti azioni riguardo lo scempio liturgico perpetrato, che invece arrampicandosi sugli specchi di una retorica da quattro spicci cerca goffamente di giustificare. I ciechi guidano i ciechi e attenti al moscerino ingoiano il cammello.


    "..l'intenzione di fare in modo che i nostri giovani abbiano un' alta considerazione di ciò che consideriamo il cuore non solo del ministero presbiterale ma di tutta la vita della Chiesa" è chiaramente dimostrata da questa pagliacciata e la buona fede di mons. Tremolada pure.

    Con la presente esprimo massimo compiacimento e solidarietà alla redazione di MIL che ha denunciato questo squallido ed ennesimo abuso
    di profanazione ed al tempo stesso ferma e sincera disistima a mons. Tramolada come uomo e come pastore cattolico; forse coi "fratelli separati" si troverebbe meglio, ci faccia un pensierino almeno.

    Bertoldo

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    1. Ma dài, abbassa i toni, che non giovano a nessuno. Diamo atto a mons. Tremolada che nella sua lettera esprime buona volontà, ancorché tiepidina, e del resto nella sua difesa di mons. Delpini (che cosa altro potevate pretendere ?), lo difende dicendo non che ha fatto benissimo quello che ha fatto, ma che se lo ha fatto può darsi che non lo abbia voluto; che è sempre un modo di prendere le distanze.

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    2. A Mons. Tremolada posso dare atto solo di essersi comportato in modo ipocrita (almeno dai dati che sipossono desumere dallo scambio di missive qui riportato, e non giudico l'uomo ma il suo comportarsi). Sui toni non abbasso nulla perchè sono anche troppo bassi e per onore di verità non sono ulteriormente "abbassabili".

      Se Delpini viene difeso invece di essere redarguito possiamo forse sostenere che si è coerenti?
      Se quando avviene uno scandalo o un abuso o una profanazione invece di reprimerla e riparare la giustifichiamo e difendiamo con argomenti a dir poco "improbabili" facciamo buon servizio a Dio
      o stiamo invece continuando il solito giochetto del politicamente corretto che fanno le tre scimmiette del non vedono non parlano non sentono?

      Non credo proprio che i responsabili di questo scempio liturgico agivano sotto la minaccia delle
      armi da fuoco puntate nè ritengo che vi siano state costrizioni di sorta, ma se così è stato
      si rendano note a sanazione dello scandalo e giusta difesa di chi le avesse dovute subire, altrimenti sono sono ciarle al vento e ipocrisie in ordine sparso che non fanno onore a nessuno, anzi allo scempio aggiungono il ridicolo e lo squallido.

      Per quel che riguarda poi "i tiepidi" mi pare che il Vangelo di Nostro Signore individui senza giri di parole la fine che meritano, stiano quindi attenti Monsingnore ed i suoi avvocati a non finire tra questi o se già vi sono provvedano a pentirsi e rimediare.

      Bertoldo.

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  2. Si giustificano con lo stesso linguaggio che li rende rei e li condanna. La curia milanese e il clero martiniano che la segue saltellando, è perduta. L'Arcivescovo ne prenda atto e cacci via gli eretici dagli uffici, dalle parrocchie, dalle rettorie, dagli oratori, dalle scuole, dagli ospedali, dall'Università. Promuova l'antichità e la dolce ortodossia dove ora regna l'empietà e la persecuzione dei cattolici. Nostro Signore gli concederà la pace che donò a Sant'Ambrogio dopo la morte del perfido Aussenzio. Strabo Lombardus

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    1. Quoto e aggiungo:

      S. Ambrogio di fronte a queste zozzerie (ed anche minori) menava bastonate, questi invece
      sanno solo predicare in politichese.

      Che si pentano e ravvedano o giunti davanti al Re dei Re tutto sarà giudicato senza misericordia.

      Bertoldo

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  3. Se però vi fossero stati veli, borse e tunicelle ci sarebbero state dure condanne. Il due pesi e due misure è ciò che è più rivoltante...

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  4. Questa "bella" celebrazione è finita pure sui blog spagnoli......

    http://www.intereconomia.com/blog/cigueena-torre/misa-celebrada-brasil-por-obispo-auxiliar-milan-delpini-motivo-jmj-20130724

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  5. Non è che la prossima volta in cui il blog messainlatino deve scrivere una lettera ufficiale può farla rileggere a qualcuno che ha una fluidità espressiva un po' migliore di quella dell'estensore? Se serve, io do la mia disponibilità. Davvero leggere quelle righe con una serie di principali di una riga o meno che si susseguono una dopo l'altra, in stile telegramma, è un pugno nello stomaco. Cerchiamo di badare anche alla forma.

