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sabato 14 maggio 2011

Mons. Pozzo (Ecclesia Dei) spiega (bene!) la nuova Istruzione sul motu proprio Universae Ecclesiae


Il Segretario della Pontificia Commissione Ecclesia Dei ha svolto al terzo convegno sul motu proprio Summorum Pontificum la relazione più attesa, poiché suo è il compito di spiegare all'uditorio la freschissima Istruzione Universae Ecclesiae sul motu proprio pubblicata appena ieri.

Gli antecedenti di questa Istruzione, ha spiegato, sono le relazioni e i resoconti inviati dall'episcopato mondiale dopo i tre anni dall'entrata in vigore del motu proprio. Da essi, e anche dalle comunicazioni dei gruppi interessati, si evince che il motu proprio ha già prodotto fruttuosi effetti. Certamente, ha aggiunto, in modo ineguale tra varie chiese locali. Sarebbe inoltre ingenuo negare che ancora esistono resistenze e ostilità sia da parte del clero che dei vescovi.

Ma la reticenza dev'essere dissipata proprio dalla precisa osservanza delle disposizioni pontificie, che invitano a riconoscere da una parte la liturgia riformata, depurata da abusi, malintesi e grossolani travisamenti, e dall'altra la grandezza della viva Tradizione della Chiesa.

Scopo della Istruzione Universae Ecclesiae è di far applicare il Summorum Pontificum .

Non c'è dubbio che oggi è in gioco addirittura la Fede, che in vaste zone della terra è in pericolo di spegnersi come una fiamma non alimentata, come ha deplorato il Papa nella lettera ai vescovi per la revoca della scomunica ai 4 vescovi della FSSPX. La priorità è quindi riportare le genti a Dio; non a qualsiasi dio, ma a quel Dio che ha parlato a Mosé sul Sinai, e si è incarnato nel seno di Maria. Ora, chi si oppone alla liturgia antica, non svolge attività pastorale che va nel senso dovuto ed anzi nega di fatto la continuità della Chiesa.

L'Istruzione ora chiarisce ulteriormente che il motu proprio è legge per tutta la Chiesa, per giunta speciale, ossia che (n. 28) deroga alle norme incompatibili emanate dal 1962 in avanti. Il motu proprio non è quindi un indulto o una concessione, ma un provvedimento fondamentale e generale sulla liturgia.

L'Istruzione Universae Ecclesiae ricorda al n. 8 che il motu proprio vuole concedere a TUTTI i fedeli il tesoro della liturgia antica, non a gruppi specifici o 'nostalgici', come ancora si sente dire in certi ambienti. Il motu proprio va inteso in senso favorevole ai fedeli legati alla liturgia antica. Ai vescovi sta il compito di favorire queste legittime aspirazioni, evitando la marginalizzazione dei fedeli tradizionali, i quali peraltro devono evitare forme di contestazione della nuova liturgia.

La Commissione Ecclesia Dei riceve piena competenza per dirimere le controversie. Sono anche precisate le competenze degli ordinari diocesani, che devono vigilare affinché tutto si svolga nella serenità, ma sempre nella mente del romano pontefice, come espressa dal motu proprio.

Ci sono anche i diritti e i doveri dei fedeli laici. Un coetus fidelium è stabile se alcune persone si sono riunite, anche dopo il motu proprio (togliendo quindi l'argomento ostile che dovesse trattarsi di gruppo preesistente) e può costituirsi tra fedeli anche di diverse parrocchie o perfino diocesi.

Non è stabilito un numero; ma d'altronde anche per celebrazioni ordinarie accade che i fedeli presenti siano pochi.

Per i sacerdoti, si richiede una conoscenza basica della lingua latina: non un esperto latinista. A questo proposito, si stabilisce che in seminario devesi insegnare il latino, come d'altronde imponeva il documento conciliare Optatam totius: che chi si appella al Concilio, cominci ad applicare davvero (e in tutto)!
Sulle ordinazioni, di cui il motu proprio non parlava, l'Istruzione ha ritenuto di intervenire con una precisazione: su richiesta di alcuni presuli che temevano vie parallele e non armonizzate nella formazione sacerdotale, viene stabilito che gli ordini minori e l'ordinazione secondo l'antico rito sia applicata sono negli istituti Ecclesia Dei. E' anche precisato che solo con il diaconato si assume lo stato clericale.

