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mercoledì 30 novembre 2011

Ravasi: "Ci sono edifici sacri carenti, da riadattare in futuro"



Contiamo che dalle parole si passi ai fatti…. Gli ultimi scempi di Reggio Emilia non ci paiono andare in questa direzione


CITTA’ DEL VATICANO, venerdì, 25 novembre 2011 (ZENIT.org) – a margine della presentazione della mostra in Vaticano sulla cattedrale della Sacra famiglia di Antoni Gaudì a Barcellona - che si è svolta ieri nella sala stampa della Santa Sede – il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, ha parlato a Zenit del problema delle chiese che presentano carenze e del bisogno di un “riadattamento” in un futuro. Al momento si sta studiando il problema alla base, vale a dire partendo dal dialogo tra architettura, arte e arredi sacri.

Si è parlato della cattedrale di Gaudì e del bisogno di dialogo tra fede e arte. Alcune chiese però non presentano, per così dire, delle “carenze”?
Card. Ravasi: Di riadattamento di chiese che presentano delle carenze, non si è ancora discusso, al momento, tuttavia diventerà un problema sempre più all’ordine del giorno, poiché sono molte le chiese costruite negli ultimi anni senza tenere conto di quella trilogia alla quale facevo riferimento. Questa operazione di riadattamento è avvenuta anche nella storia dell’architettura sacra. Non è un fenomeno strano.

Forse prima era più un problema di stile. Ora invece…
Card. Ravasi: Ora c’è un qualcosa di strutturale, ma su questo è difficile dare delle indicazioni precise perché ogni caso è un caso a parte. Attualmente stiamo studiando il problema di base, ovvero far dialogare architettura, arte, spiritualità e liturgia. E sulla base di questi canoni, è fondamentale valutare se non sarà possibile affrontare il problema del riadattamento di chiese che presentano delle gravi carenze.

Sicuramente è più facile nelle indicazioni dei nuovi templi, meno per quelli poveri di caratteristiche sacre.
Card. Ravasi: È più delicato il secondo caso, perché complicatissimo. È come se su un malato intervenisse un medico e poi ne debba intervenire un altro: la prima volta è più facile. In realtà non lo abbiamo affrontato, ma il problema si sente.

Nel corso della conferenza stampa, rispondendo a un giornalista sulla possibilità di istituire una commissione che vigili sulla costruzione degli edifici di culto, il cardinale Ravasi ha risposto che questa commissione sarebbe “interdicasteriale per quanto riguarda la funzione dell’architettura sacra, e il tema fondamentale è quello di cercare di dare delle indicazioni in modo tale che si riesca a realizzare quello che si realizzava nelle grandi cattedrali, con una lunga tradizione fino ai nostri giorni”.
[…]

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La Redazione