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    Risposte
    1. Appunto.. voi che alla forma date il primato, anzi, l'esclusiva! Lo sanno tutti che gli ignoranti in grammatica (cioè quelli che hanno studiato e non hanno imparato) hanno anche scarsa intelligenza speculativa. E poi vi permettete di giudicare il mondo intero! Ma finitela! Come quel saccente di Bertoldo che pensa seriamente che il Re dei Re sbatterà in faccia a mons. Delpini questa foto nel giorno del giudizio! Siete ridicoli e fate un mare di tristezza.

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    2. E lei che invece auspica maggiore competenza grammaticale (in barba alla forma e alla saccenteria) sarebbe da prendere ad esempio di abbondanza in "intelligenza speculativa?

      Siete uno spasso.... roba da comiche.... altro che tristezza voi fate ridere e tanto....

      ahahahahahahahaha

      Bertoldo

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  6. La risposta di Don Tremolada è insufficiente e sono sicuro che ne è perfettamente cosciente: da quando in qua chi presiede il Sacrificio Eucaristico non è responsabilie dei gesti liturgici che vi si compiono?

    Quanto al "contrattacco" su quella frasetta "fare la messa" mostra semplicemente quanto Don Tremolata si senta in colpa ma, purtroppo, corporativisticamente in sintonia con il sacerdote responsabile dell' abuso denunziato.

    Per questa volta sostengo totalmente l'azione di MIL.
    In Pace

    Simon de Cyrène

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  7. Davide "ArciCantore" Carollo24 luglio 2013 alle ore 16:08

    A quanto pare il centro della Messa non e' piu' Gesu' Sacramentato ma la qualita' dello show che si deve produrre per non annoiare i ragazzi, riducendo il Santo Sacrificio ad una sgangherata parodia da pessimo avanspettacolo.

    La risposta, comunque prodotta cortesemente da Mons.Tremolata (poteva rispondere col silenzio) e' una "non-risposta"... non si sono rimangiati nulla, e continueranno con questi teatrini....

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  8. Ma non vi sembra che i due preti siano seduti? L'elevazione da seduti? Sono questi i "gesti liturgici" fatti per accattivarsi i giovani?

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    Risposte
    1. no non mi sembra, a quali ti riferisci?

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  9. Un grazie alla redazione per la segnalazione e la notizia ma ho l'impressione che sia stato soltanto uno sbattere contro un muro di gomma...della serie: "continuiamo per la nostra strada, non abbiamo fatto niente di male"...

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  10. Brava Redazione MiL. Ad maiora!

    Luciana Cuppo

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  11. Se la diocesi ha tolto la fotografia dal proprio sito, MiL non sia da meno, e la rimuova anch'essa.

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    Risposte
    1. Perchè la deve rimuovere? Per fare un favore a chi s'è dimostrato ipocrita e irriverente?

      La curia la aveva pubblicata per farsene vanto e quindi giustamente seppur tardivamente in sua vergogna, dopo lo sputtanamento internazionale la ha rimossa, ma MIL la pubblica a discredito dei profanatori e a monito futuro per evitare zozzerie di pari o peggior risma, quindi non solo non la deve rimuovere ma la deve mantenere e possibilmente pubblicarla anche più grande, così i ciarlatani e saltimbanchi (vestiti in casula o in tenuta da scout) in futuro staranno più attenti.
      Con questi tanto il richiamo ad onorare
      il Corpo e Sangue di Cristo non funziona, ma la figura di cioccolata in pubblica piazza li induce subito al dietrofront. E' gente che bada solo "all'audience" alla moda e all'intrattenimento. Con questi
      è inutile parlare di Sacramento, bisogna parlare di "share" di gradimento, di consenso ampio e democratico. Per questo temono le pubbliche figuracce e per questo è carità onesta e sincera
      fare in modo che ne facciano di abbondanti e imperiture: forse col tempo riusciranno
      pure pentirsi a ravvedersi e a chiedere scusa, cosa che per il momento come è palese neppure si sognano di fare.

      Bertoldo

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  12. Io però, e lo dico giusto come piccola speranza, sono rimasto colpito da tre cose che ritengo positive: 1) c'è stata risposta 2) la risposta, anche se insufficiente, almeno non ha liquidito subito quelli della redazione bollandoli come manipolo di reazionari oscurantisti 3)foto e pagina ufficiali della horror missae sono state cancellate. Mi chiedo: fino a pochi anni fa, sarebbero successe queste cose? I 'novatori' liturgici rispondono a sostenitori della Tradizione, non li coprono di insulti e cercano di nascondere le prove, come se fossero consapevoli di aver toppato: forse mi sto solo illudendo, ma mi sembra un piccolo buon segno in mezzo a tanto ciarpame liturgico di oggi.

