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venerdì 4 novembre 2011

Messa "bassa" a Imperia: alto momento di preghiera, fede e devozione!

Pubblichiamo una bella lettera che un lettore ci ha inviato, relativa alla celebrazione della S. Messa a Imperia Oneglia (ore 17:00, in località borgo Peri, vicino alla parrocchia di San Giovanni).

Roberto


"Cara Redazione MiL,
non so se la mia esperienza nel suo piccolo può avere una qualche rilevanza, ma mi sento di rendervene partecipi. Magari può servire come testimonianza della "buona fede" (in tutti i sensi) dei fedeli legali alla Messa c.d. "antica" e del loro vero e genuino interesse verso questa celebrazione (con buona pace dei detrattori).
Quella di cui sto per raccontare non è stata una Messa solenne con prelati famosi in una importante basilica. E' stata una classica Messa antica domenicale, celebrata con decoro, rispetto e dignità!!!! (altro che messe parrocchiali sciatte e squallide!)
Penso che celebrazioni "semplici" come questa (organizzate e curate con tanto cuore e con tutta l'anima da alcuni fedeli di buona volontà) siano sublimi e aiutino la santa causa in difesa della Tradizione Antica.
Dunque.
Qualche settimana fa, nel centro di Imperia (via San Giovanni angolo via Bonfante) sentii parlare due ragazzi di una messa in latino che un bravo e giovane sacerdote celebrava lì vicino. Due giovani che parlano -bene- della messa?? e per di più in latino??? Una frase soprattutto mi colpiì "...si vede che il prete ci crede... "
Subito drizzai le orecchie, perché i loro discorsi (ma più ancora il loro tono entusiastico) mi avevano stupito e incuriosito. Ammetto che il fatto era una sopresa: già sentire parlare due giovani di "cose religiose", è raro, ma addirittura sentirli parlare bene dei preti e di una messa in latino (tanto osteggiata dagli stessi preti) era soprendente!!!
Mosso quindi da -ravvivato -interesse verso la Messa tridentina (a cui però non mi ero mai deciso di partecipare e di cui poco so, leggendo ogni tanto il Vostro benemerito sito) ho cercato qualche notizia in più in internet e ho trovato sul sito di UnaVox (ma non sul Vostro, come mai?) l'ora e le cadenze di questa messa a Imperia: ogni domenica e festa di precetto alle 17:00 nella chiesa di N.S. di Loreto in località di Borgo Peri ad Oneglia.
Ecco allora che lo scorso 1° novembre ho deciso di onorare la festa di Ognissanti andando a quella Messa.
La chiesetta è un piccolo oratorio di una confraternita, curato, essenziale, sobrio e molto raccolto.
Due son state le circostanze e i fatti che mi hanno colpito: il silenzio orante e la partecipazione dei fedeli!
Ah se anche i fautori dell'opposizione partecipassero a queste celebrazioni!!! Avrebbero davvero modo per ricredersi!!
Andare a messe come quelle celebrate a Imperia Oneglia è il modo migliore per rendersi conto che dire "Messa antica" non vuol dire "liturgia nostalgica, lontananza dei fedeli, vacuo sfarzo, élite clericale, pizzi e merletti" (tanto per citare solo alcune delle ottuse critiche che vengono mosse alla liturgia antica da preti ignoranti (e senza più fede?), che non capiscono che la solennità è, caso mai, l'umano tentativo di rendere onore e adorazione al divino N.S.G.C., il Re dei Re che morto in Croce si è fatto Salvatore nostro!).
Dire "Messa antica" vuol dire innanzi tutto silenzio, raccoglimento, devozione, sacralità e preghiera partecipata. Ebbene sì, anche partecipazione dei fedeli! Ho ascoltato preghiere molto partecipate! Molto più che alle messe feriali (e a volte sciatte) messe in italiano!! Forse chi va alla Messa antica ci va perché sa e vuole! Non per abitudine o per obbligo. Chi sceglie la liturgia antica fa una scelta consapevole. E quindi partecipa di più e meglio. E ciò è quello che ho notato alla Messa di Imperia.
Come è possibile? Lo spiego subito.
1) Durante la celebrazione e soprattutto durante la consacrazione nessuno faceva rumore, nessuno si muoveva, nessuno tossiva, nessun cellurare squillava. Tutti, dico TUTTI, in ginocchio, in assoluto, ma attento, SILENZIO orante, nel momento sublime della transustanziazione. Tutti adoravano la SS.ma Trinità scendere dal cielo tra le mani del sacerdote. Finalmente un momento di vera Messa Cattolica!!
2) I molti fedeli che ho trovato (anche giovani e due o tre bambini) recitavano (con il cuore, all'unisono, e non solo con la bocca!) le preghiere leggendole sui molti libretti bilingue messi sulle panche (libretti ben fatti e stampati al computer da qualche fedele di ottima volontà).
Sui libretti trovavano spazio anche alcune brevissime e essenziali spiegazioni del rito, così da far conoscere al fedele meno esperto -come me- il significato e lo scopo delle varie parti della Messa (in genere) o i gesti del sacerdote (ah, se anche nei "foglietti" che infestano le parrocchie, ci fossero anche solo la metà di queste pur brevi spiegazioni: si capirebbe meglio la S. Messa!).
3) L'atteggiamento dei fedeli traduceva una partecipazione somma e consapevole: l'alzarsi, il mettersi in ginocchio senza vergogna, lo stare seduti nei momenti giusti scandivano con compostezza la celebrazione e favorivano il raccoglimento. (Si noti che ognuno sapeva cosa dire, e quando alzarsi: ciò significa che le persone seguivano con consapevolezza e cognizione di causa le varie parti della Messa e non erano spaesati).
4) Molte signore, anche giovani, avevano in testa la veletta: non che ciò sia fondamentale ben s'intende, ai fini della validità della messa, ma è sintomo di quel rispetto spontaneo per il luogo sacro e di quel pudore propri delle nostre nonne, che scaturiscono se si percepisce la sacralità dei riti, del posto e dei gesti.