L'Istruzione ha un compito circoscritto, data anche la natura solo applicativa di tale documento. E' comunque uno strumento affidato in primis alla responsabilità di vescovi e sacerdoti, con animo di carità e sollecitudine pastorale. Ma al tempo stesso, è uno strumento al servizio della celebrazione del Culto divino. Il motu proprio non è un passo indietro, ma guarda al futuro della Chiesa, che non potrà mai rinnegare le proprie radici, così come non potrà mai chiudersi ad un rinnovamento ancorato nella Tradizione della Chiesa.



Enrico

58 commenti:

  1. Allora è chiaro cari amici tradizionalisti?

    i quali(i tradizionalisti) peraltro <span>devono evitare</span> forme di contestazione della nuova liturgia.

    DOVETE ACCETTARE IL MESSALE DEL 1969!!NON CONTESTARLO!!CHIARO!!

    SPERIAMO CHE UBBIDIRETE MA HO MOLTI DUBBI!!

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  2. <span>DOVETE ACCETTARE IL MESSALE DEL 1969!!NON CONTESTARLO!!CHIARO!!  </span>

    è inutile, tanto sono duri come le pine verdi

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  3. Luisa, guardi che l'ospite che lei ora gradisce è un archeologista di quelli citati e riprovati  da Pio XII....

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  4. E allora,nel caso, spero che la Santa Sede ne prenda atto e agisca di conseguenza perchè non è ammisibile accettare chi nella Chiesa vuolem seminare zizzania e si sente superiore agli altri!!

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  5. <span>
    <p>“Sono esclusi dai benefici della Universae Ecclesiae non solo i fedeli che appartengano ai gruppi che il Papa in altra occasione ha chiamato «anticonciliaristi» ma anche coloro, che pur senza «appartenervi», li sostengano con parole, scritti o offerte. E per essere rubricati fra tali contestatori non è necessario mettere in dubbio la validità del nuovo rito; è sufficiente contestarne la legittimità. I due concetti, canonicamente, non sono sinonimi, e la norma sembra scritta quasi apposta per descrivere la posizione della Fraternità Sacerdotale San Pio X, la quale afferma che – a certe condizioni – la nuova Messa è valida, ma afferma pure che non è «legittima», cioè non è una Messa cui i fedeli possano assistere senza mettere in pericolo la loro fede. ”
    </p><p>http://www.labussolaquotidiana.it/ita/articoli-messa-in-rito-anticoistruzioni-per-luso-1867.htm
    </p></span>

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  6. @ Redazione

    Che voi sappiate esiste qualche programma informatico che funga da filtro alle baggianate? Chessè una specie di antispam / anticazzt ?

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  7. <span>@ Redazione  
     
    Che voi sappiate esiste qualche programma informatico che funga da filtro alle baggianate? Chessò una specie di antispam / anticazzt ?</span>

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  8. <span>Non c'è dubbio che oggi è in gioco addirittura la Fede, che in vaste zone della terra è in pericolo di spegnersi come una fiamma non alimentata, come ha deplorato il Papa nella lettera ai vescovi per la revoca della scomunica ai 4 vescovi della FSSPX. </span>
    <span><span>La priorità è quindi riportare le genti a Dio; non a qualsiasi dio, ma a quel Dio che ha parlato a Mosé sul Sinai, e si è incarnato nel seno di Maria....</span></span>
    mi rallegro molto per questa presa di coscienza di tutta la Chiesa docente, e di questo vivo allarme, sentendo finalmente che la "casa" della Fede sta bruciando: che lo dica Papa Benedetto, meglio tardi che mai...dopo 45 anni dal CV2!
    il guaio è che la convocazione di Assisi3 va in direzione totalmente opposta a questo allarme, a 180°....e il guaio ancor maggiore è che moltissimi, in alto e in basso, non percepiscono più la contraddizione delle due direzioni di marcia,  il gravissimo pericolo per la Fede cattolica rappresentato sia da Assisi1 (promosso da un Papa Beato)  sia da Assisi3, sua replica, promossa dal Papa successore, che lo ha beatificato e si sente in dovere di celebrare e commemorare -come venerabile gesto di un Beato- Assisi1 !