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  13. Risposta allucinante. Il vescovo si è trovato a "decidere i gesti liturgici su indicazione altrui"? Scusate, ma il vescovo non dovrebbe controllare quello che fanno i preti della sua diocesi? Non dovrebbero essere loro ad obbedire a lui piuttosto che viceversa?
    Mutatis mutandis, non è come se un maestro entrasse in classe e trovasse gli alunni a infrangere il regolamento scolastico, e invece di dir loro di smetterla si unisse a loro?
    Ma siamo nel 2013 o nel 1968?

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    Risposte
    1. Ma questa non è la sua diocesi e probabilmente non tutti i concelebranti sono suoi preti.
      Presumibilmente il luogo è la parrocchia brasiliana ospitante e chissà in quale rito e lingua hanno celebrato (si vede un quaderno sopra il messale).
      Detto questo, visto che nessun rito prevede l'intervento dei laici nella dossologia, chi l'ha proposto e chi l'ha approvato ha sbagliato, ma non sono certo che la responsabilità sia tutta di S. Ec.

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    2. Obiezione corretta, non era la sua diocesi. Ma non avrebbe comunque potuto (e dovuto) rifiutarsi di partecipare all'abuso?

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  14. Abbiamo per errore cancellato un commento indirizzato alla Redazione. Non essendo stato ancora letto, chiediamo all'autore di riscriverlo . Ci scusiamo .

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  15. Tremolada risponde da vero prete: se lo cogli in castagna, invece di scusarsi trova un pretesto per accusare anche te. Ci sono delle cose che nella Chiesa non cambiano mai...

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  16. Non ci sono scuse che tengano. E' stato un abominevole sacrilegio. Scomunica per tutti i responsabili ('presidenti e laici).

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  17. Francamente mi stupisce che mons. Delpini di cui ho imparato ad apprezzare l'umorismo alla card. Biffi sulle pagine di Avvenire abbia incocciato in una celebrazione cosi'abborracciata (la povertà e la semplicità sono ben altro).
    Che dire? Sbagliare è umano.
    Antiquario

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  18. BUONA NOTIZIA dalla diocesi di Milano
    Il famoso sacerdote dalle idee alquanto discutibili don Giorgio De Capitani è stato ufficialmente rimosso dalla sua parrocchia e da compiti pastorali per volere del card. Scola.
    http://www.merateonline.it/articolo.php?idd=37717
    http://www.merateonline.it/articolo.php?idd=37765
    Ora rimangono i suoi fedelissimi arrabbiati...

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  19. AGGIORNAMENTO (24.07.2013, ore 17:30)
    La foto è stata rimossa dalla galleria fotografica "diocesana" della Messa celebrata da mons. Delpini coi giovani a Brasilia
    e la pagina del sito ufficiale della diocesi che ne parlava è stata cancellata.


    ALLORA è SEGNO CHE NE HANNO PRESO ATTO.iL pAPA IERI HA DETTO DI NON PARLAR MALE E DI NON FARE TANTE CHIACCHIERE E LA MADONNA CI STA CHIEDENDO DI NON GIUDICARE I SACERDOTI MA DI PREGARE PER LORO...SCUSATE MA PERCHE' ALLA FIN FINE NON LO CHIEDETE A MONS DELPINI COSI VI SPIEGA LUI E NON ALTRI...IL RESPONSABILE ALLA FINE è LUI E SOLO LUI PUO' CHIARIRE LA COSA MA SMETTETELA PER FAVORE

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  20. Ho scritto prima
    ed è uscito che pubblicate solo dopo
    esame della redazione
    Spero pubblicate i pro e i contro
    conta Cristo solo Cristo
    e Lui è superiore a tutti noi
    I suoi pensieri non sono i nostri pensieri
    solo Lui tutto sa
    Solo Lui conosce ed è Verità
    Per cui giusto far presente ciò che avete fatto presente
    ma poi se continuate
    anche voi non mettete più Cristo al centro
    ma voi stessi e la vostra rabbia
    Per ci non è più giusto niente!
    Per cui chiediamo tutti perdono al Signore
    e poi facciamo un po' di silenzioù
    grazie!
    Signore perdono e pietà per tutti noi
    nessuno escluso
    perchè tutti abbiamo bisogno del TUO PERDONO!

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  21. Bertolodo ...smettila di odiare e vai a confessarti!

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AVVISO AI LETTORI: Visto il continuo infiltrarsi di lettori "ostili" che si divertono solo a scrivere "insulti" e a fare polemiche inutili, AVVISIAMO CHE ORA NON SARANNO PIU' PUBBLICATI COMMENTI INFANTILI o PEDANTI. Continueremo certamente a pubblicare le critiche ma solo quelle serie, costruttive e rispettose.
La Redazione