Da tutte queste circostenze si capiva che i fedeli partecipavano con il cuore e con lo spirito (oltre che con il corpo) al sacro rito. Erano consapevoli a cosa stessero partecipando. Sicuramente moltissimi di loro non avrebbero saputo fare una traduzione letterale dal latino delle singole preghiere, ma conoscevano benissimo Chi stessero pregando!!!

Un'altra cosa che poi, al termine della funzione, mi ha stupito, è stata la recita delle preghiere (che ho scoperto essere) di Leone XIII, in difesa della Chiesa e di tutti i Cattolici. Recatosi il prete in sacrestia, e usciti alcuni fedeli, i più son rimasti, e si son messi in ginocchio. Io non capivo... Non sapevo... Ad un certo punto ho sentito l'Ave Maria recitata per tre volte, poi il Salve Regina, e poi una bellissima preghiera di cui ignoravo l'esistenza (nella sua forma integrale): quella rivolta a San Michele (che tra l'altro è il patrono della nostra Diocesi di Albenga-Imperia e titolare della Cattedrale)

Al termine anche delle ultime preghiere, ogni fedele portava il proprio libretto nelle prime panche, per agevolare poi un ragazzo che li metteva a posto. Un ragazzo aiutava il sacerdote a riordinare l'altare, un altro signore spegneva le candele. Che attenzione e che premura nel accudire la loro chiesetta!

Mi faccio quindi due domande che, so non possono avere risposta, ma che mi hanno perseguitato tutta la serata e questi giorni: perchè tanta avversione a questa Messa? Perchè tante preghiere son state abolite dalla Messa "moderna"? Non so.

Però ho capito solo il motivo per cui quei ragazzi erano così entusiasti di questa celebrazione: pur semplice, pur letta, pur senza canti, pur "bassa" (come si diceva) è stata una Messa davvero magnifica, un altissimo momento di fede viva e di attiva partecipazione più che coinvolgente!

C.F.

1 commento:

  1. Tutto vero, peccato sia stata soltanto "messa bassa", perchè la messa di sempre è ancor più degna se cantata: resta semplice, ma è davvero angelica (il riferimento alla missa del Angelis, la messa cantata più comune, è voluto). Senza canto gregoriano mi pare che alla messa manchi un qualcosa di paradisiaco che facilmente possiamo darle.

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La Redazione