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  9. <span><span>Non c'è dubbio che oggi è in gioco addirittura la Fede, che in vaste zone della terra è in pericolo di spegnersi come una fiamma non alimentata, come ha deplorato il Papa nella lettera ai vescovi per la revoca della scomunica ai 4 vescovi della FSSPX. </span> 
    La priorità è quindi riportare le genti a Dio; non a qualsiasi dio, ma a quel Dio che ha parlato a Mosé sul Sinai, e si è incarnato nel seno di Maria....  
    mi rallegro molto per questa presa di coscienza di tutta la Chiesa docente, e di questo vivo allarme, sentendo finalmente che la "casa" della Fede sta bruciando: che lo dica Papa Benedetto, meglio tardi che mai...dopo 45 anni dal CV2!  
    il guaio è che la convocazione di Assisi3 va in direzione totalmente opposta a questo allarme, a 180°....e il guaio ancor maggiore è che moltissimi, in alto e in basso, non percepiscono più nè la contraddizione delle due direzioni di marcia,  il gravissimo pericolo per la Fede cattolica rappresentato sia da Assisi1 (promosso da un Papa Beato)  sia da Assisi3, sua replica, promossa dal Papa successore, che lo ha beatificato e si sente in dovere di celebrare e commemorare -quale venerabile gesto di un Beato- Assisi1 !</span>

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  10. complimenti, sig. OVA !

    sta giocando a fare la falsa Luisa  :  roba da asilo infantile !

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  11. Caro memory grazie per l'archeologista l'archeologia mi è sempre piaciuta.Ma badi bene che se accusa me  di archeologismo accusa anche i padri riformatori del Messale di Pio V.Le riporto cosa si dice nella bolla <span>QUO PRIMUM TEMPORE </span>CON LA QUALE FU PROMULGATO IL MESSALE DI PIO V:

    IIPer la qual cosa abbiamo giudicato di dover affidare questa difficile incombenza a uomini di eletta dottrina. E questi, infatti, <span>dopo aver diligentemente collazionato tutti i codici raccomandabili</span> <span>per la loro castigatezza ed integrità -</span> quelli vetusti della Nostra Biblioteca Vaticana e altri ricercati da ogni luogo - e<span> avendo inoltre consultato gli scritti di antichi e provati autori</span>, <span>che ci hanno lasciato memorie sul sacro ordinamento dei medesimi riti,</span> <span>hanno infine restituito il Messale stesso nella sua antica forma secondo la norma e il rito dei santi Padri</span>
    <span></span>
    Caro amico i Padri del Concilio di Trento nel preparare il Messale Tridentino sono andati indietro nel tempo studiando e risalendo al <span>Rito dei Santi Padri</span> cioè all'alto medioevo"

    Capisci memory dal 1500 i padri ritonarono all'alto medioevo ritornando indietro di parecchi secoli.Eliminarono elementi aggiunti abusivamente.

    NON POTERONO TORNARE ALLE RADICI PERCHE' NON POSSEDEVANO I DOCUMENTI MA SI SPINSERO ALL'INIZIO DEL SECONDO MILLENNIO CRISTIANO. 

    TI CHIEDO:ANCHE I RIFORMATORI DI TRENTO FURONO ARCHEOLOGISTI?

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  12. Comunque ad un controllo serio pochi in questo blog sarebbero ammessi alla Messa Tridentina.Mai sentito parole di elogio verso al Messa di Paolo VI.Ma magari si daranni una calmata o fingeranno di accettarla è già un passo avanti vediamo cosa fanno e come si comportano.

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  13. appunto vedi memory già stai venedo meno al punto 19 del documento sul Summorum Pontificum

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  14. Voglio segnalare che ova, senza dubbio una bambina immatura, sta servendosi del mio nome, per scrivere commenti e mettere dei placet.
    Domando al moderatore di turno di intervenire. Grazie.

