Post in evidenza

Elenchi dei Vescovi (e non solo) pro e contro Fiducia Supplicans #fiduciasupplicans #fernández

Pubblichiamo due importanti elenchi. QUI  un elenco coi vescovi contrari, quelli favorevoli e quelli con riserve. QUI  un elenco su  WIKIPED...

martedì 4 settembre 2012

Lugano. Una "cartolina-ricordo" a spiegazione.

Abbiamo ricevuto e pubblichiamo.

"Dopo l’apparizione su questo sito della notizia che la St. Messa nella forma straordinaria a Lugano verrà celebrata nella chiesa di San Carlo e non più, come fu lo scorso anno, celebrata presso la chiesa dell’Immacolata ( chiese distanti tra loro poche centinaia di metri) ecco apparire commenti in proposito, ma soprattutto a sproposito, mi chiedo, come sia possibile che persone del tutto ignare di ciò che capita a Lugano possano permettersi di dire la loro senza un minimo di cognizione di causa, usando il Vescovo come capro espiatorio di tutti i mali della Chiesa.
Anche se, a dire il vero, ho poca voglia di farlo, scrivo queste righe di cronistoria per amor di verità, per spiegare oggettivamente cosa succede ed è successo a Lugano, e non certo per voler confutare o entrare in polemica, con coloro che amano tanto criticare invece che rimboccarsi le maniche e darsi da fare per il bene della Santa Chiesa e per la Maggior gloria di Dio. 
Per poter parlare, con cognizione di causa, della celebrazione della Messa VO a Lugano bisogna tornare agli anni del primo post-concilio (ben prima dunque dei vari Indulti Pontifici) , quando un gruppo di persone chiedeva di poter continuare a celebrare la Messa secondo l’antico rito. 
Trovarono un accordo con l’allora Vescovo Mons. Martinoli, e trovarono una chiesa per le celebrazioni, la chiesa di San Michele sopra Lugano.In quegli anni furono molti i sacerdoti che si alternavano nella celebrazione, sia diocesani di Lugano, sia provenienti dall’Italia, sia preti dell’allora neo costituita Fraternità San Pio X. 
Passarono gli anni, cambiarono i Papi e i Vescovi, cambiarono le situazioni, giunsero gli indulti e tutto ciò che sappiamo successe nella Chiesa, tra gli anni `80 e la fine degli anni `90. 
A Lugano la celebrazione della Messa Tridentina continuava ininterrotta, ma dalla chiesa di San Michele si era passati, dopo l’indulto dell’88, alla celebrazione tutte le domeniche e le feste di precetto, presso la chiesa di San Carlo. 
Nel frattempo il gruppo di fedeli della prima ora si era ormai quasi estinto, chi preso da altri interessi, chi passato a miglior vita, fin tanto che, dopo la morte del Dott. Casasopra, che si occupava dell’organizzazione di questa celebrazione, nessuno più ebbe interesse di portare avanti la causa quindi la celebrazione venne sospesa per qualche anno, non per imposizione di qualche cattivo Vescovo, ma per il menefreghismo dei fedeli, sarebbe bastata una sola persona di buona volontà, ma non vi fu…. 
Nel 2005 ( o 2006) apparve sul Giornale del Popolo (quotidiano di proprietà della diocesi di Lugano di cui il Vescovo è Editore) un trafiletto in cui si invitavano i fedeli che fossero interessati alla celebrazione della Messa secondo il rito Antico a trovarsi per una riunione che si sarebbe tenuta il tal giorno alla tal ora. 
Poche persone accorsero, ma tra quei pochi vi era la volontà di poter far tornare il Rito Tridentino anche a Lugano. 
Si raccolsero un centinaio di firme, le si consegnarono al Vescovo, Mons. Grampa, il quale, andando contro il parere dei suoi più stretti collaboratori, concesse l’indulto mettendo due condizioni,
- la prima che il celebrante fosse un sacerdote in piena comunione con Roma,
- la seconda che il Vangelo e l’Epistola fossero proclamati (anche) in lingua volgare. 
Nel concedere l’Indulto il Vescovo suggeriva quale luogo per le celebrazioni la chiesa del ex Vescovado in Via Nassa 66, questa soluzione non piacque e si scelse la chiesa della Madonna della Salute a Massagno. 
Si cominciò celebrando una volta al Mese la domenica mattina, poi si aggiunse una Messa settimanale il sabato Mattina presso la chiesa di San Carlo che si trasferì poi presso la chiesa della Madonnetta.
Durante questo periodo vennero organizzate celebrazioni anche nei santuari Diocesani della Madonna del Sasso a Locarno, e della Madonna dei Miracoli a Morbio, ed in altre chiese della Diocesi.
Si organizzò pure, con il consenso della Curia Luganese, una celebrazione solenne con l’antico rito Ambrosiano presso una chiesa delle valli ambrosiane della diocesi di Lugano, celebrazione che fu poi impedita da una lettera giunta qualche giorno prima direttamente dalla Curia di Milano. 
Di tutte queste iniziative diede sempre notizia tanto il Giornale del Popolo, tanto quanto gli altri quotidiani del Cantone.
Si giunge al 2009 quando un gruppo di studenti dell’USI chiede che sia celebrata la Messa festiva tutte le domeniche e le feste di precetto, chiedono che questa celebrazione avvenga di pomeriggio nella chiesa del ex Vescovado, in quanto loro abitano poco lontano. 
Si abbandona dunque la celebrazione mensile la domenica mattina alla chiesa della Madonna della Salute per sostenere l’iniziativa di questi giovani studenti. 
Nel frattempo per vari motivi si abbandona anche la celebrazione della Messa del sabato alla chiesa della Madonnetta che viene sostituita con una celebrazione, sempre il sabato mattina presto, presso la cappella della clinica Luganese di Moncucco. 
Purtroppo del gruppo di studenti presto non si vide più nessuno, il numero di fedeli si era ormai ridotto, tanto che in alcune occasioni eran già di troppo le dita di una mano per contare celebrante ministranti e fedeli. 
Si decise allora di abbandonare la celebrazione settimanale e di tornare ad una cadenza mensile e non più nel ex Vescovado ma presso la chiesa dell’Immacolata. 
Ora ci si trasferisce ancora, dall’Immacolata a San Carlo.... speriamo che tutti .... anche quelli che amano stare dietro le tastiere del computer si facciano vivi tra i banchi della chiesa rimboccandosi le maniche e dandosi da fare per il bene della Santa Chiesa e per la Maggior gloria di Dio, affinchè la celebrazione VO a Lugano possa avere ancora un senso per poter essere mantenuta". 

Lettera firmata