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Pubblichiamo due importanti elenchi. QUI  un elenco coi vescovi contrari, quelli favorevoli e quelli con riserve. QUI  un elenco su  WIKIPED...

domenica 15 gennaio 2012

Comunicato ufficiale dell'Arcidiocesi di Milano. Finalmente le attese parole del Card. Scola

Certo, si sarebbe potuto insistere un po' di più e più esplicitamente sulla dimensione religiosa, sulla sconveniente e deplorevole offesa a Dio, come aveva detto il Vescovo di Vigevano, piu che sull'aspetto sociale e sulla mancanza di "sensibilità verso i credenti".
Ma meglio del silenzio di molti altri vescovi!
In definitiva il comunicato è abbastanza chiaro e ne condividiamo lo spirito e gli intenti!
Dallo stile "diplomatico" emerge senz'altro una tirata d'orecchie alla direzione del Teatro e al regista, e un duro giudizio di condanna per lo spettacolo (e per la scelta di programmarlo).
Quindi, tirando un sospiro di sollievo per le parole pur caute dell'Arcivescovo, diciamo: "GRAZIE EMINENZA! Meglio tardi che mai!"
E le assicuriamo che da parte nostra e degli altri organizzatori, davanti al Teatro Parenti durante la manifestazione di protesta, ci saranno solo momenti di preghiera!

Redazione MiL


"Raccogliendo le parole della regista e direttrice del teatro Parenti di Milano Andrée Ruth Shammah, apparse ieri su un quotidiano, a nostra volta domandiamo che sia riconosciuta e rispettata la sensibilità di quanti cittadini milanesi, e non sono certo pochi, vedono nel Volto di Cristo l’Incarnazione di Dio, la pienezza dell’umano e la ragione della propria esistenza.
Proprio perché Milano è una “città che ha sempre rappresentato il pensiero illuminato, la religiosità alta, il dialogo e l`apertura”, invitiamo a considerare che la libertà di espressione, come ogni libertà, possiede sempre, oltre a quella personale, una imprescindibile valenza sociale. Questa deve essere tenuta particolarmente in conto da parte di chi dirige istituzioni di rilevanza pubblica, per evitare che un’esaltazione unilaterale della dimensione individuale della libertà di espressione conduca ad “tutti contro tutti” ideologico che divenga poi difficilmente governabile. Di questa dimensione sociale della libertà di espressione avrebbe pertanto potuto farsi carico più attentamente al momento della programmazione la direzione del Teatro.
La preghiera per manifestare il proprio dissenso non può accompagnarsi a eccessi di qualunque tipo, anche solo verbali."


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