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  15. Cara memory, sono talmente privi di argomenti e avvelenati, che ricorrono a quegli stupidi giochetti.
    Ho avvertito la REDAZIONE, spero che intervenga.

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  16. @ REDAZIONE


    Prego il moderatore di turno di INTERVENIRE.
    Enrico sta facendo per noi un lavoro ammirevole, ma qui sul blog, a causa del solito ospite neocat e della sua degna collgea ova, ogni discussione seria è impossibile.
    Grazie.

    RispondiElimina
  17. <span>@ REDAZIONE  
     
    Prego il moderatore di turno di INTERVENIRE.  
    Enrico sta facendo per noi un lavoro ammirevole, ma qui sul blog, a causa del solito ospite neocat e della sua degna collgea ova, ogni discussione seria è impossibile.  
    Grazie
    .</span>

    RispondiElimina
  18. <span><span>@ REDAZIONE    
       
    Prego il moderatore di turno di INTERVENIRE.    
    Enrico sta facendo per noi un lavoro ammirevole, ma qui sul blog, a causa del solito ospite neocat e della sua degna collega ova, ogni discussione seria è impossibile.    
    Grazie
    .</span></span>

    RispondiElimina
  19. Non esiste un messale del sessantanoveeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee................

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  20. aaaaaaahhhh!!! Il bel punto 28!!! E un brivido freddo scorse sulla schiena di migliaia di ermellini....pffff!!! :)

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  21. Ma  forse è un lapsus...il Messale del 1969, corretto l`anno seguente, sappiamo perchè e grazie a chi, era quello che comprendeva una definizione della Messa in cui il valore sacrificale era occultato, si doveva sopprimere dalla preghiera cattolica ogni ostacolo che ci separava dai protestanti....Bugnini dixit.

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  22. <span>Se Introvigne per questo suo virgolettato si riferisce al n° 19, francamente non capisco da dove ha tratto le sue varie considerazioni presenti nel periodo che "ova" ci segnala qui sopra. </span>
    <span>Ho letto e riletto il documento per valutare tutti i passaggi, ma non riesco a trovare alcun nesso diretto. Come fa a dire che il riferimento del n°19 si estende a coloro che, pur non appartenendo a gruppi "anticonciliaristi", li sostengono con parole, scritti, offerte? </span>

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  23. Secondo me il messale del 1969 è come pettare indossando una muta da sub

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  24. Mamma mia! Che alto tenore che ha questo documento! Proprio un degno figlio di Summorum....

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  25. Mamma mia! Che alto tenore che ha questo documento! Proprio un degno figlio di Summorum....

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  26. Penso che per i voleri arcani della Divina Provvidenza tutti noi che siamo stati dotati di una particolare attenzione per la vera ed immutabile tradizione della Chiesa sia stato riservato anche il compito di essere operatori di pace.
    In questo periodo pasquale, quando Nostro Signore si rivolgeva agli Apostoli con il saluto " pace a voi" noi tutti dovremmo cercare di fugare dalle nostre menti e dai nostri cuori tutto ciò che si oppone alla vera pace nella Chiesa.
    Saremo bersagliati da tutti quanti non amano la pace ? Non importa ! Noi dobbiamo seguire , come veri figli, le indicazioni del Papa nel suo alto Ministero.
    Da ieri il nostro variegato gruppo è stato  arricchito di un carisma in più : quello di operatori della pace liturgica e missionari di un nuovo "spirito" della liturgia di cui abbiamo pregustato le finalità e i risultati, nella devozione e nella preghiera, nella Santa Messa di domenica scorsa del Papa a Venezia.
    Certamente stiamo lontani da quella "riforma della riforma" che forse io, a causa della mia età anagrafica, non riuscirò a vedere...
    Cerchiamo almeno, abbandonando la genesi, le leggende e/o i gialli che avvolsero il triste periodo della riforma paolina, di pensare che prima o poi lo spirito liturgico e romano trionferà a beneficio delle anime inaridite e sterili.
    Che il Signore ci faccia assaporare il gusto ecclesiale di quanto il Magistero ci ha donato !

