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venerdì 30 marzo 2012

"Avvenire" ed Enzo Bianchi. Un sacerdote scrive al Direttore in sostegno a Mons. Livi, ma la sua lettera non viene pubblicata

Un sacerdote ci ha inviato la lettera che ha spedito al Direttore di Avvenire sul "caso Enzo Bianchi".
A differenza delle altre due lettere di sostegno incondizionato per Enzo Bianchi e di sdegno per le parole di critica di Livi, la lettera in sostegno di quest'ultimo non è stata ancora pubblicata. Forse il Direttore non l'ha ricevuta? Eh,si sa, i disservizi delle Poste...
Noi la rendiamo nota, accogliendo la richiesta dell'autore, perché magari il Direttore ne venga così a conoscenza e sia stimolato a dare risposta. E a dimostrare l'equilibrio, l'imparzialità e l'onestà intellettuale (a cui egli asserisce essere ispirato il suo giornale) del quotidiano cattolico.



Roberto


"Caro direttore,
ho riletto Mons.Livi su Enzo Bianchi . Egli sostiene tre cose incontestabili:
1) Quella di Bose non è una comunità religiosa in senso autenticamente giuridico . Anche se il priore ne ha creato una immagine di “monastero”. Non tutti sanno che Enzo Bianchi è un laico a tutti gli effetti.
2) Il sedicente priore, insiste molto sul lato umano di Gesù e del cristianesimo .(anche se dalle sole parole citate non si può dedurre una negazione della divinità di Cristo). Cosa che il Bianchi non farà mai. Non si tira la zappa sui piedi.
3) Inoltre egli non chiarisce abbastanza che la teologia di Hans. Kung è condannata dalla Chiesa.(mi riferisco solo al testo apparso sulla “Bussola Quotidiana”)
Io aggiungo che Enzo Bianchi non nasconde la sua critica all’attuale Pontefice soprattutto per la sua teologia liturgica ed anche qui si attacca furbescamente al Motu Proprio di ripristino della liturgia antica,( tra l’altro mai soppressa) mentre il pensiero del Papa è più vasto.
Ha una visione esageratamente ottimista del mondo in cui non si parla mai di Peccato Originale e non tiene conto che il discorso sulla riforma nella continuità a proposito del Vaticano II è un dato oggettivo. Anzi fa parte ormai del magistero pontificio dato che è stato il Papa a tirarlo fuori nel dicembre 2005. Tutti gli atti pontifici, compresa la svolta data ad Assisi tre, sono andati in questa linea.
Ignora la devozione a Maria e ai Santi. Pare disprezzi la pietà popolare. E qui non tiene conto della Costituzione sulla Liturgia del Vat.II al n. 12.
Per questi motivi mi pare esagerata la difesa del nostro nella rubrica “lettere” di avvenire di venerdì 23 scorso.
Era lecito difendere il Giornale, che però non è stato attaccato gravemente, ma occorrevano toni più equilibrati. Una critica non è una accusa ma un parere.
Avvenire parla di Bianchi perché informa sui fatti di Chiesa, ma questo non equivale a sposarne le idee . Infatti le uniche idee che il giornale deve fare sue, sono quelle del magistero. E Bose non è Magistero!
Occorre tener presente che oltre i “devoti di Bianchi” anche altri leggono Avvenire e possono dare del personaggio,valutazioni diverse. Non per questo reazionarie o insensibili al dialogo con il mondo.

Don Giorgio Bellei, Modena"

5 commenti:

  1. Temo purtroppo siano molti quelli che sono convinti che Enzo Bianchi sia un sacerdote, un consacrato.

    Un mio amico mi ha riferito, ad esempio, di una signora a lui nota che avrebbe assistito alla "celebrazione della Messa" da parte di Bianchi, alla fine di un incontro da lui diretto.

    Credo che l'argomento (Bianchi e' o non e' un sacerdote) sia importante, soprattutto in una fase post-conciliare che, non certo per colpa del Concilio che e' per definizione Santo. ma per colpa dell'ermeneutica dei suoi testi, ha portato ad una grande confusione tra i fedeli.

    Penso quindi sia necessario ribadire a chiare lettere, come aveva fatto Mons. Livi su "La Bussola Quotidiana", e possibilmente in maniera ufficiale, che Bianchi e' solo un laureato in economia. Forse anche qualche vescovo potrebbe ripensare alla situazione e non invitarlo piu' ad organizzare esercizi spirituali, come e' spesso capitato

    Gli argomenti teologici per stare lontani da questo furbo, sedicente "profeta" sono molti e ben fondati.

    Grazie.

    Paolo Locatelli - Bergamo

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    1. Mi faccio sempre piu' spesso una domanda: ci sono molte persone che con
      le loro opinioni disorientano i pochi praticanti cattolici che sono rimasti. Eppure alla Chiesa Cattolica non mancano certo i poteri di fare chiarezza nella dottrina. Perche' questo non succede piu' da vari decenni con la determinazione che sarebbe richiesta. E perche', se il Papa lo fa, viene immediatamente subissato da distinguo e confutazioni, quasi non se ne riconoscesse l'autorita?

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    2. Ormai si e' scordata la frase evangelica "guardatevi dai falsi profeti!" D'altra parte, ormai, siamo proiettati verso un mondo di persecuzioni contro i cristiani che non vorranno accettare il sincretismo a cui ci vogliono piegare. Ricordiamoci cosa fu ia "Costituzione Civile del Clero" della Rivoluzione Francese con cui si cerco' di creare un'" altra" chiesa cattolica. Non e' cambiato nulla.
      Siamo nella stessa condizione... per fortuna"non prevalebunt!..."

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    3. Abbastanza spesso Avvenire lascia perplessile sulle sue prese di posizione, come quando difese a spada tratta certi personaggi membri della Trilateral e del Bildeberger definendoli "buoni cattolici" e mai aderenti alla massoneria

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  2. Avvenire non ha mai pubblicato le mie lettere, credo siano state tre, su quanto scrive Odifreddi nei suoi libri, ivi compreso gli errori di fisica e di storia che abbondano nei suoi libri, assai ben scritti dal punto di vista formale, ma nella sostanza...

    Emilio Spedicato, Uni Bergamo

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La Redazione