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  27. leggi il documento al punto 19 e troverai (scegli la versione italiana, visto che non capisci la latina)

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  28. Introvigne non e La Santa Sede !

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  29. L'articolo 19 non dice affatto quello che afferma Introvigne. E' costui che estende indebitamente, stravolgendolo, il significato letterale. Dove sta scritto che "sono esclusi dai benefici della Universae Ecclesiae non solo i fedeli che appartengano ai gruppi che il Papa in altra occasione ha chiamato «anticonciliaristi» ma anche coloro, che pur senza «appartenervi», li sostengano con parole, scritti o offerte"? Non solo nel testo dell'Istruzione non c'è, ma nulla lo fa presumere. Questo è solo un suo miserabile "wishful thinking". E' l'ennesima dimostrazione dell'involuzione neo-modernista di Introvigne e, purtroppo, di Alleanza Cattolica, di cui Introvigne è vice-responsabile.

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  30. Se qualcuno non è convito di quello che ho scritto sopra, proviamo con l'analisi testuale. L'articolo 19 così recita: " I fedeli che chiedono la celebrazione della forma extraordinaria non devono in alcun modo sostenere o appartenere a gruppi che si manifestano contrari alla validità o legittimità della Santa Messa o dei Sacramenti celebrati nella forma ordinaria e/o al Romano Pontefice come Pastore Supremo della Chiesa universale." Introvigne afferma:"sono esclusi dai benefici della Universae Ecclesiae non solo i fedeli che appartengano ai gruppi che il Papa in altra occasione ha chiamato «anticonciliaristi» ma anche coloro, che pur senza «appartenervi», li sostengano con parole, scritti o offerte". La discrepanza tra quanto lui sostiene e il testo della Universae Ecclesiae è evidente e macroscopica. Assodato che Introvigne, per cultura e competenza, è in grado di leggere e interpretare un testo pontificio,  possiamo dire che sia in buona fede?

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  31. <span>Se qualcuno non è convito di quello che ho scritto sopra, proviamo con l'analisi testuale. L'articolo 19 così recita: " I fedeli che chiedono la celebrazione della forma extraordinaria non devono in alcun modo sostenere o appartenere a gruppi che si manifestano contrari alla validità o legittimità della Santa Messa o dei Sacramenti celebrati nella forma ordinaria e/o al Romano Pontefice come Pastore Supremo della Chiesa universale." Introvigne afferma:"sono esclusi dai benefici della Universae Ecclesiae non solo i fedeli che appartengano ai gruppi che il Papa in altra occasione ha chiamato «anticonciliaristi» ma anche coloro, che pur senza «appartenervi», li sostengano con parole, scritti o offerte". La discrepanza tra quanto lui sostiene e il testo della Universae Ecclesiae è evidente e macroscopica. Assodato che Introvigne, per cultura e competenza, è in grado di leggere e interpretare un testo pontificio,  possiamo affermare che sia in buona fede?</span>

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  32. Don Alfredo M. Morselli14 maggio 2011 alle ore 23:32

    Personalmente ho espresso riserve, anche su questo blog, non solo sulla FSSPX (pur stimando molti dei suoi membri, tra cui ho degli amici), ma anche su scritti di Gherardini e De Mattei, ma mi guardo ben dall'allontanare i fedeli della FSSPX quando li incontro alle Messe che celebro: anzi, sono più contento perché mostro loro che si può essere anti-modernisti anche essendo fedeli a Benedetto XVI. Il senso del par 19 è: "Non sputate nel piatto dove mangiate": se chiedete al Vescovo o a un prete di celebrarvi la Messa antica, non criticate il Papa allo stesso tempo.
    Appello ai vari ospiti che scrivono per provocare:o siete in malafede, per spingere tanti pusilli verso posizioni estreme, o siete in buona fede; se siete in buona fede, non fate le "maestrine" con tanti fedeli che magari esagerano, ma hanno sofferto tanto per la S.Messa. Incoraggiateli ad amare il Papa, senza provocarli.
    Il grande esempio di affabilità è stato il Card. Hoyos, che pur non essendo assolutamente lefebvriano, li ha trattati come fratelli.

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  33. le  pigne qualcuno le ha nella testa

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  34. <span> "perché mostro loro che si può essere anti-modernisti anche essendo fedeli a Benedetto XVI"</span>

    Beh adesso l'ha detto e me lo spiega, cerchi di essere pure convincente! Perchè io proprio non ci riesto.

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  35. <span> ordinazioni, di cui il motu proprio non parlava, l'Istruzione ha ritenuto di intervenire con una precisazione: su richiesta di alcuni presuli che temevano vie parallele e non armonizzate nella formazione sacerdotale, viene stabilito che gli ordini minori e l'ordinazione secondo l'antico rito sia applicata *</span><span><span>sono</span></span><span>* negli istituti Ecclesia Dei.</span>
    A parte che quel "sono", penso che sia da leggere *<span>SOLO</span>* vedo come l'assordante silenzio verso le cosacrazioni episcopali non è mutato, anzi perdura. In concreto:
    a) un vescovo che, un bel giorno, decidesse, di ordinare dei suoi seminaristi con il V.O. (ovviamente di comune accordo con loro) come si dovrebbe comportare? Questo non l'ho capito;
    b) mettiamo che, lo stesso presule di cui sopra, decidesse di conferire anche una consacrazione episcopale con il V.O. (ovviamente di comune accordo con il consacrando) e fermo restando che trattasi di consacrazione decisa secondo tutte e singole le prassi moderne (in primis il beneplacito della conferenza episcopale- ATTENZIONE, Sto parlando dell'evento "consacrazione" in sè e per sè, con i relativi annessi e connessi, compresi nome del soggetto, etc. , non del fatto che la si volesse fare V.O.).
    COSA SUCCEDE?

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  36. <span>L'articolo 19 non dice affatto quello che afferma Introvigne. E' costui che estende indebitamente, stravolgendolo, il significato letterale. Dove sta scritto che "sono esclusi dai benefici della Universae Ecclesiae non solo i fedeli che appartengano ai gruppi che il Papa in altra occasione ha chiamato «anticonciliaristi» ma anche coloro, che pur senza «appartenervi», li sostengano con parole, scritti o offerte"? Non solo nel testo dell'Istruzione non c'è, ma nulla lo fa presumere. Questo è solo un suo "wishful thinking". E' l'ennesima dimostrazione dell'involuzione anti-tradizionalista di Introvigne e, purtroppo, di Alleanza Cattolica, di cui Introvigne è vice-responsabile.</span>

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  37. <span><span>Se qualcuno non è convito di quello che ho scritto sopra, proviamo con l'analisi testuale. L'articolo 19 così recita: " I fedeli che chiedono la celebrazione della forma extraordinaria non devono in alcun modo sostenere o appartenere a gruppi che si manifestano contrari alla validità o legittimità della Santa Messa o dei Sacramenti celebrati nella forma ordinaria e/o al Romano Pontefice come Pastore Supremo della Chiesa universale." </span></span>
    <span><span>Introvigne invece afferma:"sono esclusi dai benefici della Universae Ecclesiae non solo i fedeli che appartengano ai gruppi che il Papa in altra occasione ha chiamato «anticonciliaristi» ma anche coloro, che pur senza «appartenervi», li sostengano con parole, scritti o offerte". La discrepanza tra quanto lui sostiene e il testo della Universae Ecclesiae è evidente e macroscopica. Perchè stravolge così il testo dell'Istruzione attribuendogli un significato che non c'é?.</span></span>

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  38. <span><span>perché mostro loro che si può essere anti-modernisti anche essendo fedeli a Benedetto XVI"</span>  </span>
    In concreto, don Alfredo: alle giornate ecumeniche, come si comporta?
    Si limita a non andarci?
    O ci va e ricorda ai presenti che, la loro situazione, è, quanto meno (per usare l'eufemismo presente nella "Dominus Jesus") "DEFICITARIA"?

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  39. HAHAHA Silente!
    Sei tu che stravolgi! Menomale che il testo dell'art 19 è chiarissmo anche in italiano 
    HAHAHA
    Provaci di nuovo  ;-)

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  40. e Silente ancora meno ;-)
    HAHAHA
    Anzi Silente non è neanche un beneficiario potenziale dell'Istruzione
    HAHAHA

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  41. Solita lagna, sta' Luisa!

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  42. "perche' mostro loro che si puo' essere anti-modernisti anche essendo fedeli a Benedetto XVI"

    Don Morselli dovra' convincere anche me, don Camillo, perche' essere fedeli al Papa - Benedetto XVI o qualsiasi altro Papa - non vuol dire considerare il suo operato sempre ed assolutamente immune da critiche; ed amore al Papa non e', e non e' mai stato, adulazione del Papa regnante.    

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  43. FAcciamo attenzione a non dare troppa importanza a questo art. 19, che rischia di diventare un'arma in mano ai nemici della Messa VO se troppo citato.
    L'art. 19 pone una condizione minimale sia quando parla di "appartenenza a gruppi" sia quando parla di "validità e legittimità".
    "appartenenza" vuol dire manifesta ed inequivocabile incardinazione stabile in una organizzazione collettiva: certamente non basta nè la frequentazione saltuaria di una messa celebrata, ad esempio, da un gruppo sedevacantista, e nemmeno la celebrazione costante di una Messa celebrata dalla FSSX senza intenzione manifesta di aderire in toto a detta fraternità, come nel caso di chi frequenti la FSSPX stabilmente solo perchè non ha oggettivamente la possibilità di fequentare una altra Messa VO, o anche una NO celebrata nel rispetto del messale. QUesta espressione non deve diventare uno strumento per sindacare le opinioni interne dei fedeli che richiedono il VO. Non vorrei che i vescovi imbastissero una rete di informatori per poter poi replicare a qualcuno "a te la messa VO no perchè una volta l'anno vai a MEssa a Econe...o perchè partecipi a confernze del prof. De MAttei o leggi i libri di Cristina Siccardi".
    QUanto alla "validità e legittimità" anche questa è condizione minimale: basta riconoscere che il NO è valido: cioè dà luogo a transustanziazione, ed è legittimo, cioè approvato da un Papa legittimo nell'esercizio formale e sostanziale delle proprie prerogative. Non richiede che si pensi che sia anche buono, o migiliore e neppure equivalente al VO. Si può tranquillamente pensare e dire che il VO è "meglio" del NO senxa alcuna conseguenza quanto all'art. 19. D'ALTRONde è quanto fanno gli esorcisti quando si avvalgono della facoltà di utilizzare il vecchio rito degli esorcismi (facoltà loro concessa guarda caso proprio dall'allora card. Ratzinger) sostenendo chè è migliore del nuovo rito.

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  44. Secondo me Morselli ci va e spiega a tutti come l'ecumenismo sia perfettamente tradizionale e tridentino. Guardate cosa ha fatto con il suo libro sulla preghiera per i giudei! Ha avuto il coraggio di sdoganare il filogiudaismo di Ratzinger per tradizione cattolica!

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  45. No. Inventarono un rito totalmente nuovo, aggiungendo ad elementi inventati di sana pianta altri di derivazione giudaica (postbiblica) e neoprotestante, con il fine dichiarato di modificare la lex credendi.

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  46. A me pare che il lagnone sia Ospite...

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  47. Don Morselli, mi pare di non aver mai disobbedito al Papa pur frequentando la FSSPX, il Papa non ci ha mai costretti a considerare Assisi 3 un dogma, nè a credere che la libertà religiosa lo sia, e nemmeno il nuovo ecumenismo.  Il Papa non ci costringe ad andare alla Mesasa nuova, nè costringe lei o nessun altro sacerdote a dirla. Rimango perplessa quando sento sacerdoti che si ritengono conservatori o "tradizionalisti"dire: dico la Messa in rito straordinario quando posso! Ma potete sempre!  La nuova istruzione sul Motu Proprio Summorum Pontificum è chiara, nessuno può impedirvi di dirla, neppure un vescovo modernista. Forse il Papa obbliga a dare la S.Comunione in mano? No, lo sconsiglia pure. Eppure sento sacerdoti non modernisti, dire che devono darla, perchè il vescovo vuole così!Ma scherziamo? Al male non si obbedisce, nemmeno se fosse un angelo a dircelo. I sacerdoti che per questa strana e nuova forma di obbedienza preferiscono portare oltraggio a Gesù e danno alle anime pensano di fare cosa gradita alla Chiesa e a Dio? Non sento altro che: bisogna obbedire, io obbedisco, l'obbedienza...... ma prima non bisogna obbedire a Dio? E se in coscienza sappiamo che a fare una cosa si fa il male, obbediamo? Dunque don Morselli, io obbedisco al Papa, e a tutti i Papi, ma non agli errori che mi portano fuori dalla Chiesa e dalla fede di sempre.  Non dirò mai che tutte le religioni hanno qualcosa di vero o di buono, disobbedirei a Dio, non dirò mai che la nuova Messa voluta da protestanti e massoni sia uguale alla S.-Messa di sempre voluta da un Papa Santo e luogo dove si sono nutrite tante anime sante, dove Gesù è onorato, dove si respira il Paradiso e si penetra il Sacrificio fatto da Colui che ci ama. Non dirò mai che dare l'Ostia consacrata in mano sia uguale a darla in bocca ad un fedele in ginocchio. Se questa è disobbedienza, mi chiedo cosa siano i tanti atti dei vescovi in tutto il mondo specialmente in Francia, che permettono e apoggiano il vilipendio di Nostro Signore, sia nella liturgia, sia addirittura app mostre blasfeme o altro.oggiando

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  48. dobbiamo anche assaporare l'apostasia INDIFFERENTISTA che si respira col raduno di Assisi1, donatoci dal beato Papa precedente, come atto di Magistero visuale ? e che sarà replicato come venerabile reiterata apostasia visuale in Assisi 3 ?  e con gran gusto dobbiamo dire che TUTTO CIO' E' COSA BUONA ?  anzi, dobbiamo credere che ciò significherà essere OPERATORI DI PACE, come lei sta caldeggiando ?

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  49. Io , durante il primo raduno di Assisi, non volli guardare alla TV la cronaca in diretta e mi feci sostituire dal turno di insegnamento pomeridiano affinchè i miei alunni non lo potessero vedere <span>in mia presenza</span>.
    Feci, in sostanza, come l'allora Cardinale Ratzinger che non andò ad Assisi.
    Nessuno mi può obbligare ad andare o a dire che "tutto cio' è cosa buona".
    La Chiesa, tramite il Magistero, mi può obbligare, non sono io che penso ma il Papa pensa per me, ad essere operatore di pace nel campo liturgico e soprattutto di aiutare , nel mio piccolo, il Papa nel suo intento di ridonare alla Sacra Liturgia la giusta dimensione sacrale a beneficio delle anime.

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  50. Redazione di Messainlatino.it15 maggio 2011 alle ore 17:05

    Fatto.

    FZ

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  51. Ecco, ma nessuno si sente di rispondere a don camillo? Davvero è strano rivendicare il fatto che Benedetto XVI non è modernista?

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  52. E chissenefrega

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  53. Metti la StaSi a fare la guardia davanti alle chiese, così fucilano i tradizionalisti segnati sul libro nero direttamente sul sagrato.

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  54. Prendo atto che non è in grado, per suoi problemi lessicali e/o cognitivi, di leggere e confrontare i due testi. La differenza tra essi è evidente. Lo contesti razionalmente e argomentativamente, se ci riesce.

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  55. Contra factum non valet argumentum!!!

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  56. Il filmato integrale dell'intervento di mons. Pozzo lo si può trovare qui:

    http://portodimarebis.blogspot.com/2011/05/il-motu-proprio-summorum-pontificum.html

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  57. Allora rispondo io a don Camillo: c'hai raggione!

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AVVISO AI LETTORI: Visto il continuo infiltrarsi di lettori "ostili" che si divertono solo a scrivere "insulti" e a fare polemiche inutili, AVVISIAMO CHE ORA NON SARANNO PIU' PUBBLICATI COMMENTI INFANTILI o PEDANTI. Continueremo certamente a pubblicare le critiche ma solo quelle serie, costruttive e rispettose.
La Redazione